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sabato 10 ottobre 2009

S-tortino di patate e funghi porcini

Un perfetto abbinamento: porcini freschi (regalati da un'amica che vive in montagna, è generosa e non ha mai assaggiato nulla di cucinato dalla scrivente...) e patate del raccolto estivo. Il risultato mi è tanto piaciuto che mi sono strafogata mangiandone fino sentire tirare la pelle sullo stomaco... lo so che non è bello da dire, ma mangiare a crepapelle è terribilmente bello. Come ridere fino a farsi venire le lacrime agli occhi. Come scendere a tutta birra un pendio, accorgendosi a un certo punto che i freni della bici, forse ci hanno mollato! Ecco, forse in questo caso terribilmente prevale su bello!


Non ricordo di aver mai apprezzato tanto la variabilità dell'autunno come mi accade di fare quest'anno... mi godo ogni raggio di sole, ogni goccia di pioggia (qui poca a dire il vero), ogni sbalzo di temperatura. Me ne frego di domani: l'oggi di turno deve sbattermi in faccia almeno due terzi del suo fascino, altrimenti non dormo.

S-TORTINO DI PATATE E PORCINI

INGREDIENTI:
  • patate (tagliate a fette alte meno di mezzo centimetro)
  • funghi porcini freschi (come sopra)
  • olio extravergine d'oliva
  • sale aromatizzato per arrosti o per patate o salamoia bolognese (la mia ricetta preferita è questa)
Non ci sono quantità da indicare... dipende essenzialmente da quanti fughi avete a disposizione! Per tre porzioni io ho usato un grosso fungo (tre etti buoni) e uno piccolo (un etto) e tre patate grosse.
Si affettano le patate (e si mettono a riposare in acqua fresca) e i funghi. In una pirofila si alternano strati di patate e di funghi, ciascuno adeguatamente insaporito con sale/salamoia e poco olio. Si inforna a 180° C, stampo coperto con un foglio di alluminio e si fa cuocere per quindici minuti, poi si toglie la copertura e si fa cuocere a 220° C per altri cinque minuti.

Se non fossi quasi astemia ci berrei su un bianco del Trentino.

mercoledì 29 aprile 2009

Torta salata (un po' troppo...) con aglio ursino

TORTA ALL'AGLIO URSINO

Avevo una pasta sfoglia pronta da usare. Avevo dell'aglio ursino (che crudo per me sa davvero troppo di aglio). Avevo delle patate (pessime, una volta cotte sembravano fatte di gelatina... mah!). Avevo dei funghi champignones. Ho fatto una torta salatissima*, molto buona e coreografica q.b.

INGREDIENTI:
>> un rotolo di pasta sfoglia
>> cinque patate medie a tocchetti
>> un cucchiaio di prezzemolo tritato
>> una ventina di funghi champignones a dadini
>> un mazzetto di aglio ursino (se non avete idea di che aspetto abbia cliccate qui)
>> due cucchiai di parmigiano vegan (il mio in questo periodo è fatto di mandorle frullate e sale fino)
>> salsa di soia
>> sale alle erbe q.b. (o anche meno!)
>> due cucchiaini di olio
>> qualche cucchiaio di acqua

PROCEDIMENTO: tritare in un mixer l'aglio ursino (aggiungere un cucchiaio di acqua se occorre), aggiungere il parmigiano vegan; cuocere in padella le patate con sale alle erbe, un cucchiaino di olio e un poco di acqua; trifolare i funghi con il prezzemolo, l'olio e il sale alle erbe.
Accendere il forno a 220°C.
Omogeneizzare patate cotte e funghi, aggiungere il pesto di aglio ursino** e mescolare. Foderare una teglia con la pasta sfoglia (con carta da forno), versare la verdura sulla sfoglia e rimboccare la sfoglia rimasta nei bordi; spennellare la pasta del bordo con una emulsione di acqua (1/3) e salsa di soia (2/3). Infornare, alzare al temperatura al massimo per cinque minuti (lo shock termico rende la sfoglia migliore) e poi cuocere per altri 15/20 minuti a 200°C.

* magari bastava evitare di salare la verdura ad ogni passaggio...
** una volta cotto l'aglio ursino non ha più sapore di aglio... se lo avessi saputo, forse avrei condito un cous cous o lo spezzato di farro con il pesto, che, benché assai agliato, era molto buono!

NB: l'aglio era corredato di un paio di fiorellini bianchi bellissimi, che ho messo in un vasetto insieme ad altri fiori caduti nella guerra con Due.

sabato 8 novembre 2008

ERBAZZONE VEGAN

Dell'erbazzone si parla solo bene.
E' buono.
Saporito.
Conviviale.
Popolare (L'erbazzone veniva cotto nel forno del pane in un grande stampo rotondo di rame, detto “al sol”. La pietanza era così popolare ed amata dai reggiani che, a fine ottocento si tenevano gare, indette dalle cooperative per realizzare il miglior erbazzone, alle quali partecipava tutta la comunità.).
Vario ed eventuale.
Si presta come antipasto (tradizionalmente nello stesso piatto con altri prodotti tipici emiliani). Si presta come piatto unico.
Prima di diventare intollerante ai latticini ho mangiato con voluttà quello di un fornaio fantastico che non usava strutto o lardo.
Poi per anni l'ho evitato come la peste, perché solo l'odore mi fa svenire di desiderio!
... ma da quando ho iniziato a produrre i miei FALSI d'autore (i fake), ho pensato e ripensato a come riprodurre un erbazzone fake. Ho provato moltissime varianti (alcune inenarrabili) ed ora sono invece lieta di mostrare il mio miglior fake:

Per la pasta ho usato la ricetta di Mikamarlez, che per me è oramai diventata un classico, una certezza! Unica variazione: uso la farina di semola di grano duro, perché scrocchia!
Oggi quindi mi dilungo solo sul ripieno, perché per il resto il procedimento, i tempi di cottura e la forma della torta non mi sono ancora decisa a variarli (stavo pensando però... se tiro la pasta con la macchina per la pasta... ottengo dei rettangoli che saranno porzionabili in modo più adatto a, per esempio, esigenze di trasporto per pranzo in ufficio o per la conservazione in freezer!). Le spiegazioni dettagliate per la pasta le trovate quindi da Mika o cliccando su classico e/o certezza che ho linkato alle mie due precedenti pubblicazioni di torte salate.

R
IPIENO ERBAZZONE VEGAN:
un chilo di spinaci e/o bietole cotte (meglio se misto e da cotto peserà molto meno) tritate a coltello
uno spicchio di aglio in camicia
uno scalogno tritato finemente
alcuni cucchiai di pane grattugiato
tre cucchiai di tofu silk (morbido, cremoso)
tre cucchiai di lievito alimentare in scaglie
un cucchiaio di olio extravergine d'oliva
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO: far imbiondire l'aglio nell'olio, aggiungere lo scalogno (togliere l'aglio), rosolare brevemente, aggiungere il pane, rosolare ancora e, infine, aggiungere le erbette. Mescolare facendo attenzione che il pane non prenda troppo colore (diventerebbe amaro), salare e lasciar raffreddare. La verdure può essere frullata o lasciata a pezzetti (io la preferisco così): aggiungere il tofu, il lievito e mescolare il tutto (meglio se lo si fa con le mani!). Far riposare il tutto una mezzoretta in frigorifero.

Questo tipo di ripieno assomiglia (ho detto assomiglia, mica è uggggguale!) al ripieno per i tortelli verdi che faceva mia madre (con parmigiano, ricotta e un'idea di noce moscata)... io ci ho fatto pure i cannelloni.

sabato 26 aprile 2008

Autointortamento e sensi di colpa per via del caro prezzi sui cereali (alla Wal Mart riso razionato?!)

Nel corso del mese ho postato diverse ricette il cui ingrediente principale era il riso. Riso oggi e riso domani devo aver determinato un aumento della domanda (sono o non sono una opinion leader?), quindi un conseguente aumento dei prezzi! Sono afflitta.
Anche perché la mia ultima rutilante ossessione gastronomica sono le torte salate con impasto di semola. Sento il dovere di mettere le mani avanti e declino ogni responsabilità circa eventuali rincari della semola di grano duro...
Ingredienti:
Pasta...
... ben 300 grammi di semola di grano duro
... circa 1,5 decilitri di acqua tiepida
... un cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro
... un cucchiaio di erbe aromatiche secche (timo, santoreggia, rosmarino, prezzemolo, maggiorana) o fresche secondo il gusto
... un cucchiaino di sale
... quattro cucchiai di olio extravergine d'oliva
Ripieno...
tre carciofi a fettine trifolati con aglio e prezzemolo
un peperone giallo crudo a fettine
funghi champignon trifolati con prezzemolo e aglio
Per l'impasto si procede nel solito modo... lavorare gli ingredienti per una decina di minuti aggiungendo acqua o farina se necessario (ieri sera la semola era idrofoba!).
NB: nell'acqua ho sciolto il concentrato di pomodoro e alla farina ho mescolato le erbe aromatiche. Tanto per cambiare...
ERRORE: ho messo i peperoni crudi... che avranno mai fatto? Cuocendo hanno rilasciato molta acqua (va bene, me la sono voluta
  1. non sono di stagione
  2. ergo contengono più acqua che altro
  3. devo smetterla di accoppiare le verdure per ragioni cromatiche... mica sono vestiti...
ma ammetto le mie colpe e mi prendo i meriti, perché dopo i canonici quaranta minuti di cottura, grazie ad un imprevista falla laterale che ha permesso la fuoriuscita e la evaporazione del liquido in eccesso, il risultato è stato accettabile e gradevole). Sapore e colore sono fantastici, astenersi idiosincratici verso i peperoni (nettamente prevaricanti).

martedì 22 aprile 2008

Della serie... i pasticci che riescono benissimo: torta salata con cavolo rosso alla siciliana

Cambiano i costumi. Da vent'anni a questa parte un movimento di micro-globalizzazione provinciale sta rivoluzionando i costumi alimentari dei cittadini emiliani: ora si mangia l'erbazzone anche a colazione. Lo vendono nei bar (ma mica sempre vale la pena) e i fornai si sbizzarriscono con millanta nuove versioni più o meno light, ripiene di ogni creatura del fulgido mondo creato, si narra, da Domeneddio. Nessuna però è alla mia portata! Lardo e Parmigiano Reggiano non insaccano più le mie budella (frase pulp, me ne scuso, contiene anche una bugia, di fatto: se mia zia Caterina facesse ancora una volta i fritloch, dimenticherei la mia intolleranza...). Nessuna delle creature in commercio (edibile) è alla mia portata. Per questa ragione ho letto per mesi ricette di ogni tipo alla disperata ricerca di un impasto che surrogasse dignitosamente la pasta dell'erbazzone... e l'ho trovata! Mescolo con gratitudine due ricette (qui e qui, grazie ad entrambe per l'idea) ed ecco la mia prima torta salata per la quale non arricchirò la Buit**i! Se ne faranno una ragione!



Ingredienti
Pasta:
...300 grammi di semola di grano duro
...quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
...acqua due decilitri
...due cucchiaini di sale rosa






Ripieno:
...un chilo di cavolo rosso tagliato finemente
...venti olive verdi
...un cucchiaio di capperi dissalati
...un cucchiaio di olio extravergine di oliva
...due bicchieri di acqua calda (o brodo vegetale)



Procedimento
:
impastare gli ingredienti della pasta con un qualsiasi aggeggio meccanico (a mano è da matti!). Ci vogliono parecchi minuti prima che si formi l'impasto e la palla omogenea. Mettere al riposo per mezz'ora (dentro un sacchettino di plastica è meglio). Intanto cuocere il cavolo bagnando con il brodo di tanto in tanto e aggiungere olive a rondelle e capperi sminuzzati a cinque minuti dalla cottura (dipende dal cavolo e dai gusti: quindici o venti minuti in tutto).
Tirare due sfoglie con il mattarello (una più piccola, la misura dipende dallo stampo e da quanto croccante volete la pasta una volta cotta, il mio era un trenta centimetri circa, perché mi piace secca) di diametro leggermente differente: con quella più grande foderate lo stampo (carta da forno o pochissimo olio), versate il cavolo, chiudere con la seconda sfoglia e chiudere il bordo pizzicando la pasta a mo' di tortiglione. Bucherellate la superficie e inumiditela con una emulsione di olio e acqua (1 parte di olio e quattro di acqua). Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per trenta/quaranta minuti.



(ALTRO DA DICHIARARE?!)
BUONA LA LIEVITAZIONE, COTTURA DISTRATTA...
Patisco la seduzione della lievitazione: guardo la torta nel forno, vorrei provare il soda bread, vigilo gli impasti sotto il canovaccio umido... non ho una grandissima esperienza: diciamo che mi applico.
Lunedì ho impastato e fatto lievitare 600 grammi di farina di farro seguendo alla lettere questa ricetta (semi a parte e lievito di birra grammi sei al posto della pasta madre), ma ho cotto distrattamente e il risultato è un pane molto morbido, ma poco cotto un dieci minuti meno del necessario... posso farlo a fette e tostarlo?!