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venerdì 26 giugno 2020

1980 vs 2020, gli anniversari e gli anni che volano

Gli anni sono volati qui sulla teiera e sui blog in generale disperdendo decine di amici con cui si condividevano passioni comuni. L'avventura iniziò a fine giugno del 2008, perciò proprio in questi giorni fanno dodici. Certi post sono ormai diventati archeologia del web ma alcuni, grazie alla musica, mantengono sempre il loro valore; come questo che scrissi sull'annata 1980: si scatenò un vespaio, con discussioni che definire animate è poco. Pagine e pagine di commenti e prese di posizione.
Sono dieci album usciti tutti in quell'anno che voglio qui riproporre con una piccola modifica (col tempo si può anche cambiare idea). Dischi da avere nella propria collezione. Poi se volete facciamo il confronto con questo 2020, ma anche no. 

The Pretenders - Album omonimo
1979 (uk) - gennaio 1980 (usa)








The Cure - Seventeen Seconds
18 aprile 1980

La seconda tappa di un percorso unico che fatto di Smith e compagni uno dei pochi gruppi capaci di evolversi e resistere fino ad oggi alle mode, alle tendenze e a MTV.





Joy Division - Closer 18 luglio 1980
Un capolavoro straziante uscito pochi giorni dopo il suicidio di Ian Curtis. L'emblema del post punk e la sua stessa pietra tombale.
Heart and soul.





David Bowie - Scary Monsters 20 settembre 1980
L'atto finale di un decennio clamoroso. Il canto del cigno per il Bowie che fu: Cenere alla cenere, funk to funky, sappiamo che Major Tom è un tossico, perso nell’alto dei cieli e depresso da tanto tempo.
L'ultimo disco che comprato del duca bianco, con Fripp alla chitarra geniale.




Killing Joke - Album omonimo agosto 1980
Disco feroce e seminale che ha ispirato diversi gruppi futuri. Tribalismo, dark, metal e industrial in una miscela esplosiva.







Bauhaus - In the flat field ottobre 1980
Il dark più puro che ha avuto molti seguaci. Un disco memorabile, come le loro esibizioni dal vivo, con la presenza istrionica Peter Murphy.






Talking Heads - Remain in light ottobre 1980
Ancora oggi un disco di una modernità spiazzante.








Japan - Gentleman take polaroid
15 novembre 1980

La sensibilità compositiva e la decadenza di David Sylvian che per la prima volta collabora a pieno con Sakamoto.







The Clash - Sandinista
12 dicembre 1980

Un triplo vinile per raccontarci dove la musica sarebbe andata.







Tuxedomoon - Half Mute
Il rock come avanguardia creativa e sperimentazione non solo musicale.







lunedì 18 maggio 2020

L'amore ci farà a pezzi

Per chi con questa musica ci è cresciuto, l'ha suonata e respirata, il 18/05/1980 è una data da ricordare. Spesso si parla a sproposito di dischi o band di culto; mai come nel caso di Ian Curtis e Joy Division il termine risulta appropriato.
Curioso pensare come due tra i dischi che ho più amato provenissero da pianeti apparentemente opposti tra loro: i volti bruciati dalla luce dei Talking Heads di Remain in light e il bianco e nero funereo di Closer.



Il lato bianco del mio Unknown Pleasures. Lo ricomprai nuovo di zecca con Closer quando Nannucci (BO) all'inizio degli anni '90, decise che era il momento di svendere tutti i vinili a poche migliaia di lire.
Per chi non l'avesse visto, Control di Anthony Corbijn (2007) è nel complesso un buon film che riesce nell'intento di raccontare la biografia di Ian Curtis senza mitizzazioni e a far emergere le peculiarità di una band esteticamente unica nella storia della musica.

domenica 29 marzo 2020

Cara catastrofe 5 - La fiera delle atrocità

E la primavera m’ha portato il riso atroce dell’idiota. ( A. Rimbaud - Una stagione all'inferno)

You'll see the horrors of a faraway place,
Meet the architects of law face to face.
See mass murder on a scale you've never seen,
And all the ones who try hard to succeed.

Vedrete gli orrori di un luogo remoto
incontrerete faccia a faccia gli architetti della legge
vedrete uno sterminio di massa di proporzioni mai viste
e tutti quelli che hanno fortemente agito perché ciò accada





La primavera ci sta esplodendo in faccia con tutta la sua feroce dolcezza e noi, in mezzo a tutto questo delirio, rifugiati in casa con due certezze: la natura e gli animali che riprendono i loro spazi e la pubblicità in tv che non si ferma mai, nonostante investimenti ridotti e campagne annullate o rimandate.

Dopo giornate dense e complicate di telelavoro in stanze separate, ieri ci siamo consolati con un'accoppiata micidiale di dolce/salato. Lo strudel integrale fatto in casa era pura poesia.

lunedì 24 febbraio 2020

Isolamento

Questi piaceri una distrazione ribelle,
Questo è il mio unico premio fortunato.
Isolation, isolation, isolation, isolation, isolation.

I segnali ci sono tutti: l'epidemia globale, l'informazione apocalittica di serie B, il clima impazzito (un'alta pressione perenne che ha trasformato l'inverno in una primavera malata) la folla ansiosa che saccheggia i supermercati, come quello proprio qui di fronte alla teiera volante. Ma io fin da bambino ho visto troppi film per farmi prendere dal panico, per cui al momento mi sono limitato a procurarmi qualche arma da fuoco, un machete e una riserva d'acqua.

Stronzate a parte, stamattina ho dovuto veramente dare sostegno psicologico alla mia edicolante: è completamente impanicata; barricata dietro il vetro con la mascherina, i guanti e il disinfettante!
Siamo qua, sospesi forzatamente dal lavoro per una settimana e la cosa migliore da fare è cominciare a smaltire la pila di libri arretrati, camminare sull'argine del fiume e fottersene educatamente di tutto questo panico.
Da leggere il post Diario virale di WuMing, come sempre illuminante.

Sandro Veronesi - Il Colibrì
Amitav Ghosh - L'isola dei fucili
Igiaba Scego - La linea del colore
William Boyle - Gravesend

venerdì 4 agosto 2017

Dischi che arredano
























Nella nuova camera da letto il posto migliore che ho trovato (dopo il giradischi).
Sotto ovviamente c'è anche Closer.

sabato 29 agosto 2015

Cordone ombelicale musicale

Non avevo mai immaginato che un giorno i miei dischi prendessero la porta di casa per traslocare in un'altra città.
E' successo quasi all'improvviso ed è una sensazione strana. 
D'altra parte sarà una delle mie eredità, insieme a qualche migliaio di fumetti, libri e chissà, forse questo blog se resisterà alla mannaia del tempo.
Il ritorno dei vinili tra le nuove generazioni è stato fatale; io ormai ascolto solo mp3 mentre mio figlio anche 33 giri e CD che ordina su discogs, oltre ovviamente tutti quelli sottratti (giustamente) ai piloti genitori.

Solo questi due... non ce l'ho fatta a staccarmene, ci sono ancora troppe cose dentro. Penso che abbia capito.
Li comprai da Nannucci a Bologna all'inizio degli anni '90 quando i vinili venivano svenduti perché stavano per essere soppiantati dai CD. I miei originali erano devastati da centinaia di ascolti. 
Questi invece sono ancora nuovi di zecca.


domenica 15 giugno 2014

Unknown Pleasures


Trentacinque anni fa, il 15 giugno 1979 usciva Unknown Pleasures.
Fu stampato in diecimila copie senza singoli promozionali. All'inizio le vendite furono piuttosto fiacche fino all'uscita, qualche mese dopo, di Transmission: la miccia che contribuì a far decollare un album destinato col tempo a diventare un cult con una copertina tramutata in icona.

venerdì 30 gennaio 2009

Da Bowie a Dylan: un disco di covers a sostegno di Warchild

War Child è un'associazione non governativa impegnata da anni nelle zone di guerra a prestare cure mediche e assistenza all'infanzia. A metà febbraio uscirà un disco di cover molto interessante i cui proventi andranno a beneficio dei bambini di Afghanistan, Iraq, Uganda e Rep. Democratica del Congo. I responsabili di Warchild hanno chiesto a 15 icone del rock di scegliere una loro canzone e indicare un nuovo interprete che a loro giudizio avrebbe potuto renderla al meglio. Qui sotto c'è il risultato: che ve ne pare? Io il disco lo comprerò di certo. Nel frattempo su streogum.com è possibile sentire la cover di Heroes (siamo alla 50° cover) fatta dai Tv on the Radio e Transmission (pezzo impegnativo) rifatta dagli Hot Chip.
Tracklist:

1- Beck (Bob Dylan: Leopard-Skin Pill-Box Hat)
2 - Scissor Sisters (Roxy Music: Do The Strand)
3 - Lily Allen (The Clash: Straight To Hell)
4 - Duffy (Paul McCartney: Live And Let Die)
5 - Elbow (U2: Running To Stand Still)
6 - TV On The Radio (David Bowie: Heroes)
7 - Hot Chip (Joy Division: Transmission)
8 - The Kooks (The Kinks: Victoria)
9 - Estelle (Stevie Wonder: Superstition)
10 - Rufus Wainwright (Brian Wilson: Wonderful/ Song For Children)
11 - Peaches (Iggy Pop: Search And Destroy)
12 - The Hold Steady (Bruce Springsteen: Atlantic City)
13 - The Like (Elvis Costello: You Belong To Me)
14 - Yeah Yeah Yeahs (The Ramones: Sheena Is A Punk Rocker)
15 - Franz Ferdinand (Blondie: Call Me)

sabato 1 novembre 2008

Visioni: Control - Anton Corbijn 2007

Ian Curtis con la figlia Natalie oggi trentenne.
Finalmente domenica sono riuscito a vedere il fim sulla vita Ian Curtis, il leader dei Joy Division morto suicida il 18 maggio del 1980 alla vigilia del tour americano del gruppo. Mi sono (solo in parte) spogliato dall'entusiasmo dell'ex fan che in quegli anni ascoltava e suonava quella musica, per un approccio più neutro, trattandosi appunto di un film e non un di un concerto o di un documentario celebrativo.
I pregi: Primo fra tutti una fotografia splendida, un bianco e nero magistrale che dimostra tutta la bravura di Corbijn, al suo primo lungometraggio, ma navigato fotografo e regista di videoclips per U2, Depeche Mode, REM e così via. Altra nota di merito la recitazione di altissimo livello di Sam Riley che offre una prova convincente a tutti i livelli. La danza epilettica sul palco è praticamente identica a quella del video originale della BBC. La colonna sonora è fantastica: oltre all'ovvio utilizzo dei pezzi dei Joy Division e New Order, abbiamo Bowie (Drive in Saturday, The Jean Genie, Werszawa), Velvet Underground (What’s goes on), Kraftwerk (Autobahn), Iggy Pop (Sister Midnight).
Le critiche: Come si poteva intuire Control non è un film musicale nel senso classico del termine, l'ha dichiarato anche il regista. Ian Curtis ed anche i Joy Division erano distanti anni luce dal prototipo della rock star; inoltre la sceneggiatura, tratta dal libro della moglie, giustamente pone l'accento sulla figurata tormentata e sofferente del cantante. Tuttavia a mio avviso si è persa l'occasione di descrivere parallelamente alla vicenda personale, un periodo, quello della nascita della new wave e del dark agli inizi degli anni '80 in Inghilterra, che ancora non è stato raccontato al cinema. Una fase di entusiasmo, di novità e di estrema creatività per la musica, con la nascita delle etichette indipendenti e di una marea di gruppi e musicisti che hanno lasciato un marchio indelebile.
Note finali:Nel complesso un buon film che riesce nell'intento di raccontare la biografia di Ian Curtis senza mitizzazioni e a far emergere le peculiarità di una band esteticamente unica nella storia della musica. All'interno della trama, si poteva dare un po' più spazio alla sfondo storico-musicale in cui si svolgono gli eventi, che in diversi snodi paiono procedere un po' lenti e distaccati dalla realtà sociale.
Ridardataria e ridicola come numero di copie e la distribuzione italiana.

giovedì 16 ottobre 2008

Video '80 TV inglese: Joy Division - She's lost control

In occasione dell'uscita del film Control sulla vita di Ian Curtis (esce il il 24 ottobre, spero venga distributo) sono andato a ripescare questo filmato della BBC del 1979. Da qualche tempo il leader dei Joy Division sul palco aveva cominciato a lanciarsi in balli convulsi e, ironia della sorte, nel dicembre del '78 fu vittima del primo attacco causato dall'epilessia, che gli segnò la vita e gli condizionò pesantemente la carriera artistica fino a portarlo al suicidio a soli 23 anni. Fu proprio la malattia ed in particolare una ragazza epilettica conosciuta nel centro di riabilitazione in cui lavorava ad ispirare a Ian Curtis questa canzone. Il loop disco-meccanico e alienato della batteria introduce questo pezzo sofferto. L'anno dopo nel 1980 uscì Closer, uno dei capolavori del dark punk e testamento spirituale di Curtis. Impressionante è la somiglianza dell'attore inglese Sam Riley che nel film interpreta il cantante mettendone in evidenza tutto il suo carisma e il suo tormento.
Il trailer del film.

giovedì 24 luglio 2008

"Control" Il film sulla vita di Ian Curtis

Probabilmente (speriamo) in settembre dovrebbe uscire nelle sale per Metacinema, "Control", il film diretto da Anton Corbijn sulla vita di Ian Curtis, cantante dei Joy Division. Il film, già uscito in Inghilterra e Olanda è già stato presentato con successo anche al festival di Cannes. La sceneggiatura è stata tratta direttamente da Touching From A Distance, la biografia di Curtis scritta dalla moglie Deborah pubblicata in Italia con il titolo di Così vicino così lontano. Viene finalmente reso omaggio ad una band leggendaria, scioltasi dopo il suicidio del loro leader e cantante (riformatasi poi come New Order) con all'attivo due solo dischi: Unknown pleasure e Closer (1980) che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Girato inizialmente a colori, il film è stato in seguito trasformato in bianco e nero, forse per creare maggiore sintonia con la personalità tormentata di Ian Curtis, malato di epilessia (nei suoi diari giovanili lui stesso la definiva "il grande male") e la musica dark del gruppo di Manchester in un'epoca di grande fermento musicale, quello dell'Inghilterra della fine anni '70 e inizio anni '80, dove furono gettate gettate le basi di nuove formule musicali per gli anni a venire.
Nel frattempo accontentiamoci del trailer in inglese