Quest'anno saranno 70.
Tre classi. Nella più numerosa, ovviamente quella dei primini, Castagna avrà un'ora sola a settimana.
E 3, forse 4 insegnanti di sostegno. L'Inutile, lo Stronzo, il Terrore dei Sette Mari, di sicuro. Poi magari, se rimane un ciccinin di compassione al Buddha Manjushri, l'Impeccabile.
Un bel pacchettino mi hanno confezionato. Poi vi esplico perché me lo aspettavo. Diciamo che agli orali ho avuto una bella sorpresa, del genere candelotto di dinamite "anonimamente" recapitato nel posteriore, da parte di due esimie colleghe. Per cui mi sono presa platealmente a cornate in sede d'esame con la commissaria che, ovviamente, era la neotrasferita preside C.
E indovinate chi ha preso la reggenza quest'anno...
Eh già.
Paesino di Sogno fa la festa patronale con sagra, marcia non competitiva, orchestrine e fuochi d'artificio. Castagna ha spiegato alla Princi il motivo per cui, soprattutto assente l'Uomo, non ci può andare. Ripiegheranno, presente l'Uomo, sulla festa di Piccola Svizzera dove Punta di Diamante le ha caldamente invitate.
Il campanile barocco è sempre stupendamente lì che si staglia in cima alla collina e Castagna lo vedrà di nuovo dalla sua aula, cioè da una delle tre. Che si trovano, con assoluta coerenza, in tre diversi corridoi.
Sarà un anno molto lungo.
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lunedì 31 agosto 2015
giovedì 4 aprile 2013
L'altra faccia del mobbing
Dal Dizionario Italiano Sabatini Coletti (con un pensiero di stima allo splendido Coletti che teneva lezioni entusiasmanti sul lessico poetico di Montale e che ha portato fisicamente agli studenti Travaglio quando ancora non era "Travaglio", e la Guzzanti quando Berlusconi era da poco diventato "Berlusconi")
MOBBING Molestie, mortificazioni inflitte a un lavoratore per emarginarlo, per ostacolarne la carriera, il successo, per screditarlo; le patologie che ne derivano nelle vittime
Il mobbing, è noto, si fa a un lavoratore capace che ti sta in culo, piuttosto che a un incapace, che sicuramente si mette da solo nella condizione di attirarsi problemi e anche provvedimenti. Quindi, per definizione, il mobbing, se devi farlo a qualcuno, richiede che tu sia intelligente, sottile, attento.
Possibilmente, dovresti essere più intelligente del lavoratore cui fai mobbing. O almeno tanto quanto.
Altrimenti finisce che fai qualcosa di stupido.
E allora si verificano cose come quella di stamattina.
Per cui una solitamente sorridente e accomodante Castagna, che di recente, consapevole di avere per certe cose la coda di paglia sul lavoro, e per altre gli occhi di certi colleghi addosso, andava a lavorare con la gastrite e il senso di svenimento, stamattina invece è scesa dal letto e, senza il minimo accenno di disturbo psicosomatico, ma anzi con una bella espressione combattiva da guerriera irlandese e gli occhi pieni di vita, si è fiondata nel tuo ufficio e si è tolta diverse soddisfazioni.
Tipo ricordarti con abili e inequivocabili giri di parole i concetti di:
scelta didattica,
professionalità,
libertà di organizzare l'insegnamento in base a parametri personali all'interno del programma,
esperienza sul campo,
diritti dei lavoratori,
leggi che tutelano le persone che, pur mantenendo il posto di lavoro, hanno situazioni familiari da risolvere.
Poi (e questa era la parte che pregustavo fin da ieri pomeriggio) è andata a cercare la tua complice e compagna di intrighi Bestia Nera e le ha detto in faccia diverse cosine, usando espressioni ancora meno equivocabili però, e sentendo, oh con quanto piacere, tutti quei fastidiosi sassolini acuminati che scivolavano finalmente fuori dalla scarpa.
Perché, cara C., cara BN, quello riportato sopra è solo il SECONDO significato della parola mobbing.
Il primo è
in etologia, l'insieme dei comportamenti di minaccia esibiti dagli uccelli di fronte all'attacco di un predatore
E siccome la BN scema non lo è, brutta dentro sì ma scema, glielo riconosco, no, tra me e lei la partita si gioca esattamente dal primo settembre 2006, quando io sono entrata nella scuola, tra l'altro, preceduta da un'ottima pubblicità che a mia insaputa mi aveva fatto una collega con cui avevo lavorato prima, e la BN in pochi secondi ha capito di trovarsi di fronte a un predatore. Io, che tendo a entrare in ambienti nuovi con il massimo della disponibilità, e che comunque ero più giovane, invece ci ho messo un po' di più a capire di avere di fronte un'arrogante ducetta fondamentalista. Mi ci sono voluti, direi, tre o quattro giorni. Da allora lei fa versi, agita le ali, zampetta mimando colpi di becco, e io regolarmente in sua presenza tiro fuori tre generazioni di batusaggine genovese, non mi scosto di un millimetro, e lascio partire la piega della bocca e il sopracciglio sinistro, che vadano dove la natura li porta.
Comunque, quando si lavora con certi stronzi, e si aspetta per anni il momento giusto per reagire, si arriva addirittura a ringraziarlo, il mobbing, per le soddisfazioni che ci si possono togliere a un certo punto.
MOBBING Molestie, mortificazioni inflitte a un lavoratore per emarginarlo, per ostacolarne la carriera, il successo, per screditarlo; le patologie che ne derivano nelle vittime
Il mobbing, è noto, si fa a un lavoratore capace che ti sta in culo, piuttosto che a un incapace, che sicuramente si mette da solo nella condizione di attirarsi problemi e anche provvedimenti. Quindi, per definizione, il mobbing, se devi farlo a qualcuno, richiede che tu sia intelligente, sottile, attento.
Possibilmente, dovresti essere più intelligente del lavoratore cui fai mobbing. O almeno tanto quanto.
Altrimenti finisce che fai qualcosa di stupido.
E allora si verificano cose come quella di stamattina.
Per cui una solitamente sorridente e accomodante Castagna, che di recente, consapevole di avere per certe cose la coda di paglia sul lavoro, e per altre gli occhi di certi colleghi addosso, andava a lavorare con la gastrite e il senso di svenimento, stamattina invece è scesa dal letto e, senza il minimo accenno di disturbo psicosomatico, ma anzi con una bella espressione combattiva da guerriera irlandese e gli occhi pieni di vita, si è fiondata nel tuo ufficio e si è tolta diverse soddisfazioni.
Tipo ricordarti con abili e inequivocabili giri di parole i concetti di:
scelta didattica,
professionalità,
libertà di organizzare l'insegnamento in base a parametri personali all'interno del programma,
esperienza sul campo,
diritti dei lavoratori,
leggi che tutelano le persone che, pur mantenendo il posto di lavoro, hanno situazioni familiari da risolvere.
Poi (e questa era la parte che pregustavo fin da ieri pomeriggio) è andata a cercare la tua complice e compagna di intrighi Bestia Nera e le ha detto in faccia diverse cosine, usando espressioni ancora meno equivocabili però, e sentendo, oh con quanto piacere, tutti quei fastidiosi sassolini acuminati che scivolavano finalmente fuori dalla scarpa.
Perché, cara C., cara BN, quello riportato sopra è solo il SECONDO significato della parola mobbing.
Il primo è
in etologia, l'insieme dei comportamenti di minaccia esibiti dagli uccelli di fronte all'attacco di un predatore
E siccome la BN scema non lo è, brutta dentro sì ma scema, glielo riconosco, no, tra me e lei la partita si gioca esattamente dal primo settembre 2006, quando io sono entrata nella scuola, tra l'altro, preceduta da un'ottima pubblicità che a mia insaputa mi aveva fatto una collega con cui avevo lavorato prima, e la BN in pochi secondi ha capito di trovarsi di fronte a un predatore. Io, che tendo a entrare in ambienti nuovi con il massimo della disponibilità, e che comunque ero più giovane, invece ci ho messo un po' di più a capire di avere di fronte un'arrogante ducetta fondamentalista. Mi ci sono voluti, direi, tre o quattro giorni. Da allora lei fa versi, agita le ali, zampetta mimando colpi di becco, e io regolarmente in sua presenza tiro fuori tre generazioni di batusaggine genovese, non mi scosto di un millimetro, e lascio partire la piega della bocca e il sopracciglio sinistro, che vadano dove la natura li porta.
Comunque, quando si lavora con certi stronzi, e si aspetta per anni il momento giusto per reagire, si arriva addirittura a ringraziarlo, il mobbing, per le soddisfazioni che ci si possono togliere a un certo punto.
lunedì 12 novembre 2012
Guerra fredda. Ma neanche tanto
Se
una cosa si chiama contributo facoltativo per le spese scolastiche,
io mi rifiuto di dire ai ragazzi che DEVONO portare i soldi (tra
l'altro, da 5 euro siamo passati a 10 negli ultimi due anni). O
peggio, di dettare l'avviso con la scadenza della raccolta TOGLIENDO
APPOSITAMENTE la parola facoltativo dal testo.
Cose
che invece la Bestia Nera fa regolarmente.
Io
sono contrarissima a chiedere soldi alle famiglie per cose come
fotocopie, toner, gessetti etc.
Un
conto è far pagare la fotocopia allo stordito di turno che s'è
scordato il libro. Questo ha valore educativo, perchè i libri, che i
genitori hanno pagato, devono arrivare a scuola il giorno giusto per
essere usati, e poi evita che a inizio lezione si perdano sempre
cinque minuti buoni ad aspettare che gli storditi si
facciano fare la copia.
Invece,
quando sono incaricata di dire alle famiglie o ai ragazzi che ci
aspettiamo un aiuto, sottolineo sempre che sono a disagio nel
chiederlo, perchè in una scuola PUBBLICA le nostre necessità sono
(sarebbero, dovrebbero essere, parrebbe giusto che fossero) GIA'
pagate dalle tasse.
Comunque,
quando portano pecunia, io raccolgo. Se non portano, io non insisto.
Alla scadenza, consegno alla Bestia Nera, che, come è logico data la
sua natura luciferina, ha SEMPRE a che fare con TUTTO quello che
riguarda i marenghi, i talleri e i dobloni nella scuola, dalla mensa all'assicurazione.
Sono
caduta dal pero quando stavolta la BN ha voluto I NOMI di chi aveva versato.
Le ho fatto notare che io non me li ero nemmeno scritti, come avrei
invece fatto in caso di contributo obbligatorio (per esempio per i
soldi dell'assicurazione), perchè allora avrei dovuto chiederli e
richiederli, sincerandomi che ciascuno avesse versato il dovuto.
Poi
le ho detto che me li sarei scritti e, a raccolta finita, glieli
avrei dati. Sperando non me li domandasse più.
Quando
mi è tornata sotto, poco prima della scadenza prevista, le ho chiesto PERCHE',
se trattasi di contributo facoltativo che va ridistribuito sulla totalità dei
ragazzi, dobbiamo sapere chi ha versato e chi no: “Mica
promuoviamo o bocciamo in base a questo, no?”
“No,
però per esempio a chi li ha versati possiamo far fare le fotocopie
gratis, gli altri invece se le pagano.”
“Ma
scusa, le fotocopie, abbiamo stabilito, sono a pagamento per tutti,
infatti quelli che ne hanno bisogno se le pagano già.”
Non
ribatte.
Poi
io venerdì 9/11 (raccolta contributo facoltativo conclusasi il
giorno 31/10), sto a casa per malattia.
E
lei che fa, la brutta adoratrice di Mammona?
Sì.
Lo
fa.
Va
in terza (dove non ha materie, né coordina, né niente) e si fa dare
i nomi di chi ha versato. Che, se me li avesse chiesti a fine
raccolta, io le avrei comunque dato, pur malvolentieri.
Siccome
sono pochi, fa il mazzo per mezz'ora a tutta la classe.
Sì.
Lo
ha fatto.
E
sapete cosa dice? Che, la fotocopiatrice scordiamocela pure, ma
inoltre non avranno più accesso ai computer, alla LIM, etc etc
perchè non contribuiscono alle spese della scuola.
A
questo punto, stamattina, di fronte alle rimostranze della classe, io
spiego i due punti di vista.
Il
suo: che è un'orrenda succhiasangue di destra, che sotto sotto non
vede l'ora di lavorare in una scuola privatizzata e, possibilmente, anche di
stretta ortodossia papalina che non ce la facciamo più perchè lo
stato, il comune etc ci danno sempre meno.
Il
mio: che la mia collega è un'orrenda succhiasangue di destra che sotto sotto non vede l'ora di lavorare in una scuola privatizzata e, possibilmente, anche di stretta ortodossia papalina che il
servizio pubblico è pubblico, è vero che siamo in difficoltà, ma
finchè c'è un centesimo viene diviso tra tutti e poi, quando non ci
sarà più neanche quel centesimo, resteremo tutti senza e tu querida
presencia, comandante Che Guevara...
Giuro
sulla mia vita alla III C che, finchè io sono presente nella scuola bandiera rossa
sventolerà loro avranno esattamente tutto quello che
hanno gli altri, a parte pagarsi le fotocopie quando si scordano il
libro a casa.
E
faccio notare (ad alta voce, non lo faccio mai davanti alle classi,
ma cazzo, stavolta per farmi stare zitta ci sarebbe voluto un
elettrochoc che mi mandasse al tappeto per il resto della settimana)
che la collega è veramente in gamba a scegliere il giorno in cui io
non ci sono, per venire a fare la strategia del terrore in mezzo ai
miei studenti.
Non so. A volte, quando per un po' va tutto bene, mi dico che sono io che sono rancorosa e mi lego le cose al dito, che forse questa rivalità sotterranea costante è un parto della mia fantasia bolscevica e dei miei tragici trascorsi con il cattolicesimo. Poi no, poi vedo con chiarezza, e mi domando cosa crede di ottenere, la creatura delle tenebre, con queste sue simpatiche manovrine. Il mio trasferimento? E io invece, più fa così, più mi abbarbico, e cresco, e mi infiltro, come un cazzo di tumore comunista.
giovedì 21 giugno 2012
Ebola
Nell'immensità del lago di cacca in cui sono piombata, e che v'ho descritto, nelle ultime settimane è emersa una certezza: c'è del marcio in Danimarca.
O meglio, mi sono accorta che proprio là dove io desideravo fortemente andare, a casa mia quella vera, a fare il mio mestiere quello vero, erano in agguato problemi non risolti cui non avevo avuto il coraggio di dare un nome.
In altre parole, andare a scuola mi causava sintomi psicosomatici sparsi. Molto chiaramente dipendeva, almeno in parte, dal fatto che io DETESTO fare il mio lavoro se non posso farlo BENE e che il mio standard di BENE è, diciamo così, eufemisticamente, altino. Altetto. Alterello. Alticchio
E' uno degli ottomila, si situa tra il K2 e l'Annapurna.
Esemplificando, oggi che cominciavano gli orali di terza media sono andata a salutare la mia classe dell'anno scorso a Scuolina Bianca di Paesino Blu, e ho trovato che la collega di quest'anno li portava tutti all'esame con tesina rilegata e mappa concettuale dei collegamenti in copertina, e tipo a mettere le mani sulla tesina intitolata "Il razzismo" mi veniva una di quelle sensazioni come quando ti accorgi di stare finalmente per baciare uno che ti piace, e da un lato hai le vertigini dalla voglia e dall'altro ti si stringe lo stomaco come se stessi male. Capito cosa voglio dire, no?
Insomma, quando lavoro io vorrei poter lavorare E BASTA, ed è inutile che mi incisti su questa posizione perchè tanto lo sappiamo che non si può. Non si potrà per anni e anni, perchè ci sarà sempre dell'altro da fare. Se il Signore mi conserva la salute, forse gli ultimi due anni prima della pensione, ma allora sarò vecchierella canuta e bianca.
Ma a parte questo, c'erano dei problemi, c'erano delle forze oscure al lavoro nella mia psiche, oddio, non che sia una novità, è da sempre che qua dentro siamo in parecchi e non andiamo d'accordo ("C'è tua madre qui con me!!!", diceva quella ragazzina con la pelle un tantino rovinata), solo che non si tratta più di lottare, da bambina inconsapevole, con sofferenze di cui non conosco l'origine, ma semplicemente di uscire da alcune dinamiche malate instauratesi sul lavoro.
Ho cercato, complici aaaaanni e aaaaanni di psicoterapia, di mettere a fuoco l'attimo in cui mi si stringeva la gola per l'ansia, e identificato due fotogrammi che mi passano sempre, sempre per la mente quando sono a quel punto: e sapete chi ho visto in queste due diapositive? Mi sembra persino ridicolo, è un non-problema rispetto alle grane che uno potrebbe avere sul lavoro, ma tant'è: ci sono distintamente due volti, la Bestia Nera e la preside.
Ciò mi suggerisce che deve esserci qualcosina da risolvere nella mia rete di relazioni sul lavoro.
Analizzeremo questo problema. Il tag apposito è "simpatici come l'Ebola" e tutti i post con questo tag sono dedicati alla Tipa che ha appena cambiato ufficio e a Silvietta che annaspa nel suo, ma anche a Cavallino e a Noise con le amatissime colleghe, alla Diavolessa che già si sente in conflitto prima ancora di metter piede nel nuovo ambiente, e a tutti quelli tra voi che hanno almeno un collega stronzo, quindi a tutti quelli che non fanno l'eremita di mestiere. Non posso dedicarli anche alla Symo perchè lei è il capo del suo ufficio e il capo, lo sappiamo, ha sempre ragione... ma sono certa che sa di cosa parlo. Chi come lei lavora con la dolce metà, e ha lavorato con buona parte del resto della famiglia, ha problemi che io non voglio neanche immaginare.
O meglio, mi sono accorta che proprio là dove io desideravo fortemente andare, a casa mia quella vera, a fare il mio mestiere quello vero, erano in agguato problemi non risolti cui non avevo avuto il coraggio di dare un nome.
In altre parole, andare a scuola mi causava sintomi psicosomatici sparsi. Molto chiaramente dipendeva, almeno in parte, dal fatto che io DETESTO fare il mio lavoro se non posso farlo BENE e che il mio standard di BENE è, diciamo così, eufemisticamente, altino. Altetto. Alterello. Alticchio
E' uno degli ottomila, si situa tra il K2 e l'Annapurna.
Esemplificando, oggi che cominciavano gli orali di terza media sono andata a salutare la mia classe dell'anno scorso a Scuolina Bianca di Paesino Blu, e ho trovato che la collega di quest'anno li portava tutti all'esame con tesina rilegata e mappa concettuale dei collegamenti in copertina, e tipo a mettere le mani sulla tesina intitolata "Il razzismo" mi veniva una di quelle sensazioni come quando ti accorgi di stare finalmente per baciare uno che ti piace, e da un lato hai le vertigini dalla voglia e dall'altro ti si stringe lo stomaco come se stessi male. Capito cosa voglio dire, no?
Insomma, quando lavoro io vorrei poter lavorare E BASTA, ed è inutile che mi incisti su questa posizione perchè tanto lo sappiamo che non si può. Non si potrà per anni e anni, perchè ci sarà sempre dell'altro da fare. Se il Signore mi conserva la salute, forse gli ultimi due anni prima della pensione, ma allora sarò vecchierella canuta e bianca.
Ma a parte questo, c'erano dei problemi, c'erano delle forze oscure al lavoro nella mia psiche, oddio, non che sia una novità, è da sempre che qua dentro siamo in parecchi e non andiamo d'accordo ("C'è tua madre qui con me!!!", diceva quella ragazzina con la pelle un tantino rovinata), solo che non si tratta più di lottare, da bambina inconsapevole, con sofferenze di cui non conosco l'origine, ma semplicemente di uscire da alcune dinamiche malate instauratesi sul lavoro.
Ho cercato, complici aaaaanni e aaaaanni di psicoterapia, di mettere a fuoco l'attimo in cui mi si stringeva la gola per l'ansia, e identificato due fotogrammi che mi passano sempre, sempre per la mente quando sono a quel punto: e sapete chi ho visto in queste due diapositive? Mi sembra persino ridicolo, è un non-problema rispetto alle grane che uno potrebbe avere sul lavoro, ma tant'è: ci sono distintamente due volti, la Bestia Nera e la preside.
Ciò mi suggerisce che deve esserci qualcosina da risolvere nella mia rete di relazioni sul lavoro.
Analizzeremo questo problema. Il tag apposito è "simpatici come l'Ebola" e tutti i post con questo tag sono dedicati alla Tipa che ha appena cambiato ufficio e a Silvietta che annaspa nel suo, ma anche a Cavallino e a Noise con le amatissime colleghe, alla Diavolessa che già si sente in conflitto prima ancora di metter piede nel nuovo ambiente, e a tutti quelli tra voi che hanno almeno un collega stronzo, quindi a tutti quelli che non fanno l'eremita di mestiere. Non posso dedicarli anche alla Symo perchè lei è il capo del suo ufficio e il capo, lo sappiamo, ha sempre ragione... ma sono certa che sa di cosa parlo. Chi come lei lavora con la dolce metà, e ha lavorato con buona parte del resto della famiglia, ha problemi che io non voglio neanche immaginare.
lunedì 9 gennaio 2012
La mattina nel dettaglio
...no, perchè poi a volte si dice cosa c'ha da lamentarsi quella, che lavora quattro ore al giorno e poi è sempre su internet, e c'ha la Fata Romena, e c'ha un marito d'oro e d'argento e la quarta naturale.
Allora, intanto mi alzo dal divano (sì dal divano, il marito è d'oro e d'argento ma a volte russa) dopo aver dormito due ore.
Due. Sì.
Perchè in questa casa, se voi entrate a qualsiasi ora del giorno compresa tra le 07.00 e le 23.30, vedete due gatti in posizioni varie indicanti uno stato di morte, di cui questa è un esempio:
Ma non appena si va a dormire, si chiude la porta della camera e si spegne la luce, i due cadaveri si zombificano e iniziano a correre per il salotto spingendo il divano avanti e indietro e ribaltando tutto (quel poco che gli lasciamo intorno). Quindi: trumtrumtrum eeek (i piedi del divano) stomp (zuccata sul pavimento o in una porta) fhthththth trumtrumtrumtrum me-e-e-auwwwwh kabrang! (il portaombrelli) Sbonk! Me-e-auwh!
Allora Castagna si alza in forma di divinità vendicatrice. Uno corre sul terrazzo l'altra dietro il mobile tv. Castagna deve fingere di mettersi sul divano a leggere tranquilla o a messaggiare, al che la cretinetta esce da dietro il mobile e viene presa e lanciata fuori dalla finestra.
Castagna torna a letto.
Da fuori, allora, possono venire i seguenti rumori:
a)stum. Stomp. Stum. Me-auwh. (continuano a giocare nella gigacuccia di plastica dura)
b) crunk crunk crunk (Bontcho mangia i croccantini)
c) crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk (Matilda, che è bulimica, mangia moltissimi croccantini)
d) uhgh. Uhghgh. Blearghhh. Bluagh. (Matilda, che è bulimica, restitiuisce i croccantini mangiati)
e) stank stank stank (Matilda cerca di scardinare la tapparella)
f) pausa di silenzio, poi: peum! (Matilda prende la rincorsa, si alza sulle zampe di dietro e colpisce la tapparella con le due zampe davanti - e non sto scherzando, gliel'abbiamo visto fare dall'altra finestra, una volta)
g) mau. Mau. Mmmmaau. (Matilda, con un impressionante accento torinese, supplica la mamma di non lasciare fuori al freddo la sua brava gattina, neh)
Quando, dopo un paio di urli, un pugno secco sull'interno della tapparella e diverse imprecazioni, si convincono che è l'ora di dormire, dormiamo.
Però se sono sul divano può capitare che nel cuore della notte (tipicamente alle tre) io senta anche la Daisy che sogna a voce alta nella cuccia in cucina: Mmbbbuf. Buf. Buf buf buf buf buf buf.
Insomma, con le occhiaie e un vago senso di vertigine arrivo a scuola.
La Bidella di Burro mi rende noto che il mio nome figura con altri cinque (scelti da chi?) tra quelli iscritti a un corso di aggiornamento di CINQUE MERCOLEDI' CONSECUTIVI TRA GENNAIO E FEBBRAIO. Oltre naturalmente a quello sulla lavagna multimediale (che ho già fatto l'anno scorso, ma non potevo scegliere, mi ha comunicato la preside che serviva che andassi) di cui non si sanno nè luogo, nè durata, nè date. Io bestemmio in ucraino e firmo.
Sono in sala prof, sola con l'Inflessibile, entra la Bestia Nera, noi salutiamo, lei no.
Alle otto e dieci sto firmando la terza nota "manca il compito di italiano" in prima, quando la BN apre la porta della mia aula e mi presenta il Bambino di Formaggio. Ex alunno della precedente prima A, bocciato, trasferitosi con la famiglia e appena tornato.
Un altro caso da servizi sociali, lui e tutta la tribù, con il particolare che lui, come una volta che sono stata a far supplenza nella sua classe ho potuto apprezzare, puzza fortemente di stalla e in particolare di quel tostissimo formaggio caprino che qua chiamano la robiola del bec. Oggi a dire il vero no, ma comunque è un bambino agitato, poco scolarizzato, senza sostegno e che arriva a DICIASSETTE giorni dagli scrutini senza nè un quaderno nè un libro.
Io chiaramente della prima sono la coordinatrice, ma nessuno si è sognato di dirmi un cazzo.
Ecco, no, poi non sto a dirvi che c'erano venti persone davanti dal medico e trentuno a ritirare gli esami del sangue, che dei due bancomat uno era fuori servizio, che la commercialista mi voleva vedere nel pomeriggio oggi e che il tecnico che mercoledì scorso mi ha rapito la lavatrice non me l'ha più riportata.
Allora, intanto mi alzo dal divano (sì dal divano, il marito è d'oro e d'argento ma a volte russa) dopo aver dormito due ore.
Due. Sì.
Perchè in questa casa, se voi entrate a qualsiasi ora del giorno compresa tra le 07.00 e le 23.30, vedete due gatti in posizioni varie indicanti uno stato di morte, di cui questa è un esempio:
Ma non appena si va a dormire, si chiude la porta della camera e si spegne la luce, i due cadaveri si zombificano e iniziano a correre per il salotto spingendo il divano avanti e indietro e ribaltando tutto (quel poco che gli lasciamo intorno). Quindi: trumtrumtrum eeek (i piedi del divano) stomp (zuccata sul pavimento o in una porta) fhthththth trumtrumtrumtrum me-e-e-auwwwwh kabrang! (il portaombrelli) Sbonk! Me-e-auwh!
Allora Castagna si alza in forma di divinità vendicatrice. Uno corre sul terrazzo l'altra dietro il mobile tv. Castagna deve fingere di mettersi sul divano a leggere tranquilla o a messaggiare, al che la cretinetta esce da dietro il mobile e viene presa e lanciata fuori dalla finestra.
Castagna torna a letto.
Da fuori, allora, possono venire i seguenti rumori:
a)stum. Stomp. Stum. Me-auwh. (continuano a giocare nella gigacuccia di plastica dura)
b) crunk crunk crunk (Bontcho mangia i croccantini)
c) crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk crunk (Matilda, che è bulimica, mangia moltissimi croccantini)
d) uhgh. Uhghgh. Blearghhh. Bluagh. (Matilda, che è bulimica, restitiuisce i croccantini mangiati)
e) stank stank stank (Matilda cerca di scardinare la tapparella)
f) pausa di silenzio, poi: peum! (Matilda prende la rincorsa, si alza sulle zampe di dietro e colpisce la tapparella con le due zampe davanti - e non sto scherzando, gliel'abbiamo visto fare dall'altra finestra, una volta)
g) mau. Mau. Mmmmaau. (Matilda, con un impressionante accento torinese, supplica la mamma di non lasciare fuori al freddo la sua brava gattina, neh)
Quando, dopo un paio di urli, un pugno secco sull'interno della tapparella e diverse imprecazioni, si convincono che è l'ora di dormire, dormiamo.
Però se sono sul divano può capitare che nel cuore della notte (tipicamente alle tre) io senta anche la Daisy che sogna a voce alta nella cuccia in cucina: Mmbbbuf. Buf. Buf buf buf buf buf buf.
Insomma, con le occhiaie e un vago senso di vertigine arrivo a scuola.
La Bidella di Burro mi rende noto che il mio nome figura con altri cinque (scelti da chi?) tra quelli iscritti a un corso di aggiornamento di CINQUE MERCOLEDI' CONSECUTIVI TRA GENNAIO E FEBBRAIO. Oltre naturalmente a quello sulla lavagna multimediale (che ho già fatto l'anno scorso, ma non potevo scegliere, mi ha comunicato la preside che serviva che andassi) di cui non si sanno nè luogo, nè durata, nè date. Io bestemmio in ucraino e firmo.
Sono in sala prof, sola con l'Inflessibile, entra la Bestia Nera, noi salutiamo, lei no.
Alle otto e dieci sto firmando la terza nota "manca il compito di italiano" in prima, quando la BN apre la porta della mia aula e mi presenta il Bambino di Formaggio. Ex alunno della precedente prima A, bocciato, trasferitosi con la famiglia e appena tornato.
Un altro caso da servizi sociali, lui e tutta la tribù, con il particolare che lui, come una volta che sono stata a far supplenza nella sua classe ho potuto apprezzare, puzza fortemente di stalla e in particolare di quel tostissimo formaggio caprino che qua chiamano la robiola del bec. Oggi a dire il vero no, ma comunque è un bambino agitato, poco scolarizzato, senza sostegno e che arriva a DICIASSETTE giorni dagli scrutini senza nè un quaderno nè un libro.
Io chiaramente della prima sono la coordinatrice, ma nessuno si è sognato di dirmi un cazzo.
Ecco, no, poi non sto a dirvi che c'erano venti persone davanti dal medico e trentuno a ritirare gli esami del sangue, che dei due bancomat uno era fuori servizio, che la commercialista mi voleva vedere nel pomeriggio oggi e che il tecnico che mercoledì scorso mi ha rapito la lavatrice non me l'ha più riportata.
giovedì 24 novembre 2011
Io mi domando
Ci sono persone che io non capisco.
Fondamentalmente perchè sono stupide, così stupide che io non ci arrivo.
Siamo in consiglio di classe, e in I A io ho Italiano e Geografia, la Bestia Nera ha Storia.
Celhoduro porta alla collega Barbie Ipocondriaca una bevanda dalla macchinetta. Siccome la collega è ipocondriaca, e in particolare soffre d'ulcera, non avvicina le sue barbiesche labbra al bicchierino senza prima aver chiesto sospettosa: "Ma è solo ginseng, vero, non caffè e ginseng?"
E qualcuno esclama: "Abbiamo il ginseng nella macchinetta? Che lusso!"
Celhoduro fa: "Sì che ce l'abbiamo, e sapete perchè? E' venuto quello delle macchinette e ha visto che siete tutti così vecchi che ha pensato di ringalluzzirvi un po'."
Risata generale, commenti sparsi su quanto siamo anziani grigi e decadenti tra tutti, io unendomi al coro: "Eh, cadiamo a pezzi..."
Abbaiare della Bestia Nera, che fino a un attimo prima se la rideva con gli altri: "Cosa, cadiamo a pezzi??? Ma per piacere!!! Qua già tocca a noi vecchi lavorare per i giovani!!!"
Io capisco che le è partito uno dei suoi soliti emboli e, tanto per evitare che abbia l'ultima parola, sempre con tono giocoso, dico: "Beh, ora, non mi pare che siamo a questo punto..."
La Bestia Nera è fissata che lei lavora tantissimo e gli altri, soprattutto io e l'Inflessibile che siamo le giovani (l'Inflessibile ha passato i quaranta), un cazzo. Ora, nessuno nega che lei lavori, a parte il fatto che ha l'appalto eterno e indiscusso di praticamente TUTTE le funzioni obiettivo PAGATE, quindi si faccia pure il mazzo, prego. Ma da lì a dire che io e l'Inflessibile battiamo la fiacca...
Poi c'è questa tematica delle vecchie e le giovani. Lei, il Troll e la Bionda Svampita si autodefiniscono "la vecchia guardia" e una volta, presenti sia io che l'Inflessibile, se ne sono uscite asserendo che quando c'era solo la vecchia guardia si lavorava benissimo. Peccato che non risulta a nessuno che adesso si lavori male, in compenso
- la Bestia Nera mi ha fottuto le programmazioni di Latino, pur vantandosi di fare da sempre Latino tutti gli anni e a tutta la classe, mentre io e le altre (evidentemente ignoranti con alunni subnormali, paragonati ai suoi fenomeni, che tra l'altro, chissà come mai, sono noti per essere sempre, tutti gli anni, i più strafottenti e maleducati della scuola) facciamo dei corsi a gruppi solo quando abbiamo le terze;
- il Troll ha fottuto all'Inflessibile i titoli dei temi (una raccolta intera)e la Bestia Nera altri materiali senza nemmeno chiederle il permesso, semplicemente fotocopiandoseli e via;
- quelli che malauguratamente passano dalla Bionda Svampita o dal Troll a me di Storia prendono delle facciate terribili, perchè la prima insegna quattro cazzate in croce, la seconda interroga col libro sotto e fa rifare le prove andate male, mentre io apro dei mazzi cubitali (e infatti i miei exalunni alle superiori fanno bella figura soprattutto su Storia).
Mah.
Si parla, poi, dei bambini e il Gigante, al computer, prende qualche appunto: sul rendimento, principalmente.
Su uno, non saprei su quale, diciamo "mah da me ha sette", "da me sette e mezzo", da me otto", "da me va bene". E lui: "quindi cosa metto?" Io e un'altra collega: "ma, bene, più che sufficiente, sufficiente abbondante".
La Bestia Nera: "ma con me ha quattro, quindi no, metti sufficiente".
Io: "no, scusa, se qui ha sette, qui sette e mezzo, qui otto, è più che sufficiente. Ma ha quattro sempre, con te?"
Lei: "Ma no, beh, in questo compito. Dici che può essere un incidente?"
Io: "Potrebbe. Diamogli tempo fino alla prossima volta."
Lei non sembra in disaccordo, cosa scriva il Gigante io non lo so, rimaniamo così. Non mi pare una roba conflittuale, solo una precisazione, in fondo non è mica uno scrutinio.
Andiamo avanti sulle varie situazioni, sembra tutto normale. Lei interviene poco, su alcuni non dice niente.
Poi nel marasma tra la discussione su un alunno e quella su un altro la sento che dice alla preside e al vice, con il solito sorriso beffardo sulla faccia: "Io in questo consiglio di classe faccio la comparsa!"
Eh. Anche perchè se tu su questa classe hai tre ore, la collega di matematica ne ha nove e io ne ho dodici, sì, forse qui non detti legge.
E allora?
Ciò ti crea problemi?
Fondamentalmente perchè sono stupide, così stupide che io non ci arrivo.
Siamo in consiglio di classe, e in I A io ho Italiano e Geografia, la Bestia Nera ha Storia.
Celhoduro porta alla collega Barbie Ipocondriaca una bevanda dalla macchinetta. Siccome la collega è ipocondriaca, e in particolare soffre d'ulcera, non avvicina le sue barbiesche labbra al bicchierino senza prima aver chiesto sospettosa: "Ma è solo ginseng, vero, non caffè e ginseng?"
E qualcuno esclama: "Abbiamo il ginseng nella macchinetta? Che lusso!"
Celhoduro fa: "Sì che ce l'abbiamo, e sapete perchè? E' venuto quello delle macchinette e ha visto che siete tutti così vecchi che ha pensato di ringalluzzirvi un po'."
Risata generale, commenti sparsi su quanto siamo anziani grigi e decadenti tra tutti, io unendomi al coro: "Eh, cadiamo a pezzi..."
Abbaiare della Bestia Nera, che fino a un attimo prima se la rideva con gli altri: "Cosa, cadiamo a pezzi??? Ma per piacere!!! Qua già tocca a noi vecchi lavorare per i giovani!!!"
Io capisco che le è partito uno dei suoi soliti emboli e, tanto per evitare che abbia l'ultima parola, sempre con tono giocoso, dico: "Beh, ora, non mi pare che siamo a questo punto..."
La Bestia Nera è fissata che lei lavora tantissimo e gli altri, soprattutto io e l'Inflessibile che siamo le giovani (l'Inflessibile ha passato i quaranta), un cazzo. Ora, nessuno nega che lei lavori, a parte il fatto che ha l'appalto eterno e indiscusso di praticamente TUTTE le funzioni obiettivo PAGATE, quindi si faccia pure il mazzo, prego. Ma da lì a dire che io e l'Inflessibile battiamo la fiacca...
Poi c'è questa tematica delle vecchie e le giovani. Lei, il Troll e la Bionda Svampita si autodefiniscono "la vecchia guardia" e una volta, presenti sia io che l'Inflessibile, se ne sono uscite asserendo che quando c'era solo la vecchia guardia si lavorava benissimo. Peccato che non risulta a nessuno che adesso si lavori male, in compenso
- la Bestia Nera mi ha fottuto le programmazioni di Latino, pur vantandosi di fare da sempre Latino tutti gli anni e a tutta la classe, mentre io e le altre (evidentemente ignoranti con alunni subnormali, paragonati ai suoi fenomeni, che tra l'altro, chissà come mai, sono noti per essere sempre, tutti gli anni, i più strafottenti e maleducati della scuola) facciamo dei corsi a gruppi solo quando abbiamo le terze;
- il Troll ha fottuto all'Inflessibile i titoli dei temi (una raccolta intera)e la Bestia Nera altri materiali senza nemmeno chiederle il permesso, semplicemente fotocopiandoseli e via;
- quelli che malauguratamente passano dalla Bionda Svampita o dal Troll a me di Storia prendono delle facciate terribili, perchè la prima insegna quattro cazzate in croce, la seconda interroga col libro sotto e fa rifare le prove andate male, mentre io apro dei mazzi cubitali (e infatti i miei exalunni alle superiori fanno bella figura soprattutto su Storia).
Mah.
Si parla, poi, dei bambini e il Gigante, al computer, prende qualche appunto: sul rendimento, principalmente.
Su uno, non saprei su quale, diciamo "mah da me ha sette", "da me sette e mezzo", da me otto", "da me va bene". E lui: "quindi cosa metto?" Io e un'altra collega: "ma, bene, più che sufficiente, sufficiente abbondante".
La Bestia Nera: "ma con me ha quattro, quindi no, metti sufficiente".
Io: "no, scusa, se qui ha sette, qui sette e mezzo, qui otto, è più che sufficiente. Ma ha quattro sempre, con te?"
Lei: "Ma no, beh, in questo compito. Dici che può essere un incidente?"
Io: "Potrebbe. Diamogli tempo fino alla prossima volta."
Lei non sembra in disaccordo, cosa scriva il Gigante io non lo so, rimaniamo così. Non mi pare una roba conflittuale, solo una precisazione, in fondo non è mica uno scrutinio.
Andiamo avanti sulle varie situazioni, sembra tutto normale. Lei interviene poco, su alcuni non dice niente.
Poi nel marasma tra la discussione su un alunno e quella su un altro la sento che dice alla preside e al vice, con il solito sorriso beffardo sulla faccia: "Io in questo consiglio di classe faccio la comparsa!"
Eh. Anche perchè se tu su questa classe hai tre ore, la collega di matematica ne ha nove e io ne ho dodici, sì, forse qui non detti legge.
E allora?
Ciò ti crea problemi?
giovedì 1 settembre 2011
Se il buongiorno si vede dal mattino
...l'ostilità della Bestia Nera, della Stronza di Arte, di Celhoduro e in parte anche del Troll stamattina era palpabile, soprattutto considerando che nel frattempo sia io che l'Inflessibile rivolgevamo a tutti indistintamente sorrisi, saluti e gentili domande su come avevano passata l'estate e che ricevevamo saluti e frasi altrettanto gentili e sorridenti da tutti gli altri, con qualche bacino o abbraccio più o meno sentito. Quando una entra dritta sparata in un capannello di gente urlando e sorridendo e si fionda a baciare una collega della Vecchia Guardia (definizione e maiuscole sono testualmente loro)ignorando platealmente tutti gli altri, il messaggio è difficilmente equivocabile.
Io ci provo ad applicare tutto il buddhismo che so, ma lei proprio mi fa cadere le braccia.
Che cazzo le avremo mai fatto, poi.
Io ci provo ad applicare tutto il buddhismo che so, ma lei proprio mi fa cadere le braccia.
Che cazzo le avremo mai fatto, poi.
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come la vedo io,
io e la BN,
la mia vendetta sarà tremenda
lunedì 1 agosto 2011
Prospettive
Sono venti, per ora. QUATTORDICI maschi e sei femmine.
Commento di mia madre: "Gesù! Certo che a te danno sempre..."
Seguito mio: "...classi che sembran un'accademia militare, sì."
Più che altro, all'interno di questi venti ne contiamo almeno tre seriamente problematici, ma nessuno col sostegno.
Anche questa non è una novità quando una classe la danno a me. Peraltro devo dire che preferisco così che dover lavorare malamente appoggiandomi a un collega con cui magari non vado d'accordo (vedasi Quello Stronzo di Sostegno) o a una collega inutile, e da noi le alternative possibili sono uno stronzo, una inutile e uno bravo, che però anche quest'anno si becca il ragazzo gravissimo che non può stare in classe.
Comunque la grossa novità è che con questi ho il tempo prolungato. Dodici ore io e tre la Bestia Nera, se va tutto come previsto: io a fare Italiano e Geografia e lei a fare Storia.
Questo significa che ho una mattina su cinque libera e un pomeriggio su cinque occupato tutto l'anno, che ho una mensa, che ho tempo per fare le cose con calma in classe.
Il che va bene, se calcoliamo che il mio rendimento professionale, da quando mi han passato da undici ore di lettere a nove, è sensibilmente sceso.
Inoltre, dal punto di vista colleghi, questo significherà lavorare con la Compagna Collega, con cui non ho mai condiviso una classe, e con la Bestia Nera, e no, all'idea di vedere la BN a tutti i consigli di classe e a tutte le riunioni non mi rotolo proprio in terra dal godimento, ma insomma, vedremo.
Una delle teorie sul perchè abbiano dato a me il tempo prolungato e all'Inflessibile, che aveva più diritto di me di scegliere per anzianità, il tempo normale, è che nessuno desiderava sedersi in un consiglio dove ci fossero contemporaneamente la Compagna Collega, la Bestia Nera e l'Inflessibile: tre teste dure che più dure non si può, e che vanno in tre direzioni diverse.
Invece io finora con la Compagna ci son sempre andata d'accordo, per cui forse un eventuale contrasto tra me, lei e la BN (anche noi teste di pari consistenza) si concluderebbe 2-1 a svantaggio della BN; ma la BN ha molte trappole per tigri da riservarmi (quelle con la buca profonda coperta di frasche e i pali acuminati piantati sul fondo) mentre lascerebbe stare la Compagna Collega, perchè a) si rifiuta ogni volta che può di parlare con lei e b) sa che la Compagna è prossima al pensionamento, mentre io sono carne fresca da macellare con gusto anno dopo anno.
Bene, comunque io se non sono sconvolta da vicende familiari stressanti sono molto più buddhista che negli anni passati. Vedremo che interazioni si creeeranno e spereremo in bene.
Poi ci sono gli ex piccini, quelli di II C. Sono torturata dalla nostalgia per la mia Peste Romena e per Teppa Gentile.
Dopo Ferragosto si ricomincia.
Ora, spiaggia. Il sole di fine luglio fa miracoli, ho scoperto: il segno del costume è comparso in esattamente tre ore, e stando all'ombra.
Commento di mia madre: "Gesù! Certo che a te danno sempre..."
Seguito mio: "...classi che sembran un'accademia militare, sì."
Più che altro, all'interno di questi venti ne contiamo almeno tre seriamente problematici, ma nessuno col sostegno.
Anche questa non è una novità quando una classe la danno a me. Peraltro devo dire che preferisco così che dover lavorare malamente appoggiandomi a un collega con cui magari non vado d'accordo (vedasi Quello Stronzo di Sostegno) o a una collega inutile, e da noi le alternative possibili sono uno stronzo, una inutile e uno bravo, che però anche quest'anno si becca il ragazzo gravissimo che non può stare in classe.
Comunque la grossa novità è che con questi ho il tempo prolungato. Dodici ore io e tre la Bestia Nera, se va tutto come previsto: io a fare Italiano e Geografia e lei a fare Storia.
Questo significa che ho una mattina su cinque libera e un pomeriggio su cinque occupato tutto l'anno, che ho una mensa, che ho tempo per fare le cose con calma in classe.
Il che va bene, se calcoliamo che il mio rendimento professionale, da quando mi han passato da undici ore di lettere a nove, è sensibilmente sceso.
Inoltre, dal punto di vista colleghi, questo significherà lavorare con la Compagna Collega, con cui non ho mai condiviso una classe, e con la Bestia Nera, e no, all'idea di vedere la BN a tutti i consigli di classe e a tutte le riunioni non mi rotolo proprio in terra dal godimento, ma insomma, vedremo.
Una delle teorie sul perchè abbiano dato a me il tempo prolungato e all'Inflessibile, che aveva più diritto di me di scegliere per anzianità, il tempo normale, è che nessuno desiderava sedersi in un consiglio dove ci fossero contemporaneamente la Compagna Collega, la Bestia Nera e l'Inflessibile: tre teste dure che più dure non si può, e che vanno in tre direzioni diverse.
Invece io finora con la Compagna ci son sempre andata d'accordo, per cui forse un eventuale contrasto tra me, lei e la BN (anche noi teste di pari consistenza) si concluderebbe 2-1 a svantaggio della BN; ma la BN ha molte trappole per tigri da riservarmi (quelle con la buca profonda coperta di frasche e i pali acuminati piantati sul fondo) mentre lascerebbe stare la Compagna Collega, perchè a) si rifiuta ogni volta che può di parlare con lei e b) sa che la Compagna è prossima al pensionamento, mentre io sono carne fresca da macellare con gusto anno dopo anno.
Bene, comunque io se non sono sconvolta da vicende familiari stressanti sono molto più buddhista che negli anni passati. Vedremo che interazioni si creeeranno e spereremo in bene.
Poi ci sono gli ex piccini, quelli di II C. Sono torturata dalla nostalgia per la mia Peste Romena e per Teppa Gentile.
Dopo Ferragosto si ricomincia.
Ora, spiaggia. Il sole di fine luglio fa miracoli, ho scoperto: il segno del costume è comparso in esattamente tre ore, e stando all'ombra.
domenica 5 giugno 2011
Aule in barella
Ecco, ora non sto a dilungarmi, ci sono un certo numero pari al 96 per cento di probabilità che a scuola io ci torni solo per riconsegnare registri e griglie dei voti e poi il mio giugno prenda una brutta, brutta, brutta piega.
Il che significa che, dopo avervi ammorbati per due estati con le mie ansie sul perdere cattedra, potrei passare l'estate 2011 entrando su questo blog solo per gettare alti guaiti all'idea che i miei venti disgraziati, dopo tre anni insieme, alla fine abbiano dato l'esame con qualcun altro. E con chi se non con la Bestia Nera.
Okay, ho grane più grosse. Ubi maior, minorenni se arrangiant, anche con la Bestia Nera se non si può far diversamente. Cazzo, Punta di Diamante e Bahama Girl NON ME LO PERDONERANNO MAI.
Dai, ora non fasciamoci la testa etc, comunque quando son più calma poi vi racconto. Intanto incrociate le dita, delle mani e se siete capaci (io sì) anche dei piedi. Ma non per l'esame dei miei venti scapestrati, per l'elettrocardiogramma di papà. Che il cuore, qui, sta presentando il conto.
Buone cose a voi, e in culo alla balena ai vostri alunni, se ne avete, per la fine d'anno. Soprattutto a quelli di una tizia denominata Noisette, che mi pare particolarmente determinata a far strage, quest'anno.
Il che significa che, dopo avervi ammorbati per due estati con le mie ansie sul perdere cattedra, potrei passare l'estate 2011 entrando su questo blog solo per gettare alti guaiti all'idea che i miei venti disgraziati, dopo tre anni insieme, alla fine abbiano dato l'esame con qualcun altro. E con chi se non con la Bestia Nera.
Okay, ho grane più grosse. Ubi maior, minorenni se arrangiant, anche con la Bestia Nera se non si può far diversamente. Cazzo, Punta di Diamante e Bahama Girl NON ME LO PERDONERANNO MAI.
Dai, ora non fasciamoci la testa etc, comunque quando son più calma poi vi racconto. Intanto incrociate le dita, delle mani e se siete capaci (io sì) anche dei piedi. Ma non per l'esame dei miei venti scapestrati, per l'elettrocardiogramma di papà. Che il cuore, qui, sta presentando il conto.
Buone cose a voi, e in culo alla balena ai vostri alunni, se ne avete, per la fine d'anno. Soprattutto a quelli di una tizia denominata Noisette, che mi pare particolarmente determinata a far strage, quest'anno.
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io e la BN,
noncelafacciopiùpiùpiùpiùpiùpiù
mercoledì 11 maggio 2011
Feccia? What's "feccia"?
La nostra preside deve andare a fare il commissario d'esame a Autogrill, la scuola dell'Uomo.
Ieri, dopo le mille riunioni a cui ho partecipato, mi sono fermata un po' a chiacchierare (chiacchierare, a questa stagione, non esiste. In realtà stavo con le orecchie a punta da Ezechiele Lupo a carpire informazioni di vitale importanza sul mio futuro e quello dei miei ragazzi. E' abbastanza ovvio che mi ridiano i miei Minion. L'Uomo mi fa notare che Minion è la miglior definizione per i miei paperotti entusiasti di prima C.)
E le dico: "Allora mi dicono che vai a fare gli esami a Autogrill?"
"Sì."
"Ti becchi una classe di mio marito, allora."
Sorride. Ma qualcuno era in ascolto e ne ha giustamente approfittato.
Mentre seguo altri discorsi, alla mia sinistra sento la Bestia Nera dire a un'altra collega, accennando alla preside:
"Ah, non crederti, nella scuola dove finisce lei quest'anno è una roba... sono la feccia, guarda. Ho fatto un corso con la Bulldog e mi ha raccontato delle cose..."
Ora. La Bestia Nera è la Bestia Nera. La Bulldog è una collega dell'Uomo che notoriamente insulta i suoi alunni dandogli dei cretini e strapazzandoli a suon di "imbecilli" e "deficienti", spiega male e li terrorizza, quindi come fonte non è il massimo.
"La feccia" sono dei quattordicenni. Di Paesone Sfigato, dove i genitori lavorano in fabbrica facendo i turni e li lasciano soli tutto il giorno.
Ecco, se io fossi il ministro dell'istruzione la prima cosa che farei sarebbe rimuovere dall'incarico tutti i docenti che parlano di "feccia", di "elementi", di "imbecilli" riferendosi ai ragazzi.
E, a proposito di ragazzi.
Oggi ho interrogato a tappeto di Letteratura in prima, sull'Odissea.
Voti dati, su venti presenti:
tre 4
un 5
quattro 6
sei 8
un 9
cinque 10
E attenzione. I dieci erano:
Arcangelo Biondograno, che è la nostra cintura nera di Epica
Puffetta Bruna
la Top Model
e poi il Cascina
(il Cascina è un ragazzino che ha fatto tre volte la prima senza finirla, perchè smetteva di venire a scuola, e i servizi sociali e il tribunale non sono riusciti a smuovere lui e la sua famiglia dal casino psico-socio-educativo in cui erano. ma quest'anno li abbiamo minacciati di mandare i carabinieri a prendere il Cascina a casa, e abbiamo insistito tanto che la sua era una bella classe dove gli volevano bene e lo aspettavano, che lui, pur avendo perso quasi due mesi di scuola, è tornato e non se n'è andato più, e ora collezione discrete figure e qualche vero successo, come oggi)
Ma il quinto...
il quinto era la mia Peste Romena, topo, che aveva appena preso il suo bravo quattro di dettato, perchè, dopo essersi picchiato con le doppie in un sacco di parole italiane, dove non sapeva che servissero, si è messo da qualche settimana a aggiungere doppie dove non ci vogliono: e scrive "russcello", "portta", etc.
E oggi, la Peste Romena sapeva tutto. E bene. E con le parole giuste.
Un exploit.
Sono uscita dalla prima C con un sorriso di goduria.
"Feccia"?
Ieri, dopo le mille riunioni a cui ho partecipato, mi sono fermata un po' a chiacchierare (chiacchierare, a questa stagione, non esiste. In realtà stavo con le orecchie a punta da Ezechiele Lupo a carpire informazioni di vitale importanza sul mio futuro e quello dei miei ragazzi. E' abbastanza ovvio che mi ridiano i miei Minion. L'Uomo mi fa notare che Minion è la miglior definizione per i miei paperotti entusiasti di prima C.)
E le dico: "Allora mi dicono che vai a fare gli esami a Autogrill?"
"Sì."
"Ti becchi una classe di mio marito, allora."
Sorride. Ma qualcuno era in ascolto e ne ha giustamente approfittato.
Mentre seguo altri discorsi, alla mia sinistra sento la Bestia Nera dire a un'altra collega, accennando alla preside:
"Ah, non crederti, nella scuola dove finisce lei quest'anno è una roba... sono la feccia, guarda. Ho fatto un corso con la Bulldog e mi ha raccontato delle cose..."
Ora. La Bestia Nera è la Bestia Nera. La Bulldog è una collega dell'Uomo che notoriamente insulta i suoi alunni dandogli dei cretini e strapazzandoli a suon di "imbecilli" e "deficienti", spiega male e li terrorizza, quindi come fonte non è il massimo.
"La feccia" sono dei quattordicenni. Di Paesone Sfigato, dove i genitori lavorano in fabbrica facendo i turni e li lasciano soli tutto il giorno.
Ecco, se io fossi il ministro dell'istruzione la prima cosa che farei sarebbe rimuovere dall'incarico tutti i docenti che parlano di "feccia", di "elementi", di "imbecilli" riferendosi ai ragazzi.
E, a proposito di ragazzi.
Oggi ho interrogato a tappeto di Letteratura in prima, sull'Odissea.
Voti dati, su venti presenti:
tre 4
un 5
quattro 6
sei 8
un 9
cinque 10
E attenzione. I dieci erano:
Arcangelo Biondograno, che è la nostra cintura nera di Epica
Puffetta Bruna
la Top Model
e poi il Cascina
(il Cascina è un ragazzino che ha fatto tre volte la prima senza finirla, perchè smetteva di venire a scuola, e i servizi sociali e il tribunale non sono riusciti a smuovere lui e la sua famiglia dal casino psico-socio-educativo in cui erano. ma quest'anno li abbiamo minacciati di mandare i carabinieri a prendere il Cascina a casa, e abbiamo insistito tanto che la sua era una bella classe dove gli volevano bene e lo aspettavano, che lui, pur avendo perso quasi due mesi di scuola, è tornato e non se n'è andato più, e ora collezione discrete figure e qualche vero successo, come oggi)
Ma il quinto...
il quinto era la mia Peste Romena, topo, che aveva appena preso il suo bravo quattro di dettato, perchè, dopo essersi picchiato con le doppie in un sacco di parole italiane, dove non sapeva che servissero, si è messo da qualche settimana a aggiungere doppie dove non ci vogliono: e scrive "russcello", "portta", etc.
E oggi, la Peste Romena sapeva tutto. E bene. E con le parole giuste.
Un exploit.
Sono uscita dalla prima C con un sorriso di goduria.
"Feccia"?
giovedì 10 marzo 2011
Hey sista, go sista, soul sista, flow sista...
Onestamente, ne avrei anche un po' le balle piene che ogni anno, all'epoca dei trasferimenti, la Bestia Nera, la Stronza di Arte e il Troll, coadiuvate da Celhoduro, mettano in giro le solite voci false sulle cattedre che non vanno a ruolo e sulle prime che diminuiscono.
Mi pare che, se una vuole mettersi in casa la Gattamorta* al posto mio, certo può fare un tentativo di vedere se io ci casco e non chiedo di restare, il primo anno, ma poi, quando per la quarta volta io dimostro di aver parlato col sindacato e il provveditorato e di aver fatto bene tutti i miei calcoli, è un po' inutile continuare a cercare di farmi arrivare news false per confondermi.
Anche perchè, dopo cinque anni che bazzico la scuola, anche fossi completamente cretina mi sarei un attimino intagliata il fatto che, a ripetere come un mantra che non si sa chi verrà di Lettere l'anno prossimo perchè forse non c'è cattedra, siano sempre le solite: il Troll (la migliore amica della Gattamorta), la Stronza di Arte (la migliore amica della migliore amica della Gattamorta), Celhoduro (che con la Stronza di Arte e con la Gattamorta stessa è così intimo da far sollevare fastidiose insinuazioni: agli alunni, non a noi adulti che tendiamo a farci i cazzacci nostri in certi campi**; se poi gli alunni siano voce della verità o meno, è da stabilirsi), e la Bestia Nera, cioè le quattro persone con le quali, giriamola come vogliamo, io non riesco ad andare d'accordo.
[* La Gattamorta è figlia di un partigiano molto famoso in paese divenuto senatore della Repubblica, e nipote della colonna della parrocchia locale. Quindi ha uno stuolo di leccaculo, comprendente anche la preside, che da anni cerca di far saltare il posto a me (con questioni di punteggi) e/o all'Inflessibile (sgradita perchè inflessibile e torturata con vari tipi di mobbing, finchè non ha fatto protocollare una lettera che conteneva la formula magica "mi riservo di adire le vie legali"), per liberare il posto a lei.
** Vi assicuro, perchè l'ho provato, che quando in un istituto scolastico ci sono due colleghi ambedue sposati che vanno a letto insieme e lo sanno tutti, è veramente un casino per gli altri. (Non credo sia questo il caso dei miei attuali colleghi, ma anche fosse noialtri ci comporteremmo come il gatto quando il riccio va a mangiare nella stessa sua ciotola: fingendo che sia invisibile.)]
Solo ieri la Bestia Nera ha fatto una supplenza nella mia terza, non perchè fossi assente io, ma perchè mancava la F., e con me presente in servizio nel corridoio a fianco si è permessa di fare lezione e iniziare un argomento nuovo***, di Storia****, e non, attenzione, un argomento generale tipo "la scienza e la tecnica alla fine dell'Ottocento": LA PRIMA GUERRA MONDIALE.
La prima guerra mondiale, cazzo. No, adesso lo ribadisco. Tu ti coltivi una classe per mesi per spiegare le guerre mondiali come Dio comanda, arriva una dall'altra sezione e spiega la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa, dal nulla. Mentre io, che sto facendo fare il tema alla I C, sto interrogando tre persone, proprio di terza, e proprio di Storia, in un'aula a sei metri in linea d'aria.
MA VAI IN CULO.
[*** Non scavalcare un collega spiegando al posto suo è uno dei dieci comandamenti non scritti propri della mia professione.
**** Se proprio devi dare fastidio alla Castagna, che è una che si smazza compresenze scomode, insegnanti di sostegno inutili o dannosi, bidelle rompicoglioni, genitori idrofobi o appiccicosi sempre con il sorriso sulle labbra, devi toccarle i suoi ragazzi e le sue materie. E se vuoi che ti morda proprio, tra queste materie devi scegliere Storia.]
Mi sono incazzata così tanto ma così tanto che l'ho persino detto ai ragazzi.
Che le arrivi pure, non me ne frega un cazzo, io non vado a insegnare Storia nelle classi degli altri.
La Stronza di Arte poi mi odia proprio, mi guarda come se vedesse un topo morto quando le parlo, abbiamo ridotto al minimo le interazioni perchè io posso anche essere gentile e collaborativa, lei evidentemente no.
Beh. Oggi sono arrivati i Francesi della scuola gemellata con noi. Adulti e ragazzi. Hanno bussato alla porta della III B e chiesto di poter vedere Pasticcino Svizzero e Bimba Stupenda, che ospitano due delle ragazzine: e sotto il mio deliziato naso la collega di Arte ha comunicato a tali Julie e Justine che avrebbero dormito a casa di Pasticcino. Ma invece di dire "Vous allez dormir chez..." ha detto "vous allez coucher avec..."
Questo mi ha veramente, veramente, veramente migliorato la giornata.
Di brutto, proprio. Sono meschine, ma sono comunque soddisfazioni.
Giuchie Giuchie ya ya dada, Giuchie Giuchie ya ya here... oh yeah!
Mi pare che, se una vuole mettersi in casa la Gattamorta* al posto mio, certo può fare un tentativo di vedere se io ci casco e non chiedo di restare, il primo anno, ma poi, quando per la quarta volta io dimostro di aver parlato col sindacato e il provveditorato e di aver fatto bene tutti i miei calcoli, è un po' inutile continuare a cercare di farmi arrivare news false per confondermi.
Anche perchè, dopo cinque anni che bazzico la scuola, anche fossi completamente cretina mi sarei un attimino intagliata il fatto che, a ripetere come un mantra che non si sa chi verrà di Lettere l'anno prossimo perchè forse non c'è cattedra, siano sempre le solite: il Troll (la migliore amica della Gattamorta), la Stronza di Arte (la migliore amica della migliore amica della Gattamorta), Celhoduro (che con la Stronza di Arte e con la Gattamorta stessa è così intimo da far sollevare fastidiose insinuazioni: agli alunni, non a noi adulti che tendiamo a farci i cazzacci nostri in certi campi**; se poi gli alunni siano voce della verità o meno, è da stabilirsi), e la Bestia Nera, cioè le quattro persone con le quali, giriamola come vogliamo, io non riesco ad andare d'accordo.
[* La Gattamorta è figlia di un partigiano molto famoso in paese divenuto senatore della Repubblica, e nipote della colonna della parrocchia locale. Quindi ha uno stuolo di leccaculo, comprendente anche la preside, che da anni cerca di far saltare il posto a me (con questioni di punteggi) e/o all'Inflessibile (sgradita perchè inflessibile e torturata con vari tipi di mobbing, finchè non ha fatto protocollare una lettera che conteneva la formula magica "mi riservo di adire le vie legali"), per liberare il posto a lei.
** Vi assicuro, perchè l'ho provato, che quando in un istituto scolastico ci sono due colleghi ambedue sposati che vanno a letto insieme e lo sanno tutti, è veramente un casino per gli altri. (Non credo sia questo il caso dei miei attuali colleghi, ma anche fosse noialtri ci comporteremmo come il gatto quando il riccio va a mangiare nella stessa sua ciotola: fingendo che sia invisibile.)]
Solo ieri la Bestia Nera ha fatto una supplenza nella mia terza, non perchè fossi assente io, ma perchè mancava la F., e con me presente in servizio nel corridoio a fianco si è permessa di fare lezione e iniziare un argomento nuovo***, di Storia****, e non, attenzione, un argomento generale tipo "la scienza e la tecnica alla fine dell'Ottocento": LA PRIMA GUERRA MONDIALE.
La prima guerra mondiale, cazzo. No, adesso lo ribadisco. Tu ti coltivi una classe per mesi per spiegare le guerre mondiali come Dio comanda, arriva una dall'altra sezione e spiega la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa, dal nulla. Mentre io, che sto facendo fare il tema alla I C, sto interrogando tre persone, proprio di terza, e proprio di Storia, in un'aula a sei metri in linea d'aria.
MA VAI IN CULO.
[*** Non scavalcare un collega spiegando al posto suo è uno dei dieci comandamenti non scritti propri della mia professione.
**** Se proprio devi dare fastidio alla Castagna, che è una che si smazza compresenze scomode, insegnanti di sostegno inutili o dannosi, bidelle rompicoglioni, genitori idrofobi o appiccicosi sempre con il sorriso sulle labbra, devi toccarle i suoi ragazzi e le sue materie. E se vuoi che ti morda proprio, tra queste materie devi scegliere Storia.]
Mi sono incazzata così tanto ma così tanto che l'ho persino detto ai ragazzi.
Che le arrivi pure, non me ne frega un cazzo, io non vado a insegnare Storia nelle classi degli altri.
La Stronza di Arte poi mi odia proprio, mi guarda come se vedesse un topo morto quando le parlo, abbiamo ridotto al minimo le interazioni perchè io posso anche essere gentile e collaborativa, lei evidentemente no.
Beh. Oggi sono arrivati i Francesi della scuola gemellata con noi. Adulti e ragazzi. Hanno bussato alla porta della III B e chiesto di poter vedere Pasticcino Svizzero e Bimba Stupenda, che ospitano due delle ragazzine: e sotto il mio deliziato naso la collega di Arte ha comunicato a tali Julie e Justine che avrebbero dormito a casa di Pasticcino. Ma invece di dire "Vous allez dormir chez..." ha detto "vous allez coucher avec..."
Questo mi ha veramente, veramente, veramente migliorato la giornata.
Di brutto, proprio. Sono meschine, ma sono comunque soddisfazioni.
Giuchie Giuchie ya ya dada, Giuchie Giuchie ya ya here... oh yeah!
sabato 15 gennaio 2011
No, è che...
...a parte che devo lavorare anche di sabato mattina (due ore di storia perchè a Paesino Blu è uno dei sabati di recupero, e non si dica che le nostre ore sono di 55 minuti perchè qualcuno, nell'ombra, tiene il conto di tutti i 5 minuti persi e poi li usa per confezionarci queste allegre ricorrenze, alle quali MAI CHE SI VEDA UN COLLEGA DI GINNASTICA, DI FRANCESE O - ahahahah - DI ARTE, per cui i ragazzi hanno questo orario: 2 ore di inglese due di storia e due di matematica),
...e se il preadolescente medio postglobale patisce già venire a scuola il venerdì e rende l'ultima ora di venerdì un caos inenarrabile, figurati com'è disponibile a sentire due ore di storia il sabato alle dieci,
...a parte che devo lavorare anche di sabato pomeriggio: due ore, che poi diventano per forza tre e mezza, di open school, situazione in cui i prof fanno da valletti e hostess per i genitori che devono venire a iscrivere i figli,
...e questo comporta gonna, tacco, collana, capelli in ordine (e col taglio nuovo ci vuole il diffusore per asciugarli, due palle), sorriso a settantatre denti, menzogne e omissioni, e insomma tutte quelle cose da escort che tocca fare oggi per procacciarsi un lavoro. Perchè posso certo dilungarmi sulle bellezze di Scuolina Rosa, che è bella veramente, ma poi non posso, alla domanda "chi farà lettere nella sezione B l'anno prossimo?" rispondere:
"Guardi, non glielo so dire, perchè la Brava Crista va in pensione, il Troll, la Bionda Svampita e la Bestia Nera hanno seconde e terze, ci saremmo io, l'Inflessibile, e una cazzo di supplentina che farà cinque ore, che speriamo non sia la Gattamorta, comunque non sappiamo come verremo distribuite, perchè rimane scoperta la sezione a tempo prolungato, e ora, io non ci voglio andare perchè sto benone con la F. nella sezione B, detesto l'idea di 15 ore nella stessa classe, e voglio fare due figli per cui non mi va bene avere l'orario pomeridiano, l'Inflessibile ha due figli e vuole i pomeriggi liberi e il Troll si rifiuta di andare a lavorare con la Compagna Collega perchè si odiano. Faccia conto che io sono l'ultima ruota del carro e scelgo per ultima, quindi alla fin fine andrò dove mi mandano, ma pur di non sobbarcarmi il tempo prolungato (rischiando di avere per collega di Storia e Geografia la Bestia Nera, tra l'altro) ho già detto alla preside che io ADORO scavalcare la serra di colline e avere delle ore a Paesino Blu, con ciò aprendo la strada a fare una cattedra d'ora e d'argento per la Gattamorta, col risultato che l'Inflessibile mi odierà; comunque non si preoccupi, la Gattamorta è... una gattamorta inutile, l'Inflessibile è nota per essere cattiva come Hitler e anche io, soprattutto di Storia, sono una vera stronza, quindi una vale l'altra..."
No, a parte questo, ho un pensiero triste in testa, poi ve ne parlerò, sono turbata perchè sta per succedere una di quelle cose che ci metterò giorni a metabolizzare, e siccome lo so in anticipo ho già un umore di merda e le botte d'insonnia.
A presto. Finisco di asciugarmi (col diffusore) e di correggere le prove di Storia di Paesino Blu e poi vado a scuola.
...e se il preadolescente medio postglobale patisce già venire a scuola il venerdì e rende l'ultima ora di venerdì un caos inenarrabile, figurati com'è disponibile a sentire due ore di storia il sabato alle dieci,
...a parte che devo lavorare anche di sabato pomeriggio: due ore, che poi diventano per forza tre e mezza, di open school, situazione in cui i prof fanno da valletti e hostess per i genitori che devono venire a iscrivere i figli,
...e questo comporta gonna, tacco, collana, capelli in ordine (e col taglio nuovo ci vuole il diffusore per asciugarli, due palle), sorriso a settantatre denti, menzogne e omissioni, e insomma tutte quelle cose da escort che tocca fare oggi per procacciarsi un lavoro. Perchè posso certo dilungarmi sulle bellezze di Scuolina Rosa, che è bella veramente, ma poi non posso, alla domanda "chi farà lettere nella sezione B l'anno prossimo?" rispondere:
"Guardi, non glielo so dire, perchè la Brava Crista va in pensione, il Troll, la Bionda Svampita e la Bestia Nera hanno seconde e terze, ci saremmo io, l'Inflessibile, e una cazzo di supplentina che farà cinque ore, che speriamo non sia la Gattamorta, comunque non sappiamo come verremo distribuite, perchè rimane scoperta la sezione a tempo prolungato, e ora, io non ci voglio andare perchè sto benone con la F. nella sezione B, detesto l'idea di 15 ore nella stessa classe, e voglio fare due figli per cui non mi va bene avere l'orario pomeridiano, l'Inflessibile ha due figli e vuole i pomeriggi liberi e il Troll si rifiuta di andare a lavorare con la Compagna Collega perchè si odiano. Faccia conto che io sono l'ultima ruota del carro e scelgo per ultima, quindi alla fin fine andrò dove mi mandano, ma pur di non sobbarcarmi il tempo prolungato (rischiando di avere per collega di Storia e Geografia la Bestia Nera, tra l'altro) ho già detto alla preside che io ADORO scavalcare la serra di colline e avere delle ore a Paesino Blu, con ciò aprendo la strada a fare una cattedra d'ora e d'argento per la Gattamorta, col risultato che l'Inflessibile mi odierà; comunque non si preoccupi, la Gattamorta è... una gattamorta inutile, l'Inflessibile è nota per essere cattiva come Hitler e anche io, soprattutto di Storia, sono una vera stronza, quindi una vale l'altra..."
No, a parte questo, ho un pensiero triste in testa, poi ve ne parlerò, sono turbata perchè sta per succedere una di quelle cose che ci metterò giorni a metabolizzare, e siccome lo so in anticipo ho già un umore di merda e le botte d'insonnia.
A presto. Finisco di asciugarmi (col diffusore) e di correggere le prove di Storia di Paesino Blu e poi vado a scuola.
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come la vedo io,
io e la BN,
poveri noi,
sono una prof non sono una santa
mercoledì 1 settembre 2010
Una giornata a Farmington
Non so se avete mai visto una puntata della pluripremiata serie "The Shield". Noi l'abbiamo scoperta nel 2005 quando ancora vivevamo in zona stazione e la sera, oltre a un'occasionale puntata in gelateria o dall'uomo delle caldarroste, non uscivamo molto, anche perchè non avevamo il cane nè il cinecircolo.
Comunque. "The Shield" è la storia di una squadra d'assalto della polizia a Farmington, un quartiere parecchio brutto di Los Angeles. Tra spaccio, faide tra bande, crimini di strada e serial killer non c'è da annoiarsi, ma all'interno della polizia a momenti è peggio. Corruzione, insabbiamenti, sparizione di corpi del reato, arrivismo politico e una tendenza generalizzata a inchiappettare (excuse my french) colleghi, subalterni e superiori, per il proprio tornaconto.
Ecco, oggi c'è collegio docenti e, a parte le pistole, i pacchi di cocaina e i distintivi, le scene che si vedranno a Paesino di Sogno sembreranno tratte direttamente da quella serie.
Ora, io sono veramente serena, tant'è che le cose che sto per raccontarvi qui le so da giorni e non sono corsa subito a frignare sul blog per sfogarmi, ma ve le racconto lo stesso perchè è necessario che vi faccia un quadro chiaro a inizio anno, così poi ci capiremo.
Premetto che, sul serio, non sono agitata, solo consapevole della situazione. In realtà credo che i ragazzi non saranno danneggiati dalle novità del nostro orario, quindi non ho motivo di arrabbiarmi, per ora, a meno che la nuova divisione dei compiti non sia stata pensata a regola d'arte per rendere la vita impossibile a me o all'Inflessibile, cosa anche probabile a causa della Maledizione della Cattedra Politica che incombe sulla nostra scuola, di cui avremo poi modo di parlare.
Dunque, la situazione era questa fino a due anni fa:
i corsi sono tre
corso A, a tempo prolungato, 15 ore di Lettere per classe
corso B e corso C, a tempo normale, 11 ore di Lettere.
I docenti erano distribuiti così:
corso A, una quindicista per ogni classe: Bestia Nera, Bionda Svampita e Brava Crista.
corso B, il Troll e Castagna
corso C, l'Inflessibile e una supplente
Vi ricordo che era prassi comune, nel tempo normale, che in prima i ragazzi avessero un docente per Italiano e un altro per Storia e Geografia, l'anno dopo invece passavano a un docente unico. In pratica noi ci trovavamo ad avere un anno 15 ore e l'anno dopo 18, a turno, essendo in due su un corso.
Poi la Gelmini ha fatto saltare l'undicesima ora di Lettere e la cattedra a tempo normale è diventata 9 ore + 1 gestita da un altro docente (la cosiddetta decima ora o completamento, che doveva essere Italiano, secondo il Ministero). Ogni prof quindi aveva 9 + 9 e poi qualcuno si beccava le decime ore.
Da noi, la situazione è diventata:
corso A, una classe (la terza) mantiene una quindicista e le altre due prestano una docente a fare le decime ore nei corsi B e C
il corso B, quindi, avrà il Troll e Castagna più Brava Crista a fare le decime ore
il corso C avrà l'Inflessibile, Castagna (perchè tagliando un'ora per ogni classe è saltato un posto di Lettere) più la Bestia Nera a fare le decime ore.
Col risultato che la decima ora era un jolly: chi era in grado di organizzarsela benissimo, facendo magari esercizi di grammatica, la gestiva, chi invece tentava la terribile strada dell'antologia o aveva un po' meno polso si garantiva un anno con una classe che non lo considerava nemmeno.
Io sono stata collega di entrambe le prof che completavano le ore e, ovviamente, essendo Castagna più cattiva di Brava Crista e meno di Bestia Nera, la mia II B usava le ore di Brava Crista (che faceva antologia) per farsi i cazzi propri, mentre la temibile III C scattava, agli ordini della Bestia Nera, a fare esercizi per la prova Invalsi dell'esame.
Il problema comunque sta nel fatto che il collega che fa la decima ora non dà voti, non partecipa a consigli e scrutini (ma viene all'esame) e in pratica non ha potere sui ragazzi ed è subalterno al collega titolare della materia, a meno che non abbia forte personalità e un'ottima capacità organizzativa (oltre che una paura fottuta di veder sminuita la propria augusta figura, come nel caso della Bestia Nera).
Ora, quest'anno abbiamo cambiato registro e, sebbene sia proverbialmente cretina, la Cretina ha suddiviso le decime ore a pacchetti di due o tre, come hanno già fatto tutte le scuole più lungimiranti, in modo da scorporare o Storia o Geografia o tutte e due e dare a ogni professore una materia.
Da noi, il quadro viene così:
corso A: non si tocca perchè il prolungato non si tocca, ma le docenti hanno tutte qualcosa da fare anche al di fuori del tempo prolungato perchè la figura della quindicista viene abolita su tutti e tre gli anni
corso B: in prima, il Troll + Brava Crista che fa 2 ore di Storia; in seconda solo il Troll; in terza Castagna + Brava Crista che fa un'ora di Geografia (sì, perchè secondo il Ministero meno sappiamo del mondo esterno meglio è... Geografia sulla carta vale 1, Storia 2 e Italiano 6)
corso C: in prima, Castagna + la Bionda Svampita che fa quattro ore di Storia e Geografia; in seconda, l'Inflessibile + la Bestia Nera che fa Storia; in terza, solo l'Inflessibile.
(Per finire, dato che la mia cattedra è composta da pezze varie, io farò anche tre ore a Paesino Blu, che presumibilmente saranno 2 di Storia in una classe e una di mensa, o una Geografia, in un'altra. Ma di questo si parlerà oggi, spero.)
Ribadisco: trovo sensato dividere le ore così, è più chiaro per noi, per i ragazzi e per le famiglie.
Inoltre non mi disturba il pensiero di finire a lavorare su una classe per sole due ore o per solo una alla settimana; m'è già successo in una scuola dove scorporavamo un'ora di Geografia alla pluriclasse, ed è andata benone.
Ma avrei alcune domande.
Perchè Geografia vale un'ora in una terza media e due in una prima?
Perchè l'unica terza a non avere l'insegnante unico di Lettere è la mia, dopo tutto il bordello che ho fatto per mantenere la continuità?
Perchè la seconda dell'Inflessibile si becca la Bestia Nera per un anno e poi torna sotto l'Inflessibile che, manco a dirlo, per insegnare Storia ha un metodo tutto diverso?
Cosa succederà quando, passando dalla prima alla seconda, gli alunni della C troveranno me a interrogarli di Storia, al posto della Bionda Svampita che gli fa tutto il ragionamento e gli mette le parole in bocca?
Perchè Brava Crista che è a un anno dalla pensione e la più anziana di tutte si ritrova con tre classi?
Perchè la Cretina non ha ancora parlato con le colleghe Brenda, Wanda e Guendalina di Paesino Blu per chiarire le mie tre ore su chi vanno e a fare cosa?
Perchè di questa cosa siamo state informate a scaglioni, non tutte (all'Inflessibile l'ho detto io al telefono e Brava Crista, se non l'ha chiamata la preside, ne è ancora totalmente ignara perchè io ieri non sono riuscita a contattarla)?
Perchè la Cretina e la Bestia Nera erano terribilmente sulla difensiva nel dirmi questa cosa e continuavano a ripetere che c'era poco da discutere, mentre io ribadivo che a me va bene, ma forse era il caso di sottoporlo alle colleghe con maggiore anzianità perchè dicessero la loro?
Perchè deve sempre essere un gioco di potere?
Perchè ci sono persone che ritengono di essere realizzate quando riescono a schiacciare qualcuno sotto il tacco, che si sentono bene quando dimostrano di fare il bello e il cattivo tempo in un ufficio a scapito di altri?
Perchè credono che mi faccia paura dividere le ore con qualcuno?
Perchè pensano che qualcuno abbia paura dei loro miseri giochini?
Perchè pensano che io non abbia notato che sotto il mio naso hanno parlato di completare le ore delle due docenti raccomandate del tempo prolungato, la Bionda e la Bestia Nera, con ore di compresenza (vietate dalla Gelmini) e ore di prescuola (che non fanno parte della didattica e quindi non costituiscono cattedra)?
Perchè pensano che io, Brava Crista e l'Inflessibile non sappiamo di essere le uniche docenti di Lettere che non possono mai mettere un'ora di recupero come servirebbe a loro ma devono fare supplenze in ogni dove come delle cazzo di precarie, mentre le altre si sentono molto gnocche e molto superiori perchè usano le loro ore sulle loro due classi?
Verrà mai, a qualcuna di queste donnette mediocri dedite a strani giochi di ripicche e cattiverie, il sospetto che se tu metti una docente nella condizione di fare i salti mortali per lavorare e questa, per caso, ci riesce perchè è brava, sei tu quella che fa la figura di merda, che con tutte le ore che hai a disposizione non finisci nemmeno il programma?
Beh, oggi i nodi vengono tutti al pettine contemporaneamente, poi vi saprò dire.
Comunque. "The Shield" è la storia di una squadra d'assalto della polizia a Farmington, un quartiere parecchio brutto di Los Angeles. Tra spaccio, faide tra bande, crimini di strada e serial killer non c'è da annoiarsi, ma all'interno della polizia a momenti è peggio. Corruzione, insabbiamenti, sparizione di corpi del reato, arrivismo politico e una tendenza generalizzata a inchiappettare (excuse my french) colleghi, subalterni e superiori, per il proprio tornaconto.
Ecco, oggi c'è collegio docenti e, a parte le pistole, i pacchi di cocaina e i distintivi, le scene che si vedranno a Paesino di Sogno sembreranno tratte direttamente da quella serie.
Ora, io sono veramente serena, tant'è che le cose che sto per raccontarvi qui le so da giorni e non sono corsa subito a frignare sul blog per sfogarmi, ma ve le racconto lo stesso perchè è necessario che vi faccia un quadro chiaro a inizio anno, così poi ci capiremo.
Premetto che, sul serio, non sono agitata, solo consapevole della situazione. In realtà credo che i ragazzi non saranno danneggiati dalle novità del nostro orario, quindi non ho motivo di arrabbiarmi, per ora, a meno che la nuova divisione dei compiti non sia stata pensata a regola d'arte per rendere la vita impossibile a me o all'Inflessibile, cosa anche probabile a causa della Maledizione della Cattedra Politica che incombe sulla nostra scuola, di cui avremo poi modo di parlare.
Dunque, la situazione era questa fino a due anni fa:
i corsi sono tre
corso A, a tempo prolungato, 15 ore di Lettere per classe
corso B e corso C, a tempo normale, 11 ore di Lettere.
I docenti erano distribuiti così:
corso A, una quindicista per ogni classe: Bestia Nera, Bionda Svampita e Brava Crista.
corso B, il Troll e Castagna
corso C, l'Inflessibile e una supplente
Vi ricordo che era prassi comune, nel tempo normale, che in prima i ragazzi avessero un docente per Italiano e un altro per Storia e Geografia, l'anno dopo invece passavano a un docente unico. In pratica noi ci trovavamo ad avere un anno 15 ore e l'anno dopo 18, a turno, essendo in due su un corso.
Poi la Gelmini ha fatto saltare l'undicesima ora di Lettere e la cattedra a tempo normale è diventata 9 ore + 1 gestita da un altro docente (la cosiddetta decima ora o completamento, che doveva essere Italiano, secondo il Ministero). Ogni prof quindi aveva 9 + 9 e poi qualcuno si beccava le decime ore.
Da noi, la situazione è diventata:
corso A, una classe (la terza) mantiene una quindicista e le altre due prestano una docente a fare le decime ore nei corsi B e C
il corso B, quindi, avrà il Troll e Castagna più Brava Crista a fare le decime ore
il corso C avrà l'Inflessibile, Castagna (perchè tagliando un'ora per ogni classe è saltato un posto di Lettere) più la Bestia Nera a fare le decime ore.
Col risultato che la decima ora era un jolly: chi era in grado di organizzarsela benissimo, facendo magari esercizi di grammatica, la gestiva, chi invece tentava la terribile strada dell'antologia o aveva un po' meno polso si garantiva un anno con una classe che non lo considerava nemmeno.
Io sono stata collega di entrambe le prof che completavano le ore e, ovviamente, essendo Castagna più cattiva di Brava Crista e meno di Bestia Nera, la mia II B usava le ore di Brava Crista (che faceva antologia) per farsi i cazzi propri, mentre la temibile III C scattava, agli ordini della Bestia Nera, a fare esercizi per la prova Invalsi dell'esame.
Il problema comunque sta nel fatto che il collega che fa la decima ora non dà voti, non partecipa a consigli e scrutini (ma viene all'esame) e in pratica non ha potere sui ragazzi ed è subalterno al collega titolare della materia, a meno che non abbia forte personalità e un'ottima capacità organizzativa (oltre che una paura fottuta di veder sminuita la propria augusta figura, come nel caso della Bestia Nera).
Ora, quest'anno abbiamo cambiato registro e, sebbene sia proverbialmente cretina, la Cretina ha suddiviso le decime ore a pacchetti di due o tre, come hanno già fatto tutte le scuole più lungimiranti, in modo da scorporare o Storia o Geografia o tutte e due e dare a ogni professore una materia.
Da noi, il quadro viene così:
corso A: non si tocca perchè il prolungato non si tocca, ma le docenti hanno tutte qualcosa da fare anche al di fuori del tempo prolungato perchè la figura della quindicista viene abolita su tutti e tre gli anni
corso B: in prima, il Troll + Brava Crista che fa 2 ore di Storia; in seconda solo il Troll; in terza Castagna + Brava Crista che fa un'ora di Geografia (sì, perchè secondo il Ministero meno sappiamo del mondo esterno meglio è... Geografia sulla carta vale 1, Storia 2 e Italiano 6)
corso C: in prima, Castagna + la Bionda Svampita che fa quattro ore di Storia e Geografia; in seconda, l'Inflessibile + la Bestia Nera che fa Storia; in terza, solo l'Inflessibile.
(Per finire, dato che la mia cattedra è composta da pezze varie, io farò anche tre ore a Paesino Blu, che presumibilmente saranno 2 di Storia in una classe e una di mensa, o una Geografia, in un'altra. Ma di questo si parlerà oggi, spero.)
Ribadisco: trovo sensato dividere le ore così, è più chiaro per noi, per i ragazzi e per le famiglie.
Inoltre non mi disturba il pensiero di finire a lavorare su una classe per sole due ore o per solo una alla settimana; m'è già successo in una scuola dove scorporavamo un'ora di Geografia alla pluriclasse, ed è andata benone.
Ma avrei alcune domande.
Perchè Geografia vale un'ora in una terza media e due in una prima?
Perchè l'unica terza a non avere l'insegnante unico di Lettere è la mia, dopo tutto il bordello che ho fatto per mantenere la continuità?
Perchè la seconda dell'Inflessibile si becca la Bestia Nera per un anno e poi torna sotto l'Inflessibile che, manco a dirlo, per insegnare Storia ha un metodo tutto diverso?
Cosa succederà quando, passando dalla prima alla seconda, gli alunni della C troveranno me a interrogarli di Storia, al posto della Bionda Svampita che gli fa tutto il ragionamento e gli mette le parole in bocca?
Perchè Brava Crista che è a un anno dalla pensione e la più anziana di tutte si ritrova con tre classi?
Perchè la Cretina non ha ancora parlato con le colleghe Brenda, Wanda e Guendalina di Paesino Blu per chiarire le mie tre ore su chi vanno e a fare cosa?
Perchè di questa cosa siamo state informate a scaglioni, non tutte (all'Inflessibile l'ho detto io al telefono e Brava Crista, se non l'ha chiamata la preside, ne è ancora totalmente ignara perchè io ieri non sono riuscita a contattarla)?
Perchè la Cretina e la Bestia Nera erano terribilmente sulla difensiva nel dirmi questa cosa e continuavano a ripetere che c'era poco da discutere, mentre io ribadivo che a me va bene, ma forse era il caso di sottoporlo alle colleghe con maggiore anzianità perchè dicessero la loro?
Perchè deve sempre essere un gioco di potere?
Perchè ci sono persone che ritengono di essere realizzate quando riescono a schiacciare qualcuno sotto il tacco, che si sentono bene quando dimostrano di fare il bello e il cattivo tempo in un ufficio a scapito di altri?
Perchè credono che mi faccia paura dividere le ore con qualcuno?
Perchè pensano che qualcuno abbia paura dei loro miseri giochini?
Perchè pensano che io non abbia notato che sotto il mio naso hanno parlato di completare le ore delle due docenti raccomandate del tempo prolungato, la Bionda e la Bestia Nera, con ore di compresenza (vietate dalla Gelmini) e ore di prescuola (che non fanno parte della didattica e quindi non costituiscono cattedra)?
Perchè pensano che io, Brava Crista e l'Inflessibile non sappiamo di essere le uniche docenti di Lettere che non possono mai mettere un'ora di recupero come servirebbe a loro ma devono fare supplenze in ogni dove come delle cazzo di precarie, mentre le altre si sentono molto gnocche e molto superiori perchè usano le loro ore sulle loro due classi?
Verrà mai, a qualcuna di queste donnette mediocri dedite a strani giochi di ripicche e cattiverie, il sospetto che se tu metti una docente nella condizione di fare i salti mortali per lavorare e questa, per caso, ci riesce perchè è brava, sei tu quella che fa la figura di merda, che con tutte le ore che hai a disposizione non finisci nemmeno il programma?
Beh, oggi i nodi vengono tutti al pettine contemporaneamente, poi vi saprò dire.
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come la vedo io,
excuse my french,
io e la BN,
poveri noi,
spiegazioni necessarie
lunedì 14 giugno 2010
Di politica, preparativi e dimenticanze
Ore ventitre.
A casa dell'Uomo e di Castagna aleggia un buon profumo di pane. In forno cuoce un erbazzone surgelato che a volte Castagna usa per sostituire il tortino di verdure. L'Uomo lo odia, l'erbazzone, ma tanto domani l'Uomo, tra gli scritti di italiano e la correzione, pranza in bocciofila a Paesone Sfigato, forse con Mister Romania, l'ex alunno bello bravo intelligente promessa internazionale del calcio giovanile che lui e Castagna hanno avuto in prima media, quando lavoravano insieme.
Il pancino pieno (per una volta) di cose buone spizzicate dal buffet esageratamente curato che l'amico Blago ci ha messo a disposizione, durante la visione della prima (pessima) partita mondiale dell'Italia.
Una bella tisana di malva.
Un bel pigiama leggero.
Cane e gatti già ritirati in buon ordine ognuno nella sua cuccia: cioè la De nell'angolo della cucina, dove calpesterà faticosamente quelle sei-settecento volte l'asciugamano pulito per dargli proprio la forma che dice lei, e i due gatti coniugalmente sdraiati vicini, nella stessa identica posizione ma lui verso il fondo, lei verso l'uscita, nel cuccione esterno, sul terrazzo davanti.
Castagna oggi ha ribadito ancora una volta la propria fermissima intenzione di fare il possibile per prendersi la III B e un pezzo di I C l'anno prossimo, chiarendo alla Bestia Nera che andrà a sentire le maestre che presentano i bambini in arrivo dalle elementari. La Bestia Nera era convinta di aver fatto in modo di impedirglielo, ma si sbagliava: la mattina della riunione con le maestre Castagna non è di assistenza agli scritti. In compenso si è tradita dicendolo ad alta voce: "Ma non sei agli orali della III C, quella mattina?" e Castagna ha risposto: "No: è quando date le pagelle che noi abbiamo gli orali", mostrando così di aver capito benissimo che non è casuale, "l'errore" per cui le pagelle vengono date quando l'intera sezione C è impegnata negli orali: un buon modo per non far sapere ai genitori che la I C, per il momento, non ci è stata data (ma presumibilmente ci sono gli estremi per aggiungerla nel corso dell'estate) e già che ci siamo per non far parlare Castagna coi genitori di II B, che ovviamente le chiederanno chi ci sarà di lettere l'anno prossimo sulla classe.
Non importa. La collega F. farà degnamente le mie veci coi genitori della seconda.
Del resto la Bionda Svampita, che è un po' esaurita e ipertiroidea ma è simpatica e soprattutto non vuole grane, ha già detto che lei le sue ore non vuole completarle sulla III B, ma preferisce prendere Storia e Geografia nella I C, ammesso che ci diano la classe; e quindi è chiaro che Castagna, se torna l'anno prossimo, non avrà bastoni tra le ruote nella sua preziosa terza.
Bestia Nera, mi sa che se niente niente riesco a inchiodare il mio sedere a una cattedra lì a Scuolina Rosa ti converrà lasciarmi in pace. Gli altri l'hanno già capito.
Nel frattempo la C. ha taciuto ai genitori di una scuola elementare del nostro istituto che la scuola sta per essere chiusa, cosa che naturalmente i genitori del paese hanno appreso dalle maestre inferocite, e sul giornale locale c'è una bella letterina (quattro colonne) che accusa la preside di essere falsa, opportunista e serva del regime, di calpestare la democrazia e di dimenticarsi che lei è un membro della Pubblica Istruzione, quindi un dipendente stipendiato dai contribuenti e un servitore dei cittadini.
Son soddisfazioni, anche se temo che sia troppo tardi per riaprire la scuola elementare.
Castagna, e vari altri prof di Scuolina Rosa, nutrono il sogno neanche tanto inconfessabile di vedere il culo secco della C. girare verso Asti con addosso una delle sue gonnelline eleganti e portarsi via, nella sua scia di meschinità, anche la BN, che notoriamente le sta attaccata come una cozza. Ma, a essere realistici, solo metà di questa magnifica scena si realizzerà, perchè la BN resterà a credere di comandare su di noi.
Bene. Mi pare tutto pronto per iniziare gli scritti con il tema di italiano, domattina.
La dignità è salva, il pranzo da asporto pronto, le tre terne di temi sono in cassaforte a scuola, di assistenza ho solo Quello Stronzo di Sostegno ma almeno non ho la BN o Celhoduro per i coglioni.
C'è solo un dettaglio che un pochino mi inquieta. Di tutta la lista della spesa che gli ho dato l'Uomo si è dimenticato un'unica cosa.
Le biro rosse.
A casa dell'Uomo e di Castagna aleggia un buon profumo di pane. In forno cuoce un erbazzone surgelato che a volte Castagna usa per sostituire il tortino di verdure. L'Uomo lo odia, l'erbazzone, ma tanto domani l'Uomo, tra gli scritti di italiano e la correzione, pranza in bocciofila a Paesone Sfigato, forse con Mister Romania, l'ex alunno bello bravo intelligente promessa internazionale del calcio giovanile che lui e Castagna hanno avuto in prima media, quando lavoravano insieme.
Il pancino pieno (per una volta) di cose buone spizzicate dal buffet esageratamente curato che l'amico Blago ci ha messo a disposizione, durante la visione della prima (pessima) partita mondiale dell'Italia.
Una bella tisana di malva.
Un bel pigiama leggero.
Cane e gatti già ritirati in buon ordine ognuno nella sua cuccia: cioè la De nell'angolo della cucina, dove calpesterà faticosamente quelle sei-settecento volte l'asciugamano pulito per dargli proprio la forma che dice lei, e i due gatti coniugalmente sdraiati vicini, nella stessa identica posizione ma lui verso il fondo, lei verso l'uscita, nel cuccione esterno, sul terrazzo davanti.
Castagna oggi ha ribadito ancora una volta la propria fermissima intenzione di fare il possibile per prendersi la III B e un pezzo di I C l'anno prossimo, chiarendo alla Bestia Nera che andrà a sentire le maestre che presentano i bambini in arrivo dalle elementari. La Bestia Nera era convinta di aver fatto in modo di impedirglielo, ma si sbagliava: la mattina della riunione con le maestre Castagna non è di assistenza agli scritti. In compenso si è tradita dicendolo ad alta voce: "Ma non sei agli orali della III C, quella mattina?" e Castagna ha risposto: "No: è quando date le pagelle che noi abbiamo gli orali", mostrando così di aver capito benissimo che non è casuale, "l'errore" per cui le pagelle vengono date quando l'intera sezione C è impegnata negli orali: un buon modo per non far sapere ai genitori che la I C, per il momento, non ci è stata data (ma presumibilmente ci sono gli estremi per aggiungerla nel corso dell'estate) e già che ci siamo per non far parlare Castagna coi genitori di II B, che ovviamente le chiederanno chi ci sarà di lettere l'anno prossimo sulla classe.
Non importa. La collega F. farà degnamente le mie veci coi genitori della seconda.
Del resto la Bionda Svampita, che è un po' esaurita e ipertiroidea ma è simpatica e soprattutto non vuole grane, ha già detto che lei le sue ore non vuole completarle sulla III B, ma preferisce prendere Storia e Geografia nella I C, ammesso che ci diano la classe; e quindi è chiaro che Castagna, se torna l'anno prossimo, non avrà bastoni tra le ruote nella sua preziosa terza.
Bestia Nera, mi sa che se niente niente riesco a inchiodare il mio sedere a una cattedra lì a Scuolina Rosa ti converrà lasciarmi in pace. Gli altri l'hanno già capito.
Nel frattempo la C. ha taciuto ai genitori di una scuola elementare del nostro istituto che la scuola sta per essere chiusa, cosa che naturalmente i genitori del paese hanno appreso dalle maestre inferocite, e sul giornale locale c'è una bella letterina (quattro colonne) che accusa la preside di essere falsa, opportunista e serva del regime, di calpestare la democrazia e di dimenticarsi che lei è un membro della Pubblica Istruzione, quindi un dipendente stipendiato dai contribuenti e un servitore dei cittadini.
Son soddisfazioni, anche se temo che sia troppo tardi per riaprire la scuola elementare.
Castagna, e vari altri prof di Scuolina Rosa, nutrono il sogno neanche tanto inconfessabile di vedere il culo secco della C. girare verso Asti con addosso una delle sue gonnelline eleganti e portarsi via, nella sua scia di meschinità, anche la BN, che notoriamente le sta attaccata come una cozza. Ma, a essere realistici, solo metà di questa magnifica scena si realizzerà, perchè la BN resterà a credere di comandare su di noi.
Bene. Mi pare tutto pronto per iniziare gli scritti con il tema di italiano, domattina.
La dignità è salva, il pranzo da asporto pronto, le tre terne di temi sono in cassaforte a scuola, di assistenza ho solo Quello Stronzo di Sostegno ma almeno non ho la BN o Celhoduro per i coglioni.
C'è solo un dettaglio che un pochino mi inquieta. Di tutta la lista della spesa che gli ho dato l'Uomo si è dimenticato un'unica cosa.
Le biro rosse.
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io e la BN,
la mia vendetta sarà tremenda
mercoledì 26 maggio 2010
Lo scontro frontale
Mi ha agitato le mani in faccia e con la sua solita voce dal volume altissimo, ha detto: "Ah, ma è già tutto deciso. La Bionda Stranita prende sei ore in III B, e chi arriva da fuori ne prende cinque, tre in III B e due di completamento."
"E chi lo ha deciso?" ho chiesto, secca.
Ha sgranato gli occhi: "Ma... guarda, non è una decisione della dirigente!"
(Che fai, credi che sia così cretina da non capirlo, che lo hai stabilito tu, Bestia Nera? Secondo te ci casco, nel giochino, e me la prendo con la C? Stai cercando di scaricare il barile?)
Io: "Infatti, voglio sapere chi decide queste cose e quando, perchè non trovo corretto che siamo qui in sei a parlarne in corridoio, vorrei sapere qualcosa in via ufficiale."
La Bestia Nera fa la comprensiva: "Lo capisco che tu sei punta sul vivo perchè la cattedra che salta è la tua..."
(Vaffanculo, stronza.)
Io sempre più dura e senza l'ombra di un sorriso: "Ma io voglio sapere a chi li lascio, i ragazzi, e a fare cosa. Anche se me ne vado, ci ho lavorato due anni su quella classe e lasciarli a un insegnante, a due o a quattro non è uguale, per me".
"Eh, le ore sono divise così come ti ho detto..."
Interviene il collega di ginnastica:
"No, questa è una delle soluzioni, ma effettivamente bisogna mettersi a tavolino a studiare le cose, perchè potrebbero anche essere divise come tre, tre e tre le ore da sistemare."
Io: "Infatti: perchè non c'è una riunione per parlare di queste cose? Perdere una classe merita che ci riuniamo ad analizzare le soluzioni possibili, in particolare per Lettere che è la materia più colpita."
"E' una questione di anzianità, scegliere tra le cattedre disponibili", mette giù risoluta la BN.
"E se le cinque ore di completamento le prendessi io?"
Quello di ginnastica: "Non te le danno, con cinque ore non ce la fai a fartele assegnare."
La Bestia Nera, senza nemmeno fingere una minima ipocrisia, adesso, ma con lo stesso tono d'acciaio che sto usando io: "No, allora, la situazione è questa: se non ci danno la terza prima tu qui non ci sei più."
(Credi che non lo sapessi? Credi che mi metterò a piangere e ti darò uno spintone gridando "brutta cattiva, vai via"? Sei così piccina che mi faresti pena, se non mi facessi schifo, merda presuntuosa, feudataria del cazzo.)
Io, immobile a gambe piantate nel pavimento, con le nocche bianche intorno ai libri che ho in mano e la bocca ridotta una fessura piena di lame:
"Bene, ma ci vuole lo stesso una riunione, vorrà dire che io faccio funzione della supplente che viene poi, come si fa in questi casi, visto che sono l'insegnante uscente: e mettiamo il caso che alla fine la terza prima ce la diano, c'è comunque una collega che deve completare le ore. E chi lo decide, ad agosto, mentre siamo tutti sparpagliati, a chi vanno le materie contenute in queste ore?"
Il collega di Tecnica: "Sì, infatti bisognerebbe sedersi a tavolino e prospettare tutte le soluzioni, sia in un caso che nell'altro. Perchè anche un supplente potrebbe voler sapere cosa lo mettiamo a fare, magari se gli diciamo che deve tappare buchi qua e là non viene, è libero di scegliere un'altra scuola."
"Infatti, non vi sembra scorretto - insisto, calcando sulla parola scorretto, che non venga convocata una riunione apposta per metterci lì con carta e penna, a stabilire chi farebbe cosa?"
"Ma tanto è l'anzianità che conta" ripete la BN: e io mi giro, la inquadro bene e le dico:
"Scusa un attimo, ma se facciamo anche la I C, e io riesco a farmi dare le ore in assegnazione per continuità, metti che io ho sei ore e tu tre sulla III B, e sono due anni che faccio italiano io in quella classe, lì più che l'anzianità conta l'insegnante che ha più ore, e ci mettiamo d'accordo su quali materie fare, mi pare, no?"
Pensavo le venisse un embolo: le sono usciti gli occhi di due centimetri dalle orbite, aperti tondi come due piattini da caffè e per una volta è rimasta senza parole, tanto che qualcuno si è intromesso, la campanella era suonata da un pezzo, e la cosa si è chiusa lì.
Con la Bestia Nera che mi guardava come se avessi detto: "Essendo appena atterrati degli omini verdi nell'orto botanico della scuola, ed essendo io in realtà un ultracorpo che si è celato finora nelle spoglie di una professoressa, mi nomino padrona dell'universo, a partire da ora."
Solo che quando sono entrata in II B tremavo come una foglia dalla rabbia e avevo un grosso pezzo di ghiaccio al posto dello stomaco. Dovevo essere bianca come uno straccio, mi veniva da vomitare.
I bambini, che avevano colto solo qualche frase della discussione in corridoio e mi hanno visto con quella faccia, erano atterriti.
Li ho guardati e, giuro, non mi ricordavo chi ero, cosa ci facevo lì, che materia dovevo fare. Ho visto le loro ventidue faccette e l'unico pensiero che si è fatto strada nella mia testa è stato: "Cazzo, no. Non guardatemi così, devo resistere ancora tre settimane, non fatemi venire il magone oggi."
E così ho sentito la mia voce dire:
"Se non fanno la terza sezione, sarà molto difficile che le ore che restano le diano a me."
"Nooo, prof."
"Eh, ragazzi," li ho stoppati, "fatevene una ragione," (Che frase di merda, che frase da stronza a cui non frega niente, come ho potuto dire una cosa del genere ai miei bambini, con che coraggio?) "adesso più che altro stiamo lavorando perchè non siate danneggiati e abbiate al massimo due insegnanti, come l'anno scorso, che avevate me di Italiano e il Troll di Storia e Geografia. Così almeno è una normale distribuzione delle ore di lettere.
Poi, che uno di questi insegnanti sia io, non lo so se riusciremo a ottenerlo. Tenete presente che faccio il possibile per fare con voi almeno parte delle materie in terza, e..." non lo volevo dire, ma non mi sono fermata in tempo: "e che se non mi ridanno la cattedra mi si spezzerà il cuore in due, perciò lo dirò soltanto una volta e poi non ne parliamo più."
Ho sentito qualcuno bisbigliare: "Sta piangendo?"
E ho controllato: no, non stavo piangendo. Probabilmente avevo una smorfia di rabbia e dolore in faccia, ma avevo gli occhi asciutti. Ho riflettuto se volevo lasciarmi andare e piangere, perchè faticavo a trattenermi e perchè così avrebbero capito davvero quanto ci tengo.
Ma Castagna NON piange davanti ai suoi alunni, nemmeno l'ultimo giorno di scuola quando qualcuna delle ragazzine la abbraccia singhiozzando. Ho sterzato e deciso che dovevo cominciare la lezione, subito.
Però, parlando con loro, inconsapevolmente mi ero grattata (o strofinata? non lo so) un braccio nudo e, mezz'ora dopo, sono usciti i segni: mi sono spaccata i capillari a unghiate.
"E chi lo ha deciso?" ho chiesto, secca.
Ha sgranato gli occhi: "Ma... guarda, non è una decisione della dirigente!"
(Che fai, credi che sia così cretina da non capirlo, che lo hai stabilito tu, Bestia Nera? Secondo te ci casco, nel giochino, e me la prendo con la C? Stai cercando di scaricare il barile?)
Io: "Infatti, voglio sapere chi decide queste cose e quando, perchè non trovo corretto che siamo qui in sei a parlarne in corridoio, vorrei sapere qualcosa in via ufficiale."
La Bestia Nera fa la comprensiva: "Lo capisco che tu sei punta sul vivo perchè la cattedra che salta è la tua..."
(Vaffanculo, stronza.)
Io sempre più dura e senza l'ombra di un sorriso: "Ma io voglio sapere a chi li lascio, i ragazzi, e a fare cosa. Anche se me ne vado, ci ho lavorato due anni su quella classe e lasciarli a un insegnante, a due o a quattro non è uguale, per me".
"Eh, le ore sono divise così come ti ho detto..."
Interviene il collega di ginnastica:
"No, questa è una delle soluzioni, ma effettivamente bisogna mettersi a tavolino a studiare le cose, perchè potrebbero anche essere divise come tre, tre e tre le ore da sistemare."
Io: "Infatti: perchè non c'è una riunione per parlare di queste cose? Perdere una classe merita che ci riuniamo ad analizzare le soluzioni possibili, in particolare per Lettere che è la materia più colpita."
"E' una questione di anzianità, scegliere tra le cattedre disponibili", mette giù risoluta la BN.
"E se le cinque ore di completamento le prendessi io?"
Quello di ginnastica: "Non te le danno, con cinque ore non ce la fai a fartele assegnare."
La Bestia Nera, senza nemmeno fingere una minima ipocrisia, adesso, ma con lo stesso tono d'acciaio che sto usando io: "No, allora, la situazione è questa: se non ci danno la terza prima tu qui non ci sei più."
(Credi che non lo sapessi? Credi che mi metterò a piangere e ti darò uno spintone gridando "brutta cattiva, vai via"? Sei così piccina che mi faresti pena, se non mi facessi schifo, merda presuntuosa, feudataria del cazzo.)
Io, immobile a gambe piantate nel pavimento, con le nocche bianche intorno ai libri che ho in mano e la bocca ridotta una fessura piena di lame:
"Bene, ma ci vuole lo stesso una riunione, vorrà dire che io faccio funzione della supplente che viene poi, come si fa in questi casi, visto che sono l'insegnante uscente: e mettiamo il caso che alla fine la terza prima ce la diano, c'è comunque una collega che deve completare le ore. E chi lo decide, ad agosto, mentre siamo tutti sparpagliati, a chi vanno le materie contenute in queste ore?"
Il collega di Tecnica: "Sì, infatti bisognerebbe sedersi a tavolino e prospettare tutte le soluzioni, sia in un caso che nell'altro. Perchè anche un supplente potrebbe voler sapere cosa lo mettiamo a fare, magari se gli diciamo che deve tappare buchi qua e là non viene, è libero di scegliere un'altra scuola."
"Infatti, non vi sembra scorretto - insisto, calcando sulla parola scorretto, che non venga convocata una riunione apposta per metterci lì con carta e penna, a stabilire chi farebbe cosa?"
"Ma tanto è l'anzianità che conta" ripete la BN: e io mi giro, la inquadro bene e le dico:
"Scusa un attimo, ma se facciamo anche la I C, e io riesco a farmi dare le ore in assegnazione per continuità, metti che io ho sei ore e tu tre sulla III B, e sono due anni che faccio italiano io in quella classe, lì più che l'anzianità conta l'insegnante che ha più ore, e ci mettiamo d'accordo su quali materie fare, mi pare, no?"
Pensavo le venisse un embolo: le sono usciti gli occhi di due centimetri dalle orbite, aperti tondi come due piattini da caffè e per una volta è rimasta senza parole, tanto che qualcuno si è intromesso, la campanella era suonata da un pezzo, e la cosa si è chiusa lì.
Con la Bestia Nera che mi guardava come se avessi detto: "Essendo appena atterrati degli omini verdi nell'orto botanico della scuola, ed essendo io in realtà un ultracorpo che si è celato finora nelle spoglie di una professoressa, mi nomino padrona dell'universo, a partire da ora."
Solo che quando sono entrata in II B tremavo come una foglia dalla rabbia e avevo un grosso pezzo di ghiaccio al posto dello stomaco. Dovevo essere bianca come uno straccio, mi veniva da vomitare.
I bambini, che avevano colto solo qualche frase della discussione in corridoio e mi hanno visto con quella faccia, erano atterriti.
Li ho guardati e, giuro, non mi ricordavo chi ero, cosa ci facevo lì, che materia dovevo fare. Ho visto le loro ventidue faccette e l'unico pensiero che si è fatto strada nella mia testa è stato: "Cazzo, no. Non guardatemi così, devo resistere ancora tre settimane, non fatemi venire il magone oggi."
E così ho sentito la mia voce dire:
"Se non fanno la terza sezione, sarà molto difficile che le ore che restano le diano a me."
"Nooo, prof."
"Eh, ragazzi," li ho stoppati, "fatevene una ragione," (Che frase di merda, che frase da stronza a cui non frega niente, come ho potuto dire una cosa del genere ai miei bambini, con che coraggio?) "adesso più che altro stiamo lavorando perchè non siate danneggiati e abbiate al massimo due insegnanti, come l'anno scorso, che avevate me di Italiano e il Troll di Storia e Geografia. Così almeno è una normale distribuzione delle ore di lettere.
Poi, che uno di questi insegnanti sia io, non lo so se riusciremo a ottenerlo. Tenete presente che faccio il possibile per fare con voi almeno parte delle materie in terza, e..." non lo volevo dire, ma non mi sono fermata in tempo: "e che se non mi ridanno la cattedra mi si spezzerà il cuore in due, perciò lo dirò soltanto una volta e poi non ne parliamo più."
Ho sentito qualcuno bisbigliare: "Sta piangendo?"
E ho controllato: no, non stavo piangendo. Probabilmente avevo una smorfia di rabbia e dolore in faccia, ma avevo gli occhi asciutti. Ho riflettuto se volevo lasciarmi andare e piangere, perchè faticavo a trattenermi e perchè così avrebbero capito davvero quanto ci tengo.
Ma Castagna NON piange davanti ai suoi alunni, nemmeno l'ultimo giorno di scuola quando qualcuna delle ragazzine la abbraccia singhiozzando. Ho sterzato e deciso che dovevo cominciare la lezione, subito.
Però, parlando con loro, inconsapevolmente mi ero grattata (o strofinata? non lo so) un braccio nudo e, mezz'ora dopo, sono usciti i segni: mi sono spaccata i capillari a unghiate.
venerdì 21 maggio 2010
E no, quanno ce vo', ce vo'
FANCULO
HO DETTO FANCULO
FAAAAAANNCUUUUULOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
FANCULOFANCULOFANCULOFANCULOFANCULOFANCULO!
Okay.
Om.
Om.
Ooooooooooooommmmmmmm.
Mi spiego.
Non ci hanno dato la terza prima.
Cioè l'anno prossimo a Scuolina Rosa ci saranno una I A e una I B. Niente I C.
...?
Esatto, indovinato. Lettere in I C era la seconda metà di cattedra che io dovevo occupare.
E adesso voi direte: beh l'altra mezza cattedra te la danno lo stesso, no?
Sì. Sìsì. Se mi riesce l'assegnazione provvisoria, le altre ore (la mia II B che diventa III B) me le danno. Solo che non sono 9, come sarebbe per una mezza cattedra.
Perchè da noi ci sono TRE colleghe sul tempo prolungato, che hanno ognuna quindici ore di lezione con la propria classe, e devono completare con tre ore.
Quest'anno andava bene perchè una di loro aveva la terza e continuava con l'orario da quindicista. Le altre due (la BN e Brava Crista) facevano la decima ora di lettere, rispettivamente nella B e nella C: perchè forse a voi che non siete del mestiere è sfuggito che prima ogni classe aveva un totale di 11 ore per italiano, storia e geografia, e invece da quest'anno le classi a tempo normale hanno 9 ore di lettere + 1, che non viene fatta dall'insegnante di lettere della classe ma da un altro, perchè "non fa cattedra".
Se l'anno prossimo non c'è la I C, ci troveremo con una collega che deve completare con un'ora, e un'altra che deve completare con tre.
Quindi le 9 + 1 ore della III B verrebbero ulteriormente smembrate tra persone diverse: in pratica ne verrebbero mangiate altre 4, la cattedra, almeno sulla carta, diventerebbe: 5 + 1 + 1 + 3.
Quattro docenti di lettere sulla stessa terza media.
E se proprio vogliamo vedere, a livello di materie le 9 ore di lettere sono così suddivise: 6 italiano, 2 storia e 1 geografia (sulla carta, perchè io per esempio faccio 5, 2 e 2: se gli facessi geografia solo una volta la settimana staremmo freschi).
...quindi????
Come cazzo se le divideranno le ore?
Ora, i genitori di II B sanno perfettamente che io sono in assegnazione provvisoria, ma la situazione finora era: se non ci sarò io, ci sarà qualcun altro. Per nove ore.
Nessuno ha mai detto a queste 22 famiglie che in terza media i loro figli rischiano di avere quattro prof di lettere diversi.
Una di questi potrei comunque essere io. Che già cedo parte di antologia alla collega che mi fa la decima ora.
E dovrei prendermi la fetta da cinque ore: ma che farei, solo letteratura e grammatica e niente scrittura e antologia, o mezza grammatica, tutta letteratura, un pezzo di antologia, e quando ho il tema chi cazzo li guarda per tre ore di fila? Io + 1 collega + 1 altra collega?
Oppure mi state dicendo che farei storia, geografia e magari la decima ora di lettura e letteratura la fa qualcun altro, dopo che gli ho raccontato tutto, Abramo, gli Achei, Ulisse, Enea, il Cantar de mio Cid, la morte di Rolando a Roncisvalle, il placito di Capua, Inferno Purgatorio Paradiso, chiare fresche dolci acque???? dopo due anni che ogni volta che iniziamo un argomento nuovo rinsaldiamo la comune passione per le storie degli eroi e dei cavalieri, inorridiamo dei mostri e ci innamoriamo delle ninfe e delle principesse, tutto insieme, io e loro?
E poi (osservazione strettamente egoistica) le altre ore io devo farle in un'altra scuola. A non oltre 25 chilometri da quella dove lavoro. O a non più di 30 da casa. Cioè, praticamente ovunque in provincia di Asti, e tutto rigorosamente scollinando per stradine di campagna, con buona probabilità.
Che poi magari questa si rivelerà la parte interessante della cosa: potrei finire a lavorare in un liceo, o tornare dal Mio Preside, o chissà.
Però non c'è male, come programmino. Ah, già, perchè voi non lo sapete: lunedì hanno ufficializzato che la cattedra dell'Uomo salta. Quindi a settembre vita nuova, anche per lui, e chissà dove. E chissà a che ora ci alzeremo, chi userà il bagno per primo, chi riuscirà a tornare a casa a pranzo e quando, chi lavorerà su una scuola chi su due o tre, chi finirà alle serali, chi avrà il sabato. Proprio come quando eravamo precari, solo che siamo in ruolo tutti e due, e da anni.
Grazie, eh, Mariastronza! che sul tuo sito hai messo che sono aumentate le classi a tempo prolungato, e invece è da un anno che hai proibito di aggiungere sezioni a tempo pieno.
Bene, comunque stasera sono uscita dal collegio docenti e mi sono messa a piangere appena svoltato con la macchina fuori dal piazzale della scuola. Perchè mi spacca troppo i coglioni lasciare i miei 22 piccoli cannibali, che sono abituati alla mia scrittura, al mio modo di dare i compiti, al nostro modo di ragionare insieme sulle cose, a smazzarsi tre materie senza di me, e mi ruga anche peggio pensare che farò parte delle ore solamente, entrando inevitabilmente in conflitto metodologico e personale con altre colleghe, per quanto brave. Già 'sta storia della decima ora, con Brava Crista viaggia bene, ma hanno fatto nemmeno un quarto del libro, mentre l'anno scorso avevamo finito il volume di Antologia; e invece in III C la BN approfitta biecamente della decima ora per spiare come lavoro e minare la mia figura, e i ragazzi, che hanno intuito la freddezza con cui ci parliamo e il fatto che ci parliamo pochissimo, ci marciano ("noo, questo con la Castagna non lo abbiamo ancora fatto" - falso - e "sììì, questo ce lo ha già fatto fare la BN" - falso...).
Beh, stasera sono uscita in questo stato da scuola, e normalmente avrei guidato rabbiosamente su e giù per le colline per poi trovarmi un posto isolato e scenografico in cui mettermi a fumare e piangere. ma con la bronchite e l'allergia non era proprio il caso.
Allora ho fatto una cosa intelligente. Ho trovato una scusa per passare alla casa famiglia, nascosta nei boschi, dove vive lo Straniero. La scusa era un cambio di programma sul laboratorio di cucina che dovevamo fare, e che lui stava organizzando con me e Occhi d'Arabia: tè marocchino alla menta e "corna di gazzella" (dolcetti di mandorle e nocciole aromatizzato all'acqua di rose).
Sono arrivata nel piazzale, in fondo a una stradina impervia, sono stata soffocata dal gigantesco abbraccio di un ex alunno dell'Inflessibile di cui non mai parlato, ma che - facciamola breve, che è doloroso - quasi sicuramente era il ragazzino che quattro anni fa volevano darci in affido, quando poi noi siamo andati in crisi e abbiamo dovuto ritirare la nostra disponibilità.
Ho chiacchierato con lui, con lo Straniero e con la loro educatrice, fino all'ora di cena. E poi son venuta a casa.
E dopocena son stata un'ora al telefono con l'Inflessibile che mi ha detto tante cose belle, che lei ci tiene a me e non vuole che io mi metta contro i colleghi scatenando un putiferio per questa questione delle ore (e invece è proprio quello che farò, mi sa), perchè non vuole vedermi messa in un angolo come era lei qualche mese fa.
E dopo ancora sono scesa col cane e c'era un usignolo che cantava benissimo su un albero del parchetto dove porto la De a far pipì, e son stata lì a sentirmelo, e ho pensato:
MA SI', FANCULO.
HO DETTO FANCULO
FAAAAAANNCUUUUULOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
FANCULOFANCULOFANCULOFANCULOFANCULOFANCULO!
Okay.
Om.
Om.
Ooooooooooooommmmmmmm.
Mi spiego.
Non ci hanno dato la terza prima.
Cioè l'anno prossimo a Scuolina Rosa ci saranno una I A e una I B. Niente I C.
...?
Esatto, indovinato. Lettere in I C era la seconda metà di cattedra che io dovevo occupare.
E adesso voi direte: beh l'altra mezza cattedra te la danno lo stesso, no?
Sì. Sìsì. Se mi riesce l'assegnazione provvisoria, le altre ore (la mia II B che diventa III B) me le danno. Solo che non sono 9, come sarebbe per una mezza cattedra.
Perchè da noi ci sono TRE colleghe sul tempo prolungato, che hanno ognuna quindici ore di lezione con la propria classe, e devono completare con tre ore.
Quest'anno andava bene perchè una di loro aveva la terza e continuava con l'orario da quindicista. Le altre due (la BN e Brava Crista) facevano la decima ora di lettere, rispettivamente nella B e nella C: perchè forse a voi che non siete del mestiere è sfuggito che prima ogni classe aveva un totale di 11 ore per italiano, storia e geografia, e invece da quest'anno le classi a tempo normale hanno 9 ore di lettere + 1, che non viene fatta dall'insegnante di lettere della classe ma da un altro, perchè "non fa cattedra".
Se l'anno prossimo non c'è la I C, ci troveremo con una collega che deve completare con un'ora, e un'altra che deve completare con tre.
Quindi le 9 + 1 ore della III B verrebbero ulteriormente smembrate tra persone diverse: in pratica ne verrebbero mangiate altre 4, la cattedra, almeno sulla carta, diventerebbe: 5 + 1 + 1 + 3.
Quattro docenti di lettere sulla stessa terza media.
E se proprio vogliamo vedere, a livello di materie le 9 ore di lettere sono così suddivise: 6 italiano, 2 storia e 1 geografia (sulla carta, perchè io per esempio faccio 5, 2 e 2: se gli facessi geografia solo una volta la settimana staremmo freschi).
...quindi????
Come cazzo se le divideranno le ore?
Ora, i genitori di II B sanno perfettamente che io sono in assegnazione provvisoria, ma la situazione finora era: se non ci sarò io, ci sarà qualcun altro. Per nove ore.
Nessuno ha mai detto a queste 22 famiglie che in terza media i loro figli rischiano di avere quattro prof di lettere diversi.
Una di questi potrei comunque essere io. Che già cedo parte di antologia alla collega che mi fa la decima ora.
E dovrei prendermi la fetta da cinque ore: ma che farei, solo letteratura e grammatica e niente scrittura e antologia, o mezza grammatica, tutta letteratura, un pezzo di antologia, e quando ho il tema chi cazzo li guarda per tre ore di fila? Io + 1 collega + 1 altra collega?
Oppure mi state dicendo che farei storia, geografia e magari la decima ora di lettura e letteratura la fa qualcun altro, dopo che gli ho raccontato tutto, Abramo, gli Achei, Ulisse, Enea, il Cantar de mio Cid, la morte di Rolando a Roncisvalle, il placito di Capua, Inferno Purgatorio Paradiso, chiare fresche dolci acque???? dopo due anni che ogni volta che iniziamo un argomento nuovo rinsaldiamo la comune passione per le storie degli eroi e dei cavalieri, inorridiamo dei mostri e ci innamoriamo delle ninfe e delle principesse, tutto insieme, io e loro?
E poi (osservazione strettamente egoistica) le altre ore io devo farle in un'altra scuola. A non oltre 25 chilometri da quella dove lavoro. O a non più di 30 da casa. Cioè, praticamente ovunque in provincia di Asti, e tutto rigorosamente scollinando per stradine di campagna, con buona probabilità.
Che poi magari questa si rivelerà la parte interessante della cosa: potrei finire a lavorare in un liceo, o tornare dal Mio Preside, o chissà.
Però non c'è male, come programmino. Ah, già, perchè voi non lo sapete: lunedì hanno ufficializzato che la cattedra dell'Uomo salta. Quindi a settembre vita nuova, anche per lui, e chissà dove. E chissà a che ora ci alzeremo, chi userà il bagno per primo, chi riuscirà a tornare a casa a pranzo e quando, chi lavorerà su una scuola chi su due o tre, chi finirà alle serali, chi avrà il sabato. Proprio come quando eravamo precari, solo che siamo in ruolo tutti e due, e da anni.
Grazie, eh, Mariastronza! che sul tuo sito hai messo che sono aumentate le classi a tempo prolungato, e invece è da un anno che hai proibito di aggiungere sezioni a tempo pieno.
Bene, comunque stasera sono uscita dal collegio docenti e mi sono messa a piangere appena svoltato con la macchina fuori dal piazzale della scuola. Perchè mi spacca troppo i coglioni lasciare i miei 22 piccoli cannibali, che sono abituati alla mia scrittura, al mio modo di dare i compiti, al nostro modo di ragionare insieme sulle cose, a smazzarsi tre materie senza di me, e mi ruga anche peggio pensare che farò parte delle ore solamente, entrando inevitabilmente in conflitto metodologico e personale con altre colleghe, per quanto brave. Già 'sta storia della decima ora, con Brava Crista viaggia bene, ma hanno fatto nemmeno un quarto del libro, mentre l'anno scorso avevamo finito il volume di Antologia; e invece in III C la BN approfitta biecamente della decima ora per spiare come lavoro e minare la mia figura, e i ragazzi, che hanno intuito la freddezza con cui ci parliamo e il fatto che ci parliamo pochissimo, ci marciano ("noo, questo con la Castagna non lo abbiamo ancora fatto" - falso - e "sììì, questo ce lo ha già fatto fare la BN" - falso...).
Beh, stasera sono uscita in questo stato da scuola, e normalmente avrei guidato rabbiosamente su e giù per le colline per poi trovarmi un posto isolato e scenografico in cui mettermi a fumare e piangere. ma con la bronchite e l'allergia non era proprio il caso.
Allora ho fatto una cosa intelligente. Ho trovato una scusa per passare alla casa famiglia, nascosta nei boschi, dove vive lo Straniero. La scusa era un cambio di programma sul laboratorio di cucina che dovevamo fare, e che lui stava organizzando con me e Occhi d'Arabia: tè marocchino alla menta e "corna di gazzella" (dolcetti di mandorle e nocciole aromatizzato all'acqua di rose).
Sono arrivata nel piazzale, in fondo a una stradina impervia, sono stata soffocata dal gigantesco abbraccio di un ex alunno dell'Inflessibile di cui non mai parlato, ma che - facciamola breve, che è doloroso - quasi sicuramente era il ragazzino che quattro anni fa volevano darci in affido, quando poi noi siamo andati in crisi e abbiamo dovuto ritirare la nostra disponibilità.
Ho chiacchierato con lui, con lo Straniero e con la loro educatrice, fino all'ora di cena. E poi son venuta a casa.
E dopocena son stata un'ora al telefono con l'Inflessibile che mi ha detto tante cose belle, che lei ci tiene a me e non vuole che io mi metta contro i colleghi scatenando un putiferio per questa questione delle ore (e invece è proprio quello che farò, mi sa), perchè non vuole vedermi messa in un angolo come era lei qualche mese fa.
E dopo ancora sono scesa col cane e c'era un usignolo che cantava benissimo su un albero del parchetto dove porto la De a far pipì, e son stata lì a sentirmelo, e ho pensato:
MA SI', FANCULO.
martedì 18 maggio 2010
Fine dell'anno, presidi e Bisolvon
Cominciato il periodo veramente duro della terza media. Manca meno di un mese alla fine della scuola, maneggio la penna rossa come un guerriero giapponese la sua katana, non ho orari, tutte le supplenze in terza il Gigante le dà a me, la seconda viaggia a colpi brevi e secchi di frusta perchè non ho tempo da perdere.
Sembra un videogame in cui, da un giorno all'altro, bisogna completare un livello (interrogarne sei di una cosa, quattro di un'altra, dare il tema di recupero da fare a uno, correggere le ricerche agli altri) e ci sono diversi gradi di difficoltà e ostacoli: oggi quello di Ginnastica ne porta via cinque per le gare di atletica, domani quella di inglese me ne chiede in prestito tre per finire un lavoro, in mezzo io stessa, a strattoni, devo finire i progetti, e tra parentesi anche scrivere le relazioni.
Era intuitivo che, in un'annata del genere, con la terza più sgangherata che abbia mai portato all'esame e la BN che mi scava la fossa sotto, dovessi avere come commissario d'esame quello che è universalmente noto in tutta la provincia per essere il preside più stronzo di tutti...
Excursus sui presidi.
Tralascio le donne. I soprannomi che spettano alle mie dirigenti scolastiche dal 2002 a oggi sono: la Fascista, il Mastino e la Cretina. E non glieli ho dati io! (Del resto, voi una col busto di Mussolini in ufficio come la chiamereste: la Bolscevica?)
Invece con alcuni degli uomini (lo Svampito, la Salma, Bell'Uomo, Il Mio Preside, e il marito della Compagna Collega, detto Topolinia, che ho frequentato solo in sede di commissione d'esame) mi sono trovata bene, o anche benissimo. Lo Svampito, pur essendo l'uomo più distratto del pianeta, è una persona gradevole, è il preside dell'Uomo da sei anni e ci conosciamo ormai bene. La Salma era innocuo, e poi poveretto oggi è una salma nel senso tecnico del termine, absit iniuria verbis, era un po' come lavorare con Mike Bongiorno... antiiiiiiicoooooo... In effetti era molto anziano, dato che nella privata si lavora fino a centosette anni (immagino percependo pensione statale E stipendio come "consulente didattico").
Cogli altri tre mi sono trovata splendidamente bene e ci facciamo molte feste quando ci incontriamo (con Topolinia ci si vede in manifestazione antiGelmini, o quando viene a prendere la moglie).
Bell'Uomo, oggi un giovane nonno, in passato era sicuramente, oltre che bello, innamorato follemente del suo lavoro, ed era il tipo di collega con cui avrei stretto un sodalizio professionale e quasi sicuramente anche un matrimonio. In effetti era anche l'unico preside che, a mia conoscenza, prima di fare il dirigente facesse il prof di lettere, e ha per l'appunto sposato una collega. Ci stimiamo moltissimo reciprocamente.
Con Il Mio Preside, la storia d'amore professionalmente parlando è proprio scoppiata, vado letteralmente pazza per lui, e lui mi vuole bene. Mi ha fatto passare un anno in cui ho lavorato il triplo del solito, con mille responsabilità, ma mi ha gratificato enormemente a tutti i livelli, persino a quello economico (in pratica, alla fine del culo che mi ero fatta, ha calcolato le ore di lavoro e mi ha pagato una cifra da funzione obiettivo, che mi ero largamente guadagnata ma non mi ero mai sognata di chiedergli; del resto lui era uno di quei dirigenti che vedono le reali necessità della scuola, tra cui docenti fissi, posti di lavoro, lavoro svolto con cura, strutture decenti, servizi alle famiglie, e spendono i soldi prima per quelle e poi per le cazzate di rappresentanza). Lui invece insegnava matematica, era pieno di tutti i vizi, per cui lo vedevi sempre con caffè sigaretta cicchetto e un piatto di qualcosa di grassissimo davanti, ed è l'uomo più adorabile che abbia mai incontrato. La sua scuola era la sua famiglia: tra colleghi dicevamo "devo andare da papà a chiedergli di cambiarmi le ore di martedì col collega" e lui stesso diceva della sua inseparabile segretaria in capo: "la mamma adesso trova una soluzione, chiedete a lei".
A un certo punto dell'anno, oltre al papà, alla mamma, allo zio Ferro, allo zio Gianni e allo zio Davide (i tre decani della sede di Cocconato) ero stata ufficialmente adottata anche io in quanto "cugina di Montiglio".
Sembrano cretinate, ma l'aria che si respirava su quei picchi inaccessibili della provincia di Asti era questa, e scaldava il cuore.
Ultimamente sto riflettendo sul fatto che se non mi danno la mia cattedra potrei chiedere l'assegnazione provvisoria da loro per quest'anno, che è l'ultimo prima che Il Mio Preside vada in pensione.
Bene, ovviamente di tutta questa gente l'unico che mi becco quest'anno è il terrore della provincia, quello scorretto, ducetto e bastardo inside, quello che ha fatto registrare un tasso incredibile di richieste di trasferimento da una scuola centralissima di Asti anche in tempi di penuria di lavoro.
E che le donne le concepisce solo come oggetti da letto o da compatire in quanto inferiori.
Io non ci ho mai lavorato e cercherò di essere molto neutrale nell'avvicinarlo, ma se è vero un decimo di quel che ho saputo di lui non credo proprio che andremo d'accordo. Il collega di Religione sostiene che a mettermi in una stanza con questo tizio si ottiene una rissa degna di essere ricordata. io spero di no, ho già abbastanza grane.
Bene. Ho un residuo di bronchitella, il Bisolvon che bevo a litri mi fa fare dei sogni intensi, colorati e sereni, le gaggìe sono in fiore e ci stanno facendo impazzire gli ormoni con un soave profumo di miele, mi son fatta cinque volte lo shampoo, oggi devo solo ascoltare perchè viene la ginecologa e parla lei, l'Uomo va a farsi una due giorni nel verde all'Oasi WWF dietro casa, coi ragazzi della sua terza e il collega di Scienze, e io vado avanti con la mia B.I.C.
E sono certa che ci sarà ancora molto da raccontare, anche se manca poco...
Sembra un videogame in cui, da un giorno all'altro, bisogna completare un livello (interrogarne sei di una cosa, quattro di un'altra, dare il tema di recupero da fare a uno, correggere le ricerche agli altri) e ci sono diversi gradi di difficoltà e ostacoli: oggi quello di Ginnastica ne porta via cinque per le gare di atletica, domani quella di inglese me ne chiede in prestito tre per finire un lavoro, in mezzo io stessa, a strattoni, devo finire i progetti, e tra parentesi anche scrivere le relazioni.
Era intuitivo che, in un'annata del genere, con la terza più sgangherata che abbia mai portato all'esame e la BN che mi scava la fossa sotto, dovessi avere come commissario d'esame quello che è universalmente noto in tutta la provincia per essere il preside più stronzo di tutti...
Excursus sui presidi.
Tralascio le donne. I soprannomi che spettano alle mie dirigenti scolastiche dal 2002 a oggi sono: la Fascista, il Mastino e la Cretina. E non glieli ho dati io! (Del resto, voi una col busto di Mussolini in ufficio come la chiamereste: la Bolscevica?)
Invece con alcuni degli uomini (lo Svampito, la Salma, Bell'Uomo, Il Mio Preside, e il marito della Compagna Collega, detto Topolinia, che ho frequentato solo in sede di commissione d'esame) mi sono trovata bene, o anche benissimo. Lo Svampito, pur essendo l'uomo più distratto del pianeta, è una persona gradevole, è il preside dell'Uomo da sei anni e ci conosciamo ormai bene. La Salma era innocuo, e poi poveretto oggi è una salma nel senso tecnico del termine, absit iniuria verbis, era un po' come lavorare con Mike Bongiorno... antiiiiiiicoooooo... In effetti era molto anziano, dato che nella privata si lavora fino a centosette anni (immagino percependo pensione statale E stipendio come "consulente didattico").
Cogli altri tre mi sono trovata splendidamente bene e ci facciamo molte feste quando ci incontriamo (con Topolinia ci si vede in manifestazione antiGelmini, o quando viene a prendere la moglie).
Bell'Uomo, oggi un giovane nonno, in passato era sicuramente, oltre che bello, innamorato follemente del suo lavoro, ed era il tipo di collega con cui avrei stretto un sodalizio professionale e quasi sicuramente anche un matrimonio. In effetti era anche l'unico preside che, a mia conoscenza, prima di fare il dirigente facesse il prof di lettere, e ha per l'appunto sposato una collega. Ci stimiamo moltissimo reciprocamente.
Con Il Mio Preside, la storia d'amore professionalmente parlando è proprio scoppiata, vado letteralmente pazza per lui, e lui mi vuole bene. Mi ha fatto passare un anno in cui ho lavorato il triplo del solito, con mille responsabilità, ma mi ha gratificato enormemente a tutti i livelli, persino a quello economico (in pratica, alla fine del culo che mi ero fatta, ha calcolato le ore di lavoro e mi ha pagato una cifra da funzione obiettivo, che mi ero largamente guadagnata ma non mi ero mai sognata di chiedergli; del resto lui era uno di quei dirigenti che vedono le reali necessità della scuola, tra cui docenti fissi, posti di lavoro, lavoro svolto con cura, strutture decenti, servizi alle famiglie, e spendono i soldi prima per quelle e poi per le cazzate di rappresentanza). Lui invece insegnava matematica, era pieno di tutti i vizi, per cui lo vedevi sempre con caffè sigaretta cicchetto e un piatto di qualcosa di grassissimo davanti, ed è l'uomo più adorabile che abbia mai incontrato. La sua scuola era la sua famiglia: tra colleghi dicevamo "devo andare da papà a chiedergli di cambiarmi le ore di martedì col collega" e lui stesso diceva della sua inseparabile segretaria in capo: "la mamma adesso trova una soluzione, chiedete a lei".
A un certo punto dell'anno, oltre al papà, alla mamma, allo zio Ferro, allo zio Gianni e allo zio Davide (i tre decani della sede di Cocconato) ero stata ufficialmente adottata anche io in quanto "cugina di Montiglio".
Sembrano cretinate, ma l'aria che si respirava su quei picchi inaccessibili della provincia di Asti era questa, e scaldava il cuore.
Ultimamente sto riflettendo sul fatto che se non mi danno la mia cattedra potrei chiedere l'assegnazione provvisoria da loro per quest'anno, che è l'ultimo prima che Il Mio Preside vada in pensione.
Bene, ovviamente di tutta questa gente l'unico che mi becco quest'anno è il terrore della provincia, quello scorretto, ducetto e bastardo inside, quello che ha fatto registrare un tasso incredibile di richieste di trasferimento da una scuola centralissima di Asti anche in tempi di penuria di lavoro.
E che le donne le concepisce solo come oggetti da letto o da compatire in quanto inferiori.
Io non ci ho mai lavorato e cercherò di essere molto neutrale nell'avvicinarlo, ma se è vero un decimo di quel che ho saputo di lui non credo proprio che andremo d'accordo. Il collega di Religione sostiene che a mettermi in una stanza con questo tizio si ottiene una rissa degna di essere ricordata. io spero di no, ho già abbastanza grane.
Bene. Ho un residuo di bronchitella, il Bisolvon che bevo a litri mi fa fare dei sogni intensi, colorati e sereni, le gaggìe sono in fiore e ci stanno facendo impazzire gli ormoni con un soave profumo di miele, mi son fatta cinque volte lo shampoo, oggi devo solo ascoltare perchè viene la ginecologa e parla lei, l'Uomo va a farsi una due giorni nel verde all'Oasi WWF dietro casa, coi ragazzi della sua terza e il collega di Scienze, e io vado avanti con la mia B.I.C.
E sono certa che ci sarà ancora molto da raccontare, anche se manca poco...
martedì 2 marzo 2010
Dispiaceri e preoccupazioni
La collega M. è rientrata oggi.
Maligno.
Ce lo ha raccontato e, povera donna, mentre ci faceva il quadro riprendeva colore, come se condividere fosse già una cura.
Glielo hanno già levato e in circolo pare non ce ne siano altri. Ma è la seconda volta che la operano. Ora le hanno proposto di levarle il seno e metterle le protesi, così non c'è troppo tessuto da analizzare, dato che è dotata di un generosissimo davanzale che, alla sua età, le dà ormai solo fastidio. Ha una figlia giovane che fa l'università, M. E non vuole morire. Il suo lavoro le piace. E stare a casa la deprime.
C'è da chiedersi se, di fronte alla radioterapia che la aspetta, la C. che ci dirige (M. è l'abbreviazione di un nome, C. di un epiteto...) troverà opportuno convocare una supplente, o se lascerà che nove classi saltino le ore di francese ancora non si sa quante volte da qui alla fine dell'anno.
C'è da chiedersi se ce la faremo a essere collaborativi e corretti almeno nei suoi confronti, mentre affronterà quest'altra puntata della sua storia di donna dolce e solida, o se invece le solite facce di merda se ne serviranno per alimentare i loro sordidi intrighi di palazzo.
C'è un clima tale, a Scuolina Rosa, in questo periodo, che ci si può aspettare di tutto.
E già queste son cose per le quali non è facile trovare le parole. Ma lei fa bene a parlare con franchezza e dire come si sente, che ha paura, che vuole combattere. Si può solo volerle bene e ammirarla, questo non è difficile.
Lo sarà invece trovare le parole per mandare a fare nel culo chi, di fronte a esempi del genere, continuerà imperterrito a fare le sue porcate per raggiungere chissà quale infiinitesimo granello di gloria transeunte, a spese dei colleghi, solitamente, ma anche, in generale, a riprova della piccineria della natura umana.
Maligno.
Ce lo ha raccontato e, povera donna, mentre ci faceva il quadro riprendeva colore, come se condividere fosse già una cura.
Glielo hanno già levato e in circolo pare non ce ne siano altri. Ma è la seconda volta che la operano. Ora le hanno proposto di levarle il seno e metterle le protesi, così non c'è troppo tessuto da analizzare, dato che è dotata di un generosissimo davanzale che, alla sua età, le dà ormai solo fastidio. Ha una figlia giovane che fa l'università, M. E non vuole morire. Il suo lavoro le piace. E stare a casa la deprime.
C'è da chiedersi se, di fronte alla radioterapia che la aspetta, la C. che ci dirige (M. è l'abbreviazione di un nome, C. di un epiteto...) troverà opportuno convocare una supplente, o se lascerà che nove classi saltino le ore di francese ancora non si sa quante volte da qui alla fine dell'anno.
C'è da chiedersi se ce la faremo a essere collaborativi e corretti almeno nei suoi confronti, mentre affronterà quest'altra puntata della sua storia di donna dolce e solida, o se invece le solite facce di merda se ne serviranno per alimentare i loro sordidi intrighi di palazzo.
C'è un clima tale, a Scuolina Rosa, in questo periodo, che ci si può aspettare di tutto.
E già queste son cose per le quali non è facile trovare le parole. Ma lei fa bene a parlare con franchezza e dire come si sente, che ha paura, che vuole combattere. Si può solo volerle bene e ammirarla, questo non è difficile.
Lo sarà invece trovare le parole per mandare a fare nel culo chi, di fronte a esempi del genere, continuerà imperterrito a fare le sue porcate per raggiungere chissà quale infiinitesimo granello di gloria transeunte, a spese dei colleghi, solitamente, ma anche, in generale, a riprova della piccineria della natura umana.
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martedì 29 settembre 2009
OKKIO BELLA
E' entrata per ritirare delle autorizzazioni. Col solito passo marziale.
Io lo so, LO SO, che quando la BN entra mi viene quello sguardo. Io cerco di non farlo, ma aspetto la frecciata, l'in cauda venenum, l'ordine o il tentativo di prevaricazione cammuffato da battutina o da frase gentile. E preparo il sopracciglio sinistro ad alzarsi in atteggiamento di incredula, innocente, stupita sorpresa. Chi conosce mio padre, progenitore del gene del sopracciglio sinistro che in me alberga, sa che quel sopracciglio NON INDICA sorpresa. E' il modo più tremendo che esista nella mia famiglia per giudicare una persona e ridurre quel che ha appena detto o fatto a un mucchietto di cacca schiacciata sul marciapiede, che non merita nemmeno un commento o una reazione.
Da quando vivo in Piemonte, ho affinato anche l'arte di mettere, sotto al sopracciglio, un luminosissimo, deliziato sorriso assolutamente ipocrita.
Ma non riesco ad evitare di avere quello sguardo quando entra. Perchè mi metto immediatamente in campana, e faccio bene.
Entra. Occhi d'Arabia non ha l'autorizzazione richiesta, che doveva consegnare giorni fa. E' l'unico. Piglia, ovviamente, un cazziatone incrociato dalla BN e da me. Ma mentre sta per uscire, con la sua tipica faccia da "sto scherzando ma mica tanto", la BN lo indica e mi fa: "Questo, non starti a credere sai? Così è a settembre e così sarà a giugno, non ti aspettare che migliori eh?"
Io, con lo stesso tono fintoscherzoso da oratipiantouncoltelloinfaccia: "Tu dici?"
Lei: "Ah sì sì, fidati di me, è inutile che sprechi il fiato con lui, tanto non lo cambi"
Io: "Euh! Cos'è, mi stai per caso sfidando?" e immediatamente spostando sull'alunno lo sguardo: "Ehi, tu! Guarda che mi ha appena sfidato sulla tua pelle... dice che non cambi, e adesso le devo assolutamente dimostrare che si sbaglia, perciò sta' attento sai?"
La BN esce, accompagnata dal mio miglior sorriso Twilight a canini scoperti.
Io guardo Occhi d'Arabia, che mi fissa preoccupato.
"Eh sì. Troppo tardi. Ora mi ha sfidato e TU" (indice puntato) "devi diventare un alunno modello perchè così IO vinco la scommessa, quindi ti starò addosso tutto l'anno..."
"Perchè lo fa?"
"Ah, io lo faccio sempre. Non perchè sia lei che lo dice" (Perdonami Padre perchè dico le bugie, non lo faccio più) "ma perchè quando qualcuno dice che un mio alunno non ce la farà, io mi impunto che proprio quell'alunno ce la deve fare assolutamente" (e questo è vero).
Da stamattina Occhi d'Arabia è in primo banco. Davanti a me. Okkio, bella, che mi è scattata la competition. Ora son tutti cazzi tuoi.
Io lo so, LO SO, che quando la BN entra mi viene quello sguardo. Io cerco di non farlo, ma aspetto la frecciata, l'in cauda venenum, l'ordine o il tentativo di prevaricazione cammuffato da battutina o da frase gentile. E preparo il sopracciglio sinistro ad alzarsi in atteggiamento di incredula, innocente, stupita sorpresa. Chi conosce mio padre, progenitore del gene del sopracciglio sinistro che in me alberga, sa che quel sopracciglio NON INDICA sorpresa. E' il modo più tremendo che esista nella mia famiglia per giudicare una persona e ridurre quel che ha appena detto o fatto a un mucchietto di cacca schiacciata sul marciapiede, che non merita nemmeno un commento o una reazione.
Da quando vivo in Piemonte, ho affinato anche l'arte di mettere, sotto al sopracciglio, un luminosissimo, deliziato sorriso assolutamente ipocrita.
Ma non riesco ad evitare di avere quello sguardo quando entra. Perchè mi metto immediatamente in campana, e faccio bene.
Entra. Occhi d'Arabia non ha l'autorizzazione richiesta, che doveva consegnare giorni fa. E' l'unico. Piglia, ovviamente, un cazziatone incrociato dalla BN e da me. Ma mentre sta per uscire, con la sua tipica faccia da "sto scherzando ma mica tanto", la BN lo indica e mi fa: "Questo, non starti a credere sai? Così è a settembre e così sarà a giugno, non ti aspettare che migliori eh?"
Io, con lo stesso tono fintoscherzoso da oratipiantouncoltelloinfaccia: "Tu dici?"
Lei: "Ah sì sì, fidati di me, è inutile che sprechi il fiato con lui, tanto non lo cambi"
Io: "Euh! Cos'è, mi stai per caso sfidando?" e immediatamente spostando sull'alunno lo sguardo: "Ehi, tu! Guarda che mi ha appena sfidato sulla tua pelle... dice che non cambi, e adesso le devo assolutamente dimostrare che si sbaglia, perciò sta' attento sai?"
La BN esce, accompagnata dal mio miglior sorriso Twilight a canini scoperti.
Io guardo Occhi d'Arabia, che mi fissa preoccupato.
"Eh sì. Troppo tardi. Ora mi ha sfidato e TU" (indice puntato) "devi diventare un alunno modello perchè così IO vinco la scommessa, quindi ti starò addosso tutto l'anno..."
"Perchè lo fa?"
"Ah, io lo faccio sempre. Non perchè sia lei che lo dice" (Perdonami Padre perchè dico le bugie, non lo faccio più) "ma perchè quando qualcuno dice che un mio alunno non ce la farà, io mi impunto che proprio quell'alunno ce la deve fare assolutamente" (e questo è vero).
Da stamattina Occhi d'Arabia è in primo banco. Davanti a me. Okkio, bella, che mi è scattata la competition. Ora son tutti cazzi tuoi.
venerdì 4 settembre 2009
INIZIAMO BENE
Prima osservazione sociologica dell'anno scolastico 2009/2010: la collega con cui devo condividere le ore di Lettere. Nel senso che farà la fantomatica decima ora di Lettere sulla mia classe. Da qui in poi la chiameremo BN.
"Siamo più indietro degli altri paesi nelle prove nazionali perchè gli altri fanno tutti i compiti in classe con le risposte a crocette. Quindi io li faccio esercitare su quello, perchè tanto poi la scuola sarà tutta così."
Ce n'è già di che scrivere un libro. Ed è solo il primo giorno.
"Siamo più indietro degli altri paesi nelle prove nazionali perchè gli altri fanno tutti i compiti in classe con le risposte a crocette. Quindi io li faccio esercitare su quello, perchè tanto poi la scuola sarà tutta così."
Ce n'è già di che scrivere un libro. Ed è solo il primo giorno.
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