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venerdì 30 giugno 2023

Sentirsi a casa

Rientrare dopo più di vent'anni in quel liceo e trovarsi a ripensare al primo giorno di scuola, quando tu, adolescente timidissima e persa, venivi tirata qua e là dalla tua amica/nemica che invece saltellava giuliva chiedendo a tutti: "In che sezione sei?"
Ritrovarsi a ricordare la tuta giallo fluo con cui partecipavi -giustamente sbeffeggiata- alle prime lezioni di educazione fisica prima di convincere i tuoi genitori a comprartene una dell'Adidas un po' meno appariscente e un po' più alla moda; alla soddisfazione con cui arrivavi per prima in classe e iniziavi a tirare su le tapparelle ogni mattina; alle corse il primo giorno di scuola su per cinque piani di scale per scegliersi il banco, alla nota presa perché avevi usato l'ascensore senza essere autorizzata, ai messaggi scritti su un foglio A4 e attaccati alle finestre per comunicare con gli studenti del liceo artistico di fronte; al pietoso rito per cui, quando si formavano le squadre di pallavolo, rimanevi sempre per ultima ad essere scelta perché bassa e decisamente scarsa.
Ricordarsi le ore di disegno in cui, con la tua inseparabile compagna di banco, condividevi le cuffiette del walkman per ascoltare il vostro gruppo preferito, l'assemblea in cui la prof di italiano, fidandosi dei consigli della figlia, aveva proiettato un film non proprio scolastico tra l'ilarità generale;
Il giorno delle prove d'esame quando scampasti dai controlli dei bigliettini nel vocabolario perché il prof era convinto che non eri il tipo da copiare in una occasione così ufficiale.


Rientrare dopo tanti anni per iscrivere tua figlia e sentirsi di nuovo a casa.

mercoledì 31 maggio 2023

Fermare il tempo

Ora sì che vorrei fermare il tempo.
Ora che accettate ancora le coccole, che mi invadete il lettone, che chiedete una mano per i compiti e vi confidate -anche se con parsimonia- ancora con me.
Adesso che siete felici se vengo a vedere uno spettacolo di scuola e se faccio il tifo a bordo campo.
Ora che siete ancora bambine e vi piace raccontarci la giornata sedute al tavolo a cena, che proponete i film da guardare insieme sul divano al sabato sera, che avete bisogno di essere accompagnate o riprese dalle seppur rare uscite con le vostre amiche.
Vorrei fermare il tempo e godervi in questo momento in cui state crescendo e mi insegnate il linguaggio dei giovani, che mi date consigli sul trucco o una vostra opinione su un certo problema,  serie e riflessive come in un dialogo tra adulti.
Vorrei fermarlo anche se a volte siete silenziose o imbronciate o pungenti come cactus, anche se l'altalena degli umori che vivete mi spaventa un po', anche se ogni tanto non so se sia meglio sgridarvi o lasciarvi fare.

"Goditele adesso che poi crescono"...mi dicevano quando erano piccole...mi dispiace ma le preferisco così e me le godo ora!

lunedì 22 maggio 2023

Maggio

Maggio di attese, di aspettative
Maggio di ricorrenze e di bilanci
Maggio di ricordi e di stupore per il tempo che passa
Maggio di corse, stanchezza e sveglie al mattino puntate due o tre volte
Maggio e un calendario pieno di impegni 
Maggio, un traguardo per la scuola che finisce e una partenza per i progetti estivi, sempre troppo complicati
Maggio e le finestre aperte, il sole fino a cena, le prime maniche corte
Maggio e la gioia per qualcosa di bellissimo che finalmente sta accadendo ad una persona che stava aspettando da troppo tempo...
Maggio di speranza 


domenica 8 gennaio 2023

Cose dell'anno passato

 In quest'anno appena passato ho capito:
Che gli amici non si vedono solo nel momento del bisogno ma certe volte fa piacere averli anche quando va tutto bene. 
Che non si può salvare chi non vuole salvarsi anche se arrendersi non è nel mio vocabolario e infatti non mi arrenderò
Che studiare le lingue e ballare sono ancora le mie attività preferite oltre ad infornare dolci
Che certe volte stare insieme è proprio difficile ma ne vale sempre la pena
Che a 40 anni ancora sbaglio a giudicare le persone
Che molte volte dovrei prendere atto di non avere i superpoteri e rallentare
Che sono ancora capace di perdermi in un libro leggendo fino a orari poco raccomandabili
Che tutta la fatica che si fa viene spesso ripagata, bisogna solo accorgersene invece che star lì a lamentarsi
Che viaggiare noi cinque è sempre divertente spero lo rimanga ancora per molto
Che tutto quello che ho ricevuto probabilmente non me lo merito ma continuerò a impegnarmi con chi ha molto meno di me. 

...Questo forse era il primo buon proposito dell'anno nuovo.


mercoledì 26 ottobre 2022

Ostacoli sui binari

Io non volevo farlo questo lavoro.

Volevo stare in un laboratorio, con il camice bucato di acido solforico e macchiato di iodio, con l'odore di acetone e il bancone pieno di strana vetreria.

Avevo giurato che non sarei mai stata dentro una farmacia anche se l'odore di una di queste, in montagna, e il sorriso delle due farmaciste ogni tanto mi accendevano una lampadina in testa, puntualmente presa metaforicamente a martellate.

Io non volevo e soprattutto non mi sarei mai azzardata a lavorare in quella sotto casa, dove il titolare ci conosceva bene perché il figlio era stato alunno di mia mamma.

Ma la vita fa sempre questi scherzi, ti mette sui binari un ostacolo cosicché il tuo treno venga deviato lontano da quel che ti eri immaginata e ti mette davanti una nuova destinazione.

Così mi sono trovata a desiderare di cambiare lavoro, ho girato un gran numero di farmacie della mia città e alla fine, per non fare torto a nessuno, sono entrata in un pomeriggio affollato e caotico proprio in quella che era l'ultima delle ultime scelte.

Ovviamente ho iniziato li, solo perché ero la figlia della prof e poi il destino ha voluto che dopo pochi mesi ci fosse veramente bisogno di me.

Dopo quasi nove anni sono ancora qui e ho capito tante cose.

Ho capito che le persone non vanno giudicate mai dall'apparenza perché le più noiose, arroganti, trascurate, arrabbiate, sono quelle che hanno delle storie da far venire i brividi.

Ho capito che una parola in più apre il dialogo con chi non ha nessuno con cui parlare.

Ho imparato che stare in mezzo alla gente è estenuante quanto prezioso per renderti umile e prudente.

In tutto questo tempo ho ricevuto caramelle, uova, torte, barattoli di miele e di marmellata, fettuccine fatte in casa, caffè, panettoni e bottiglie di olio, innumerevoli "grazie" e sorrisi, parole che mi hanno lasciata a bocca aperta e mani strette alle mie che parlavano senza bisogno di dire nulla.


Non volevo fare questo lavoro ma se mi avessero detto quanto avrei ricevuto in cambio non ci avrei pensato così tanto. 


sabato 21 maggio 2022

A distanza di vent'anni

 Insieme siamo cresciute in una saletta piena di specchi, ripetendo mille volte gli esercizi alla sbarra sotto gli occhi severi della maestra F.
Insieme abbiamo imparato tanti balletti, ci siamo invidiate, incoraggiate, ammirate e abbiamo scherzato quando ci toccava qualche parte che definire di secondo piano era un eufemismo.
A vicenda ci siamo tenute per le caviglie per fare meglio gli addominali, ci siamo sedute una sulla schiena dell'altra per schiacciare di più la spaccata frontale, ci siamo sollevate e qualche volta ci siamo tirate qualche pedata.
Abbiamo sofferto sulle punte e ci siamo scatenate in qualche balletto di danza moderna, abbiamo assistito emozionate allo stage del ballerino famoso di turno e atteso con trepidazione che si aprissero i pesanti tendoni del sipario la sera del saggio.
Da adolescenti ci siamo confidate le pene d'amore e abbiamo partecipato con grandi successi alle gare in giro per l'Italia.

Un giorno ci siamo accorte di essere diventate grandi e che la vita ci chiamava ad altro.
Così abbiamo iniziato i nostri lavori e formato le nostre famiglie.

A distanza di vent'anni, ci siamo ritrovate quasi tutte ad accompagnare le nostre bambine in quelle stesse salette e abbiamo deciso di riempire quell'ora di attesa faticando e sudando come una volta...ma al posto della maestra F. c'è il maestro D. che è molto meno severo e ci porta le caramelle per motivarci!

martedì 14 dicembre 2021

Il salto del lattaio

Ricordo benissimo la prima volta che ho iniziato a provare a ballare: ero davanti alla TV, avrò avuto forse tre, quattro anni e vidi un ballerino fare una spaccata frontale saltando in alto.
Questa acrobazia, che una mia amica tanti anni dopo ribattezzò "il salto del lattaio" mi valse il primo trofeo ad una gara di danza in quel di Senigallia.
Nel tempo si sono susseguite tante ore di allenamento, le bramate punte, i piedi incerottati e puntualmente sbucciati, le prove che iniziavano a Febbraio e finivano a Giugno, le urla della maestra F., temuta e adorata allo stesso tempo.
L'emozione e la paura di stare sul palco, la vergogna per alcune parti davvero imbarazzanti (le famose "cozze" in cui ballavamo con una conchiglia di gommapiuma legata in vita), la soddisfazione e il panico di aprire da solista un saggio, le gare, le amicizie e il momento in cui capii che quello era davvero l'ultimo anno.

La voglia di ballare però non è mai passata e ho sempre cercato di imparare qualcosa di nuovo: l'anno di lavoro a Milano mi portò il corso di ballo liscio con i miei colleghi e poi ultimamente la Zumba, con cui ho riscoperto che il mio cervello era ancora plasmato per guidare gambe e coordinazione.
Quest'anno quasi per caso ho incontrato sulla mia strada un nuovo ballo, delle nuove istruttrici e un piccolo gruppo che si è trovato subito in grande sintonia.

Un'altra strada è iniziata anche se non so quanto durerà e cosa mi porterà...per adesso mi diverto e mi ritrovo esattamente dove avevo lasciato un pezzettino di me stessa...18 anni fa! 

lunedì 22 novembre 2021

My sweet dream

Alle elementari avevamo lei, Miss Mary.
Era una vera donna inglese, vestita di colori pastello, la piccola borsa al gomito e i capelli sempre raccolti.
Quando entrava in classe sussurrava: "Good morning, children!" e noi, in risposta, urlavamo: "Good morning miss Maaaaary!!!"
Non ho molti ricordi di lei eccetto i tantissimi compiti delle vacanze che noi svolgevamo spesso in montagna sui tavolini del "bosco delle fate",  intrattenendo tutti gli astanti o mettendoli in fuga a causa dei nostri capricci.
Al biennio del liceo c'era la temutissima prof. V. che ci teneva in scacco con il terrore, mettendoci alla prova con i tremendi "sheet of paper" cioè dei compiti in classe a sorpresa.
Di lei ricordo l' incubo delle tabelle dei verbi irregolari su cui ci interrogava incessantemente tutto l'anno.
Nel triennio invece passammo alla prof. F. che parlava con uno spiccato accento genovese provocando grande ilarità tra noi studenti.
La grammatica lasciò il posto alla letteratura e a quel punto ci venne il dubbio se fossero peggio i verbi da sapere a memoria o la traduzione di un sonetto di Geoffrey Caucher

Nonostante tutto, il mio amore non si è mai spento e dopo aver sospirato per sette anni il corso di inglese per adulti che tengono a scuola delle bimbe...questa volta sono riuscita ad iscrivermi.
Così ora volteggio felice come una ragazzina innamorata al primo appuntamento e mi godo queste due ore, seduta al mio banchetto con i libri nuovi e un pesantissimo manuale di grammatica.
Ma l'altra sera, sfogliando le pagine ho provato un brivido davanti a quella tabella e mi sono trovata a ripetere "come, came, come...give, gave, given...throw, threw, thrown"


sabato 13 novembre 2021

(Non) trascurabili momenti di felicità

Allungare il tavolo e apparecchiare per gli ospiti
Il sospirato corso di inglese finalmente al venerdì
La torta di castagne
Un gruppo di mamme ex ballerine che si ritrova in palestra
Una piantina di fagioli portata con emozione dalle sue piccole manine 
Un paio di orecchini nuovi
Discussioni costruttive a tavola 
Il caffè della signora Maria
Un weekend in montagna tutti insieme come da tanto non accadeva
Il primo fiore invernale in mezzo al vaso
La vestaglia calda che rende meno traumatico il risveglio
La tisana tra cugini
L'ora di stretching con mamma e papà...che stanno diventando più atletici di me
Un arrivo che dà una ventata di novità 
La speranza che nonostante tutto, forse, siamo quasi alla fine di questi assurdi due anni

giovedì 16 settembre 2021

A undici anni

 A undici anni è ancora una bimba che gioca insieme a sua sorella piccola con le Barbie, che trascorre giornate intere con il maneggio dei Playmobil, che organizza la caccia al tesoro per gli ospiti, che disegna e si esercita a copiare le figure dai libri

A undici anni è però una ragazzina che inizia a perdersi nei video di YouTube, che vuole lo smalto, le scarpe con la suola alta perché sono di moda, che sogna di tingersi i capelli color arcobaleno

A undici anni non si capisce se ha intrapreso la strada dell'adolescenza o se è ancora ferma in attesa di spiccare il volo, certe volte sembra partita e altre invece ricade nell'infanzia.

A undici anni è sempre la nostra fiera, sognatrice, intraprendente maggie

domenica 30 maggio 2021

40-1

Vorrei avere più tempo, per fare tutte le telefonate e ascoltare le persone a cui voglio bene
Vorrei avere più braccia, per preparare la cena e, contemporaneamente, stirare il grembiule delle bimbe di modo da non doverle mandare a scuola fingendo di esserselo dimenticato per non indossarlo stropicciato
Vorrei avere un cervello aggiuntivo, un hard disk esterno, suggerirebbe il mio ingegnere, per tenere in mente tutti gli impegni, le date e gli orari
Vorrei poter passare un'ora dalla signora Maria del piano di sotto che tenta sempre di offrirmi un caffè ma io scappo ogni volta di corsa
Vorrei avere il potere di salvare dal baratro della disperazione una persona che sta gettando la spugna
Vorrei passare più tempo con tante persone della famiglia, anche solo per dire cose stupide e inutili
Vorrei tante cose ma anche oggi, che ho aggiunto un anno alla mia vita, mi sembra di non poter chiedere niente di più della felicità che ho adesso, delle mie bambine che mi hanno svegliata con gli auguri, del regalo azzeccato del mio gigante buono, delle telefonate con mamma e papà, le conversazioni solo nostre con mio fratello,  di una pizza noi cinque in un locale all'ombra del santuario di Vicoforte mentre, affamati e allegri, ci facciamo selfie mossi e disordinati, proprio come noi!

martedì 18 maggio 2021

La signora Maria

La signora Maria ha 93 anni e gli occhi azzurri, il sorriso buono e una casa ordinata.
La signora Maria prima di rompersi il femore usciva tutti i giorni e andava ad aiutare una signora più vecchia di lei, cucinava per uno dei suoi figli che ogni sera veniva a mangiare ("per fortuna ora viene solo due volte a settimana così non devo pensare a cosa preparare") e faceva tre piani di scale a piedi su e giù senza arrendersi.
Un giorno è caduta, poi c'è stato il lockdown e, a forza di stare sempre in casa, gli acciacchi si sono presentati uno ad uno costringendola a prendere tutte quelle medicine che in tanti anni non le era mai capitato di assumere.
La signora Maria è, come tante persone della sua età, spesso sola e all'ennesima medicina sottoforma di un cerotto piccolo e trasparente, ha tentato di arrendersi.
Da qualche settimana, un giorno sì e tre no, la sua vicina di sopra che casualmente fa la farmacista va a cambiarle quel cerotto così difficile da "sbucciare" e appiccicare sul braccio.
La signora Maria e la vicina farmacista sono diventate amiche, come nonna e nipote: lei racconta gli aneddoti della sua giovinezza, di quando lavava le scale per i signori ricchi che però non l'hanno mai messa in regola, dei figli e nipoti e bis-nipotini, di quando andava a scuola ma la maestra non c'era e lei ha imparato a scrivere ma non sa dove si mettono le doppie.
La signora Maria, domenica scorsa, era preoccupata perché aveva paura che mio marito mi sgridasse per quest'altro impegno che mi sono presa: "Io lo so come sono gli uomini: brontolano sempre! Ma io a mio marito non gli ho mai risposto, sa? Non abbiamo mai litigato!"
La signora Maria non sa che io sono una moglie poco sottomessa e che forse dovrei imparare qualcosina anche da lei!

martedì 5 gennaio 2021

Anno nuovo è...

Anno nuovo è un calendario vuoto da riempire con le date di tutti i compleanni

È svegliarsi con la convinzione che tutto potrà finire presto, o almeno cambiare un po' per darci tregua e farci intravvedere la normalità

Anno nuovo è tornare al lavoro ripromettendosi di essere più paziente, più tollerante, più comprensiva con i colleghi e soprattutto col capo

È fare tanti progetti, pensare a un viaggio da fare in estate, scegliere i prossimi libri che stazioneranno sul comodino

È scegliere una nuova serie da guardare insieme

Anno nuovo sono i buoni propositi, le liste e gli elenchi, spesso disattesi ma che mi danno la motivazione e la carica per cominciare ancora una volta!

giovedì 31 dicembre 2020

Eccoti, sei arrivato

Eccoti qui, ultimo giorno dell'anno più strano, pauroso, alienante delle nostre vite.
Inizi così, con la colazione silenziosa mentre le bimbe sono ancora di là che dormono e noi che ci godiamo il tempo da soli, a fare chiacchiere da adulti e a rubare un'altra cucchiaiata di Nutella dal barattolo.

Sei stato un anno lentissimo, passato aspettando di giorno in giorno i numeri, le statistiche, le decisioni.
Però sei volato veloce perché non mi sembra di averti vissuto, senza contatti, senza cene, inviti, senza abbracci.

Durante quest'anno ho lavorato tantissimo, ho consolato, ascoltato, organizzato, soccorso, sono stata esausta molto più del solito ma ho anche intrecciato tanti rapporti con persone fino ad allora sconosciute...ho provato veramente cosa vuol dire raccogliere quello che si semina...e spesso il raccolto è stato molto più abbondante.

Ho ricominciato a prendermi del tempo per leggere, per la palestra, per due corsi che ovviamente sono andati ad accavallarsi perché le cose facili non mi sono mai piaciute.
Ho iniziato a studiare il francese di modo da essere all'altezza dei miei piccoli e meravigliosi nipotini.
Ho scoperto due nuove amiche e per fortuna non ne ho persa nessuna per strada...

Ho capito che un Natale da soli noi cinque può essere bellissimo tanto quanto una tavolata da 22 parenti, col vantaggio di poter mangiare con il sottofondo delle musiche natalizie.

Caro 2020, devo dirti che mi hai un po'deluso...ma poiché resto una cocciutissima ottimista vedo molte cose positive se mi guardo indietro.
Ora però ti lascio andare senza malinconia e l'augurio che mi faccio per il 2021 è quello di avere la vita e la casa di nuovo piena di gente, di abbracci e di piatti da lavare!

venerdì 11 dicembre 2020

Cose che mancano

Mi manca
Invitare gente a cena
Fare la lista della spesa per il pranzo di Natale
I miei quattro Francesi
La frenesia di questo periodo, tra regali da fare e recite a cui assistere
Prendere un caffè con un'amica
Abbracciare le persone
Progettare le prossime vacanze
Parlare di persona con le maestre invece che da dietro uno schermo con la connessione ballerina 
Andare a mangiare la domenica dai miei
Sorridere senza la mascherina

Ma resistiamo e pazientiamo
Forse manca poco alla fine di tutta questa grande schifezza



sabato 25 gennaio 2020

Corse, viaggi e panorami

Le nostre giornate sono regolate da tabelle con i nomi e gli orari scritti di colori diversi, da calendari pieni di appuntamenti, da promemoria che squillano sul cellulare, da chat intasate di messaggi.
Corriamo sempre, il nostro motto è:  "Dai che siamo in ritardo!", riusciamo a dimenticare sempre qualcosa a casa o a scuola o dai nonni.
Programmiamo i weekend sperando di lasciarne qualcuno libero ma c'è sempre qualcosa che salta fuori: una partita, una riunione, un compleanno, qualche amico che bussa alla porta.
Abbiamo tante cose da dirci, ma la metà certi giorni vola via perché non c'è tempo, perché a tavola nasce qualche capriccio, perché "mi devi ancora ripetere scienze!", oppure è rimasta una telefonata da fare o siamo davvero troppo stanchi e crolliamo sul divano.
Anche questo nuovo anno è partito con l'acceleratore e stiamo già pensando alle vacanze estive, stiamo organizzando qualche giorno dai cuginetti francesi il prossimo mese e nella mia testa sono nate idee per il compleanno di Marta...qualcuno chiede il giorno esatto in cui finirà la scuola e qualcun'altro pensa solamente alle scadenze della settimana.

Quando ero piccola mi stupivo di quando mia nonna si lamentava degli anni che volavano: per me arrivare da settembre a Natale era una attesa lunghissima, per non parlare del miraggio delle vacanze estive!
Più andiamo avanti invece più mi sembra che questo tempo fugga e noi gli corriamo dietro curiosi di scoprire quello che verrà dopo... dovrei imparare a seguirlo con più calma per godermi il panorama di questo viaggio che sto facendo....

giovedì 9 gennaio 2020

Ciao anno nuovo

Ciao anno nuovo,
forse non lo sai ma a me piacciono gli inizi, le partenze, le novità, piacciono i numeri pari, i quaderni tutti bianchi ancora da scrivere, i libri dalla copertina rigida ancora da aprire, i regali ancora incartati con un piccolo spiraglio da cui sbirciare...
Caro anno nuovo non puoi che piacermi sai?
Sei tutto da scrivere, profumi ancora di nuovo, sei da scartare per scoprire cosa nascondi dentro di te.
Per ora sei iniziato bene, con tante giornate passate tutti e cinque insieme, una gita con pic nic, un pranzo vicino al mare dopo una mattinata in bici, serate accoccolati sul divano sotto la copertina calda, momenti di tenerezza tra sorelle, amici, cene, chiacchiere e progetti per l'estate.
Benvenuto 2020, cerca di essere all'altezza del tuo debutto!

martedì 31 dicembre 2019

2019 in un post

Gennaio è iniziato con una partenza, come alla fine di ogni festa, Febbraio mi faceva intravedere una luce in fondo al tunnel, Marzo ci portava a sciare e mi faceva apprezzare tante piccole cose, ad Aprile ho vissuto in apnea, a Maggio la prima Comunione delle bimbe grandi.
Giugno segnava la fine di tante cose: l'asilo nido, la scuola per la nostra nonna D. che finalmente poteva andarsene in pensione, l'anno sportivo con il primo vero saggio di danza della nostra piccola etoile, Luglio mi regalava una settimana in solitaria, Agosto e i tre anni tanto attesi della piccola di casa, ancora qualche giorno di libertà inaspettata e le ferie da mamma-single  che mi hanno fatto scoprire la bellezza di fare le cose senza fretta; Settembre ha portato molte novità: una squadra di calcio nuova per Marta, l'asilo dei grandi, la mia iscrizione in palestra e un treno di routine da prendere al volo! A Ottobre meditavo su quello che si potrebbe dimenticare, a Novembre le mie figlie mi regalavano perle indimenticabili e festeggiavo il mio traguardo...Infine è arrivato Dicembre con le sue corse e affanni, con le mille cose da organizzare e gli imprevisti del caso.

Anche quest'anno si sta concludendo e posso solo essere grata e felice di tutto quello che ho ricevuto, di quello che abbiamo costruito insieme e anche di ciò che non siamo riusciti a fare... perché ci dà il trampolino di lancio per provare a farlo nell'anno che sta arrivando!

martedì 24 dicembre 2019

Vigilia

Amo la vigilia, l'attesa, i preparativi, le musiche natalizie, le ore ai fornelli, incartare gli ultimi regali, l'emozione per l'arrivo di Babbo Natale, gli auguri tra colleghi, la gente affaccendata e di corsa per strada, i clienti che sorridono un po'di più e ti allungano un cioccolatino sul banco, i regali inaspettati del capo, le cene aziendali tutte da digerire, una messa raccolta e accompagnata dai canti di un coro senza strumenti, la stanchezza di una giornata lunghissima che è finita e raccoglie già i primi messaggi di auguri per l'indomani ...la gioia di essere qui in mezzo a chi amo.

sabato 30 novembre 2019

Post numero 500

Tutto è iniziato in una giornata di luglio di otto anni fa, dopo essermi fatta coraggio e due risate leggendo i blog di altre mamme, stanche e provate come me.
Grazie a queste letture quotidiane avevo capito che non ero l'unica ad essere perennemente stanca, a sentirmi fallita per ogni capriccio delle mie bimbe, a sentire il terreno che mancava sotto i piedi al pensiero dell'ennesima febbre, delle notti insonni, di un pomeriggio di pioggia da riempire per tenerle buone.

Un giorno d'estate ho deciso che sarebbe stato bello scrivere qui tutto quello che vivevo perché sarebbe stata una valvola di sfogo, come una chiacchierata con un'amica.
Da quel giorno tante cose sono cambiate, loro sono cresciute e io con loro; mi piace pensare che un giorno avrò il tempo di copiare tutti questi piccoli scorci della nostra vita in un foglio di carta che resti loro come ricordo...

Per adesso festeggio il mio post numero 500!