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lunedì 28 marzo 2016

Blob di pasqua e pasquetta tra serie, film inutili e pray for qualcosa

Le feste, in particolare quelle religiose, mi fanno diventare stronzo. Pasqua poi la trovo particolarmente insulsa.






















Presentata al Sundance 2015 come commedia innovativa: una delle più grosse porcate viste quest'anno; senza capo nè coda. Qualcuno ha condiviso con me questa sventura? Come sempre, a Natale e Pasqua, poco e niente al cinema.












Mi dispiace, ma Vinyl non funziona un granché: serie posticcia e sopra le righe, però mi diverte per la musica e per la galleria di freaks e sosia a raffica (da Warhol a Lou Reed ad Alice Cooper).










Su Repubblica Web “Le parole sfidano la guerra. 
Assante legge Bob Dylan”.
Fra i danni della Fornero, c'è anche quello di aver ritardato la pensione a gente come Assante e Castaldo. Minimo ce li becchiamo per altri 10 anni.

venerdì 25 marzo 2016

David di Donatello 2016

Migliori film candidati:
Fuocoammare (Gianfranco Rosi);
Il racconto dei racconti (Matteo Garrone); 
Non essere cattivo (Claudio Caligari); 
Perfetti sconosciuti (Paolo Genovese); 
Youth – La giovinezza (Paolo Sorrentino).

Per me, Caligari tutta la vita. Ne ho già parlato qua.
In generale grande annata per il cinema italiano. Si fa tanto dire del cinema francese e spagnolo, ma dal mio punto di vista nel 2015 abbiamo stravinto.

Nuova cerimonia di premiazione su Sky dopo le edizioni pietose della Rai che dopo quasi tutto lo sport (tennis, calcio, basket, ecc..) continua a perdere altri pezzi.

mercoledì 30 dicembre 2015

Star Wars - Il Risveglio della Forza in un tweet e ½

Se n'è già parlato tantissimo, perciò chiudo l'anno con estrema sintesi.

Sequel, newquel, reboot, remake, mera operazione commerciale...
Al netto del martellante e fastidioso tam tam mediatico, una mirabolante creatura cinematografica in cui immergersi piacevolmente, sospesi tra revival e rinnovamento.




Legenda voti
@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

martedì 29 dicembre 2015

Cinema: il meglio, il peggio e le scene cult del 2015



Come tutti gli anni vi tocca il classificone. Per i primi tre c'è anche il link con relativo post.

IL PODIO


VIZIO DI FORMA (P. Thomas Anderson)


BIRDMAN (Alejandro González Iñárritu)


NON ESSERE CATTIVO (Claudio Calegari)



FLOP

Humandorid
Tutto quello che non piace della fantascienza. Peccato, perché su Neil Blomkamp contavo parecchio dopo l'ottimo esordio di District 9.

Samba
Non che mi aspettassi un capolavoro, ma dopo il divertente Quasi amici, una prova totalmente incolore per Olivier Nakache ed Éric Toledano, coppia di registi parigini. Retorica e didascalismo à go go su temi come immigrazione e integrazione. Tutto quello che non mi piace in un film (in questo caso francese).


L'ECCELLENZA

Mustang (Francia)
Beasts of no nation (Usa)
Suburra (Italia)
American Sniper (Usa)
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza (Svezia)
Il segreto del suo volto (Germania)
Il racconto dei racconti (Italia)
Musarañas (Spagna)
Timbuktu (Francia - Mauritania)
Hungry Hearts (Italia)
Blue Ruin (Usa)
Babadook - (Australia)
Youth - La Giovinezza (Coproduzione)
Jodorowsky's Dune (Usa)

DA VEDERE


The imitation game (UK - Usa)
The Drop - Chi è senza colpa (Usa)
Gemma Bovery (Francia)
Selma - La strada per la libertà (Usa)
La Isla Minima (Spagna)
Calvario (Uk)
Wild (Usa)
Corri ragazzo corri (Germania - Francia - Polonia)
Mia madre (Italia)
Noi e la Giulia (Italia)
Giovani si diventa (Usa)
Louisiana - The Other Side (Italia - Francia)
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (Francia)
Who am I (Germania)
Big Bad Wolves (Israele)
E' arrivata mia figlia (Brasile)
Sicario (Usa)
Ritorno alla vita (Coproduzione)
La felicità è un sistema complesso (Italia)
Quel fantastico peggior anno della mia vita (Usa)
'71 (Uk)
Vulcano - Ixcanul (Francia - Guatemala)
Ex-Machina (UK - Usa)
Diamante nero (Francia)
Dio esiste e vive a Bruxelles (Belgio - Francia)
Irrational man (Usa)
Star Wars - Il Risveglio della Forza (Usa)
Il ponte delle spie (Usa)

SCENE CULT (Link)

Vizio di forma: l'urlo di Joaquin Phoenix




La felicità è un sistema complesso: Il tuffo in piscina

mercoledì 16 dicembre 2015

May the Force be with you (anche a cappella)

Tutto il cast (umano e non) di Star Wars con The Roots in una favolosa versione a cappella della celeberrima colonna sonora. Nel finale anche Mr. Harrison Ford.

Io comunque non sono un fanatico della serie: aspetterò il 2016 e forse l'Epifania per evitare la ressa.

lunedì 14 dicembre 2015

Cinema in bustina: La felicità è un sistema complesso



Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) si è inventato un mestiere unico: convincere dirigenti irresponsabili di aziende a dimettersi evitando così il fallimento e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Ma, come racconta il regista Gianni Zanasi (già apprezzato per il precedente Non pensarci): "la vita lo prende in contropiede, per cui avrà degli incontri inaspettati che lo metteranno in crisi”. 

La latente carica sovversiva del protagonista e dei due giovani fratelli in contrapposizione alla casta manageriale che sta rovinando l'Italia, al capitalismo malato e all'ipocrisia alto borghese.
Mastandrea in grande forma, tocca tutti i registri: dal comico al drammatico.
La scena cult in piscina.
Ottima colonna sonora (a parte l'inascoltabile Torta di noi)

La trama spesso piegata a ripetuti videoclip slow motion. Certi sono notevoli, altri di troppo.
Un sovraccarico di tanti ingredienti: la famiglia, il lavoro, la società globalizzata e lo scontro generazionale (il tema secondo me più interessante) senza particolare profondità.




Legenda voti
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venerdì 11 dicembre 2015

Cinema in bustina: The (boring) Walk


TRAMA:
La mattina del 7 agosto 1974 Philippe Petit passeggia tra le torri gemelle ancora in costruzione dopo averle collegate tramite un cavo d'acciaio.

- Messa in scena sbalorditiva nella vertigine della Grande Mela.
- La vertigine della camminata finale.
- La bravura di Joseph Gordon-Levitt.

- Più retorica che phatos: è molto più esaltante il racconto del vero Philippe Petit.
- Sarà che si conosce già la storia, ma a parte la camminata finale, due ore piuttosto noiose,   intervallate dai commenti autoreferenziali del protagonista.
- Le origini di Petit liquidate frettolosamente in una Parigi oleografica.




Legenda voti
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mercoledì 9 dicembre 2015

Cinema in bustina: The Visit

TRAMA
Due fratelli adolescenti: la quindicenne Becca e il fratello tredicenne Tyler vanno per la prima volta a trovare i nonni in una fattoria isolata della Pennsylvania armati di videocamere digitali per girare una specie di documentario sulla storia della famiglia materna.








- I due vecchi sono veramente inquietanti, specie la nonna.
- Dopo deludenti produzioni main stream come After Earth, l'inversione di tendenza con un genere horror low budget.

- Shyamalan non si smentisce: vuole sempre sorprendere e fare il fenomeno, ma la solita sciamanata risulta presto evidente.
- Gli sproloqui dei ragazzini davanti alla videocamera.
- I colpi improvvisi, le grattate alla porta e il tipico repertorio horror.
- Anche basta coi falsi documentari.




Legenda voti
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lunedì 7 dicembre 2015

Cinema in bustina: Mustang

TRAMA
In un paese della Turchia dei nostri giorni è l'ultimo giorno di scuola. Cinque sorelle adolescenti e orfane festeggiano in spiaggia con gli amici. La conseguenza è che vengono segregate in casa in un villaggio sperduto sulla costa del Mar Nero: un isolamento deciso dalla nonna e dallo zio dispotico per il loro comportamento giudicato scandaloso. La soluzione che si prospetta per le ragazze è quella odiosa dei matrimoni combinati. 
L'esuberanza dell'adolescenza però è dura da domare e i tentativi per fuggire dall'abitazione, trasformata in una prigione, si susseguono. 
- La freschezza dell'opera prima: Deniz Gamze Erguven, è una regista turca residente in Francia.
- Uno sguardo lucido sulla condizione femminile nella Turchia periferica.
- La vitalità delle cinque protagoniste nei confronti di un mondo oppressivo e retrogrado. In particolare quella della più piccola Lale, voce narrante dal temperamento indomabile.

- Ragazzine incantevoli e telegeniche,  forse un po' troppo...
- Qualche ingenuità narrativa e alcune scene di gruppo costruite in maniera artificiosa.




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mercoledì 2 dicembre 2015

Crimson Peak - Ovvero: ricca, ingenua e romantica fanciulla cercasi...

... da truffare.
Nei primi quindici minuti si capisce già tutto l'intrigo: non perché siamo particolarmente intelligenti, ma per la scontatezza della sceneggiatura. 
Unica nota di merito, l'ambientazione gotico-vintage da ghost story anglosassone in cui Guillermo Del Toro dimostra il suo talento. Tutto il resto è noia, compresi gli infiniti spifferi della casa maledetta. Rivoglio il regista de Il labirinto del fauno.


domenica 29 novembre 2015

Visioni in pillole - Novembre 2015

















E' stato un mese dove sulla teiera ci siamo dedicati più alle serie con Narcos e Peaky Blinders.
Ecco la lista delle visioni.

Teneramente folle
Maya Forbes (USA, uscita 10 settembre)
Sotto forma di commedia, il racconto dell'infanzia di due bambini con un padre affetto da un disturbo bipolare. Ambientato nel 1978 con un ottimo Mark Ruffalo e una bella colonna sonora.



Beasts of no nation
Cary Fukunaga  (USA, Netflix ottobre)
Dopo il cuore di tenebra dell'America di True Detective, Fukunaga adatta per il cinema il romanzo di Uzodinma Iweala che racconta la terribile realtà dei bambini soldato in Africa. Parecchio tosto.



Tutto può accadere a Broadway
Peter Bogdanovic  (USA, uscita 29 ottobre)
Ironica commedia dall'andamento altalenante fra situazioni e dialoghi serrati: a volte brillanti e a volte scontati.


'71
Yann Demange (UK, uscita 9 luglio)
La guerra a Belfast negli anni '70, bruta, sporca e cattiva. Presentato allo scorso festival di Torino con buone recensioni. Prima mezz'ora notevole, poi gli intrecci e uno sviluppo un po' contorto fanno scendere la tensione. Comunque una promettente opera prima dal regista della serie Dead Set.



Non essere cattivo
Claudio Caligari (Italia, uscita 8 settembre)
Capolavoro di cui si è già parlato qua.

Mister Holmes - Il mistero del caso irrisolto
Bill Condon (UK -USA, uscita 19 novembre)
Nel 1947 Holmes è ancora vivo e lotta insieme a noi, però ha 93 anni, è piuttosto rincoglionito e alleva api in una fattoria del Sussex. A tratti noioso nonostante il carisma di Gandalf aka Ian McKellen.


Gli ultimi saranno gli ultimi
Massimiliano Bruno (Italia, uscita 12 novembre)
Diverse ingenuità nonostante la sincerità della scrittura e il coraggio di affrontare temi di scottante attualità. Un finale a dir poco improbabile in cui si salva Quello che non c'è degli Afterhours. 



legenda voti
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venerdì 6 novembre 2015

Non essere cattivo: il cinema in via d'estinzione

« Perdi due, tre anni su un’idea, non ci riesci a farla, prendi un’altra idea, ci stai due, tre anni, non riesci a realizzare nemmeno questa, e così via, ed è così che passano quindici anni.»
Claudio Caligari


Senza farlo apposta, ci si ricollega al post precedente riguardante la polemica su Muccino e il suo giudizio nei riguardi di Pasolini. Ci sono personaggi mediocri (di cui si farebbe tranquillamente a meno) che hanno girato decine di film, mentre uno come Claudio Caligari è riuscito a completarne appena tre in una vita. L'ultimo, grazie soprattutto a Valerio Mastandrea.



Ieri sera finalmente sono andato a vedere il film che rappresenterà l'Italia agli Oscar. Un titolo che sembra una raccomandazione per un'opera che è una lezione di cinema e di onestà intellettuale.
Un metodo che parte da lontano, proprio da intellettuali come Pasolini, di cui il regista era un grande ammiratore, con uno uno stile che fa riferimento a modelli alti come Mean Streets di Martin Scorsese, citato esplicitamente da Calegari. Ancora in fase di realizzazione Mastandrea aveva anche scritto una lettera appello al regista americano per chiedere una mano, perché la mancanza di fondi stava facendo naufragare il progetto. Nonostante l'assenza di una risposta, la situazione si è poi sbloccata e il film è stato presentato fuori concorso a Venezia.



Anche in questa sua terza opera lo sguardo è focalizzato su quelle periferie dove le prospettive di un futuro minimamente dignitoso sono destinate a fallire. Il punto di partenza è la Ostia del 1995, anno sicuramente scelto non a caso, in quanto confine temporale del passaggio definitivo dall'eroina alla cocaina e alle droghe sintetiche. Due ragazzi, cresciuti come fratelli, affrontano la vita d'istinto arrangiandosi tra piccoli furti e spaccio muovendosi dal bar alla spiaggia, ai locali di quartiere. Non racconto altro della trama, ma sappiate che siamo di fronte ad un'opera viscerale e potente: un romanzo popolare che ha qualcosa di raro e che piano piano ti scava dentro lasciando un nodo in gola e la sensazione finale di trovarsi di fronte ad un cinema purtroppo ormai in via d'estinzione. 
Mostruosi i due protagonisti. Luca Martinelli, personaggio da fumetto divenuto carne e sangue: una sorta di Zanardi di Andrea Pazienza in versione borgatara; nervosissimo e schizzato. Alessandro Borghi, già visto in Suburra, anche lui in un'interpretazione memorabile.

La declinazione dell’amore è sempre presente nel film e, come sempre, i personaggi che lo animano non vengono mai giudicati. Perché, in fondo, Non essere cattivo racconta una grande storia d’amicizia: Claudio ha voluto ancora una volta raccontare una storia piccola, un’amicizia sullo sfondo di un contesto sociale che ti stritola.
Giordano Meacci, cosceneggiatore


venerdì 30 ottobre 2015

Visioni - Ottobre 2015


Dopo una pausa prolungata riprendono le visioni sulla teiera. Aggiornamenti in itinere.


Dove eravamo rimasti
Jonathan Demme (USA, uscita 10 settembre)
Prevedile seppur godibile commedia retta sulle spalle delle sempre brava Meryl Streep. Senza scomodare Il silenzio degli innocenti o Philadelphia, tra i suoi ultimi film ho comunque preferito Rachel sta per sposarsi.  


La vita è facile a occhi chiusi 
David Trueba  (Spagna, uscita 8 ottobre)

Molto osannato in patria, dove lo scorso anno ha vinto parecchi premi Goya (il massimo riconoscimento per il cinema spagnolo). Un on the road abbastanza furbetto senza particolari slanci. Molto abile il regista nel toccare con ruffianeria le corde giuste attraverso i tre protagonisti: il professore politically correct e cultore dei Beatles che nel 1966 tenta di incontrare John Lennon in Almeria; la ragazza madre in cerca di aiuto; il ragazzino ribelle dai capelli troppo lunghi. Comunque carino. 



Black Mass - L'ultimo gangster
Scott Cooper  (USA, uscita 8 ottobre)
Gangster movie che si trascina anonimo e non decolla mai, nonostante la buona performance di J. Depp. Non lascerà nessuna traccia neanche nel genere.



Wim Wenders - Ritorno alla vita
Wim Wenders (uscita 26 settembre)
Un buon ritorno alla fiction dopo il documentario capolavoro Il sale della terra (se n'è parlato qui). Un film sull'imprevedibilità della vita e sul senso di colpa che si snoda nell'arco di dodici anni.



Sicario
Denis Villeneuve (USA, uscita 26 settembre)
Il regista canadese aveva già lasciato un'ottima impronta nelle ultime prove (Prisoners e La donna che canta). Stavolta siamo un pelino sotto, ma anche questo action thriller ambientato alla frontiera tra Messico e Arizona è sopra la media.



Suburra
Stefano Sollima  (Italia, uscita 14 ottobre)
Sorpresa, il film di genere in Italia è vivo e vegeto e forse può insegnare ancora qualcosa all'estero. Crime story come non si vedeva da qualche anno (la sparatoria al supermercato è già un cult da manuale del cinema). D'altra parte la materia prima a Roma non manca e Sollima ha già dimostrato di saperci fare; qui c'è anche il merito di aver anticipato l'attualità (Casamonica, Mafia capitale e compagnia danzante).



Quel fantastico peggior anno della mia vita
Alfonso Gomez-Rejon (USA, prima uscita giugno 2015)
Ormai i cancer movies, specie quelli giovanili, sono diventati un vero e proprio filone. Questo film, (che dovrebbe presto uscire in Italia) rispetto ad altri suoi predecessori, si salva per la freschezza e l'originalità, anche se francamente mi è parso eccessivo il Gran Premio della giuria al Sundance del 2015. Il titolo originale è Me & Earl & the Dying Girl.

venerdì 24 luglio 2015

Soffrire al cinema: Louisiana - The Other Side



L'altra faccia dell'America. Il documentario girato da Minervini in Louisiana, racconta l'esistenza di una comunità di emarginati: una visione dove la frontiera tra documento e finzione è molto labile perché l'impressione è che i protagonisti, sapendo di essere ripresi, recitino (a volte al limite del compiacimento) le loro vite fatte di produzione casalinga di amfetamine, buchi, alcool e invettive contro Obama e la sua amministrazione. Un limite sta proprio qui, nello sfiorare il voyeurismo, nonostante si avvertano chiaramente l'empatia e la fiducia con cui il regista è entrato in contatto con questa comunità di dropout. Spesso durante la visione sorge istintivo chiedersi non a cosa si stia assistendo, ma come il regista sia stato in grado di girare immagini così forti e intime, in particolare quelle dei due personaggi principali e del loro amore tossico: le iniezioni in primo piano, i rapporti sessuali, i dialoghi (non si sa quanto spontanei).
Citando le parole di Caden Cotard nel suo blog Il Buio in Sala: Se sceneggi allora vorremmo anche una storia, se non mi dai la storia allora, forse, ci vorrebbe una regia ancora più distaccata, semplice osservatrice, e non così mise en scene.
I bianchi in Louisiana rappresentano ancora la maggioranza della popolazione in una condizione sociale generale di estremo degrado e di altissima disoccupazione nonostante la ripresa economica americana e la crescita del PIL. Il merito del film è quello di aver saputo cogliere e mostrare con efficacia questo aspetto politico-sociale di cui poco o nulla sapevo, specie nella seconda parte quando la telecamera segue l'addestramento di un gruppo paramilitare inneggiante ad una rinascita americana ispirata ai valori di patria e famiglia declinati però in maniera delirante. Il finale con il bombardamento e l'esplosione dell'auto dove è stato piazzato il pupazzo di Obama è uno dei momenti più potenti di un film interessante e che ha fatto molto discutere. Innegabili il notevole talento registico e l'originalità dell'approccio documentaristico di Roberto Minervini, una prospettiva che mi lascia comunque qualche perplessità.

Sofferenza totale per arrivare ai titoli di coda. Può anche darsi che il mio giudizio ne sia stato influenzato. A parte la scomodità storica delle sedie del cinema all'aperto che frequentiamo, sembrava veramente di starci nelle paludi della Louisiana per il caldo feroce e l'umidità. Mai vista una roba simile! Detto da uno che il caldo lo sopporta alla grande.


   

lunedì 13 luglio 2015

Il cinema e il bisogno di spaesamento

... il cinema serviva a quello, a soddisfare un bisogno di spaesamento, di proiezione della mia attenzione in uno spazio diverso, un bisogno che credo corrisponda a una funzione primaria dell’inserimento nel mondo, una tappa indispensabile d’ogni formazione. Certo per crearsi uno spazio diverso ci sono anche altri modi, più sostanziosi e personali: il cinema era il modo più facile e a portata di mano, ma anche quello che istantaneamente mi portava più lontano. Ogni giorno, facendo il giro della via principale della mia piccola città, non avevo occhi che per i cinema, tre di prima visione che cambiavano programma ogni lunedì e ogni giovedì, e un paio di stambugi che davano film più vecchi o scadenti, con rotazione di tre alla settimana. Già sapevo in precedenza quale film davano in ogni sala, ma il mio occhio cercava i cartelloni piazzati da una parte, dove s’annunciava i film del prossimo programma, perché là era la sorpresa, la promessa, l’aspettativa che m’avrebbe accompagnato nei giorni seguenti.  Italo Calvino - Autobiografia di uno spettatore, 1974

Ecco, io la vedo ancora così. Il percorso di formazione di cui parla Calvino è permanente.
Appena tornato dalle vacanze, una delle prime esigenze è proprio quella di immergermi in un film. E quale migliore occasione di Sapore di Cinema, rassegna estiva che proprio dalle mie parti propone grandi classici restaurati dalla cineteca di Bologna. Si inizia con il Macbeth di Roman Polanski del 1971.

E a proposito di spaesamento, esattamente trent'anni fa nel 1985 proprio alla fine dell'estate, usciva questo capolavoro di Terry Gilliam (titoli di testa).
Tornando invece al presente, Un piccione seduto sul ramo riflette sull'esistenza ha soddisfatto totalmente le caratteristiche di cui sopra.