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giovedì 23 aprile 2009

Riso integrale germogliato, furikake e zampa di gatto numero due****

Ho scoperto un modo potenzialmente utile per morire (quando sarà ora, mica ho fretta) in perfetta salute. Posso aggiungere il riso integrale germogliato alla mia già saluberrima alimentazione.
Lo si può preparare in casa o comprarlo già germogliato. Poi si cuoce. Poi si mangia.
Il riso germogliato, alimento da poco riscoperto anche in Giappone (era caduto un po' in disuso) è molto interessante dal punto di vista nutrizionale, poiché proprio la germinazione neutralizza l'acido fitico* e migliora la bio-disponibilità dei suoi nutrienti.

COME PREPARARE IL RISO INTEGRALE** GERMOGLIATO - HATSUGA GENMAI: bisogna armarsi di santa pazienza, mettere in ammollo il riso dopo averlo lavato tante volte fino a quando l'acqua sarà limpida e priva di impurità e...
1- metterlo in un recipiente e coprirlo di acqua (priva di calcare, meglio); lasciarlo ammollare per dodici ore
2- scolare il riso e sciacquarlo bene
3- lasciarlo nel colino e coprilo con un canovaccio pulito (deve stare al buio), lasciare un recipiente sotto al colino perché un poco di acqua tenderà a precipitare (!)
4- sciacquare ogni 12 ore per un totale di 24 o 48 ore (dipende da quanto fa caldo), lasciandolo poi sempre coperto, nel colino a germogliare (piccolissime radici appaiono e il lavoro e finito)

COME I PIGRI, I FRETTOLOSI O I CURIOSI (vediamo se mi piace, poi magari lo faccio io...) SI CIMENTANO CON IL RISO GERMOGLIATO: lo comprarano su internet o in qualche negozio dove vendano cibo macrobiotico o giapponese. NB: costa parecchio... (ma io ho dovuto provare prima di capire che mi piaceva).

RISO GERMOGLIATO e FURIKAKE DI SESAMO NERO, TE' VERDE E SALE

RICETTA: ho cotto una parte di riso in una parte e mezzo di acqua, senza sale, in pentola di coccio con coperchio per 35 minuti a fuoco bassissimo. Non è rimasta acqua. Ho impiattato e cosparso di furikake***.
Mi è piaciuto tantissimo.


* L'acido fitico è tradizionalmente considerato un fattore antinutrizionale, cioè una sostanza in grado di limitare l'assorbimento o l'utilizzo dei nutrienti. Nel caso specifico, legandosi ad essi a formare sali insolubili (fitati e fitina), l'acido fitico ostacola l'assorbimento di alcuni minerali (calcio, ferro, magnesio e zinco). (...) I fitati vengono inattivati dal calore e dalla fermentazione. Anche l'ammollo prolungato, classico metodo per migliorare la digeribilità dei legumi, contribuisce a ridurre fortemente le concentrazioni di acido fitico nell'alimento. Per quanto riguarda il pane, la lievitazione lenta con la pasta acida è in grado di abbattere il contenuto di questi fattori antinutrizionali, mentre lievito di birra e lieviti industriali non sono altrettanto efficaci, perché promuovono una lievitazione eccessivamente rapida. Anche una buona cottura del pane contribuisce ad eliminare l'acido fitico presente nell'alimento.
(Fonte: http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/acido-fitico.html)
**
Perché integrale?! Perché al riso bianco hanno tolto la parte che germoglierebbe...
***
In commercio esistono moltissimi tipi di furikake pronti. Si tratta di un condimento per il riso cotto. Gli ingredienti potenzialmente utilizzati sono millanta (vegetali o animali)... ma si può pure fare in casa. Bastano ingredienti secchi di vostro gradimento da mescolare e sparpagliare.

PS:
la zampa di gatto è la comparsata di DUE, la gattina trovatella che oggi, mentre fotografavo il riso, mi zampettava intorno cercando di curiosare nel piatto. **** Pubblico (a gentile richiesta di Lo, la gallina con le piume instabili) la foto di Due, detta la termolabile, perché è freddolosa come tutti gli abitanti di questo rifugio.

giovedì 9 ottobre 2008

Avanzi... un altro!

Mi piace quando avanza qualcosa di scondito, neutro e malleabile. Penso sempre di essere un tipo fantasioso, ma finisco per ridurre tutto in... polpette!


INGREDIENTI:
una decina di foglie di radicchio rosso lungo (quelle esterne, più dure) a pezzetti
tre scalogni affettati
un cucchiaino di olio di sesamo
una tazza di riso integrale già cotto (l'avanzo!)
panatura di mais e pane grattugiato
lievito alimentare in scaglie (sostituto del parmigiano)
semi di girasole
PROCEDIMENTO: far saltare in padella scalogno e il radicchio a fiamma moderata mescolando di continuo, aggiungendo poca acqua se necessita. A freddo aggiungere l'olio. Frullare due terzi del riso insieme alla verdura saltata fino ad ottenere una crema densa. Aggiungere il lievito e mescolare (meglio con le mani, anche se a me fa un po' impressione tutta la roba che finisce sotto le unghie...). Formare le polpette (bagnandosi le mani o usando due cucchiai per formare delle quenelle, polpette oblunghe), passarle nella panatura mista ai semi. Cuocere in forno pre-riscaldato a 200°C per una ventina di minuti, girandole a metà cottura.
Rispetto a quelle che faccio di solito erano amarognole (radicchio), molto adatte al clima autunnale: erano croccantissime all'esterno e morbide dentro (molto buone anche fredde il giorno dopo).

martedì 9 settembre 2008

Riso nero (e integrale) con verdura

Ieri sera ho messo in ammollo mezzo bicchiere di riso: 2/3 riso nero (Venere) e 1/3 riso integrale. L'ammollo riduce il tempo di cottura dei cereali integrali e li rende vivi. Insomma li risveglia dal letargo. Poi ho preso spunto da... NON RICORDO!** Era tardi, sono suonata e anche stonata: chiunque riconoscesse come sua la matrice di questa ricetta è pregato di ricevere seduta stante le mie... congratulazioni, è buonissimo!


INGREDIENTI PER UNA PERSONA:
>> mezzo bicchiere di riso integrale (2/3 Venere e 1/3 Arborio)
>> una volta e mezzo il suo volume in acqua (per cuocerlo)
Cuocere il riso in una pentola con il fondo pesante, per circa 25 minuti (questo dopo otto ore di ammollo).
>> due scalogni affettati
>> due cucchiai di fave surgelate
>> un quarto di peperone giallo a dadini
>> un gambo di broccolo a dadini (non mi piace metterlo nelle orecchiette e non voglio buttarli, quindi me ne ritroverò pressoché ovunque da qui alla fine della primavera prossima)
>> una zucchina microscopica
>> due cucchiaini di olio extravergine d'oliva
>> sale
>> miso d'orzo
Scaldare l'olio nel wok e far rosolare scalogni e fave per tre minuti a fuoco medio basso; aggiungere il resto della verdura e il sale, mescolare in continuazione per quattro o cinque minuti (la verdura deve essere tenera, ma non molle). Aggiungere il riso, far saltare in padella un minuto, quindi spegnere. Aggiungere il miso (stemperato in pochissima acqua tiepida) e mescolare a fuoco spento.

NB: ottimo modo per far sparire le verdure imboscate (intere o redivive).

** Ma vieni!! Ho recuperato la fonte di ispirazione: si tratta di Susy di PASTICCI E DELIRI DI UNA STREGA IN CUCINA!

lunedì 2 giugno 2008

Riso nero, fave dell'orto di Nicola e miso

A me bastano due giorni di pioggia per ripiombare nell'autunno. Non è che mi dispiaccia in senso assoluto... mi irrita in senso lato: divento cisposa e arruffata, mi si incarniscono le idee e licenzio ogni voluttuosa idea di cordialità. L'umidità mi rende asociale.
Cerco di rimediare... annaspo...
... quasi quasi mi faccio uno sciampo! (Ma lo hai fatto ieri sera...!)
... quasi quasi mi guardo un filmetto sciocchino... (Nooooo!)
... quasi quasi leggo L'eleganza del riccio... (Quando sono di umore così liquido?! Sì e poi magari vado a dire in giro che è un romanzo sopravvalutato... aspetterò... per il buon nome del mio senso critico)
... quasi quasi sfagiolo tutta la borsa di fave che mi ha portato Nicola (Gulp! Una borsa enorme... anche da sbucciare fava per fava... va bene che sono quelle dell'orto... ma la buccia è amara...

"Amargura, descansada e triste
-Parece lonjura ou medo?
É quase certo, Que nada existe;
Nada está perto,
Nem eu estou triste"

... l'associazione mentale Madredeus e buccia delle fave mi ha quasi convinta che non sia il caso di annerirsi le dita con il lungo lavoro di riduzione frazione edibile...)
E invece mi butto nella consolazione di dieci dita nere e di una zuppa scura pure lei. Total black.


Ingredienti
... una grossa borsa di fave con baccello (aprire baccelli, recuperare fave, pelare fave, congelare fave... tutte tranne mezzo bicchiere che userete per la zuppa)
... un quarto di bicchiere di riso nero messo in ammollo
... un pomodoro secco
... mezza cipolla bianca tagliata a cubetti
... due centimetri di alga kombu (ammollata con il riso e poi cotta insieme al tutto)
... acqua
... un cucchiaino e mezzo di miso d'orzo (sale o dado)
... un cucchiaino di olio extravergine d'oliva
Procedimento: ringraziare Nicola per le fave e assicurarlo del fatto che no, non sono affetta da favismo e che mi piacciono molto e che le avrei subito pelate e congelate. Cuocere il riso nero in una pentola a parte (è un riso integrale, molto buono e dalla piacevole consistenza soda; io l'ho cotto trenta minuti con un bicchiere di acqua, poi l'ho aggiunto alla minestra per terminare la cottura). Mettete a rosolare la cipolla con le fave, a fuoco medio, per cinque minuti, aggiungendo poi il pomodoro a pezzetti, la kombu e un bicchiere di acqua, continuando la cottura a fuoco basso fino a cottura del riso. Se si calcola bene la quantità di acqua necessaria il riso dovrebbe cuocere assorbendola quasi del tutto. Aggiungere il riso alla minestra di fave e continuare la cottura per altri cinque minuti. A fuoco spento aggiungere il miso diluito in poco brodo di cottura della zuppa e lasciar insaporire pochi minuti.
Buonissima!












(NB: sono ancora un po' malmostosa...)

giovedì 17 aprile 2008

Riso?! Sì, riso tailandese profumato

A capofitto, ma sulla superficie delle emozioni e degli eventi: io sono una superficiale profonda e vivo così tutte le novità. Intensamente. In modo totale. Finché dura. Fino a quando non mi stufo e passo oltre: baci e abbracci.
Ci sono però alcune costanti: il riso (seme commestibile di pianta erbacea annuale) e il riso (ridere), per esempio, che non mi bastano mai! Apprezzo le due cose insieme. Apprezzo anche la motivazione con la quale Lo mi fa omaggio di un premio


(ora Lo, non esageriamo con i premi, che poi mi monto la testa, inoltre è profondamente diseducativo premiare soltanto e tu lo sai meglio di me...) che accetto d'luntera (NDT, volentieri). Pensavo di passarlo ad alcune conoscenze recenti: mucca pazza per la sua sensibilità e estro creativo e briggis l'instancabile wanderer (viandante)...





























Offro a tutti un riso profumato e coloratissimo...
Ingredienti:
un bicchiere di riso bianco tailandese
acqua
un cucchiaio di curcuma
tre code di cipolla fresca (il verde)
due cucchiai di alghe hiziki
cavolo cappuccio
sale
salsa di soia
olio extravergine d'oliva
Svolgimento: ammollare le alghe per cinque minuti, poi cuocerle 10/15 minuti con acqua e poca salsa di soia. Affettare cipollotto e cavolo. Lavare il riso cambiando l'acqua tre volte, versare in una pentola e aggiungere acqua fino a superare di un dito il livello del riso: aggiungere la curcuma e cuocere a fuoco medio alto fino ad evaporazione del liquido; spegnere il fuoco e coprire, lasciando riposare cinque minuti. Mettere il riso in un piatto per far raffreddare. Mettere l'olio in padella, aggiungere il riso e il cavolo, salare e mescolare. Dopo qualche minuto aggiungere alghe e cipollotto e continuare a far saltare in padella mescolando con continuità. Buon appetito!

sabato 5 aprile 2008

Polpette (ricollocamento mirato avanzi!?)

Sì. Oggi si inaugura una nuova etichetta: avanzi. Le misure ed io siamo gemelle separate alla nascita. La mia unità di misura preferita fa parte del sistema spannometrico e si chiama tot (detto anche circa). Per questa ragione ho una vera idolatria per le bilance, il metro da sarta e le persone precise. Quando cucino, spesso, esagero quel poco che basta ad avere troppo poco di ogni e nessuna prospettiva di pasto replicato il giorno dopo, perché ciò che avanza è un meno-di-poco (unità sel sistema sopra citato, visibile a occhio nudo, misurabile di cucchiai da tavola) di ogni. Buttare, però è terribile.
Ieri mi sono dunque ritrovata con:di riscaldare il riso, nemmeno a parlarne... e la verdura mi piace solo appena fatta (ma va?!).
Quindi ho tirato fuori l'estro sopito e, memore delle incredibili polpette dei tempi dell'asilo, ho frullato il riso (senza alcuna aggiunta), frullato la verdura e mescolato i due prodotti in attesa di illuminazione. Ci mancava qualcosa... ho pensato ai semi oleosi che possiedo e uso meno di quanto dovrei. Essi sono ricchi sostanze nutritive importantissime per chiunque: non ultimi i più che di moda omega-vari. Ho mescolato semi di girasole, di zucca, di sesamo e di lino con poco sale ed li ho aggiunti ad una miscela di farina per polenta e pane in parti uguali.
Con l'aiuto di due cucchiai ho fatto delle polpette oblunghe che ho poi impanato. Non è stato necessario l'utilizzo di uovo o altro aggregante. Ho messo le polpette in una teglia leggermente unta di olio extravergine d'oliva (che ho spruzzato anche sulle polpette), poi le ho cotte in forno preriscaldato a 200 ° C per 40 minuti (girandole una volta). Ovviamente ho mangiato anche la guarnizione del piatto (radicchio rosso e cicoria cimata).

giovedì 3 aprile 2008

Riso?!

Beh... ogni tanto sono un tipo ripetitivo. Ogni tanto mi dimentico di andare a capo. Ogni tanto mi si disattiva il cervello e gli occhi gli trasmettono immagini che per lui non possono significare: occhio e cervello si comportano (in this case) come alcune mie colleghe... una percepisce ma non significa... un'altra significherebbe, ma non percepisce... tilt della comunicazione. Ogni tanto, dicevo, fantasia e capacità di immaginare mi abbandonano lasciandomi temporaneamente incapace di creare. Ogni tanto quindi mi metto a svuotare sistematicamente tutto il reparto "penne" e mangio solo quel tipo di pasta fino ad averla finita. Ogni tanto mi consolo raccontandomi che si tratta di bisogno di space-cleaning: fisico e mentale; allora mastico il boccone del consolo e mi faccio i complimenti per come riesco a complicare le cose semplici.

Ogni ogni tanto scritto sopra era per perorare la causa della settimana del riso. Ancora una ricetta con riso (infatti!). Tre risi per la verità: riso baldo integrale + riso rosso selvatico integrale + riso nero selvatico ammollati alcune ore poi cotti con asparagi.

Ingredienti:
1/2 bicchiere di riso misto (ammollato come al solito)
1 + 1/2 bicchiere di acqua
sale
un grosso mazzo di asparagi tagliati a tocchetti lasciando le punte un po' lunghe
tekka*** (facoltativa, utile per chi non mangia formaggio)

Svolgimento: mettere sul fuoco il riso e tutta l'acqua e portare a bollore lentamente; dopo dieci minuti di cottura (a fuoco bassissimo con coperchio) aggiungere gli asparagi e il sale (o il dado o altro insaporitore o esaltatore di sapidità). Continuare la cottura per altri venti minuti controllando che l'acqua non evapori del tutto. Impiattare. Aggiungere sul piatto un po' di tekka***.

TEKKA (?!): è un condimento giapponese - ricco di minerali e vitamine - il cui nome significa "radice di ferro"; viene prodotta con carote, bardana, radice di loto, hatcho miso, radice di zenzero e olio di semi di sesamo lungamente cotti e macinati. Ha un sapore forte e salato; è energizzante e riscaldante.

Poiché la moderna alimentazione ci fa spesso esagerare con i cibi raffinati, i grassi e (spesso a causa di diete con nomi sostantivanti) le proteine, è bene organizzarsi un minimo istituendo magari il "whole-eating" day: traduzione in dialetto reggiano "incòo magnòm intregreel", giusto per ristabilire la via del rifugio. In questa direzione la tekka è un valido aiuto (ogni tanto a piccolissime dosi, vale il principio di non esagerare nemmeno nell'estremismo salutistico, che poi si corre il rischio, come dice mia zia Nella, che scampiamo tutti e ci viene del fisso).

martedì 1 aprile 2008

Mi è tornata voglia di leggere: alto indice glicemico...



Il titolo suggerisce qualcosa? Beh, complici il sole tiepido e le pulizie di primavera nella mia libreria (ho trovato alcuni titoli non letti! Li avevo comprati e dimenticati...) mi è tornata voglia di leggere e ho pochissima voglia di cucinare due volte al giorno. Lunedì sera ho preparato una tipica insalata di riso (vegan, minimalista e con poca attenzione a cosa fosse di stagione e cosa no): volevo che mi facesse sia da pranzo che da cena per il giorno dopo. Missione compiuta!

Ingredienti:
1/2 bicchiere di riso integrale precedentemente ammollato per alcune ore
sei olive nere e sei olive verdi (anche otto)
una scatolina (saranno 60 grammi circa) di mais dolce
una carota e un pezzo di sedano rapa tagliati ad arte (con quell'aggeggio che fa le onde)
cipolline e cetriolini sott'aceto (i miei erano in aceto di mele)
funghi champignones affettati
qualche cimetta di cavolfiore
1/3 di peperone a pezzetti
quattro cucchiai di piselli surgelati
aceto di mele
sale e olio extravergine d'oliva (un cucchiaio)

Svolgimento: mentre il riso cuoce a fuoco basso (non possiedo la pentola a pressione, mi ci vogliono almeno 35 minuti in questa stagione) in acqua pari a 3 volte il suo volume, taglio i cetriolini, affetto le olive, scolo il mais (lo sciacquo anche...) e mescolo tutto alle cipolline e all'olio per insaporire. Carota, sedano rapa, piselli, cavolfiore e peperone sono stati sbollentati alcuni minuti (in quest'ordine aggiungendo ogni ingrediente a distanza di due minuti uno dall'altro) in acqua salata e acidulata con poco aceto di mele; li ho poi raffreddati sul davanzale... quindi aggiunti alle olive e co. Per i funghi ho usato il solito modo: trifolati! Non ho però messo prezzemolo. Il riso, se tutto va come deve, cuoce assorbendo l'acqua. Si può far raffreddare spianandolo e sventagliandolo come si fa per il riso del sushi: io l'ho passato sotto il getto dell'acqua fredda.
Mescolare il tutto e lasciar padire in frigo fino al primo languore.

L'insalata di riso è uno dei miei piatti favoriti. Mi piace perché è democratica e si presta ad ogni tipo di personalizzazione e... ha pazienza! Ti aspetta in frigo senza languire.

giovedì 31 gennaio 2008

Free rice!?

Che aspetti? Clicca sull'immagine a destra e comincia subito a darti da fare...
Gioca per aiutare a sconfiggere la fame nel mondo... e intanto migliora il tuo inglese.
Per ogni parola indovinata verranno donati 20 grani di riso a sostegno del World Food Programme dell'ONU.