Visualizzazione post con etichetta farina di castagne. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta farina di castagne. Mostra tutti i post

giovedì 13 novembre 2014

MUFFIN ALLE CASTAGNE E MANDORLE CON CUORE DI CIOCCOLATO FONDENTE PER UNA GIORNATA DI BORA


Lo sapevo che prima o poi l'MTC l'avrebbe vinto la Francy. Ed è successo con un piatto meraviglioso con cui ha saputo sfoggiare tutta la sua classe romagnola.

Per chi non lo sapesse il mondo dei food blogger è spesso invaso da polemiche, che già di per sé le polemiche solitamente sono sterili, figuriamoci se poi sono polemiche che arrivano dall’interno (e non dall’esterno) di un mondo che teoricamente dovrebbe preoccuparsi solo di preparare dei buoni piatti da mangiare (ahahahah). Ma si sa, quando le persone si prendono troppo sul serio…

Certo, forse a qualcuno questo mio blog potrà sembrare un po’ noioso (c'è una collega foodblogger che lo ha velatamente insinuato, sarà forse un po’ di invidia?) perché ho scelto di far parlare quasi esclusivamente i miei piatti senza raccontare troppo di me, senza filosofeggiare, discettando sulla vita e sui massimi sistemi, e senza (quasi mai) polemizzare (e le polemiche chissà perché attirano sempre molto le persone). Questa è la mia scelta, ognuno faccia la propria, di persone che sanno leggere attraverso le mie righe ce ne sono, come ce ne sono di quelle alle quali piacciono le mie ricette. E già questo dovrebbe essere sufficiente a darmi la spinta per continuare questa mia avventura bloggifera.

Ma poi, per fortuna, ci sono episodi, ma soprattutto persone, che ti fanno capire come questo mondo possa essere capace di arricchirti di esperienze positive (che di negatività, almeno qui, non ne abbiamo proprio bisogno visto che ne è già pieno là fuori). Persone animate esclusivamente dalla passione per la cucina e non da quella per le passerelle. Persone sane, genuine, con le quali ci si trova sempre sulla stessa lunghezza d’onda, quelle che hanno sempre i piedi ben piantati per terra e che amano farsi quattro risate piuttosto che ergersi a giudicare gli altri. Una di queste per me è proprio la Francy, non mi stancherò mai di dire quanto io sia contenta di averla conosciuta attraverso i nostri blog inizialmente e poi di persona successivamente. E alla Francy dedico questi miei primi (in assoluto) muffin, ringraziandola infinitamente per avermi insegnato a farli. È stato divertentissimo.

E questo mese, la sfida MTC, grazie alla perfidia :) di Alessandra, presenta una bella novità. Bisogna collegare la propria ricetta ad un testo letterario. Io ho scelto una canzone della fine del 1800 sulla bora, giusto per fare sentire un po’ di freddo anche a chi non l’avesse mai assaggiata.

In una strofa della canzone (di cui riporto il testo originale e una parte della sua traduzione in italiano) si dice che la bora, oltre a portare via la parrucca a qualche vecchietto, a quello delle castagne ha svuotato il banchetto. Sarà forse che quelle castagne volate via sono arrivate dritte dritte nei miei muffin? Sì, sì… ci volevano proprio, per le gelate giornate ventose che arriveranno presto. E per renderli ancora più calorici e stuzzicanti, dentro a questi muffin ho messo un po' di pepe e un po’ di cioccolato fondente, che durante la cottura si è sciolto formando un cuore di cioccolato fuso…

 La Bora

 (di "Ermanzio" - S. Negri)

La sburta, la sbati
El naso la impizza,
La jazza le jozze
Che in tera se schizza.

La sufia de soto,
La sufia de sora:
Ferai e camini
La manda in malora.

Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi 'n malora
La bora e l'inverno!

Co' un colpo de bora
Un sior se scapela,
Le còtole in aria
Ghe va ala putela.

Va via la paruca
De qualche vecieto,
A quel dei maroni
Se svoda el bancheto.

Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi 'n malora
La bora e l'inverno!

La porta nei oci
Sabion e scovazze,
I muri la passa,
La passa le strazze

La va dapertuto,
Ma questa xe bela:
Che ti te la trovi
Pen in scarsela!

Comare, che bora,
Comare, che inferno,
Che vadi 'n malora
La bora e l'inverno!

Spinge, sbatte, il naso accende, ghiaccia le gocce che schizzano in terra. Soffia di sotto, soffia di sopra, camini e fanali manda in malora. Comare che bora, comare che inferno, che vada in malora la bora e l’inverno. Con un colpo di bora a un signore va via il cappello, alla ragazza le gonne per aria, va via la parrucca a qualche vecchietto, a quello delle castagne si svuota il banchetto…. Va dappertutto, ma quel che è bello, te la ritrovi perfino nelle tasche.


MUFFIN ALLE CASTAGNE E MANDORLE
CON CUORE DI CIOCCOLATO FONDENTE
 

Ingedienti per 6 muffin
100 g di farina di castagne
50 g di farina 00
50 g di zucchero di canna
40 g di burro
70 ml di latticello
1 uovo
30 g di mandorle a lamelle
30 g di cioccolato extrafondente
1 cucchiaio di liquore Nocino
1/2 cucchiaino di pepe di Sichuan
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di lievito chimico
1 pizzico di bicarbonato

Preriscaldate il forno a 190° C.

Lavorate il burro a pezzetti e a temperatura ambiente con lo zucchero, unite l’uovo, sbattete bene il composto quindi aggiungete il latticello e mescolate nuovamente.

In un’altra ciotola mischiate le due farine setacciate, il lievito, il bicarbonato, il pepe precedentemente pestato, il sale e le mandorle. Fate una conca e unite agli ingredienti solidi quelli liquidi. Amalgamate i due composti girando con un cucchiaio brevemente facendo non più di 10-11 giri.

Mettete il  composto nei pirottini sistemati in degli stampi per muffin, riempiendoli fino a due terzi. Sistemate al centro di ogni muffin un cubetto di cioccolato fondente e premete leggermente per farlo entrare nell’impasto.

 
Mettete i muffin in forno, portate la temperatura a 180° C e fate cuocere per 20 minuti.


Con questa ricetta, partecipo con immenso piacere all'MTChallenge n. 43, con i muffin della Francy Burro e Zucchero.


sabato 16 novembre 2013

TESTAROLI DI CASTAGNE AI CAVOLETTI E NOCI CON FONDUTA DI TALEGGIO


Dell’autunno mi piace tutto. Quel raggio di sole ormai basso che spunta e scalda ancora e fa per un istante scordare che sta arrivando l’inverno. I colori caldi, i rossi accesi del sommacco che incendia il carso scagliandosi sul bianco della pietra calcarea. Il giallo delle foglie secche, di quelle ancora tenacemente ancorate agli alberi o il marrone acceso di quelle già cadute. Il profumo di muschio nei boschi e quello del fumo dei camini nei paesi.

E la luce, particolare, calda, avvolgente, che insieme alle prime nebbie rende i paesaggi eterei, come quelli delle fiabe. E la voglia di rallentare, di riposare, ma soprattutto di tacere. In autunno le parole diventano superflue. L’inizio del letargo, del corpo e della mente. Per rigenerarsi, attraverso i colori, il freddo e i suoi profumi.