Visualizzazione post con etichetta Frank Zappa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Frank Zappa. Mostra tutti i post

domenica 10 settembre 2017

L'industria musicale per Frank Zappa

In un'intervista del 1987 emersa di recente dalla rete, in due minuti e con una sintesi perfetta, Frank spiega il declino dell'industria musicale con il conseguente processo di uniformazione ai presunti gusti della gente. Genio della comunicazione, oltre che della musica.
Piccolo refuso nella traduzione: mi pare che all'inizio dica sixties e non seventies, ma il concetto non cambia.
fonte 
via

sabato 24 dicembre 2011

Le due facce del Natale

 

Entrambe le foto esprimono il mio umore alterno durante le festività natalizie.
Stasera, sulla teiera, classica cena della vigilia. Quest'anno con gli amici americani siamo diventati quindici!. Stretti, ma felici! Gioco musicale della serata: colonne sonore di film da indovinare. E questo è Hithchock coi bambini. 
Quasi tutto il resto è invece nella smorfia di Mr. Zappa.

Merry Christimas

domenica 4 dicembre 2011

La scoperta di Frank Zappa

Diciotto anni fa, il 4 dicembre 1993, ci lasciava Frank Zappa all'età di 53 anni. 
Il nostro incontro avvenne grazie ad una radio, di quelle che allora erano definite "libere"; si chiamava Radio Graal, luogo di incontro autogestito dove nella seconda metà degli anni settanta confluiva dalla bassa romagna un'umanità varia costituita da fricchettoni, anarchici e verso la fine, anche i primi punk. Chiunque poteva trasmettere ed io (nonostante fossi uno sbarbatello) ne approfittai per inserirmi nel palinsesto colabrodo che lasciava spazio a chiunque. Un'esperienza breve che si concluse dopo un anno circa dalla chiusura di Radio Alice a Bologna.
Spulciare tra le centinaia di L.P. presenti in radio era come entrare in una realtà parallela fatta di disegni, testi, nomi e copertine fantastiche che accendevano la mia fantasia e la voglia di ascoltare e saperne sempre di più. Fu allora che scoprii  gruppi come Gong, King Crimson ed anche Frank Zappa. Quest'ultimo risultava un po' troppo ostico per le mie orecchie ancora acerbe, fino a quando ad una festa qualcuno non fece girare sul piatto Over-nite Sensation e fu un colpo di fulmine: finalmente cominciai ad apprezzare il genio di un chitarrista e compositore che fino ad allora avevo considerato, con superficialità, un personaggio bizzarro e musicalmente complicato. Un disco che ancora oggi amo alla follia.
Frank Zappa ha saputo arricchire... una musica che nel mondo non ha visto più rivali perchè inarrivabile è stato il suo stile, come irragiungibile è stata la sua capacità di shockare e stupire, di meravigliare chiunque si ritrovi davanti ad una sua opera. Pazzia, sperimentazione, gusto retrò, improvvisazioni free jazz, demenzialità sopraffina, atmosfere da cabaret: l'ennesima perla del genio di Baltimora. 
Paolo Bellipanni (la recensione completa dell'album su rockline.it)

Se n'è andato troppo presto e ci manca. 

lunedì 18 gennaio 2010

Musica e libri: da PJ Harvey a Frank Zappa

Non ho mai considerato lo scrivere canzoni come… un rilassante passatempo. È una cosa che vivo con un senso di paura, di rispetto, perché non so se è un dono che mi lascerà domani. PJ Harvey

PJ Harvey: Musiche, maschere, vita - Stefano Valenti, Ed. Oldoya
Recensione Mucchio Selvaggio




Primo libro sulla song-writer inglese che resta tra le mie preferite di sempre, capace come poche altre di scatenare emozioni e sensazioni. Qui il video della bellissima C'Mon Billy del 1995.
Meritevole e molto interessante questa Oldoya, casa editrice di Bologna, che di recente ha inaugurato una nuova collana musicale con già quattro titoli in catalogo. Altro libro che mi attira è Concept album: i dischi a tema da Sgt. Pepper al nuovo millennio. In uscita invece questo mese: Frank Zappa, il Don Chisciotte elettrico di Neil Slaven.
Per smentire il grandissimo Frank che sosteneva che parlare di musica è come ballare di architettura. Altrimenti qui dovremmo tutti chiudere bottega!

venerdì 19 settembre 2008

L.P. Cover Art: Frank Zappa - Hot Rats 1969






















Una delle copertine più riuscite e rimaste scolpite nell'immaginario rock. La misteriosa creatura in copertina che emerge con la sua folta chioma da una piscina vuota si chiamava Christine Frka (morta di overdose nel 1972); era una groupie di Los Angeles che poi diventò la baby-sitter dei figli di Frank Zappa. Fu lei a presentargli un suo amico, Alice Cooper, che Zappa poi contribuì a lanciare.







martedì 9 settembre 2008

LA FRASE: Frank Zappa (1940 - 1993)

"Senza la musica per decorarlo il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette."

"A tutti i fichetti del mondo e a quelli carini voglio dire una cosa: ci sono più brutti figli di puttana come noi che persone come voi.
"
In questo blog: 20 album vissuti: Overnite sensation Il mio disco preferito di Frank Zappa.
Da Ondarock: "Un genio iconoclasta, una mente libera, indipendente e acuta che sputa fiamme e vetriolo contro l’AmeriKa, non solo quella di Nixon e della guerra in Vietnam, ma anche quella dell’ipocrisia sessuofoba, del falso moralismo, del dio-denaro. Nemico acerrimo dell’uso di droghe d’ogni tipo e delle condizioni standard delle sue chitarre elettriche, che faceva modificare maniacalmente..."

mercoledì 2 luglio 2008

20 Album: 3° Frank Zappa - Overnite sensation 1973

Radio Graal fu una delle tante radio cosiddette libere che, dalla metà degli anni '70, erano spuntate come funghi in tutta Italia. La radio era stata allestita con materiale di fortuna, prima occupando una sede di proprietà comunale, poi si trasferì all'interno di un capannone. La potenza di trasmissione era blanda e copriva solo alcuni comuni della Romagna. Pochi ormai se la ricordano, in rete purtroppo non si trovano tracce di quell'esperienza, magari raccontate da persone che parteciparono fin dagli esordi. L'iniziativa era partita da un gruppo eterogeneo di personaggi che comprendeva: attivisti politici della sinistra extra-parlamentare, fricchettoni storici, anarchici e cani sciolti. Iniziai a frequentarla con un certa soggezione, poichè c'erano persone anche di quindici anni più vecchie di me, coltivando il sogno di poter trasmettere. Ai suoi esordi la radio godeva di un minimo di organizzazione e i programmi avevano una certa regolarità, ma col passare del tempo la situazione era andata degenerando.
La mia frequentazione corrispose più o meno al periodo finale, in cui molti dei fondatori iniziali avevano mollato l'iniziativa. Cominciarono a sparire i dischi e la radio diventò sempre più meta di sbandati o comunque persone disinteressate alle trasmissioni. Io mi sentivo impotente di fronte a tale situazione ed era spiacevole vedere una simile opportunità sfumare inesorabilmente: Radio Graal tutto sommato era stata nel suo piccolo una spina nel fianco del potere, una voce originale, provocatoria e alternativa. Nel periodo delle contestazioni all'università di Bologna si era mantenuta in contatto con il movimento, trasmettendo notizie ed informazioni di prima mano. Non subì la stessa sorte di Radio Alice che ebbe l'onore di cadere sul campo in seguito alla rivolta dopo l'assassinio di Lorusso (11/03/77), ma chiuse per esaurimento mi pare un paio di anni dopo. Riuscii comunque a trasmettere. Diversi pomeriggi alla settimana c'erano spazi liberi e allora mi costrui un mio programma in cui leggevo poesie di Rimbaud, spezzoni dei "Canti di Maldoror" e racconti di Edgar Allan Poe intervallati dalla musica che preferivo. Mi ricordo che a scuola e al bar avvisavo i miei compagni e miei amici su quando avrei trasmesso per avere un minimo di audience che stimolasse il mio ego.
E veniamo al disco. Spulciare tra le centinaia di L.P. presenti in radio (quando ancora non avevano cominciato a sparire) era come entrare in una realtà parallela fatta di disegni, testi, nomi, copertine fantastiche. Qui ho scoperto gruppi come Gong, Genesis, King Crimson e Frank Zappa. Quest'ultimo risultava un po' ostico per le mie orecchie ancora acerbe, fino a quando ad una festa della Radio qualcuno non fece girare sul piatto "Overnite Sensation" e finalmente, grazie a questo album, apprezzai il genio di un chitarrista che fino ad allora avevo considerato con superficialità un personaggio bizzarro e musicalmente troppo complicato. Ascoltare ancora oggi brani come "Zombie Woof" e "I'm the slime" è uno spasso. Ci ha lasciato troppo presto e ci manca.