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mercoledì 15 ottobre 2008

Focaccia dolce alle mele

Ha ragione Carla... in quest'ultimo periodo il web ribolle come non mai di iniziative, concorsi, raccolte, amarcord gastronomico letterari e io mi sento alla rincorsa di mete inarrivabili! Progetto e poi demordo... ma... un quarto d'ora fa ho inciampato in un progetto interessante. Essenza di vaniglia propone una raccolta di ricette di torte di mele.
Il fatto è che mesi e mesi fa ho fatto una focaccia dolce alle mele. Non l'ho mai postata. Me la ero completamente dimenticata!!
Ma ora la posto...


FOCACCIA DOLCE ALLE MELE

(tratta da VOGLIA DI PANE! di A. Prandoni e S. Gianotti, pagina 138)
INGREDIENTI (dose dimezzata rispetto all'originale):
500 grammi di farina O
250 grammi di latte (nel mio caso di riso)
15 grammi margarina vegetale (nel libro burro)
15 grammi di malto di mais (nel libro miele)
20 grammi zucchero di canna integrale
7 grammi di lievito secco (nel libro 12 di lievito fresco)
un pizzico di sale
due mele (le mie erano golden, forse sono meglio le renette!) tagliate a fette
PROCEDIMENTO: creare una fontana nella farina. Nel centro mettere lievito, il malto, metà zucchero e metà latte. Amalgamare con una forchetta, poi aggiungere tutti gli altri ingredienti (tranne le mele e il poco zucchero rimasto). Impastare energicamente, quindi mettere a lievitare coperto con un panno umido per 60 minuti. Trascorso il tempo della lievitazione, stendere l'impasto altro un centimetro e infilare le fette di mele sulla superficie, spolverizzare di zucchero e far lievitare altri 60 minuti. Cuocere a 200°C per trenta minuti con vapore**, per esempio io ho messo un pentolino di acciaio con tre dita d'acqua nel forno, mentre si riscaldava.



**secondo le autrici è importante che pane, focacce e simili cuociano in ambiente umido. Suggeriscono di buttare un cubetto di ghiaccio o due nel forno caldo qualche minuto prima di infornare.

venerdì 3 ottobre 2008

Sughi d'uva (e gh'ò 'na fâm ch-l'ée sèinza educaziòun)

La reggianità emerge nei momenti più impensati. Oggi, mentre stavo spiegando il dettaglio di una fattura, lo stomaco di un cliente affamato si è fatto sentire. Si è scusato in dialetto con un "l'è ora che... mettòm la pànza in perècol" (cioè che ci prepariamo a un lauto pranzo). Io ho subito pensato alla torta di bietole (erbazzone vegan) che ho preparato ieri sera e che mi sarei mangiata a pranzo; non immaginavo certo che l'ennesimo tocco reggiano si era nel frattempo materializzato sul tavolo della cucina per mano della zia Vitto. È una delle due sorelle di mia madre: come le sue sorelle non cucina, fa da mangiare. Benissimo. Quando dico che fa da mangiare intendo proprio che non spignatta per diletto (come molti di quelli che leggono i blog di cucina), bensì perché i famigliari hanno la malsana abitudine di sedersi con i piedi sotto il tavolo tre volte al giorno e s'aspettano primo, secondo, contorno e frutta. Fra le molte cose che prepara in maniera sublime ci sono i sughi d'uva... che mi aspettavano sul tavolo, appunto!

SUGHI D'UVA
DI ZIA VITTORINA













INGREDIENTI:
(proporzione fra mosto e farina)
un cucchiaio di farina bianca
un mestolo di mosto d'uva (si compra alla cantina sociale, ora!!)
PROCEDIMENTO: portare a bollore il mosto e schiumarlo. Spegnere e far raffreddare. Aggiungere la farina setacciata mescolando con una frusta e incorporare evitando i grumi... Rimettere sul fuoco, far bollire a fuoco medio per pochi minuti (quattro). Spegnere e versare in piatti fondi (o altro contenitore di ceramica). Si solidificherà diventando freddo.
Si conservano in frigo per una settimana... se non finiscono prima!

giovedì 11 settembre 2008

Kanten di pesche allo zenzero

Kanten è il nome giapponese dell'agar-agar. L'agar-agar è un'alga insapore ricca di fibre e di minerali, ma priva di calorie che, pare, aiuta a ridurre il colesterolo cattivo e ad abbassare la pressione sanguigna e il livello di zuccheri nel sangue. Esiste la kanten diet... pare sia stata un must in Giappone nel 2005 (che dite?! Non siete soliti seguire trend datati?). La si può trovare in commercio in fiocchi, barre, fili o polvere. Viene utilizzata spesso al posto della colla di pesce (che poi è colla di ossa e cascami bovini e/o suini) e della gelatina per il suo potere addensante. Il bello è che se usate il kanten per fare le gelatine non avrete una gelatina ingessata e sussiegosa, bensì una (più o meno) tremula cratura adatta ad imprigionare frutta, verdura o pensieri molesti!


La ricetta si compone di tre semplici passaggi:
  1. pelare e tagliare a dadini una pesca matura (o due se sono piccole), aggiungere il succo di mezzo limone e un cucchiaio raso di zucchero di canna; grattugiare un pezzetto di zenzero (dimensioni di una falange) e aggiungerlo alla macedonia di pesche che avrete messo in un recipiente adatto a contenere la gelatina
  2. fare un infuso con 500 ml di acqua, due bustine di tè verde e un cucchiaio di "Bacche di bosco" (mirtilli, mele, ibiscus, etc...) e dolcificare con un cucchiaio di malto di mais; aggiungere un cucchiaino colmo di agar-agar in polvere e far bollire dolcemente per cinque minuti
  3. versare il liquido sulle pesche, mescolare e lasciar raffreddare; riporre in frigorifero per almeno una notte.


Mi piace da pazzi! Direi che è la cosa più vicina al mio concetto di dolce che io abbia mangiato in quest'ultimi tempi. Suppongo che non sarebbe male nemmeno con un buon vino al posto del tè!

NB: i dolci non sono il mio forte... mi piace farli, ma le mie papille virano al cloruro di sodio.

giovedì 4 settembre 2008

Insalata di verdure estive e avocado

Quando vedo una ricetta in qualche modo simile a una mia mi entusiasmo: mi piacciono le affinità tanto quanto le differenze. Le differenze mi permettono di imparare, confrontarmi e crescere. Le affinità mi consolano! Giro per i food-blog e rimango spesso incantata, come Alice nel paese delle meraviglie davanti al Ghignagatto... vado di qua e di là per ore. Qualche giorno fa, durante uno dei miei pellegrinaggi ho fatto visita a Kevin, dal suo blog passo quasi quotidianamente: non lo conosco bene e nemmeno da molto tempo, ma mi sembra un tipo decisamente interessante... anzitutto è un uomo* (in un mondo, quello dei blog di cucina, molto femminile!), un uomo curioso e in fuga dalla noia in cucina, un uomo capace di inanellare una serie infinita di ricette... e mi fa venire fame ogni volta che passo da lui! Insomma, qualche sera fa ho notato la sua insalata di avocado e mais e mi è sovvenuto che giaceva ormai dimenticata la foto di una mia creatura simile di qualche tempo fa, mossa di desiderio di emulazione posto quanto segue:

Verdure estive in trappola di avocado**


INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:
quattro fette di pane casereccio tostato (il mio molto)
otto pomodorini datterino
una piccola scatola di mais cotto
sei rapanelli a julienne
una zucchina giovane a julienne
tre foglie di radicchio pan di zucchero a julienne
un cipollotto di Tropea affettato sottilmente
un avocado maturo
sale
succo di un limone
PREPARAZIONE: tagliare a metà l'avocado, togliere il nocciolo (basta dargli un colpetto con la lama del coltello in modo da piantala bene nel nocciolo e poi ruotare il coltello!), togliere la pelle e schiacciare la polpa dell'avocado (o frullarla) emulsionandola con il succo del limone. Mescolare le verdure, salare e aggiungere la crema di avocado. Servire subito!


*Colgo l'occasione per elencare i food-blog maschili che mi piacciono di più (in rigoroso ordine sparso)... Ziodà, gran cerimoniere del saccarosio e cavaliere della focaccia doppia; cucchiaio di legno, che vorrei come vicino di casa per poter assaggiare e non solo copiare le sue ricette di tofu e seitan; essenza alimentare, perché è un geometra delle gelatine; lo zucchino d'oro, che trasferisce la creatività da musicista in piatti semplici e coloratissimi; ricette vagabonde, perché Gunther va letto anche in Papille vagabonde; il cuoco di artificio, che in realtà essendo cuoco è come se giocasse in casa, ma è talmente simpatico che gli si perdona anche la professione...

**l'avocado non mi fa impazzire. Ma... è un frutto (??) prodigioso: ha effetti benefici su stomaci in disordine e acidità, placa le infiammazioni e pare avere effetti sedativi sulle ulcere intestinali. L'olio di avocado è usato per curare la psoriasi. Contiene una ventina di vitamine e una pletora di minerali, luteina carotenoide (ottima per la vista) e il 23% di grassi. Ma sono grassi fantastici: saluberrimi e anticolesterolo. Un avocado medio fornisce circa 100 calorie.
Non cuocete l'avocado e non surgelatelo.
NB: parrebbe avere effetti afrodisiaci. Forse. Io non ricordo...

domenica 10 agosto 2008

Insalata di cavolo, carote, radicchio rosso, arame marinate e pompelmo rosa

Pranzo ricco di minerali, antiossidanti, calcio e compagnia briscola. Gli ingredienti sono su per giù quelli che affollano il titolo del post...
INSALATA DI CAVOLO, CAROTE, RADICCHIO DI CHIOGGIA, ARAME E POMPELMO ROSA

PER UNA PERSONA
... 1/4 di cavolo cappuccio tagliato a julienne sottili
... una carota affettata con un pela-verdure (a tagliatelle)
... quattro foglie di radicchio a julienne sottili
... spicchi di un pompelmo rosa (pelato al vivo raccogliendo il succo che inevitabilmente si produce durante l'operazione)
... arame marinate (Come? Ammollare le alghe in poca acqua per cinque minuti; cuocerle fino ad assorbimento dell'acqua in cui avrete aggiunto un cucchiaino di shoyu e due di mirin. Si conservano in frigorifero per tre o quattro giorni e sono adatte anche come aggiunta a creme spalmabili)
... due cucchiaini di olio extravergine d'oliva
... un cucchiaino di aceto balsamico di Modena
... cristalli di sale rosa
... pochi semi di sesamo nero
PREPARAZIONE: mescolare le verdure crude in una insalatiera. Mescolare arame e spicchi di pompelmo. Preparare una emulsione di aceto balsamico, succo di pompelmo e sesamo nero: versare sulle alghe e pompelmo. Condire l'insalata di verdura con olio e sale. Unire le due preparazioni.

Completavano il pasto: piccoli wasa e (chi ride fa una brutta fine) mortadella finta. Fake. Tre settimane fa ho ordinato al telefono da un laboratorio di Vicenza (o Padova?!) una consegna di seitan e tofu. Sono super soddisfatta di non dover peregrinare in giro per la provincia alla disperata ricerca di qualche Simil-Naturasì aperto e adeguatamente rifornito. Fra gli altri, succube dell'improvviso amarcord del profumo della mortadella, mi sono lasciata attirare da questo ennesimo FAKE... la mia vita è costellata di falsi, farlocchi, rimpiazzi e succedanei... e, tutto sommato, ne sono quasi lieta!

PS: Vi rammento alcune delle mie precedenti insalate...
Insalata algerina
Insalata di cannellini
Insalata di cous cous
Insalata di barbabietole e carote
Insalata cubista
Insalata riflessiva
Insalata di fagioli del Purgatorio

martedì 29 luglio 2008

Se bastasse un solo lampone...

...e invece non basta!
Per fare un frullato nutriente e buono io parto dai frutti di bosco. In questo periodo i miei preferiti sono lamponi e ribes rossi.
Ecco una non ricetta, veloce e super-saziante, alla quale ricorro spesso con minime variazioni, se ho un attacco di pigrizia culinaria (di palato e d'opera).

INGREDIENTI:
... mezza banana
... un bicchiere di latte di soia
... un pizzico di vaniglia bourbon
... un cestino - più o meno cento grammi - di lamponi/ribes rossi (preferibilmente congelati per ottenere l'effetto cubetto di ghiaccio, cioè cremosità del frullato)
... mezzo cucchiaino di germe di grano
Frullare gli ingredienti per un paio di minuti.
A me piace denso!