«È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.» William Shakespeare
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sabato 29 marzo 2014

Capesante al gratin

Oggi vi propongo una ricettina veloce e sempre gustosissima... il tempo di un attimo ed è pronta!
Anche perché oggi di tempo non ne voglio sprecare nemmeno una briciola... il sole splende e voglio fare mille cose: un po' di piantine da travasare sul balcone, qualche pulizia, occuparmi del famigerato e tanto temuto "cambio degli armadi" e poi via in cucina a preparare il pranzo.

Quindi non indugio oltre e passo alla ricetta. Felice e solare weekend a tutti voi!!!

 Capesante al gratin

INGREDIENTI:
una dozzina di capesante
1 ciuffo di prezzemolo
2 rametti di menta fresca
scorza e succo di mezzo limone
8 cucchiai di pangrattato
4 cucchiai di olio e.v.o.
1 spicchio d'aglio
un pizzico di sale
pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:
Aprite le capesante (se avete comprato quelle surgelate che sono già divise a metà, fatele prima scongelare in frigorifero), staccate il mollusco dalle valve e pulite bene quest'ultime lavandole con acqua fresca (a volte nei gusci si annida ancora un po' di sabbia). Fate sbollentare i molluschi in acqua per 5/6 minuti.
In un padellino, fate scaldare leggermente l'olio e unitevi lo spicchio d'aglio schiacciato, in modo che rilasci il suo profumo. L'olio non deve sfrigolare, deve solo intiepidirsi.
Lavate e tritate il prezzemolo e la menta. Riunite in una ciotola tutti gli ingredienti: trito di prezzemolo e menta, olio profumato (togliete l'aglio), scorza e succo di limone, sale e pepe. Mescolate fino ad ottenere un composto a briciole però piuttosto umido.
Rimettete i molluschi nelle valve più concave e distribuite un po' di composto sopra ognuno.
Allineate le capesante in una pirofila e fate gratinare per 5/7 minuti in forno già caldo a 180°C.

venerdì 6 luglio 2012

Palline di riso e limone

In questi giorni di caldo, quando arrivo a casa la sera, mi piace aprire la mia acqua tonica e spruzzarci un bel po' di limone che da una bella sensazione di freschezza. Anche se dicono che niente disseti meglio dell'acqua, a me piace talmente tanto...
Il limone è un agrume che non deve mancare mai nel mio frigorifero perché facendo colazione quasi sempre con il tè, lo spruzzo di limone è d'obbligo.
Insomma il limone io lo metto un po' dappertutto: marinate, insalata, pollo, pesce e anche sulla frittura ... dai forza ditelo "che eresia!!!".  ^_^
In questa ricetta gli ingredienti sono basilari e semplicissimi, così come è semplice la preparazione: riso, parmigiano, erbe aromatiche, capperi. Infine l'ingrediente principe che darà a queste palline di riso un sapore fresco ed estivo non potrà essere che il... LIMONE!!!

Palline di riso e limone


INGREDIENTI: per 2 persone
120 gr di riso
2 limoni biologici
50 gr di parmigiano
1/2 spicchio d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
3 foglie di salvia
qualche rametto di timo fresco
1 cucchiaio di capperini sott'aceto
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:
Lessare il riso al dente in una pentola con abbondante acqua salata, poi scolatelo e lasciatelo intiepidire stendendolo su un vassoio. Mi raccomando! per raffreddarlo non sciacquatelo sotto l'acqua altrimenti perderà l'amido che vi permetterà di formare le palline tenendo compatti i chicchi di riso.
Emulsionate in una ciotola l'olio con il succo di un limone, il timo, il prezzemolo, la salvia e l'aglio lavati e tritati, il sale, il pepe e la scorza grattugiata di 1/2 limone.
Con questa salsina condite il riso, aggiungendo poi il parmigiano grattugiato. Formate con il composto tante palline, della grandezza di una noce.
Tagliate il limone rimasto a fette molto sottili e disponetele armoniosamente sul piatto di portata. Disponete a questo punto le palline di riso sopra le fette di limone e decoratele con un cappero.
A piacere ornate il piatto da portata con qualche fogliolina di erba aromatica e portate in tavola.

[ricetta ispirata da L'enciclopedia della Cucina Italiana - Antipasti, Mondadori]

Palline di riso e limone

Se avessi un ristorante, sarebbe piccolo, con pochi tavoli, magari con le pareti, le sedie e le tovaglie colorate di blu, con una stupenda vista sul mare e in una assolata giornata estiva, sotto un fresco pergolato di vite servirei ai miei ospiti queste palline come "benvenuto" dello chef...
Sì, so anche dove lo vorrei, ma questo è un segreto di pochi! ;)

BluVerde


E allora con questi profumi, freschi, semplici, mediterranei ed estivi, partecipo al contest "Se avessi un ristorante" delle Pellegrine Artusi



La ricetta partecipa anche a "...freddo d'estate" il contest di #Food140
 

sabato 14 maggio 2011

Guazzetto o zuppa di cozze

Oggi vi propongo una ricetta di quelle veloci, a mio parere uno dei modi più gustosi di assaporare le cozze... nel guazzetto con il pomodoro ci affogherei! :D
Queste nella foto però, devo essere sincera, non le ho preparate io, ma le ho gustate in un ristorante sul lungomare di Alassio, circa un mese fà.
E che rabbia quando, finito il pane, è rimasto nella padella tutto quel buon sughino. Senza timore (e anche senza pudore) mi sono armata di una valva di cozza bella grande è l'ho usata a mò di cucchiaio per "sorseggiare" un po' del guazzetto rimasto... che delizia!

Guazzetto o zuppa di cozze
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INGREDIENTI: per 4 persone
2 Kg di cozze
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
500 gr di pomodori
olio q.b.
sale q.b.
pane casereccio 4 fette

PREPARAZIONE:
Tritare il prezzemolo e l'aglio finemente, tagliare i pomodori a dadini e soffriggere il tutto in una padella con sale e pepe.
Dopo circa 10 minuti unirvi le cozze e cuocerle (chiudendo la padella con coperchio) finché non si aprono.
Abbrustolire nel frattempo del pane casereccio e servire insieme.

[fonte ricetta www.cozza.it]


Ricordo agli amici che passano di qui, che fino al 21 maggio è aperto il 2° contest per About Food ... per partecipare cliccate sul banner qui sotto. Vi aspettiamo numerosi!!!

about food

mercoledì 3 novembre 2010

Sarde verdi e profumate

Come rendere gustose e un po' speciali delle semplicissime ma buonissime e freschissime sarde? 
Non serve niente di complicato, solo qualche erba aromatica e un po' di pane raffermo. Ecco come le ho cucinate qualche giorno fà ... spazzolando poi completamente tutta la teglia. :)


INGREDIENTI: per 2 persone
500 gr di sarde
2 fette di pane raffermo senza crosta
un ciuffo di prezzemolo
qualche foglia di salvia
un rametto di rosmarino
succo di 1 limone
olio extravergine d'oliva
sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:
Staccate la testa alle sarde e tiratela infilando la punta di un dito dentro il pancino per eviscerarle.
Sciacquatele velocemente sotto l'acqua fresca e lasciatele in un colapasta a sgrondare per bene.
Nel frattempo preparate la panatura: mettete nel mixer il pane raffermo tagliato a pezzetti, le erbe aromatiche lavate ed asciugate (togliendo il rametto centrale e più legnoso del rosmarino).
Unite 4 cucchiai di olio, un pizzico di sale e di pepe e frullate fino ad ottenere una panatura omogenea ma non troppo fine. Se la panatura vi sembra troppo asciutta unite ancora un goccio di olio.
Disponete a questo punto le sarde in una teglia da forno leggermente oliata, spremete il limone sulla superficie del pesce e distribuitevi sopra la panatura.
Infornate per 10 minuti a 180°C.

martedì 12 ottobre 2010

Palamita alle erbe fini

Era da un po' che non postavo una ricetta di pesce.
Trovo che più le preparazioni siano semplici, più valorizzino la carne del pesce che, se fresco, dà naturalmente il meglio di sè.
In questo caso ho scelto una piccola palamita che ho tagliato a tranci, ma voi potete comprare anche dei tranci già pronti di circa 150-200 gr ciascuno.
Questa ricetta si può adattare benissimo anche ad altri pesci similari come sgombri o piccoli tonnetti.




INGREDIENTI: (4 porzioni)
una palamita di circa 800 gr che taglierete a tranci
uno scalogno
un mazzetto di erbe aromatiche fresche (prezzemolo, erba cipollina, menta)
un pizzico di dragoncello essicato
1/2 bicchiere di vino bianco secco
due cucchiai di olio extravergine d'oliva
un piccolo peperoncino piccante
sale q.b.

PREPARAZIONE:
Tritate finemente lo scalogno e rosolatelo a fuoco basso in una padella con due cucchiai di olio e il peperoncino lasciato intero.
Aggiungete i tranci di palamita e fateli cuocere due minuti per lato. Nel frattempo lavate e tritate le erbe aromatiche.
Sfumate il pesce con il vino bianco, lasciate evaporare l'alcool e aggiungete il trito di erbe fini e il dragoncello.
Regolate di sale, cuocete ancora per due minuti e ... il piatto è pronto!

venerdì 9 luglio 2010

Kamut profumato su zuppetta fredda di pomodoro e ricotta

Kamut.
Chissà quante volte ormai abbiamo sentito questa parola, associata ovviamente alla pasta realizzata con farina di Kamut. Ma quanti di noi sanno veramente di cosa si stà parlando?



Il Kamut è un cereale, antenato del grano duro moderno ed ha origini antichissime che risiedono nella "mezzaluna fertile" tra Egitto e Mesopotamia.
Rispetto al grano duro classico contiene dal 20 al 40% in più di proteine e presenta percentuali più elevate di amminoacidi, vitamine e minerali, oltre che caratteristiche di elevata digeribilità.

Un'altra nota sicuramente a favore di questo cereale è che il Kamut produce raccolti di alta qualità senza l'utilizzo di fertilizzanti artificiali e senza pesticidi, una caratteristica che lo rende perfettamente adatto per la coltivazione biologica. Attualmente, il grano Kamut è prodotto esclusivamente tramite coltivazione biologica in diverse aree del mondo.

Grazie al suo dolce sapore naturale, per il quale viene soprannominato il "grano dolce", non occorre aggiungere zucchero come agli altri cereali per nascondere il gusto leggermente amarognolo. Molti sfruttano la sua buona consistenza naturale per realizzare saporiti pilaf o per aggiungerlo a insalate fredde o minestre. Il suo sapore dolce con un delicato retrogusto alla noce, trasforma couscous e boulghour in vere prelibatezze.

[fonte notizie www.lamadreterra.com]




INGREDIENTI: 2 porzioni
140 gr di kamut biologico
300 gr circa di pomodori perini da sugo
2 piccole e tenere coste di sedano bianco
4 cucchiai di ricotta vaccina (tipo romana)
un ciuffo di prezzemolo
una dozzina di capperi sott'aceto
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
una punta di cucchiaino di zucchero
sale q.b.

PREPARAZIONE:
Cuocete il kamut in acqua bollente salata. Scolatelo, allargatelo su di un piatto, conditelo con un filo di olio e fatelo raffreddare.
Praticate dei tagli a croce sulla buccia dei pomodori e tuffateli per 30 secondi in acqua bollente.
Scolateli e sbucciateli. Tagliateli a metà, levate i semi e riduceteli a pezzi.
Lavate il sedano, togliete con cura i filamenti e tagliatelo a tocchetti.
Riunite in un frullatore i pomodori a pezzi e il sedano, aggiungete lo zucchero, poco sale, la ricotta, un cucchiaio di olio e frullate fino ad ottenere una crema morbida.
Preparate un trito con il prezzemolo e i capperi e utilizzatelo per profumare il Kamut.
Distribuite a specchio sui piatti la "zuppetta" fredda di pomodoro e ricotta e suddividete al centro il kamut ormai freddo.
Decorate con qualche cappero, un ciuffo di prezzemolo fresco e servite.


Ho ideato questa ricetta per il contest del Gatto Goloso
in collaborazione con Prometeo Urbino

Raccogliamo i cereali


Partecipo anche alla raccolta di Cucina e Cantina

sabato 12 giugno 2010

Fusilli con peperone rosso e brie

Non avevo mai fatto caso a quante ricette con i peperoni avessi postato in questo blog.
Sarà che non so resistere al loro sapore dolce-amaro e alla loro succosità.

Vi dirò che anche quando non è stagione, se non fosse per il prezzo esorbitante e perchè so con certezza che nei mesi invernali i peperoni sanno proprio di poco, sarei tentata dal comprarli ugualmente.

La varietà di colore rosso poi mi affascina proprio, ha un colore intenso che nemmeno il più maturo dei pomodori riesce ad eguagliare ... insomma sarò stata stregata da un peperone?!? :)

E voi... quali sono le verdure che alla sola vista vi affascinano e alle quali non sapete proprio resistere?


Peperone ... con vista

In questa ricetta il sapore del peperone è veramente protagonista e si fonde in armonia con la cremosità del formaggio brie e il profumo del prezzemolo fresco.

 
Testi ed immagini sono protetti dalla legge sul diritto d'autore.
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INGREDIENTI: 2 porzioni
160 gr di fusilli
1 peperone rosso (circa 250 gr)
80 gr di formaggio brie
1 piccolo scalogno
un ciuffo di prezzemolo
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
un pizzico di paprika dolce (a piacere)
sale q.b.

PREPARAZIONE:
Lavate il peperone, poi apritelo, togliete il torsolo, i semi e le nervature bianche interne e tagliatelo a listarelle e poi a dadini.
Fate appassire dolcemente nell'olio lo scalogno tritato, poi aggiungete il peperone e salate leggermente. Lasciate cuocere a fiamma media per circa 10 minuti e nel frattempo cuocete la pasta in abbondante acqua salata.
Lavate e tritate grossolanamente il prezzemolo e tagliate a cubetti il formaggio brie.
Scolate la pasta e unitela ai peperoni, aggiungendo un pizzico di paprika (a piacere). Fate saltare per un minuto a fiamma vivace, quindi servite nei piatti distribuendo i cubetti di formaggio, che a contatto con il calore della pasta si scioglieranno leggermente.
Spolverate con il prezzemolo e ... buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest di Elisina

martedì 11 maggio 2010

Risi e bisi

Il suo nome può sembrare, per la sua musicalità, più una filastrocca o il titolo di una canzone che quello di una ricetta vera e propria. Eppure a Venezia si usa "risi" al plurale (e non riso) proprio per sottolineare la giusta proporzione tra gli ingredienti.
La regola sarebbe "un riso e un biso", anche se il libertino Giacomo Casanova preferiva addirittura "un riso e do bisi". E sbagliare le dosi sarebbe un guaio perché, anche se si tratta di una minestra semplice, è legata a una storia importante. Il doge, massima autorità della Serenissima Repubblica di Venezia, ogni anno alla festa di San Marco, patrono della città, aveva il privilegio di mangiare i primi "risi e bisi" dell'annata. Il rituale apparteneva a una festa molto sentita dai veneziani, che nello stesso giorno celebravano anche il compleanno del "Paron de casa", ossia del campanile di piazza San Marco.
Da Venezia, poi, la minestra si diffuse in tutto l'Adriatico orientale: in Grecia in Turchia e anche nel più lontano Libano, dove ancora oggi la propongono nei menù. Forse, però, i risi e bisi hanno compiuto il loro viaggio in senso contrario: sembra addirittura che l'idea di unire ingredienti dolci e rotondi al riso sia un'usanza bizantina, come, d'altra parte, il riso con l'uvetta. Venezia probabilmente si è appropriata di questo suggerimento usando i pisellini che si coltivavano nei vicini orti della laguna e della terraferma.

Per la buona riuscita di questa ricetta, sono asolutamente necessari pisellini freschi. I migliori sono quelli dolci e succosi che maturano nel periodo primaverile-estivo.
E fate attenzione a non chiamarlo "risotto", i veneziani vi guarderebbero con diffidenza, per una preparazione perfetta questo piatto dovrà essere una via di mezzo tra un risotto ed una minestra.



INGREDIENTI: 6 porzioni
450 gr di riso Vialone nano
80 gr di prosciutto crudo
1 kg di pisellini freschi
1 cipollotto
1 mazzetto di prezzemolo
0,5 dl di olio extravergine d'oliva
80 gr di Parmigiano grattugiato
50 gr di burro
sale
pepe bianco

PREPARAZIONE:
Sgranate i piselli, lavateli e conservateli da parte. Sciacquate i baccelli ormai vuoti sotto acqua corrente.
Fate cuocere per circa 20 minuti i baccelli in 1,5 litri di acqua salata, poi scolateli e tenete da parte il brodo verde che servirà per preparare il risotto.
Tritate finemente il prezzemolo e tenetelo da parte, tritate poi il cipollotto insieme al prosciutto.
Mettete a rosolare il cipollotto e il prosciutto in una capace casseruola con l'olio extravergine di oliva e la metà del burro per circa 5 minuti.
Versate il riso nella casseruola e lasciatelo tostare per circa 5 minuti mescolando.
Proseguite la cottura aggiungendo il brodo verde, 2 mestoli alla volta, senza unire i successivi se i primi non saranno completamente assorbiti, poi salate e pepate.
Unite, quando il riso sarà a metà cottura, i pisellini e il prezzemolo tritato. Portate a termine la cottura del riso, quindi mantecate con il burro rimasto e il Parmigiano.
Accomodate il riso in un piatto di portata preriscaldato e servite immediatamente.

[testo e ricetta tratti da "I sapori della cucina regionale italiana" vol. V, supporto integrativo a Donna Moderna]


Questa ricetta è inclusa nella raccolta di Laura...

Italia in cucina

sabato 27 marzo 2010

Mi sono ... Rapata!

No, calma ragazzi, non ho fatto scempio dei miei capelli lunghi e lisci!!! Niente pazzie tricologiche, solo per me la prima volta alle prese con ... le rape.
Insomma ho fatto anch'io un po' come lei , andando alla ri-scoperta di quel cibo povero per eccellenza, che le famiglie contadine di un tempo mettevano in ogni minestra perchè praticamente a costo zero e per dare un po' di sapore in più.
Ho comprato quindi le classiche rape bianche e preparato un piatto tipico di tutta la cucina lombarda: la Rapata!

Dopo aver assaggiato questa minestra il gusto delle rape è stato una rivelazione ... anche io, come molti, pensavo che non sapessero di molto, in verità sono gustose. Hanno un gusto a mio parere sapido e dolce insieme.... come un sedano ma più dolce, ma forse non lo descrivo bene. Bisogna provarle!

E voi, come me, avete qualche altra verdura "sconosciuta e misteriosa" :) che non avete ancora provato nella vita?


Rapata alla lombarda

La ricetta tradizionale viene direttamente dall'enciclopedia "Cucina dalla A alla Z" di Luigi Carnacina.


Rapata alla lombarda


INGREDIENTI: 4 porzioni

500 gr di rape fresche
200 gr di riso vialone nano
70 gr di grasso di prosciutto
40 gr di Parmigiano grattugiato
30 gr di burro
20 gr di prezzemolo tritato
1 cipolletta
sale

PREPARAZIONE:

Sbucciare, lavare e affettare le rape: lessarle al dente in acqua leggermente salata, sgocciolarle e farle insaporire nel burro.
Far appassire nel grasso di prosciutto la cipolletta tritata; versarvi 2 litri d'acqua (io ho messo anche quella della cottura delle rape), salare, far prendere l'ebollizione e cuocervi il riso.
Pochi minuti prima di ritirare la minestra dal fuoco, unire le rape, il prezzemolo e servire la "rapata" passando a parte il formaggio.


Rapata alla lombarda

venerdì 19 marzo 2010

Filetti di platessa con chiodini e finocchi

Un piatto che racchiude ancora i profumi e i sapori dell'inverno, ma che ben si armonizza con dei delicati filetti di pesce.
Se non amate la platessa potete scegliere anche del merluzzo o, per un gusto più saporito, dei buonissimi filetti di spigola.
Ottimo e forse ancor più raffinato con la trota salmonata ... a voi la scelta!


Filetti di platessa con chiodini e finocchi

INGREDIENTI: 2 porzioni
4 filetti di platessa (in tutto circa 500 gr)
1 finocchio abbastanza grosso
150 gr di funghi chiodini
un ciuffo di prezzemolo
50 gr di burro
1 scalogno
1/2 limone
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Mondate e lavate i finocchi e tagliateli a spicchi. Lessateli in acqua leggermente salata per circa 10 minuti.
Nel frattempo fate imbiondire nel burro lo scalogno tritato, unitevi i funghi e regolate di sale.
Fateli rosolare a fiamma vivace per 5 minuti, quindi aggiungete il prezzemolo tritato, toglieteli dalla padella e teneteli in caldo.
Nella stessa padella mettete un'altra noce di burro e fate insaporire i finocchi, pepando a piacere.
Unite i filetti di platessa, abbassate la fiamma, e fateli cuocere col coperchio per circa 7 max 10 minuti (dipende dallo spessore dei filetti).
Non cuocete il pesce troppo a lungo altrimenti le carni diventano stoppose e poi il pesce troppo cotto perde molte delle sue qualità nutritive.
Irrorate il pesce col succo di limone e pochissimo sale, distribuitevi sopra i funghi trifolati e portate in tavola.

mercoledì 27 gennaio 2010

Cozze alla marinara

La preparazione di questo piatto è veramente semplice e rapida a patto che compriate delle cozze già raschiate e pulite.
Non fate come me che ho passato più di un'ora chinata sul lavello della cucina a raschiare gusci... a meno che non possiate resistere al profumo irresistibile di mare che sprigiona questo piatto.


Ecco, io non ho resistito... di cozze potrei farne indigestione. Le adoro davvero!!!

Cozze

INGREDIENTI: per 4 persone
1,5 kg di cozze
3 spicchi d'aglio
un mazzetto di prezzemolo
un pezzetto di peperoncino piccante
1 dl di vino bianco secco
1 dl di olio extravergine d'oliva


PREPARAZIONE:
Raschiare e lavare ripetutamente le cozze. Far soffriggere in una capiente padella l'olio con l'aglio a fettine e il peperoncino.
Unirvi le cozze ben sgocciolate, bagnare con il vino e aggiungere il prezzemolo tritato. Cuocere con il coperchio e a calore moderato, fin quando tutte le valve si saranno aperte.
Potete servire le cozze con fette di pane sfregate con dell'aglio e tostate per renderle più croccanti. Saranno ottime da intingere nel sughetto che si sarà formato durante la cottura delle cozze.

Cozze alla marinara

sabato 28 novembre 2009

Maltagliati ceci e vongole

Ispirata da questa foto di Sabrina, quasi due anni dopo avere visto questo piatto, finalmente li ho fatti anch'io!
Ceci e vongole ... un connubio perfetto di sapori che si sposano con una pasta all'uovo fatta in casa. In questa ricetta c'è tutto il sapore rustico della campagna e c'è anche il profumo del mare.
Ho dato una nota fresca al piatto aggiungendo della scorza di limone di Sorrento.

Maltagliati ceci e vongole

INGREDIENTI per 2 persone

per la pasta
150 di farina (100 gr di 00 e 50 gr di semola rimacinata)
1 uovo
1 cucchiaio di olio extravergine
un pizzico di sale
acqua q.b

per il condimento
350 gr di vongole veraci
100 gr di ceci già lessati
1 limone di Sorrento (non trattato)
un ciuffo di prezzemolo
4 pomodorini secchi
3 cucchiai di olio extravergine
1 spicchio d'aglio
pepe nero

PREPARAZIONE:

Mettete la farina a fontana sulla spianatoia e rompetevi al centro l'uovo, aggiuntete l'olio e pochissimo sale. Iniziate ad impastare e, se l'impasto risulta troppo asciutto, aggiungete pochissima acqua tiepida poco alla volta.
Lavorate bene l'impasto fino ad ottenere una massa morbida e liscia. Copritela con un panno umido e lasciatela riposare per 15 minuti.
Stendetela quindi non troppo sottilmente con il mattarello di legno, in modo che la pasta risulti più ruvida, in questo modo si legherà meglio al condimento. Fate asciugare ancora per 10 minuti la sfoglia prima di tagliarla.
Tagliate la sfoglia a pezzi irregolari non molto grandi, utilizzando un coltello ben affilato o una rotella tagliapasta liscia.
In un tegame, nel quale avrete messo qualche cucchiaio di olio e uno spicchio d'aglio schiacciato, mettete le vongole. Coprite con coperchio e a fiamma vivace fate aprire i molluschi (basteranno 2 minuti).
Unite i ceci, i pomodorini secchi tagliati a listarelli sottili, la scorza grattugiata di mezzo limone (senza la parte bianca che è amara) e abbondante prezzemolo tritato. Non aggiungete sale, le vongole e i pomodorini secchi sono già saporiti di loro.
Spegnete il sugo che non deve cuocere troppo altrimenti le vongole diventano dure e gommose.
Cuocete i maltagliati in abbondante acqua non molto salata e scolateli al dente. Uniteli nella padella del condimento e fateli saltare per due minuti a fuoco vivace in modo da insaporirli e mantecarli con il sugo.
Servite con pepe nero macinato al momento.

Maltagliati ceci e vongole

venerdì 23 ottobre 2009

Tubetti con sugo delicato di cipolla bianca e uova di lompo

Questo è uno di quegli esperimenti ben riusciti che meritano di essere archiviati.
Un sugo delicato ma dal sapore salino ben contrastato dalla dolcezza delle cipolle.
Certo, ad avere delle uove di pesce fresco sarebbe stato il massimo, di quelle che capita di trovare, e non è affatto facile, nella sacca delle femmine pescate nel periodo giusto, con uno stupendo sapore e profumo di mare.
Ma anche chi non fosse così fortunato può accontentarsi delle uova di lompo, non altrettanto speciali, ma adatte comunque a preparare questo condimento.
I più raffinati - o con il portafoglio a fisarmonica ;o) - potrebbero pensare di realizzarlo con il caviale!

Tubetti con sugo delicato di cipolla bianca e uova di lompo

INGREDIENTI: per 2 persone
180 gr di pasta tipo tubetti (o sedanini rigati)
2 cucchiai di uova di lompo
1/2 bicchiere di latte
1 grossa cipolla bianca
pepe bianco
un ciuffo di prezzemolo
una noce di burro
un goccio di rum
sale q.b.

PREPARAZIONE:
Tritate grossolanamente la cipolla bianca e finemente il prezzemolo.
Fate sciogliere il burro in un tegame, aggiungete la cipolla e pochissimo sale. Tenete la fiamma molto bassa e fatela appassire dolcemente per circa 10 minuti. Aggiungete il rum e lasciate evaporare l'alcool.
Unite il latte e lasciate cuocere fino a quando il sugo si è addensato (altri 10 minuti circa).
Nel frattempo fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata.
Scolate la pasta e mantecatela nella padella del sugo, aggiungendo 1 cucchiaio di uova di lompo, un po' di pepe bianco a piacere e il prezzemolo tritato.
Servite nei piatti distribuendo sulle porzioni le restanti uova di pesce.

Nota: se vi dovesse capitare di preparare questo piatto con uova di pesce fresche, unitele quando aggiungete il latte, in modo da cuocerle insieme al sugo ... fidarsi del pesce fresco è bene ma non fidarsi è meglio. ;o)

Tubetti con sugo delicato di cipolla bianca e uova di lompo

Tubetti con sugo delicato di cipolla bianca e uova di lompo

martedì 22 settembre 2009

Tinca alla panna

Tinca alla panna


Questo pescione l'ha pescato la mia dolce metà. Appassionato di pesca ogni tanto trascorre le sue serate in riva al fiume Adda a cercare di catturare qualche ignaro pesce che per caso decide di farlo contento.
Devo dire che quando al mattino mi sono svegliata e ho trovato questo "mostro" ben coperto dal ghiaccio che invadeva tutto il lavello della cucina, è stata veramente una sorpresa!!!
Un pesce gigante di quasi 2 Kg, bellissimo con i suoi riflessi aranciati e con labbra rosse e carnose ... quasi quasi mi dispiaceva non saperlo più a nuotare pacificamente nel fiume.
Ma piano piano nella mia mente cominciava ad affiorare quel tarlo, quell'idea che ogni volta appare quando mi trovo davanti qualcosa di commestibile e mai cucinato prima ... "Come lo faccio questo coso adesso?"
E così spulcio libri, cerco in internet, guardo enciclopedie e riviste e poi ... faccio di testa mia, come sempre!



INGREDIENTI: x 2 persone
4 filetti di tinca
1/2 bicchiere di vino bianco
30 gr di burro
100 gr di panna liquida
1/2 cipolla
1 ciuffo di prezzemolo
poco fumetto di pesce (o brodo vegetale)
sale, pepe

PREPARAZIONE:
In un tegame fate scaldare il burro con un po' di cipolla tritata.
Infarinate i filetti di tinca e fateli dorare su entrambi i lati.
Versate il vino, fate sfumare e poi incoperchiate lasciando cuocere per circa 8-10 minuti.
Versate sui filetti di tinca un mestolo di brodo, aggiungete la panna e regolate di sale e pepe.
Chiudete con coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa ancora per 15-20 minuti.
All'ultimo fate addensare bene il sugo e servite cospargendo il piatto con prezzemolo tritato e altro pepe macinato al momento.

venerdì 28 agosto 2009

Linguine alla crema di zucchine e caprino, bucce croccanti e olio al prezzemolo

Linguine alla crema di zucchine e caprino, bucce croccanti e olio al prezzemolo

Arrivo quasi sul filo di lana, per partecipare al "giochino dell'estate" proposto da Paoletta.
La sua ricetta mi ha attirato fin dalla prima lettura, e ho quindi pensato che, avendo delle freschissime e dolci zucchine del mio orto a disposizione, dovevo assolutamente partecipare.

Paoletta ci chiede di realizzare la ricetta che lei non ha potuto purtroppo fotografare a causa della macchina fotografica con le batterie scariche.
Possiamo realizzare la sua ricetta alla lettera o lasciarci ispirare da altre combinazioni e varianti, unire nuovi profumi o, addirittura, cercare di migliorarla.

Pur senza questa ultima pretesa, credo che i sapori nel mio piatto siano ben equilibrati, infatti alla dolcezza delle zucchine ho pensato di contrapporre, aggiungendo nella composizione della morbida crema, del caprino fresco, dal sapore leggermente acidulo.

Crema di zucchine al caprino, ingredienti

Al posto della maggiorana e del basilico ho voluto aggiungere una nota fresca ed amarognola. Ho inserito quindi nel piatto un goccio di olio profumato al prezzemolo e alcune foglioline fritte.
Una leggerissima frittura è stata realizzata anche con le verdi bucce delle zucchine, che, insieme alle mandorle, regalano il tocco di croccantezza.

Linguine alla crema di zucchine e caprino, bucce croccanti e olio al prezzemolo

INGREDIENTI: x 4 persone
320 gr di linguine
2 zucchine abbastanza grosse
60 gr di caprino fresco
1 gambo di cipollotto fresco
40 gr di mandorle con la pelle
un bel ciuffo di prezzemolo
olio extravergine d'oliva
pochissima farina bianca
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Con un pelapatate togliete la buccia verde ad una zucchina e riducetela a filetti sottili.
Tagliate in cipollotto a rondelle e fatelo appassire dolcemente in qualche cucchiaio di olio. Unite quindi le zucchine tagliate a dadini, salate, pepate e fatele cuocere per circa 10 minuti.
Frullatele quindi insieme al caprino e ad un goccio di olio fino ad ottenere una morbida crema.
Spezzettate grossolanamente le mandorle, già tostate, e unitele alla crema. Tenete qualcuna per decorare i piatti.
Fate cuocere al dente le linguine in abbondante acqua salata.
Mentre la pasta cuoce friggete per 1 minuto qualche fogliolina di prezzemolo. Infarinate le bucce di zucchina e friggete anche quest'ultime. Mettete a scolare tutto su carta da cucina.
Frullate il restante prezzemolo con 1 dl di olio e passate tutto al setaccio per ottenere un olio profumato e di colore verde.
Mettete su ogni piatto una cucchiaiata di crema di zucchine e spalmatela formando un semicerchio aiutandovi con un cucchiaio.
Scolate al dente la pasta e fatela saltare in padella con la crema di zucchine e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Impiattate le linguine distribuendo su ogni porzione di pasta un po' di bucce di zucchina fritte e qualche fogliolina di prezzemolo.
Versate sul piatto un filo di olio al prezzemolo e spargete quà e là qualche mandorla spezzettata.

la tavola

Linguine alla crema di zucchine e caprino, bucce croccanti e olio al prezzemolo

Questa è la ricetta originale ...

giovedì 30 luglio 2009

Calamari ripieni al forno

Ci siamo... ormai il profumo del mare lo sento già addosso... sento quel dolce tepore di sole e l'odore del Mediterraneo che mi avvolge.
Forse stò fantasticando un po' troppo, ma ciò che è certo, è che domani la valigia si chiude e sabato si parte per la Grecia.
La missione dell'ultima settimana a casa, oltre a preparare i bagagli, è anche quella di "ripulire" frigorifero e freezer, in modo da poterli spegnere durante la nostra assenza.
Ed è proprio per questo motivo che mi sono finalmente decisa a cucinare quei calamari che avevamo surgelato qualche tempo fà.
Ho optato per un ripieno tradizionale senza ingredienti particolari, ma che dà come risultato un piatto sempre meravigliosamente profumato, morbido e invitante.
Insomma una ricetta che mi fà desiderare ancora più fortemente, che queste poche ore passino in fretta.... molto in fretta!

Calamari ripieni al forno

INGREDIENTI: per 4 persone
800 gr di calamari
4 filetti di acciuga sott'olio
1 spicchio d'aglio
80 gr di mollica di pane
un mazzetto di prezzemolo
poco vino bianco
olio
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Togliere ai calamari la vescichetta nera dell'inchiostro, la bocca, gli occhi, l'ossicino interno; privarli della pelle esterna, lavarli ripetutamente e separare le sacche dai tentacoli.
Tritare i tentacoli del calamari con l'aglio, il prezzemolo, le acciughe e la mollica di pane.
Riunire in una terrina il composto ottenuto, condire con un poco d'olio e regolare di sale e pepe. Mescolare bene.
Riempire le sacche dei calamari per circa 3/4 e chiudere le estremità infilzandole con uno stecchino.
Disporre i calamari in una pirofila da forno leggermente unta e bucarli in due o tre punti con uno stecchino, in modo che durante la cottura non si spacchino e il ripieno non fuoriesca.
Se dovesse avanzare del ripieno distribuitelo sulla superficie dei calamari.
Versare sul fondo della teglia un goccio di vino bianco e infornare a 180°C per circa 40 minuti.
Servire caldi, con patate lessate o al forno.

Calamari ripieni al forno


E quindi ... buon appetito e BUONE VACANZE !!!


Calamari ripieni al forno

mercoledì 15 luglio 2009

Aguglie al limone

Questa ricetta è tratta da "Cucina dalla A alla Z" di Luigi Carnacina, maestro indiscusso della gastronomia nazionale ed internazionale.
Ho trovato questa bellissima enciclopedia, edizione Fabbri Editori del 1969, ad un mercatino dell'usato e non me la sono lasciata sfuggire.
Quando, facendo la spesa, acquisto qualcosa di nuovo e mai provato prima, la sfoglio e trovo sempre qualche ricetta adatta alla pietanza che devo preparare.
È stato il caso di queste freschissime aguglie, pesce azzurro dal corpo sottile e molto allungato e dal muso a forma di lungo becco.
La lisca di questi pesci è davvero insolita perchè di colore blu verdastro.

Aguglie al limone

INGREDIENTI: x 4 persone
1 kg di piccole aguglie (possibilmente tutte della stessa grossezza)
1 limone
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
poca farina
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 dl. di olio extravergine d'oliva
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Pulire le aguglie, lavarle e sgocciolarle bene.
Mettere al fuoco in una teglia l'olio schiacciato e il prezzemolo; dopo qualche minuto unirvi le aguglie leggermente infarinate, condirle con sale e pepe appena macinato e farle colorire.
Bagnarle con il vino bianco e il succo di limone e continuare la cottura a fuoco dolce per circa 20 minuti, rigirandole di tanto in tanto.
Se a cottura ultimata il fondo fosse troppo liquido, addensarlo con un poco di farina.
Disporre le aguglie su un piatto di servizio ovale e, volendo, decorare con ciuffetti di prezzemolo e foglie di lattuga.
Servire subito il pesce in tavola.

Aguglie al limone

giovedì 9 luglio 2009

Insalata di riso rosso e lenticchie

D'estate amo molto le insalate di riso e adoro prepararle ogni volta in maniera diversa, frugando in frigorifero tra le verdure e gli ingredienti a disposizione.
Questa volta mi sono lasciata sedurre dall'esotico riso rosso, profumato e fragrante, dal chicco affusolato, molto adatto a cotture semplici.
In dispensa ho trovato anche una manciata di lenticchie secche, da smaltire prima delle vacanze.... e così ecco fatta la combinazione!
Molti pensano che le lenticchie devono essere tenute in ammollo prima di essere cucinate, ma io preferisco non farlo perchè in questo modo si sfaldano troppo. Le preferisco sicuramente un po' "croccantine" piuttosto che ridotte in poltiglia.
In questa insalata, sia il riso che le lenticchie avranno una consistenza soda ed elastica ... particolare e molto stuzzicante!

Insalata di riso rosso e lenticchie

INGREDIENTI: per 2 persone
50 gr di lenticchie marroni di piccolo formato
150 gr di riso rosso selvaggio
2 carote
6 ravanelli
10 olive verdi denocciolate
4 fette di prosciutto crudo
1 ciuffo di prezzemolo
succo di 1/2 limone
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale q.b.

PREPARAZIONE:
Fate bollire in abbondante acqua salata il riso insieme alle lenticchie. Il tempo di cottura sarà lo stesso per entrambi gli ingredienti (circa 30 minuti).
Scolateli bene, conditeli con l'olio, mescolate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo pulite le carote e riducetele a dadini, tagliate i ravanelli a fette sottili e le olive a rondelle. Prendete il prosciutto e tagliuzzatelo a pezzetti.
Riunite tutti gli ingredienti preparati in una insalatiera, unitevi il riso e le lenticchie ormai freddi, aggiungete un trito di prezzemolo e versate a piacere del succo di limone.
Mescolate e lasciate insaporire al fresco per almeno 1 ora prima di servire.

Insalata di riso rosso e lenticchie

giovedì 12 marzo 2009

Spiedi di seppioline e totani gratinati al curry

Ancora una ricetta da Cookaround questa volta del mitico robies!
Un secondo di pesce molto profumato, croccante all'esterno e morbidissimo dentro.
Un modo diverso di cucinare anelli di totano e seppie, al posto della solita seppur buonissima frittura.


Spiedi di seppioline e totani gratinati al curry

INGREDIENTI:
250 gr di totani tagliati ad anelli
250 gr di piccole seppioline
1 limone
4 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di parmigiano
1 cucchiaino di curry
1 spicchietto d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva

PREPARAZIONE:
Riunite in una ciotola i calamari e le seppioline e conditeli con il succo di limone e l'olio.
Lasciate marinare per mezz'oretta in frigorifero.
Mescolate in un'altra ciotola il parmigiano, il pangrattato, il curry e il prezzemolo che avrete tritato finemente insieme allo spicchio d'aglio.
Portate nel frattempo il forno a 200°C.
Scolate il pesce, tenendo il liquido della marinata, e mettetelo nella ciotola della panatura. Mescolate per farla aderire bene. Scrollatene l'eccesso e infilzate gli anelli di calamaro intervallati alle seppioline su spiedi lunghi di bambù.
Ungete una teglia e disponetevi gli spiedi ben ordinati.
Unite il liquido della marinata al mix di pangrattato e, dopo averlo mescolato, usate il composto per ricoprire gli spiedini.
Mettete in forno per circa 20 minuti, gli ultimi 5 minuti alzate la teglia e portate il forno in modalità grill per rendere la crosticina bella croccante.

Spiedi di seppioline e totani gratinati al curry

giovedì 20 novembre 2008

Tranci di tonnetto con panatura ai pomodori secchi e capperi su letto di patate

Questi tranci di tonno sono stati prima scottati velocemente in padella con le aromatiche bacche di pepe rosa e poi ricoperti da una panatura saporita. Sono stati poi adagiati sulle patate ormai cotte e dorati in forno.

Tranci di tonnetto con panatura ai pomodori secchi e capperi su letto di patate

Ingredienti: per 6 persone
1 tonnetto da circa 1 kg
800 g di patate
8 pomodori secchi
50 g di pangrattato
1 spicchio d'aglio
una decina di capperi sotto sale
1 ciuffo di prezzemolo
1 cucchiaino di timo e maggiorana esiccate
succo di limone
poco vino bianco secco
qualche bacca di pepe rosa
olio extravergine
sale

Preparazione:
Eviscerate il tonnetto, sciacquatelo con acqua fresca e, dopo aver tolto la testa, tagliatelo a tranci spessi circa 2 cm.
Disponete i tranci in un recipiente e spruzzateli con succo di limone.
Mentre i tranci di tonno stanno marinando sbucciate le patate e tagliatele a fette sottili (circa 3-4 mm).
Disponetele in una teglia da forno (io l'ho ricoperta di carta forno per praticità). Versate un filo d'olio e 1/2 bicchiere d'acqua che aiuterà la cottura e non farà seccare troppo le patate.
Salatele leggermente e spargete il timo e la maggiorana.
Infornatele per circa 20 minuti a 180°.
Preparate quindi la panatura frullando il pangrattato con 1 spicchio d'aglio e il prezzemolo.
Aggiungete i capperi ben risciacquati dal sale, i pomodori secchi, due cucchiai d'olio e 1 cucchiaio di acqua.
Frullate ancora fino ad ottenere un impasto denso e quasi modellabile.
In una padella fate sigillare i tranci di tonno da entrambi i lati, con poco olio e il pepe rosa leggermente schiacciato così sprigiona il suo aroma.
Spegnete la fiamma e distribuite la panatura soltanto su un lato dei tranci.
Spruzzate le patate con un goccio di vino bianco e disponetevi sopra i tranci di tonno.
Infornate nuovamente per circa 10 minuti con il grill acceso fino a che la panatura diventa leggermente dorata.

Tranci di tonnetto con panatura ai pomodori secchi e capperi su letto di patate