Non riesco a sentirmi giù quanto dovrei essere.
Perché la terza fa gli scompleanni. Perché sono rimasti in sella tutti i colleghi precari nominati fino ad avente diritto e ieri a scuola c'erano persone sorridenti e un clima di allegria. Perché ho visto il coraggio composto con cui la Stepford Wife l'altroieri ha salutato i ragazzi della sua prima, dicendo che non sapeva se sarebbe stata ancora la loro prof, e anche l'ostinazione speranzosa con cui la Pianista ha preparato il lavoro per lo Stondaio a cui fa sostegno, volendo fermamente credere che sarebbe rimasta al suo posto, e comunque facendo bene il suo lavoro fino all'ultimo. Perché il Borbone Gentiluomo ha lasciato la cattedra intera a Prof Ragazzina (che non è affatto ragazzina, ma è più precaria di lui che le è passato davanti arrivando dal Sud: e qua i Savoia avrebbero sicuramente preferito che sbarcasse un aereo di contagiati dall'Ebola..) e tenuto le ore spezzate tra Scuolina Rosa e Scuolina Bianca. Perché il Gigante può dire quel che vuole, ma la scuola, amministrata da lui e autogestita da noi, funziona. Perché ieri ero scazzata e stanca per questioni di famiglia e a un certo punto ho mandato la Princi a spasso con il Bellissimo Berbero, che è il titolare attuale, e me ne sono andata a camminare nei boschi. Perché la mamma di Atreiu, quella di Huck Finn e quella di Winnie Pooh quando mi vedono mi abbracciano. Tutte le volte. E avendo tutte e tre il figlio minore a scuola da noi, anche se non nella mia classe, ci vediamo spesso.
Poi però non riesco nemmeno a essere su quanto vorrei essere.
Perché la mia città d'origine è di nuovo sott'acqua, e chissà chi era quel ragazzo intrappolato in un sottopasso in due metri d'acqua fangosa, chissà se era andato a lavorare, a bere una birra con un amico o a fare l'amore con la sua tipa, chissà dove abitava. Perché ci sono i fiori vicino alla statale, e Edoardo non corre più in moto, e anche se non era un mio alunno io non me lo levo più dalla testa. Perché ci sono troppe altre cose che nella mia testa non dovrebbero esserci e invece ci sono e tormentano i miei sogni. Perché mia zia si è fratturata proprio quando dovevo portarmela qua, e adesso per sessanta giorni siamo in un altro reparto ancora: e ci saranno cose logistiche da sistemare e per sistemarle quel che pesa vorrei tanto che fossero i chilometri e la fatica, invece sono come sempre le ansie, e nemmeno le mie, quelle degli altri. Perché il gatto ha qualcosa che non va e io non lo porto dal veterinario per paura di sentirmi dire quel che non mi voglio sentir dire, cioè che è vecchio e che si sta ammalando. Perchè i debiti sono tanti, le entrate sono ridotte, e le cose da comprare non finiscono mai. Perché quando mi lamento poi mi vergogno perché penso a tutto quello che ho di meraviglioso, e guardo la Princi e i suoi amici, e guardo i miei gagnetti di seconda e i miei Bufalotti di terza e mi viene da ridere.
Perchè è ottobre e a ottobre vorrei avere il tempo di raccogliere i pezzi, benedire e salutare ciò che si allontana, accogliere e coccolare ciò che arriva, e a volte, semplicemente, dormire.
1)
Semina un pensiero e nascerà un'azione;
semina un'azione e nascerà un'abitudine;
semina un'abitudine e nascerà un carattere;
semina un carattere e nascerà un destino.
Anguttara Nikaya
Mi pare una bella cosa da pensare per un insegnante.
1)
Semina un pensiero e nascerà un'azione;
semina un'azione e nascerà un'abitudine;
semina un'abitudine e nascerà un carattere;
semina un carattere e nascerà un destino.
Mi pare una bella cosa da pensare per un insegnante. Semina un pensiero e nascerà un'azione;
semina un'azione e nascerà un'abitudine;
semina un'abitudine e nascerà un carattere;
semina un carattere e nascerà un destino.
Anguttara Nikaya
2)
Sono sconvolta dalle notizie che arrivano da Parigi, dall'amatissimo Queen Father. Menomale che Daddy è tornato a casa sano e salvo. Comunque tra la cugina di mio padre, Daddy, e la povera ragazza di Roma morta d'infarto a 34 anni, mi sta venendo la paranoia degli attacchi di cuore, che era una delle poche ansie che francamente finora non mi facevo.
3)
Perchè non riesco a disattivare il grassetto?
4)
Sono a casa malata: a giudicare dal dolore veramente forte in gola, e da alcuni altri dettagli che non vi piacerebbe leggere, sto per morire di difterite, come in un romanzo di Louisa May Alcott. Stanotte alle due e quaranta mi sono alzata in preda al panico, perchè deglutire, respirare e tossire erano tre cose che assolutamente non mi riuscivano. Mi sono curata rantolando un po' in bagno e poi tranquillizzandomi col mio sistema migliore, un libro sullo yoga. E andando a dormire in cameretta da sola, perchè mi ero già svegliata tre o quattro volte a causa dei gemiti che io stessa emettevo nel sonno. Non che l'Uomo si sia mai girato per vedere se stavo agonizzando. Lui pearaltro, da quando è finito il festival, sta in piedi per miracolo.
5)
Essendo io a casa malata, oggi ho lavorato talmente tanto che alle tre e mezza mi sono detta: fossi furba, invece che in mutua saresti a lavorare, sai come ti staresti riposando. Di tutto, ho fatto, persino cucire, col filo nero, un orlo di raso nero a uno scialle da sera di cachemire nero, rischiando di perdere definitivamente la mezza diottria rimastami.
6)
Il trionfatore assoluto di Asti Film Festival, con tre premi: miglior film, miglior attore e miglior attrice, è stato "L'ultimo terrestre". Ora, se avete un periodo buio e complesso, non guardatelo. Se però potete prendervi un weekend per pensare, mandate a letto i bambini, e gustatevelo: è un capolavoro. Io, che in un periodo buio e complesso ci sono dal novembre 2010, l'ho visto quindici giorni fa e ci sto pensando ancora adesso.
2)
Sono sconvolta dalle notizie che arrivano da Parigi, dall'amatissimo Queen Father. Menomale che Daddy è tornato a casa sano e salvo. Comunque tra la cugina di mio padre, Daddy, e la povera ragazza di Roma morta d'infarto a 34 anni, mi sta venendo la paranoia degli attacchi di cuore, che era una delle poche ansie che francamente finora non mi facevo.
3)
Perchè non riesco a disattivare il grassetto?
4)
Sono a casa malata: a giudicare dal dolore veramente forte in gola, e da alcuni altri dettagli che non vi piacerebbe leggere, sto per morire di difterite, come in un romanzo di Louisa May Alcott. Stanotte alle due e quaranta mi sono alzata in preda al panico, perchè deglutire, respirare e tossire erano tre cose che assolutamente non mi riuscivano. Mi sono curata rantolando un po' in bagno e poi tranquillizzandomi col mio sistema migliore, un libro sullo yoga. E andando a dormire in cameretta da sola, perchè mi ero già svegliata tre o quattro volte a causa dei gemiti che io stessa emettevo nel sonno. Non che l'Uomo si sia mai girato per vedere se stavo agonizzando. Lui pearaltro, da quando è finito il festival, sta in piedi per miracolo.
5)
Essendo io a casa malata, oggi ho lavorato talmente tanto che alle tre e mezza mi sono detta: fossi furba, invece che in mutua saresti a lavorare, sai come ti staresti riposando. Di tutto, ho fatto, persino cucire, col filo nero, un orlo di raso nero a uno scialle da sera di cachemire nero, rischiando di perdere definitivamente la mezza diottria rimastami.
6)
Il trionfatore assoluto di Asti Film Festival, con tre premi: miglior film, miglior attore e miglior attrice, è stato "L'ultimo terrestre". Ora, se avete un periodo buio e complesso, non guardatelo. Se però potete prendervi un weekend per pensare, mandate a letto i bambini, e gustatevelo: è un capolavoro. Io, che in un periodo buio e complesso ci sono dal novembre 2010, l'ho visto quindici giorni fa e ci sto pensando ancora adesso.