Lo sapevo che prima o poi l'MTC l'avrebbe vinto la
Francy. Ed è successo con un piatto meraviglioso con cui ha saputo sfoggiare
tutta la sua classe romagnola.
Per chi non lo sapesse il mondo dei food blogger
è spesso invaso da polemiche, che già di per sé le polemiche solitamente sono
sterili, figuriamoci se poi sono polemiche che arrivano dall’interno (e non
dall’esterno) di un mondo che teoricamente dovrebbe preoccuparsi solo di
preparare dei buoni piatti da mangiare (ahahahah). Ma si sa, quando le persone
si prendono troppo sul serio…
Certo, forse a qualcuno questo mio blog potrà
sembrare un po’ noioso (c'è una collega foodblogger che lo ha velatamente insinuato, sarà forse un po’ di
invidia?) perché ho scelto di far parlare quasi esclusivamente i miei piatti
senza raccontare troppo di me, senza filosofeggiare, discettando sulla vita e sui
massimi sistemi, e senza (quasi mai) polemizzare (e le polemiche chissà perché attirano
sempre molto le persone). Questa è la mia scelta, ognuno faccia la propria, di persone
che sanno leggere attraverso le mie righe ce ne sono, come ce ne sono di quelle
alle quali piacciono le mie ricette. E già questo dovrebbe essere sufficiente a
darmi la spinta per continuare questa mia avventura bloggifera.
Ma poi, per fortuna, ci sono episodi, ma
soprattutto persone, che ti fanno capire come questo mondo possa essere capace
di arricchirti di esperienze positive (che di negatività, almeno qui, non ne
abbiamo proprio bisogno visto che ne è già pieno là fuori). Persone animate
esclusivamente dalla passione per la cucina e non da quella per le passerelle.
Persone sane, genuine, con le quali ci si trova sempre sulla stessa lunghezza d’onda,
quelle che hanno sempre i piedi ben piantati per terra e che amano farsi
quattro risate piuttosto che ergersi a giudicare gli altri. Una di queste per
me è proprio la Francy, non mi stancherò mai di dire quanto io sia contenta di
averla conosciuta attraverso i nostri blog inizialmente e poi di persona
successivamente. E alla Francy dedico questi miei primi (in assoluto) muffin,
ringraziandola infinitamente per avermi insegnato a farli. È stato
divertentissimo.
E questo mese, la sfida MTC, grazie alla perfidia :) di Alessandra, presenta una bella
novità. Bisogna collegare la propria ricetta ad un testo letterario. Io ho
scelto una canzone della fine del 1800 sulla bora, giusto per fare sentire un
po’ di freddo anche a chi non l’avesse mai assaggiata.
In una strofa della canzone (di cui riporto il
testo originale e una parte della sua traduzione in italiano) si dice che la bora, oltre
a portare via la parrucca a qualche vecchietto, a quello delle castagne ha
svuotato il banchetto. Sarà forse che quelle castagne volate via sono arrivate dritte dritte nei miei muffin? Sì, sì… ci volevano
proprio, per le gelate giornate ventose che arriveranno presto. E per renderli
ancora più calorici e stuzzicanti, dentro a questi muffin ho messo un po' di pepe e un po’ di
cioccolato fondente, che durante la cottura si è sciolto formando un cuore di
cioccolato fuso…
La Bora
(di "Ermanzio" - S. Negri)
La sburta, la sbati
El naso la impizza,
La jazza le jozze
Che in tera se schizza.
La sufia de soto,
La sufia de sora:
Ferai e camini
La manda in malora.
Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi 'n malora
La bora e l'inverno!
Co' un colpo de bora
Un sior se scapela,
Le còtole in aria
Ghe va ala putela.
Va via la paruca
De qualche vecieto,
A quel dei maroni
Se svoda el bancheto.
Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi 'n malora
La bora e l'inverno!
La porta nei oci
Sabion e scovazze,
I muri la passa,
La passa le strazze
La va dapertuto,
Ma questa xe bela:
Che ti te la trovi
Pen in scarsela!
Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi 'n malora
La bora e l'inverno!
Spinge, sbatte, il naso accende, ghiaccia le gocce che
schizzano in terra. Soffia di sotto, soffia di sopra, camini e fanali manda in
malora. Comare che bora, comare che inferno, che vada in malora la bora e
l’inverno. Con un colpo di bora a un signore va via il cappello, alla ragazza
le gonne per aria, va via la parrucca a qualche vecchietto, a quello delle
castagne si svuota il banchetto…. Va dappertutto, ma quel che è bello, te la
ritrovi perfino nelle tasche.
MUFFIN ALLE CASTAGNE E MANDORLE
CON CUORE DI CIOCCOLATO
FONDENTE
Ingedienti per 6 muffin
100 g di farina di castagne
50 g di farina 00
50 g di zucchero di canna
40 g di burro
70 ml di latticello
1 uovo
30 g di mandorle a lamelle
30 g di cioccolato extrafondente
1 cucchiaio di liquore Nocino
1/2 cucchiaino di pepe di Sichuan
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di lievito chimico
1 pizzico di bicarbonato
Preriscaldate il forno a 190° C.
Lavorate il burro a pezzetti e a temperatura ambiente con lo
zucchero, unite l’uovo, sbattete bene il composto quindi aggiungete il
latticello e mescolate nuovamente.
In un’altra ciotola mischiate le due farine setacciate, il
lievito, il bicarbonato, il pepe precedentemente pestato, il sale e le
mandorle. Fate una conca e unite agli ingredienti solidi quelli liquidi.
Amalgamate i due composti girando con un cucchiaio brevemente facendo non più di 10-11 giri.
Mettete il composto
nei pirottini sistemati in degli stampi per muffin, riempiendoli fino a due
terzi. Sistemate al centro di ogni muffin un cubetto di cioccolato fondente e
premete leggermente per farlo entrare nell’impasto.
Mettete i muffin in forno, portate la temperatura a 180° C e
fate cuocere per 20 minuti.
Con questa ricetta, partecipo con immenso piacere all'MTChallenge n. 43, con i muffin della Francy Burro e Zucchero.