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mercoledì 18 maggio 2022

Villa Margherita

Ancora eravamo tra i pochi che non ne erano stati toccati e questo, da settimane, aveva suscitato i commenti della gente.
Puntuale quindi è arrivato, a poche ore dall'ultima gufata...
La prima è stata lei, Margherita.
Una volta scoperto il fattaccio è stata colta da scoramento e disperazione per i mille impegni mondani che si era fissata e che, inevitabilmente, andavano cancellati.
Subito dopo però ha capito che la clausura poteva avere i suoi vantaggi e si è attrezzata...
Un cartello sulla porta a vietare l'ingresso in quella stanzetta prontamente trasformata nella sua "Villa Margherita" a cinque stelle, un fortino costruito con la casa di cartone della Pimpa, i cuscini, la copertina e un vecchio telo azzurro con attaccate delle stelle di carta per trascorrere le ore serali a parlare al telefono con le amiche ma sotto il cielo stellato.
Il computer e le cuffie per i collegamenti scolastici e le cene servite su un vassoio personale.
Tutto il resto della famiglia stava fuori, ad osservarla attraverso i vetri come uno strano pesce che attira la curiosità di tutti i passanti.
Alla fine della settimana tutto è ritornato alla normalità... Ma anche questa volta ho imparato una lezione da mia figlia!

venerdì 29 aprile 2022

Silvietta

Quando ti ho conosciuta avrai avuto dieci, dodici anni, eri sempre allegra ed attorniata da bimbe più piccole di te.
Ho capito subito di che pasta eri fatta perché nemmeno quella malattia che ti fa andare la glicemia sulle montagne russe ti poteva fermare e continuavi i tuoi giochi dopo esserti fatta l'insulina da sola senza fiatare.
Ti ho accompagnata per un pezzetto del tuo cammino quando le nostre vite si sono incrociate. 
Hai suonato emozionata al nostro matrimonio e hai predetto, insieme alla tua inseparabile amica M., che avremmo presto allargato la famiglia.
Sei stata determinata sul tuo futuro, senza paura di trasferirti lontana per inseguire quello che volevi fare.
Hai trovato il tuo principe azzurro gentile e sorridente come te e al vostro matrimonio mi hai commossa perché quando si condividono le cose importanti non conta davvero il tempo che scorre in mezzo.
Da qualche mese sei mamma e hai scoperto che queso nuovo ruolo può essere bellissimo ma anche difficilissimo: ci siamo riavvicinate e io sono felice dei nostri rari momenti di confidenze, di quando scendi a trovare i tuoi e trovi sempre il tempo per cercare me, di una passeggiata e di un caffè un venerdì mattina di primavera.

mercoledì 26 maggio 2021

Poi ci rimanghi male

"Mamma, sai che oggi all'asilo guardavamo un giornale che ci hanno dato le maestre per ritagliare le figure...e il mio amico E. guardava sempre quelle cose..."
"Che cosa, Matilde?"
"Ehm...quelle cose per dare il latte ai bambini, a E. piacciono molto!"
"Ma cosa sono queste cose? Come si chiamano? Sono i biberon?"
"No, non i biberon! Quelle cose delle mamme...ma non te lo voglio dire perché sennò ci rimanghi male!"
-Capisco- 
"Figurati se ci rimango male! Ma cosa sono? Le tette?"
"Si"
"Al tuo amico E. piacciono le tette?'
"Si, le cercava sul giornale e le faceva vedere alla maestra!"

lunedì 25 gennaio 2021

Matilde evangelizzatrice

 "Sua figlia all'asilo canta in continuazione sa? Il lunedì mattina poi! Il lunedì canta le canzoni di Chiesa: si mette lì con la sua amica S. e cerca di insegnarle le parole!"

"Eh sì, anche a casa o canta o parla, non sta mai zitta!"

"Sa qual è il problema? È che i genitori di S. sono musulmani!"

martedì 5 gennaio 2021

Anno nuovo è...

Anno nuovo è un calendario vuoto da riempire con le date di tutti i compleanni

È svegliarsi con la convinzione che tutto potrà finire presto, o almeno cambiare un po' per darci tregua e farci intravvedere la normalità

Anno nuovo è tornare al lavoro ripromettendosi di essere più paziente, più tollerante, più comprensiva con i colleghi e soprattutto col capo

È fare tanti progetti, pensare a un viaggio da fare in estate, scegliere i prossimi libri che stazioneranno sul comodino

È scegliere una nuova serie da guardare insieme

Anno nuovo sono i buoni propositi, le liste e gli elenchi, spesso disattesi ma che mi danno la motivazione e la carica per cominciare ancora una volta!

martedì 6 ottobre 2020

Navighiamo a vista

Abbiamo conquistato l'inizio della quarta settimana di scuola, ogni giorno è un giorno guadagnato e quando escono da quel cancello inizia l'interrogatorio.
"Eravate tutti presenti?"
"Qualcuno si è sentito male?"
"Hai tossito stamattina?"
"C'è qualche classe in quarantena?"
"Le maestre stanno tutte bene?"

Ad ogni colpo di tosse notturno si salta dal letto e si tende l'orecchio, le chat di classe sono ancora più intasate del solito e siamo sommersi dai moduli per giustificare ogni tipo di assenza e malore.

Navighiamo a vista. Ma resistiamo.

mercoledì 11 settembre 2019

Nuovi inizi, vecchi posti...

Anche se è la terza volta che una piccola manina si perde nella mia mentre saliamo la lunga scalinata che porta all'asilo dei grandi, anche se l'ambiente è sempre uguale a come lo abbiamo lasciato quattro anni fa, anche se potrebbe sembrare tutto già visto...in realtà stamattina è stata un'emozione metterti il grembiulino, vederti correre dentro il cancello come facevano le tue sorelle, cambiarti le scarpe nello stesso posto e vedere la felicità nei tuoi occhi da monella!
Buon inizio piccolina di casa!

mercoledì 29 maggio 2019

Fango e diplomi

In questa fattoria ci eravamo già state tre anni fa: io enorme balena ripiena, tu bimba minuscola e quasi pronta a fare il tuo salto nella vita.
Ci siamo state con tua sorella Margherita, in una giornata calda e soleggiata, una occasione per passare un po'di tempo esclusivo insieme, nonostante la tua presenza un po'ingombrante.
Due giorni fa eravamo lì, strette strette sotto un ombrello a pois, il fango sulle scarpe e la pioggia che scendeva incessantemente.
Hai zittito prontamente il gallo che continuava a cantare, hai accarezzato coraggiosa il muso di un grande asinello, hai tentato di svegliare due grossi maiali a strisce nere e bianche, hai salutato gioiosa le mucche che ti guardavano da dietro il recinto.
Hai impastato con energia il pane e poi ce lo siamo mangiate bello caldo appena sfornato, hai addentato il tuo panino e fregato i piccoli wurstel al tuo amico G.
Nel pomeriggio ci ha raggiunte papà, giusto in tempo per vederti diplomata con cappello e pergamena.
Ormai non sei più piccolina e il prossimo anno ti aspetta quell'asilo dei grandi in cui tu, a scanso di equivoci, hai già detto che non vuoi andare.

lunedì 11 settembre 2017

Asilo, ci riproviamo?

A Gennaio sei entrata ed eri piccolissima,  stavi tranquilla sulla sdraietta a contemplare i pupazzi e gli altri bimbi che ti ronzavano attorno,  facevi ue' ue' e ti addormentavi in due minuti, preferibilmente con un lenzuolino in faccia.
Svuotavi biberon di latte tra le facce stupefatte delle maestre che in trent' anni non avevano mai visto una bambina che passava da una marca di latte all' altra senza battere ciglio.
Tutto sarebbe potuto andare a meraviglia se non ti fossi ammalata mille volte, se le maestre non mi avessero chiamata per ogni segno, screpolatura, piccolo livido che scovavano -ahimè- sul tuo corpo,  se non avessero sgranato gli occhi quando dissi loro che mangiavi stracchino invece che il  famosissimo formaggino preconfezionato, se non mi fossi sentita la mamma più degenere sulla faccia della terra ogni volta che aprivo bocca... Dopotutto le tue sorelle sono cresciute abbastanza bene, troppi danni non ne abbiamo fatti... Credo.
È così quest'anno ci riproviamo,  in un asilo diverso, più piccolo e vicino a casa: oggi hai iniziato il tuo inserimento in compagnia del nonno che si è limitato a guardarti e darti da mangiare perché per il resto del tempo hai esplorato da sola tutta la stanza e i giochi,  hai fatto cucù da un tavolino e forse tirato qualche urlo dei tuoi per ottenere qualcosa...
Spero che questa volta vada meglio, tremendona mia... Ti auguro di divertirti ed essere coccolata per diventare una bimba grande anche tu!

mercoledì 29 giugno 2016

Da semino a Margherita

Eri piccola piccola quando sei entrata in questo asilo, piccola ma non sola perché tua sorella, come sempre, ti aveva preceduta e da quel giorno, tutte le mattine, ti ha fatto compagnia per i primi minuti in classe.
Hai conquistato da subito l'uso del vasino, hai sfoggiato la tua parlantina dal basso dei tuoi due anni.
Hai mostrato il carattere litigando a modo tuo con la maestra S. e, dopo una giornata di reciproca indifferenza hai capito che il capo era lei e da quel momento siete  diventate amiche.
Dopo la sezione primavera sei approdata nei verdi dove la maestra A. ha liberato la vostra fantasia, dove hai imparato tante cose più o meno monelle, dove hai sviluppato la tua anima da principessa vanitosa e sei diventata comare delle tue amiche A., G. e S. impegnate a disegnare spose, gioielli, sirenette e a concupire ignari bambini con cui avete fatto e disfatto matrimoni che Eliana Monti con la sua agenzia vi fa un baffo.
Siamo arrivate alla fine e dopo uno spettacolo interminabile che ha messo a dura prova la mia panza ripiena e una gita in mezzo agli asini e ai maiali eccoti qui, una bimba di quasi sei anni, che continua a ribadire la sua avversione per la scuola ma che ci tiene a fare anche lei i compiti delle vacanze.
Uscire dopo 5 anni da quell'asilo mi ha fatto venire un po' di magone perché ora siete entrambe lanciate verso la scuola e gli anni correranno in fretta.
Mi sono consolata pensando che tra due anni rientrero' di nuovo da quella porta con vostra sorella e chissà questa volta come sarà ....
Stamattina dormivi raggomitolata, con la mano sotto la guancia come quando avevi pochi mesi..
Quando tornerò a casa mi accoglierai con il tuo sorriso sdentato e verrai ad accoccolarti sulla pancia, chiedendomi se Mati ha dato calcetti.
Ti auguro di mantenerti ancora così, solare e tenera, allegra e monella come sei ora....continua a crescere piccolo fiorellino mio!

domenica 12 giugno 2016

La nostra piccola cuoca

Siamo entrati nella tua classe e tu eri lì,  dritta, fiera,  le mani dietro la schiena e il cappello da cuoca in testa.  La panzotta in avanti a mostrare il grembiulino di carta e quegli occhi così felici che si sono illuminati in un modo che forse non avevamo mai visto.
Voi,  i grandi dell'asilo, eravate tutti intorno ad un tavolone apparecchiato su cui stavano in mostra i piattini composti  da voi,  con cartacrespa, colla e colori.
Dopo hai ballato e cantato, hai ricevuto il tuo diploma a lungo sospirato anche se la sera prima mi hai detto di non essere emozionata "tanto io a scuola non ci voglio andare! "
Anche questa volta l'emozione e il pensiero si quanto sei cresciuta da quando sei entrata lì mi ha fatto inumidire un po' gli occhi...per fortuna ora ho la scusa degli ormoni!
Piccola Marghe mia,  quest'anno hai patito la lontananza di tua sorella e forse la notizia del nuovo arrivo ha contribuito a certi momenti di smarrimento... Hai però imparato a consolarti da sola e a camminare con le tue gambe, hai cambiato fidanzato,  ti sei sposata con tanto di velo e bouquet e hai partorito innumerevoli bambolotti tra la cucinetta e la camera assistita dalle tue migliori amiche.
Sei entrata in questo asilo e avevi appena due anni,  sorridevi sempre e chiacchieravi di continuo...ora stai abbandonando le sembianze di bimba piccola e ti stai trasformando anche tu in una bambina alta e dalle gambette svelte e snodate.
Spero che questo cambiamento all'orizzonte non spenga i tuoi occhi sorridenti ma sia una nuova occasione di crescere insieme, piccolo grande fiorellino mio.

venerdì 22 gennaio 2016

Se il buongiorno si vede dal mattino...

Giorno 1: la rivelazione
"Mamma, sai che io e A. siamo fidanzati?"
"Ah, si Marghe? E com'è A.? Gentile? Ti tratta bene?"
"Si, si certo!"

Giorno 4: una valle di lacrime
"Mamma è tutto il giorno che sono triste: oggi stavo giocando con i Lego insieme ad A. e gli ho chiesto se era vero che siamo fidanzati... Lui mi ha detto: no, io sposo la G.!"
-pianto disperato, singhiozzi a profusione-
"Io non ci voglio più andare all asilo, perché non mi vuole più!!!"
"Dai, non fare così, ne troverai un altro più simpatico e bravo!"
"No! No! A me piace solo lui, non voglio nessun altro!"
(-ehm ma io ste cose le dicevo a 15 anni!!!-)

Giorno 9: the happy end
"Oggi sono felicissima! A. Mi ha detto che lascia le sue 12 fidanzate e sposa me!"

-ecco marghe, non so se essere più felice o preoccupata!!!-

lunedì 7 dicembre 2015

Maschi

"Marta, lo sai che quando siamo in bagno io mi metto bella seduta e non mi faccio vedere da nessuno, mentre i maschi, che fanno la pipì in piedi, alla fine si girano verso di noi e ci fanno vedere il pisellino?!?"

"Ah, questi uomini. Questi uomini-bambini."

martedì 23 giugno 2015

Sagace

"La maestra M. sì che è furba, io lo so: Ci dice che l'asilo è finito perchè se ne vuole andare al mare!"

domenica 7 giugno 2015

Capitoli che si chiudono

Se mi concentro ti rivedo, con la gonna di jeans fatta a salopette, le scarpe con gli occhietti, i codini sottili sottili e i buchi di ciccia ancora sparsi.
Il primo giorno d'inserimento abbiamo giocato con i lego grandi e tu hai costruito una torre alta alta: la maestra S. ci aveva subito scattato una foto che è tra quelle nel tuo album.
Alla fine di quell'anno avevo pianto molto guardando il filmino che le maestre avevano preparato per salutarvi; un anno di passaggio, un anno di ponte tra l'inconsapevolezza del nido e le cose da grandi della materna, un anno che si chiama "primavera" forse proprio ad indicare questo periodo intermedio, dove voi piccoli fiorellini siete sbocciati piano piano, ognuno con i suoi modi e secondo i suoi tempi.
Poi sei arrivata nella sezione degli azzurri con la mitica, temuta e amata maestra M.; Hai subito imparato le regole, alcune davvero buffe e ti sei fatta coraggio ogni mattina grazie alla tua amica C. che con te condivideva le lacrime del distacco. Anche le vostre mamme hanno tremato per il primo periodo e si scambiavano lunghe telefonate preoccupate...
Ma il tempo ci ha aiutate e ben presto siete diventate attente, allegre e partecipi e i tre anni sono volati.
Qualche giorno fa eravate sulla scala, con i vostri cappelli di cartone e il diploma in mano, a cantare allegre e fiere la canzone che da 4 anni iniziamo a sentire ripetere a nastro da Maggio in poi...
Qualche giorno fa ti guardavi intorno soddisfatta e compiaciuta di quel pubblico e forse non vedevi gli occhi un pochino lucidi della mamma che ti osservava pensando a quanto sono tristi i capitoli che si chiudono.
Siamo andate all'acquario con tutti i tuoi compagni e tu giocavi buffa e complice con le tue amiche del cuore, senza immaginare come sarà tra qualche mese senza di loro, senza la tua normalità, senza questo piccolo mondo che ti sei costruita, forse con fatica, vista la tua timidezza.
Alla sera sei andata a dormire felice e, abbracciandomi forte al buio non facevi che ripetermelo..."sono stata proprio felice oggi di essermi diplomata!".
Allora ho pensato a quanto siete belli voi bambini, di quanto invidio la vostra ingenuità che vi fa godere fino in fondo le cose perchè tutto è nuovo e non potete lasciarvi scalfire la giornata da una punta di malinconia.
Come fanno le mamme troppo nostalgiche come noi.

lunedì 30 marzo 2015

Amico del mattino

Lo abbiamo scoperto per caso, una mattina andando all'asilo: fischiettava tranquillo sul bordo di un cancello e con la sua testa a scatti guardava un po' noi e un po' in giro.
Poi un'altra mattina vicino alla chiesa e ancora un' altra volta quasi dal portone del nostro palazzo.
Era li che osservava curioso quel lunedì che le bimbe sono uscite prima, qualche volta ci ha accompagnate con piccoli voletti fino a casa dei nonni.
Un giorno ha rischiato di finire sotto le ruote della nostra macchina ma una frenata provvidenziale gli ha permesso di scappare via.
Un pomeriggio ci ha scovate all'uscita della piscina e noi tutte stupite a chiederci come facesse a sapere che eravamo proprio li.
Ogni giorno si faceva trovare e salutare, ci guardava con quegli occhi curiosi e volava via prima di farsi avvicinare..
...lui, il merlo Pietro-come l'ha ribattezzato Margherita-riuscirà a trovare le sue due amiche che da una settimana non escono più dallo stesso portone ma corrono verso l'asilo da una strada diversa?

lunedì 2 febbraio 2015

Di asilo, castighi e budini al cioccolato

Ho frequentato l'asilo in due posti diversi: il primo anno più vicino a casa, una struttura piccola e familiare, gli ultimi due in un edificio grande, in cui avevo il terrore di perdermi tra un piano e l'altro o di cadere da quelle scale così larghe e lunghe!
Non ricordo le maestre del primo asilo...in realtà non mi ricordo quasi nulla, a parte che mia cugina aveva convinto sua mamma a farle frequentare il mio stesso asilo pur abitando in tutt'altra zona e che insieme ne combinavamo in continuazione. Spesso infatti ci mettevano in castigo in due angoli della classe con la faccia verso il muro ma io, spavalda, facevo le linguacce alla maestra mentre lei, molto più timida e paurosa viveva queste mie iniziative tra l'ammirazione e il terrore di una punizione peggiore.
Sapevamo tuttavia renderci simpatiche e amabili infatti eravamo entrambe fidanzate con dei bambini che, per dimostrarci quanto tenessero a noi, passavano il tempo tentando maldestramente di prenderci in braccio per portarci via dalle ingiuste punizioni delle maestre.
Del secondo asilo ho qualche ricordo in più, il vino fatto con i nostri piedini, lunghi vermoni di pongo-gioco tabù in casa nostra-, una compagna lamentosa che ogni mattina piangeva perchè voleva la mamma e da un momento all'altro le scendevano due mocciconi lunghissimi dal naso che facevano orripilare tutti quanti.
Mi ricordo "C'era un bel dì la battaglia di Magenta" cantata a squarciagola in corridoio (e la mia gioia molti, molti anni dopo nello scoprire che Magenta esisteva davvero), "Ero in bottega tic-e-tac" che ad un certo punto parlava di piedini fatti di grissini e la cosa non mi piaceva affatto, ricordo l'odore del budino al cioccolato, la mia merenda preferita e mio papà che, arrivando in ritardo a prendermi mi faceva credere che la causa fosse il suo essersi attardato a mangiarne un intero carrello. Era anche questo il motivo per cui non si poteva mai fare il bis di quella prelibatezza.
Tra i vari lavoretti che avemo fatto c'era una rosa di cartapesta per la festa della mamma che era accompagnata da una poesia. Nutro sentimenti contrastanti al riguardo perchè adesso la ricordo con tanta tenerezza ma ai tempi mi aveva creato un certo disappunto: era come una lettera alla mamma in cui le dicevo che avevo preparato una bella rosa per lei ma poi l'avevo persa sul'autobus quindi tanti auguri tanto amore ma tornavo a mani vuote! La cosa non mi era andata giù, intanto perchè dopo tanto lavoro avevo perso tutto e sopratutto perchè noi l'autobus per tornare a casa non lo prendevamo mai, abituati come eravamo a trottare a piedi...insomma, oltre il danno la beffa!
Altra nota dolente di quel periodo fu proprio il famoso fidanzato, anche lui migrato con me nel nuovo asilo e dopo un anno passato alle elementari: a settembre, incontrandolo per i corridoi mi sentii dire con aria di sufficienza che non potevamo più essere fidanzati perchè lui ormai aveva raggiunto la maturità della prima elementare mentre io ero ancora ai piani bassi!!!

mercoledì 26 novembre 2014

Difficile selezione matrimoniale

Da quando, circa un anno e mezzo fa, i preparativi per il matrimonio degli zii parigini hanno iniziato ad essere impellenti e a coinvolgere da vicino anche le due nipotine damigelle, Margherita ha sviluppato una vera e propria ossessione per le spose e le cerimonie nunziali.
Da quel momento non ha fatto altro che chiedere di vestirsi da fpova, costringendomi a procurarle  vecchie gonne mie e camicie da notte della nonna bis che le arrivassero a terra, tulle, veli e finti bouquet per trasformarsi anche lei in una bellissima principessa.
Ha torturato sua sorella costringendola a fare sempre il marito e a ripeterle quanto fosse bella e "legante" agghindata in quella maniera; ha ottenuto dopo non poca insistenza la Barbie sposa dalla zia per il compleanno e qualcosa mi dice che babbo Natale le porterà anche il corrispondente Ken, da lei ribattezzato "Barbie fpovo",  senza il quale il matrimonio ha evidenti difficoltà tecniche ad avere luogo.
Dalla teoria siamo poi passate alla pratica:
"Mamma, quand'è che andiamo a comprare il mio vestito da sposa per quando sarò grande come te?"
"Ma Lalli, ancora c'è un sacco di tempo e poi devi ancora trovare uno che ti voglia sposare!"
"Ba bè, ma la cosa più importante per sposarsi è il vestito, se non ce l'ho non posso proprio andare alla Messa"
"Ah si? E lo sposo non lo è?"
"Mpf! Io volevo sposare F. però dice le bugie quindi non va bene. Allora ho pensato che potevo sposare A. ma ieri mi ha picchiata quindi non lo voglio più!"
"Eh si, mi sembrano degli ottimi ragionamenti"
"Oggi poi avevo deciso di sposare C. ma quando è venuto vicino a me ho sentito che faceva le puzzette! Non posso prendermi neanche lui!"

lunedì 7 luglio 2014

Caro asilo

Caro asilo, che ti chiami come una nostra amica o come il sole quando si sbeglia, che te ne stai abbarbicato lassù e ogni mattina ci fai litigare perchè una vorrebbe salire le scale mentre l'altra vorrebbe fare la strada lunga, che hai dei fiorellini di gommapiuma attaccati al cancello, troppo belicati per il vento che c'è qui e quindi tutti rovinati..
Caro asilo, abbiamo visto passare nelle tue classi troppe supplenti: non facevamo in tempo ad affezionarci ad una che già ce la cambiavano e noi non ci capivamo un bel niente
Caro asilo che ci hai fatto fare una cosa nuova e bella che si chiama philosophy for children, che vorrebbe dire mettersi a pensare tutti in cerchio e poi parlare. Uno per volta però..che anche la maestra S. -per quanto anarchica e comunista- ha dato delle regole.
Caro asilo che hai delle bidelle, ops ausiliarie con le braccia grandi per abbracciare i bambini, con il sorriso sempre pronto, con una pazienza infinita... e non solo con noi piccini!
Caro asilo che ci hai messo in classe bambini monellissimi, bambini timidi, bambini che vogliono fare i calciatori e ci hanno insegnato i canti delle due squadre della città, bambini che all'inizio parlavano una lingua strana e dopo qualche giorno hanno imparato l'italiano, bambine che sono diventate le nostre amiche del cuore, altre che in pochi mesi si sono trasformate in smorfiosette e noi non vogliamo nemmica essere come loro.
Caro asilo che a Natale ci hai fatto diventare tante piccole renne e ci hai fatto cantare la storia di Rudolph, che ci hai stroncato con una gita nell'unica settimana di caldo tropicale di questa estate strana, così che persino le maestre si sono fatte i gavettoni e noi non potevamo credere ai nostri occhi.
Caro asilo che ci hai fatte crescere, che ci hai fatte sudare, ci hai fatte correre e fare le capriole, che ci hai insegnato l'inglese guardando il cartone di Aladin, che sei stato riempito dalle lacrime di una di noi ogni mattina.
Caro asilo, adesso siamo stanche e poi dobbiamo stare con il nonno che sennò non sa cosa fare.
Caro asilo fino a settembre non ci vediamo più. E non piangere se non ci vedi arrivare subito: noi saremo dai nostri zii a Parigi, quando torniamo ti saluteremo dicendo bonjour.

martedì 17 dicembre 2013

Ombra di natale

Piccola ombra dietro un telo bianco, teso e illuminato come un grande sipario (che però non si è mai aperto anzi, aprito, come diresti tu)
Ti ho riconosciuta subito: il nasino buffo, il tuo modo di sculettare al tempo della musica che racconta della renna Rudolph, il ciuffetto storto sulla testa
Eri li, vicino ad un abete di cartone di cui distinguevamo solo l'ombra, come la tua. Anche lui irrequieto oscillava sotto i colpi di manine poco delicate che si muovevano poi sulle note di "Signor Pino di Natale"
Hai cantato e ballato, hai fatto il girotondo con altri cinque tuoi amici mentre i piccoli e gli altri compagni erano fuori, al di là di quel telo, faccia a faccia con le proprie mamme e papà, a farsi fotografare e applaudire.
Voi invece no, sei piccole sagome nascoste e aggraziate. Voi siete rimaste là dietro, a completare la coreografia, ad abbellire l'ombra dell'albero con i vostri profili panciuti.
Ti immagino impegnata e felice, cantare con il sorriso la tua canzone di Natale, incurante dei pianti, del mormorio dei genitori, degli applausi, della musica che incalzava...
Hai fatto il tuo dovere da piccola artista e poi sei uscita con lo sguardo sorpreso, la bocca aperta e le braccia già un po' allargate per prenderti tutto il mio abbraccio.
Mi hai chiesto se ti avevo vista anche se stavi li dietro e mi guardavi incredula quando ti ho detto che "si, ti ho vista: hai fatto delle ombre bellissime".
Eri felice e inconsapevole della magia che ci hai mostrato da dietro quel telo...ma io, che di spettacoli me ne intendo, so che tutte le parti sono importanti, anche quelle di sfondo agli altri bambini...
...perchè anche lo sfondo, se fatto con amore, può diventare protagonista!