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lunedì 2 marzo 2020

Waiting for the End of the World: paranoia, virus e sogni apocalittici



Ieri sera eravamo in cinque a cena qua sulla teiera a raccontarci, come in una specie di decamerone, fatti e novelle della settimana di delirio da poco terminata. Un'amica racconta che al supermercato qui vicino un signore si è presentato alla cassa con 70 barattoli di fagioli; se non l'ammazzerà il virus saranno i problemi intestinali!
Franco, il più preparato, ci ha esposto con fervore il contenuto di Spillover, il libro di David Quammen che aveva previsto la pandemia. L'abbiamo presa come sempre con ironia, ma su quello che racconta il libro, documentato scientificamente, non c'è molto da ridere, tanto che stanotte (sarà stata la troppa piadina) ho avuto un incubo...
Sono a Bologna da mio figlio che a giorni deve essere assunto definitivamente nell'azienda per cui sta lavorando. Gli chiedo se è tutto ok, ma mi accorgo che c'è qualcosa che non va, infatti mi racconta che ha rifiutato perché deve partire per un viaggio a Hong Kong. Messo alle strette mi confessa che fa parte di un'organizzazione che propugna l'estinzione della specie umana: si introducono nelle manifestazioni per spargere virus in tutti continenti. 

Al risveglio mi è tornata in mente Utopia, una serie britannica di qualche anno fa: vaccini tenuti segreti, corporazioni e cospirazioni, virus letali e una soluzione brutale al problema della sovrappopolazione mondiale.
Che il virus sia ruspante, o che sia stato creato e diffuso intenzionalmente come arma batteriologica, l’epidemia è comunque destinata a sfuggire al controllo. E dopo il numero dei morti, bisogna preoccuparsi di quello dei non morti. Carmilla - World War V

venerdì 27 dicembre 2019

2019: film e serie dell'anno


In diversi post ne ho già parlato, per cui non mi ripeto. Mi piacciono queste liste di fine anno perché danno la possibilità di recuperare ciò che si è perso per strada: musica, cinema, serie, libri. Insieme agli affetti, tutto quello che ci permette di tirare avanti.

5 FILM
La favorita
Parasite
La donna elettrica
Green Book
Joker

ITALIANI
Il Varco
Martin Eden

DELUSIONI
I morti non muoiono  (Da Jarmush ci si aspetta di più)
Vox Lux 
Suspiria 

SERIE 2019

Chernobyl @@@@@
La serie dell'anno è come un film horror ma è pura realtà.

True Detective @@@@ 
Escape at Dannemora @@@@
Barry II @@@@
Il trono di spade VIII @@@@
Dark II @@@@

Mr. Robot @@@½ (Fuck society!)
Il metodo Kominsky @@@½ (Caustico e geriatrico con battute fulminanti) 
World on fire @@@½ (BBC garanzia di qualità)
Peaky Blinders V @@@½ (Thomans fucking Shelby)
Mindhunter II @@@½
The Handmaid's tale III @@@½
La fantastica signora Maisel II @@@½
After Life @@@½  (Ricky Gervais patrimonio dell'umanità)
The end of the f***ing world @@@½ (Troppe aspettative, 1° stagione inarrivabile)

Watchman @@@
Undone @@@
Gomorra IV @@@
Big Little Lies @@@
Fleabag II @@@
Counterpart II @@@
The Long Song @@@

Collateral @@½
Killing Eve II @@½
The OA II stagione @@½ (Come entrare in un labirinto e non trovare più l'uscita. Peccato!)
Love, Death + Robots @@½
I am the night @@½
Suburra @@½
Russian Doll @@½

Carnival Row @@
The Crown III @@ (La puntata sulla noia del principe Filippo è stata il colpo di grazia)
Another Life @½
Osmosis @ 

giovedì 27 dicembre 2018

2018: le dieci serie dell'anno in 20 righe

















Annata notevole per qualità e varietà. Sulla teiera siamo diventati parecchio selettivi e abbiamo messo in lista le dieci più apprezzate.

1) Barry (HBO)
Eccezionale, ma stranamente non ancora distribuita in Italia. Ne ho parlato in questo post.

2) The End of the F***ing World (Channel 4/Netflix)
Tratta da una graphic novel, è stata la sorpresa dell'anno. La fine del mondo ovvero la fine dell'adolescenza per due ragazzini anarchici ed asociali in fuga da tutto e da tutti. Puntate brevi da venti minuti e colonna sonora molto originale.

3) Hard Sun (BBC - Timvision)
Titolo preso in prestito da una canzone di Bowie per una serie inglese poco conosciuta in Italia. Alla Terra sono rimasti pochi anni di vita: cosa può succedere a chi si ritrova tra le mani un'informazione del genere? post

4) Sharp Objects (HBO/Sky)
Jean-Marc Vallée + HBO + Amy Adams

5) The Terror (Amc -Amazon prime)
Il gelo e la follia. Una serie metafisica: una delle più terrificanti degli ultimi anni.  post

6) Peaky Blinders IV (BBC-Netflix)
Cillian Murphy e la sua gang non tradiscono mai, anche se alla quarta stagione si avverte qualche scricchiolio.

7) A Very English Scandal (BBC - Sky)
Hugh Grant e Stephen Frears magistrali nel raccontare le vicende dello scandalo che travolse il leader liberale Jeremy Thorpe. Il regista inglese ritrova tutta la sua verve sarcastica nella capacità di rappresentare l'ipocrisia della società inglese a cavallo fra due decenni ('60 e '70). post

8) Killing Eve (BBC America - Timvision)
Come non amare Villanelle, la folle e sociopatica serial killer coprotagonista insieme a Sandra Oh Peccato solo per il finale forzato, altrimenti si sarebbe piazzata più in alto.

9) L'amica geniale (Rai-HBO)
Al di là del marketing martellante, della censura e degli odiosi e ripetuti spot, per la tv generalista un allineamento di pianeti che difficilmente potrà ripetersi: grande storia, ottima regia e una bellissima colonna sonora minimalista.

10) The Handmaid's Tale II (Hulu - Timvision)
La prima stagione ha sfiorato la perfezione ed è già un cult. Questa seconda purtroppo perde parecchi punti, anche se resta su un buon livello.

DELUSIONI

Better Call Saul IV
Trust
Altered Carbon
Maniac

martedì 11 settembre 2018

Blob di fine estate: Il Selvaggio, Wu Ming, J Mascis, Thom York, Serena Williams

Uno Stato non è migliore di chi lo guida – Philip K. Dick (La svastica sul sole)

Sarà la fine dell'estate o l'effetto taser di un governo che mi anestetizza, ma sono strani giorni in cui non riesco a concentrarmi su niente; tantomeno scrivere. Mi estraneo leggendo questo libro durissimo per la carica di violenza e disperazione che trasmette. Al tempo stesso però è anche di una vitalità incredibile: non riesco a staccarmi. Arriaga racconta due storie parallele: una (in parte anche autobiografica) ambientata nella sua Città del Messico, l'altra nello Yukon, la regione nordoccidentale del Canada. Juan Guillermo, il protagonista, è un adolescente che impara ad arrangiarsi crescendo sui tetti della città in un quartiere malfamato con il mito del fratello maggiore Carlos, cane sciolto colto e indipendente che si fa beffe della polizia messicana. 


Thom Yorke ha curato la colonna sonora di Suspiria. Questa ballata solo per piano e voce è un gioiello.




Così come questa canzone di J. Mascis che precede il suo nuovo lavoro che uscirà a novembre a tre anni di distanza da Tied a Star: un album che ho amato e ascoltato all'infinito.




The End of the F***ing World
Una delle serie più belle e sorprendenti della scorsa stagione avrà un seguito.



















Il politically correct portato all'estremo sta diventando un'ossessione in tutti i campi e rischia definitivamente di perdere significato. Agli Us Open una sconfitta netta e clamorosa si è trasformata a livello mediatico in una ridicola questione di genere. Serena Williams, campionessa di antisportività, ha oscurato con il suo psicodramma la vittoria della giovanissima Osaka, con l'aggravante dell'odiosa affermazione (che in Italia ben conosciamo in versione salviniana) urlata all'arbitro: "Io non baro, ho una figlia, non puoi farmi questo." Della serie: lo dico da mamma!



















Per ora l'unica consolazione della fine dell'estate è l'uscita di questo libro il 23 ottobre.


sabato 12 maggio 2018

Distopie presenti e future: The Rain, Westworld, The Crossing, The Handmaid's Tale, 3%

Dopo un periodo poco prolifico, grazie alle serie, la fantascienza negli ultimi anni è tornata vitale. A volte pure troppo! Infatti non tutto quel che luccica è oro; notevole ad esempio è stata la delusione per Altered Carbon.
Nelle prossime settimane inizierò comunque a seguire diverse storie, per poi decidere quali meritano di essere portate a termine. Con calma. Al momento, dopo appena quattro puntate, sono immerso in una delle cose migliori prodotte nell'ultimo decennio insieme a Breaking Bad: si tratta di The handmaid's tale. Chi volesse approfondire, ne ho già parlato qua. Sulle altre ci torneremo più avanti, forse. 
Dico forse, perché anche se in questi giorni mi è tornata la voglia di scrivere, la carenza di sonno dovuta ad un disturbo notturno di cui mi sto lentamente liberando, di giorno mi fa quasi assopire e (senza quasi) incazzare; specie se capita quando mi siedo davanti ad una tastiera. Forse i dieci anni di blog (fra un mese il compleanno) si fanno sentire? Chissà! 
Nel frattempo, chi è appassionato del genere butti un occhio su:

- The Rain (serie danese) Netflix
aggiornamento: Dopo poche puntate si è capito che siamo nel filone young adult, però con attori mediocri e dialoghi di una banalità sconcertante. Peccato, perché l'idea di partenza e l'ambientazione non sono male.

- 3% (serie brasiliana 2 stagione) Netflix

- Westworld 2 (Sky Atlantic) - Per ora non si capisce una mazza, ma il fascino resta inalterato.

- The Crossing (serie ABC) ora su Amazon. Forse la meno promettente, anche se in realtà la trama sembra intrigante. 

ps:  Senza bisogno di spingerci troppo nel futuro abbiamo già le nostre realtà più o meno distopiche...  Dipende dalla prospettiva da cui si guarda, ma dalla caduta del muro di Berlino in poi fino ad arrivare a Trump, a Putin e all'Europa attuale, qualcosa è andato storto.

mercoledì 25 aprile 2018

Gli Appennini di Dino Campana, The National, The Handmaid's Tale

Il disco che preferisco di The National. Un album che ho amato alla follia e che per me è una delle cose più belle e poetiche degli ultimi dieci anni. In realtà ormai sono undici, perché The Boxer è uscito nel 2007.
Liberare la mente camminando o con la musica. Proprio oggi, di ritorno dai boschi dell'Appennino tosco-romagnolo, scopro che per il Record Store Day è uscita la versione live registrata a Bruxelles. Riascoltarlo è il modo migliore per concludere questo 25 aprile. E domani parte la seconda stagione di Handmaid's Tale. La mia assenza prolungata dice che sto passando un periodo no, però queste tre cose di oggi mi hanno un po' risollevato. Ci sono ancora.

Il paesaggio dalle parti dell'eremo di Gamogna (Marradi). Purtroppo non siamo riusciti a raggiungerlo perché con le nevicate di marzo il sentiero è in parte franato. Ci torneremo. Sulle tracce di Dino Campana.

mercoledì 28 febbraio 2018

Serie e cinema: la fantascienza che convince e quella che delude

Quando da bambino andavo da solo al cinema sotto casa dove lavorava mio zio, ho cominciato a viaggiare con film come Il Pianeta delle scimmie e Occhi Bianchi sul pianeta Terra, appassionandomi alla visione di scenari futuri, viaggi nel tempo e apocalissi assortite. Da sempre perciò sono un amante della fantascienza che, dopo un periodo di stasi, sta vivendo una stagione di rinascita grazie anche alle serie che ultimamente stanno sviluppando storie a cui il cinema, per svariati motivi, ha rinunciato.

Non tutte le serie però riescono col buco. Anzi, di buchi a volte ne spuntano parecchi. Ho già scritto della parziale delusione di Altered Carbon, e delle aspettative tradite di Philip K. Dick’s Electric Dreams, che ho addirittura abbandonato circa a metà stagione.
Un regista partito col botto, ma che purtroppo stiamo perdendo per strada è Duncan Jones. Un ottimo esordio con Moon, seguito da un'altra buona pellicola come Source Code per poi naufragare con il pessimo Warcraft - L'inizio. Confidavo nella sua nuova opera, dedicata al padre David Bowie, intitolata Mute, da qualche giorno disponibile su Netflix. Siamo a Berlino nel 2049 molto (troppo) simile alla Los Angeles di Blade Runner. Questo scenario (a parte dispositivi vari e ologrammi) è quasi l'unico elemento di fantascienza. Il resto è una storia ordinaria: un barista amish muto va in cerca della fidanzata misteriosamente scomparsa nei bassifondi della città. L'intreccio non è neanche particolarmente avvincente; peccato!

COMING SOON

La migliore serie di fantascienza degli ultimi anni, senza bisogno di effetti speciali, è The Handmaid's Tale con la strepitosa Elisabeth Moss. A fine aprile arriverà la seconda stagione, sempre con la supervisione di Margaret Atwood.

Alex Garland, regista di Ex-Machina, ha girato per Netflix l'adattamento di Annientamento, il primo romanzo della trilogia dell'Area X. La protagonista è Natalie Portman. Non ho letto i libri di Jeff VanderMeer, ma mi dicono che sono molto complessi. Vedremo presto, perché uscirà a marzo.

The Rain è la prima serie originale danese ad uscire su Netflix in primavera. Anche se ormai abusato, è il mio genere. Il plot: Sei anni dopo che un virus brutale portato dalla pioggia ha sterminato quasi tutti gli abitanti della Scandinavia, due giovani fratelli emergono dalla sicurezza del loro bunker per scoprire che la civiltà come la conoscevano è del tutto scomparsa. 

Counterpart
J. K. Simmons è un funzionario governativo che lavora a Berlino e casualmente scopre l'esistenza di un universo parallelo apparente fotocopia del nostro, ma che nel corso del tempo ha cominciato a deviare sempre più dalla realtà iniziale, facendo evolvere la società in maniera diversa. Lo sto vedendo in questi giorni in contemporanea all'uscita su Starz. Non è male: atmosfera plumbea stile socialismo reale, in un misto tra noir, fantascienza e spy story.

mercoledì 13 dicembre 2017

2017 up & down - Le serie

Annata eccezionale per quantità e qualità. Se vi siete persi qualcosa qui sotto trovate una sintesi in crescendo: dal peggio al meglio.

[down]

Tin Star 
Di solito la presenza di Tim Roth è una garanzia; purtroppo non in questo caso. Una serie per me disastrosa che sembra scimmiottare Fargo, con personaggi artificiosi e un finale ridicolo.

Philip K. Dick’s Electric Dreams
La bibliografia di Philip Dick è ancora un'autentica miniera d'oro e quindi grande era l'aspettativa quanto la delusione. Abbandonata dopo aver visto i primi episodi.

1993
In calo rispetto alla prima stagione che già non era esaltante.

[middle]

Fargo 3
Quando le stagioni si susseguono bisogna avere qualcosa da dire e stavolta in Fargo, a parte qualche scatto geniale, c'è poca sostanza. Poco convincente anche Ewan McGregor nel doppio ruolo, mentre il personaggio di Lorne Malvo della prima stagione a carisma si divora il cattivone Yuri Gurka.

Ozark
Jason Bateman (protagonista, nonché produttore e regista di alcune puntate), è un cinico consulente finanziario che di punto in bianco si trova in guai molto seri sia con l'FBI che con il cartello della droga. Parte in sordina, ma poi si rivela sufficientemente coinvolgente e originale.

The Deuce
Talmente corale da risultare dispersiva. Interessante la ricostruzione storica della Grande Mela agli albori della nascita del porno, tra papponi, bar e prostitute. Taglio realistico e solido, quasi documentaristico, ma purtroppo avaro di emozioni. Basti pensare a Boogie Nights e siamo in un altro pianeta.

Gomorra 3
A suo tempo ho letto il libro e mi era piaciuto, così come il film di Garrone. Bene anche le prime due stagioni; giunti alla terza sto cominciando a perdere interesse.

Better Call Saul 3
Amo Saul, avvocato cialtrone dal cuore d'oro, malgrado stia menando il can per l'aia: d'altra parte sfrutta furbescamente l'onda lunga di Breaking Bad e dei suoi orfani.

[up]

Stranger Things 2

E' svanito l'effetto sorpresa ma non i rimandi agli anni '80 a raffica (la musica, i giochi di ruolo, Stephen King, Spielberg, Zemeckis, Lucas, Carpenter). Dal mio punto di vista ancora molto godibile ma un po' sopravvalutata.

Il Trono di Spade 7
Ormai ci sono affezionato, anche se da quando gli sceneggiatori hanno sopravanzato il romanzo, la serie si sta trasformando sempre più in un lotta convenzionale tra il bene e il male.

Alias Grace
Dalla penna prolifica di Margaret Atwood, una miniserie avvincente in sei puntate.

Big Little Lies
Jean-Marc Vallée

Mindhunter
Accendere la luce sull'orrore, sulle sue cause ed i suoi effetti, può rivelarsi un viaggio senza ritorno. clic

Top of the Lake - China Girl

Da Jane Campion una storia intricata ed intensa, ambientata in una Sydney inedita in cui, ahimè, il genere maschile ne esce con le ossa rotte. clic

Suburra
Non delude la prima serie italiana targata Netflix grazie ad un intreccio narrativo solido e ben costruito.

Dark - I segreti di Winden
In una cittadina della Renania circondata da una foresta si dipana una storia inquietante che partendo con un incipit di Albert Einstein (La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente) ti cattura inesorabilmente . Quanto gli anni '80 di Stranger Things sono pop, qui siamo proprio nell'oscurità come dice il titolo. Prima serie originale tedesca di Netflix.

The Handmaid's Tale
La serie cult dell'anno. clic

[stand by]

Twin Peaks 3
Le opere di Lynch fin dai primi tempi sono un culto, ma non so se e quando riprendere la visione: diciotto puntate così dure e pure non sono facili da digerire, a parte i live al Roadhouse nel finale di ogni episodio.
Momenti magici così solo da David Lynch.

mercoledì 15 novembre 2017

El jardín de bronce

Questa serie in otto puntate ambientata a Buenos Aires, è l'adattamento del romanzo con lo stesso titolo dello scrittore argentino Gustavo Malajovich. La trama è solo in apparenza semplice: Fabián Danubio è un architetto non molto soddisfatto del proprio lavoro e del suo matrimonio con una moglie che soffre di una forte depressione, ma ha una figlia di quattro anni che adora e protegge. Un giorno la bambina e la baby sitter  scompaiono mentre stavano andando ad una festa di compleanno. L'unico indizio che Fabián ha è una misteriosa frase che la bambina stessa ha riferito qualche giorno prima su l'uomo del giardino, misterioso personaggio forse incontrato nel parco dove di solito i genitori l'accompagnavano a giocare. 

Cominciando da True Detective o da Il Trono di Spade, spesso HBO è sinonimo di qualità e anche in questo caso si viene agganciati da una trama dal ritmo lento ma inesorabile, con una storia molto ben interpretata dai vari personaggi; primo fra tutti Cèsar Doberti, detective privato un po' sovrappeso e indolente, dalla mente acuta e dal pensiero divergente. La storia si estende nell'arco di un decennio; con le ricerche della bambina che, tra false tracce e poliziotti inefficienti, arrivano ad un punto morto. Una vera battaglia contro un sistema cinico e corrotto che diventerà l'unica ragione di vita di un padre che dalla metropoli raggiungerà l'Argentina più rurale e misteriosa in un viaggio finale verso un orrore apparentemente incomprensibile.
Il giardino di bronzo: consiglio per gli acquisti per le serie da trasmettere in Italia.

giovedì 28 settembre 2017

Philip K. Dick’s Electric Dreams

E' imminente l'uscita di Blade Runner 2049 (operazione delicatissima però nelle ottime mani di Denis Villeneuve). Le prime reazioni della critica americana sono entusiastiche. La bibliografia di Philip Dick è ancora un'autentica miniera d'oro, oltre che attuale. Penso non ci siano altri scrittori cui il cinema di fantascienza debba così tanto.

Sono proprio appena reduce dalla visione del primo episodio di Philip K. Dick’s Electric Dreams, la nuova serie sulla britannica Channel 4 (orfana di Black Mirror passato a Netflix insieme al suo autore); si tratta di dieci puntate stand-alone, tratte da altrettanti racconti degli anni '50 dello scrittore americano, in cui la qualità come sempre elevata si spera possa dare buoni frutti.
Nei prossimi episodi Steve Buscemi, Timothy Spall (Codariccia di Harry Potter), Tuppence Middleton (Sense8), Anna Paquin (True Blood), Bryan Cranston, Liam Cunningham(Game of Thrones), Vera Farmiga (Bates Motel) e Greg Kinnear (Little Miss Sunshine).

Filmografia

Blade Runner - Ridley Scott 1982



Atto di forza -  Paul Verhoeven, 1990



Minority Report (Steven Spielberg, 2002)



Paycheck (John Woo, 2003)



A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (Richard Linklater 2006)



The man in the high castle- Serie prodotta da Amazon (2015)



Trasposizione del famoso La svastica sul Sole, romanzo ucronico che ipotizza la vittoria di Hitler nella II guerra mondiale e il nuovo ordine che ne deriva. Non mi ha convinto.

venerdì 15 settembre 2017

Gli affamati di serie e l'effetto Lost

Lo spartiacque è stato Breaking Bad e da allora non si torna più indietro. 
Sulla teiera volante ormai si è operata una netta distinzione: le serie in tv (streaming, chiavette, Sky, Netflix e quant'altro) e i film (anche se non rigorosamente) al cinema; almeno che non si tratti di opere non distribuite o perse. Non capisco come si possa apprezzare Dunkirk sullo schermo di un portatile o di una tv. Ma è un'antica ed inutile polemica, perché è di serie che volevo parlare e in particolare di quelle che proseguono per più stagioni. Parliamo di un universo in cui è complicato orientarsi volendo mantenere un minimo di vita sociale e qualche altro interesse: solo nel 2016 ne sono state prodotte 455. Da qui la necessità di scegliere bene ed evitare l'effetto Lost, inteso solo in parte nell'accezione della serie, ma soprattutto nel senso di perdersi e di perdere tempo con roba scadente o con sceneggiature che ben presto si spengono. Perciò servono intuizione e un minimo di metodo. L'intuizione è come il coraggio di Don Abbondio, ma a volte può fotterti inaspettatamente; il metodo in realtà è semplicissimo: pochi blog di comprovata affidabilità, darsi una scadenza di qualche puntata, dopo di che mollare. Di solito mi trovo in sintonia con la media voto di IMDb
Ieri sera, ad esempio, ho visto le prime due puntate di Tin Star e anche se ammiro Tim Roth, non mi ha convinto: mi pare una storia strampalata con personaggi forzatamente ricalcati sui modelli Coen/Fargo. Una serie che ho deciso di abbandonare alla terza stagione è Narcos.
















Le nuove stagioni che aspetto in autunno con più appetito:

Stranger Things 2 stagione - dal 27 ottobre su Netflix
Mr. Robot 3 stagione - da ottobre su USA Network
Peaky Blinders 4 stagione - riprese terminate a luglio, probabilmente entro fine anno su Netflix.
Gomorra 3 stagione - da novembre (anche se temo l'effetto sazietà come Narcos).
Black Mirror 4 stagione - forse entro fine anno.

lunedì 28 agosto 2017

Tormentoni, cult e cose belle dell'estate 2017

SERIE

Top of the Lake - China Girl
Dopo quattro anni, ritornano Jane Campion e la detective Robin Griffin (Elisabeth Moss, affiancata da Gwendoline Christie, la Brienne de Il Trono di spade) con la seconda stagione di una delle serie più originali degli ultimi tempi. Una storia intricata ed intensa, ambientata in una Sydney inedita in cui, ahimè, il genere maschile ne esce con le ossa rotte. Da segnalare anche Nicole Kidman con la chioma grigia  in un ruolo interessante e diverso dal solito. Attualmente trasmessa su BBC; non si sa ancora quando in Italia.

Ozark
Jason Bateman, protagonista nel ruolo di produttore e regista di alcune puntate, è un cinico consulente finanziario che di punto in bianco si trova in guai molto seri sia con l'FBI che con il cartello della droga messicano a causa del riciclaggio di denaro. Parte in sordina, ma poi si rivela abbastanza coinvolgente e originale.

Il Trono di Spade 7
Ormai ci sono affezionato, anche se da quando gli sceneggiatori hanno sopravanzato il romanzo, la serie si sta trasformando sempre più nella lotta convenzionale tra bene e male. Chissà Martin se ha ancora voce in capitolo. Vedremo. Stasera mi aspetta l'ultima puntata.


MUSICA
Black Grape - Pop Voodoo
Una delle (poche) sorprese dell'estate. A vent'anni di distanza sono ricomparsi i Black Grape con un album bello carico fin dal titolo. Un reload positivo della scena Madchester che ebbe negli Happy Mondays il gruppo di punta.



LIBRI
Massimo Zamboni - Nessuna voce dentro. Un’estate a Berlino Ovest


Ora che di nuove barriere si arma quotidianamente il mondo, il simbolo murario è la manifestazione più concreta ed eterna del fallimento non di un regime, ma dell'esperienza umana tout court.

Il racconto dell'ex-chitarrista dei CCCP che nell'estate del 1981 lascia gli studi di medicina e si trasferisce a Berlino. La Berlino del muro raccontata con verve e sincero amore per una città unica. Uno di quei viaggi che ti cambiano la vita, grazie anche ad un incontro che contribuirà alla nascita di uno dei gruppi più influenti degli anni '80.




Jack London - Il vagabondo delle stelle
Ho (ri)scoperto grazie al post di wrong uno scrittore in passato poco considerato.
Incipit:Assai spesso, nella mia vita, ho provato la strana impressione che il mio essere si sdoppiasse, che altri esseri vivessero o avessero vissuto in lui, in altri tempi o in altri luoghi.” 


TORMENTONI
Il caldo e la musica latinoamericana...

Se tra gli effetti del riscaldamento globale c’è anche l’aumento delle canzoni estive latinoamericane, allora è il momento di intervenire seriamente. Alessandro Bartolini


ATAC E VACCINAZIONI

Un'altra accoppiata micidiale!
Tu puoi sembrare un idiota e parlare come un idiota, ma non devi stupirti: sei realmente un idiota. Groucho Marx





martedì 20 giugno 2017

The Handmaid's Tale - Il racconto dell'ancella

Quali brutture è in grado di produrre l'umanità quando il fanatismo ideologico o religioso dilagano e prendono il sopravvento? L'abbiamo visto fin troppo bene in Europa con i nazionalismi del XX secolo, lo vediamo e lo stiamo subendo oggi a livello internazionale e forse, purtroppo, potremmo vederlo ancora in futuro.
Ecco perché The Handmaid's Tale (Il racconto dell'ancella), la serie tratta dal romanzo della scrittrice canadese Margaret Atwood, tempo fa l'avrei vista con occhi diversi. Oggi fa impressione; una storia scritta trent'anni fa e riadattata per i nostri tempi, che racconta l'avvento negli Stati Uniti di una teocrazia di fanatici cristiani i cui teologi fanno applicare in modo distorto alcuni precetti biblici tratti dalla Genesi. Razzismo e misoginia hanno infettato la società con una perdita progressiva delle libertà personali, erose impercettibilmente giorno dopo giorno fino alla sospensione della Costituzione. Il Canada rappresenta l'unica via di fuga verso la salvezza dove gli americani dissidenti possono godere dello status di rifugiati.
Come ha detto in un'intervista la scrittrice «nulla che il genere umano non abbia già commesso, da qualche parte nel mondo e in qualche periodo della storia» In un modello distopico che ricorda in diversi aspetti quello orwelliano, ritroviamo infatti un repertorio di orrori che purtroppo abbiamo già conosciuto nella nostra Storia: le deportazioni nei campi di lavoro, la repressione delle minoranze, lo Stato oppressivo dei paesi dell'Est di sovietica memoria, la capillarità della rete dei delatori, qui denominati occhi, la statalizzazione del corpo delle pochissime donne fertili: le ancelle, obbligate al servizio presso le famiglie appartenenti all'elite governativa con l'unico scopo di procreare per loro. Una sorta di congrega di giovani donne, sottomesse e costrette a vestirsi con tonache rosse. 

Il racconto dell'ancella inizia subito con la fuga e la cattura di June, separata dalla figlia e dal marito per poi essere destinata, dopo un periodo di rieducazione, al servizio presso una coppia sterile. Dalla sua narrazione con l'innesto di numerosi flashback vengono ricostruiti i dieci anni di storia che hanno portato alla deriva della società: guerra civile, inquinamento, malattie, fino al rischio dell'estinzione. Nella stesura originale del romanzo si apprende la sua storia grazie al ritrovamento, due secoli dopo, delle cassette con le sue registrazioni trascritte dagli storici che stanno studiando quel periodo storico ormai lontano. Elisabeth Moss (la detective di Top of the Lake) è la protagonista con un'interpretazione straordinaria per la sua capacità di esprimere la ribellione soprattutto nei piccoli gesti. Un impatto visivo devastante con una cura dei dettagli che fa la differenza e una verosimiglianza al mondo reale che mette veramente angoscia; allo stesso tempo affascina in modo ipnotico e ti travolge.
Altro protagonista è Joseph Fiennes nel ruolo del comandante che in un'intervista ha detto: La domanda non è se la serie sia sfacciatamente politica: certo che lo è, quello che conta è che non si riveli una profezia. Prodotto da Hulu, ma ancora inedito in Italia. E adesso magari passiamo a qualcosa di più spensierato in sintonia con l'estate che sta esplodendo.











LEGENDA VOTI

@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

martedì 2 maggio 2017

50 giorni di malessere, Utopia e un mondo troppo affollato

Dai primi di marzo qualcosa si è inceppato e ha smesso di funzionare. Dopo quasi due mesi e diversi chili persi, grazie a una mia intuizione, si è finalmente capito che altri malanni avevano mascherato quello principale: la mononucleosi! Ogni sera la febbre o come se avessi appena corso una maratona.
La voglia e gli stimoli, anche solo per entrare nel blog, prossimi allo zero.

Di recente i primi segnali di ripresa, complice un tour nella splendida Val D'Orcia. Il primo tentativo di riprendere le normali funzioni: camminare in salita e in discesa, bersi una birra o un bicchiere di vino, mangiare...
Venerdì e sabato un incanto, poi domenica e il primo maggio troppa gente in giro. Mi crea disagio e vado subito a cercare posti isolati. Forse sto diventando misantropo o forse la recente visione della serie inglese Utopia mi ha condizionato. Tra fantascienza, thriller e fumetto, una visione che ti spara in faccia colori acidi e complotti planetari. Due stagioni da sei puntate inedite in Italia. Il progetto delle folle menti del network per risolvere in modo definitivo il problema della sovrappopolazione non mi troverebbe poi così ostile. Possibile presto una versione americana firmata HBO; inizialmente era stata affidata a Fincher che però non si è accordato.





venerdì 30 dicembre 2016

2016 up & down - Le serie TV (aggiornamento)



















[down]

Vinyl 1 stagione
Complicato far funzionare la musica al cinema, anche se scendono in campo pezzi da 90 come Scorsese e Mick Jagger. Perché buttare così tanta carne al fuoco per un periodo già stracarico come gli anni '70 a New York? Perfino un omicidio inutile e forzato con implicazioni che portano la trama a ingolfarsi. Comprensibile soppressione, nonostante la colonna sonora stratosferica.

Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica 1 stagione
Sicuramente c'erano margini di miglioramento, ma questa possibilità dopo il primo episodio non gliel'ho data. Ironia insopportabile, personaggi impresentabili...
Mi dispiace perché ho amato Douglas Adams e Guida galattica per gli autostoppisti. Il suo libro non può che essere migliore di questa robaccia.

[così così]

Westworld 1 stagione
Ero partito con entusiasmo, poi progressivamente si è trasformata in un pippone pseudo-filosofico di notevoli dimensioni. J.J. Abrams o chi per lui si è fatto prendere la mano. Sul tema IA ho preferito la serie inglese Humans.

The Young Pope 1 stagione
Amo Sorrentino. Esteticamente è geniale; dialoghi e sequenze seducenti al servizio di una trama che però non mi ha ammaliato, anzi a tratti mi ha annoiato o lasciato indifferente.

[up]

The Night of
Con John Turturro come protagonista nelle vesti di un avvocato scalcinato, la miglior serie dell'anno. Ne ho già parlato a settembre

Black Mirror 3 stagione
Il futuro è già arrivato senza che ce ne accorgiamo. Terribile come sempre: una garanzia.

Stranger Things 1 stagione
Se n'è parlato qua.

The OA 1 stagione
Sorpresona di fine anno. Una ragazza cieca ritorna a casa dopo essere scomparsa per sette anni, periodo durante il quale ha ritrovato misteriosamente la vista.
Enigmatica ed appassionante: vi terrà incollati al divano o dove preferite fino alla fine.

lunedì 19 settembre 2016

La bellezza di The Night Of

The Night Of è una miniserie in otto episodi prodotta da HBO che presto verrà trasmessa su sky, ma ha già conquistato un posto d'onore sulla teiera. Il fascino sta nella perfetta combinazione di tre generi: noir, legal movie, film carcerario. In più c'è John Turturro, un avvocato scalcinato di New York che difende uno studente pakistano accusato di omicidio, in un'interpretazione magistrale.
Una sceneggiatura (Steven Zaillian, Richard Price) che ti lascia lì inchiodato, puntata dopo puntata, alternando le vicende personali dei co-protagonisti alle sequenze iperrealistiche del sistema giudiziario e carcerario americano, passati entrambi ai raggi x.
Un film d'autore (direttore della fotografia Robert Elswitt, già oscar per Il Petroliere) della durata di otto ore. Who killed Andrea Cornish?

VOTO



LEGENDA VOTI
@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

giovedì 25 agosto 2016

Le 10 serie più avvincenti degli ultimi dieci anni


Premesso che alla settima arte va riconosciuto uno status di superiorità inconfutabile, bisogna ammettere che negli ultimi dieci anni, prendendo Lost come ipotetico capofila, le serie si sono ritagliate uno spazio che ha rivoluzionato il mondo del piccolo schermo portando una qualità un tempo inimmaginabile, cosa che ha contribuito ad abbattere anche il mio scetticismo. A parte Twin Peaks Xfiles ho sempre avuto un rifiuto per le fiction a puntate. Il vero spartiacque è stato Breaking Bad; da lì si è capito che le storie dilatate (quando non tradiscono un'evidente paraculaggine) danno la possibilità di sviluppare con maggiore profondità il plot e i personaggi. Basti ricordare il successo clamoroso che ebbe al cinema La meglio gioventù, fiction di sei ore originariamente ideata per essere trasmessa in tv in quattro puntate. Impensabile riuscire narrare in modo così efficace una vicenda che va dal 1966 alla primavera del 2003 con le tempistiche proprie del cinema.
Queste righe di premessa per introdurre quelle che ritengo siano state le serie più avvincenti degli ultimi dieci anni. Alcune purtroppo mai trasmesse in Italia, ma come si sa, la rete è una fonte miracolosa.

Il Trono di Spade (HBO 2011/16)
La stanno tirando lunga, è vero, ma ormai è un classico. A quanto pare le ultime due stagioni saranno ancora più cupe; no, perché le precedenti cos'erano, commedie brillanti?

Breaking Bad (AMC 2008/13)
Cinque stagioni in un crescendo rossiniano.

Peaky Blinders (BBC2 - 2013/16)
Tre stagioni di cui l'ultima ancora inedita in Italia. Purtroppo poco conosciuta ma di qualità eccelsa, con la colonna sonora migliore di sempre e con Cillian Murphy protagonista assoluto.

Top of the Lake (BBC/Sundance Channel - 2013)
Sette episodi per la regia di Jane Campion.

Fargo (FX Usa - 2014/16)
Due stagioni strepitose.

Narcos (Netflix - 2015/16)
La serie biografica su Pablo Escobar che ha fatto definitivamente esplodere il fenomeno Netflix.

Mr. Robot (Usa network 2015/16)
Due stagioni di cui una ancora inedita in Italia. Fra realtà e allucinazioni una delle serie più dirompenti che vede protagonista l'hacker Elliot. Ci sarà una terza stagione.

P'tit Quiquin (2014)
Scritta e diretta da Bruno Dumont (già questo una garanzia) in quattro episodi. Miniserie francese presentata integralmente a Cannes 2014.

Utopia (Channel 4 - 2013/14)
Inedita in Italia, questa serie inglese tra fantascienza, thriller e fumetto ti spara in faccia colori acidi e complotti planetari. Due stagioni da sei puntate.

True Detective (HBO 2014/15)
Con la prima stagione (Matthew McConaughey e Woody Harrelson) siamo al capolavoro: trama geniale e attori in stato di grazia; la seconda è poco più che discreta.

venerdì 5 agosto 2016

Stranger Things - inossidabili anni '80

Se ci pensate, un certo immaginario che persiste tuttora nella fantascienza contemporanea è stato proprio costruito in questa decade. Ecco in parte spiegato il successo di una serie come Stranger Things (approdata su Netflix dopo svariati rifiuti di altri networks) grazie all'intuizione dei fratelli Duffer che hanno saputo sapientemente mischiare i temi e gli ingredienti dell'epoca riuscendo però ad andare oltre il puro citazionismo. Un romanzo di formazione ambientato nel 1983, dove l'orrore diventa metafora per raccontare il passaggio traumatico dall'adolescenza al mondo degli adulti. La spiazzante ingenuità della messa in scena (in realtà apparente) è legata a due fattori: il costante punto di vista infantile e la volontà di ricreare un mondo discendente diretto di quell'epoca cinematografica; otto episodi la cui visione stimola a dimenticare tutte le sovrastrutture che noi appassionati e criticoni ci siamo costruiti in decenni di visioni. 

Ottima la colonna sonora che alterna tappeti sonori elettronici con brani d'epoca: Clash, Joy Division, New Order, Modern English, ecc... anche se avrei apprezzato in certi momenti che alcuni brani fossero più in primo piano e non solo accennati e poi lasciati in sottofondo. 
Una menzione per la straordinaria protagonista, dotata di poteri telecinetici e identificata solo con il numero tatuato (11), interpretata dalla dodicenne Millie Bobby Brown.





LEGENDA VOTI

@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

giovedì 26 maggio 2016

Dov'è Mario? Ovvero l'indiscutibile superiorità di Corrado Guzzanti

Arrivano Mario Bambea e Dragomira e non ce n'è più per nessuno. Aspettavo con curiosità il debutto di Corrado Guzzanti nel mondo delle serie e devo dire che la sua satira è ancora micidiale e cinicamente sublime.
Un massacro che già nella prima puntata demolisce l'intellighenzia da salotto di certa sinistra per poi puntare sull'idiozia mondo dello spettacolo e della cultura che ruotano attorno alla televisione. 

lunedì 28 marzo 2016

Blob di pasqua e pasquetta tra serie, film inutili e pray for qualcosa

Le feste, in particolare quelle religiose, mi fanno diventare stronzo. Pasqua poi la trovo particolarmente insulsa.






















Presentata al Sundance 2015 come commedia innovativa: una delle più grosse porcate viste quest'anno; senza capo nè coda. Qualcuno ha condiviso con me questa sventura? Come sempre, a Natale e Pasqua, poco e niente al cinema.












Mi dispiace, ma Vinyl non funziona un granché: serie posticcia e sopra le righe, però mi diverte per la musica e per la galleria di freaks e sosia a raffica (da Warhol a Lou Reed ad Alice Cooper).










Su Repubblica Web “Le parole sfidano la guerra. 
Assante legge Bob Dylan”.
Fra i danni della Fornero, c'è anche quello di aver ritardato la pensione a gente come Assante e Castaldo. Minimo ce li becchiamo per altri 10 anni.