Nei giorni passati si è fatto un gran parlare di Ama. Per forza: è andato a gambe all'aria l'ennesimo consiglio d'amministrazione dopo pochissimi mesi dalla nomina e la Sindaca coi suoi sono stati costretti a nominare ai vertici dell'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti un fedelissimo, praticamente un amico loro del quartiere dove la sindaca ha iniziato a fare politica alcuni anni fa.
"La sindaca vuole per forza far chiudere i bilanci in rosso ad Ama in modo tale che poi l'azienda possa essere privatizzata o il servizio messo a bando" hanno accusato in molti da più parti non ultima Pinuccia Montanari ex assessora all'ambiente saltata proprio per questioni relative ad Ama.
Noi escludiamo che sia questo il disegno. Per un semplice fatto: i grillini al potere in città non possono avere un disegno, non possono avere un progetto e non possono avere una visione. Sono troppo stupidi, non lo diciamo per offendere ma perché è l'oggettività delle cose.
Tuttavia, ipotizzando per assurdo che fosse quella la strategia, non si capisce davvero cosa ci sarebbe di male nel progetto considerato da molti come scandaloso di unire Ama in Acea.
Dove sarebbe il problema? A Milano forse le cose non funzionano alla grande anche perché l'azienda dell'energia e quella dei rifiuti sono insieme sotto un'unica grande holding? E non è così in molte altre parti d'Italia?
La questione è che Ama non è riformabile. Il marciume sindacale, il livello infimo di una parte del personale, i dirigenti scadenti non sono cose che si possono sistemare dall'interno. Occorre un fattore esterno.
Acea senz'altro non è il massimo (lo sanno i tanti ristoratori e commercianti della città che vedono la loro azienda dover sopportare mesi e mesi di ritardo per un semplice aumento di voltaggio), ma è una azienda quotata, ha dei controlli, e una cultura aziendale diversa anche se pur sempre romana. Visto che Ama deve subire una cura da cavallo, una strada è quella. Ovvio che la strada non vada bene ai dipendenti e ai micidiali sindacati di Ama, ma è assurdo che ci sia anche una protesta diffusa da parte di politica e soprattutto cittadinanza spaventata della privatizzazione.
Al piagnisteo ripetuto di "Raggi vuole chiudere in rosso il bilancio di Ama solo per consegnarla all'Acea", noi rispondiamo: "e che male ci sarebbe?!?".
"La sindaca vuole per forza far chiudere i bilanci in rosso ad Ama in modo tale che poi l'azienda possa essere privatizzata o il servizio messo a bando" hanno accusato in molti da più parti non ultima Pinuccia Montanari ex assessora all'ambiente saltata proprio per questioni relative ad Ama.
Noi escludiamo che sia questo il disegno. Per un semplice fatto: i grillini al potere in città non possono avere un disegno, non possono avere un progetto e non possono avere una visione. Sono troppo stupidi, non lo diciamo per offendere ma perché è l'oggettività delle cose.
Tuttavia, ipotizzando per assurdo che fosse quella la strategia, non si capisce davvero cosa ci sarebbe di male nel progetto considerato da molti come scandaloso di unire Ama in Acea.
Dove sarebbe il problema? A Milano forse le cose non funzionano alla grande anche perché l'azienda dell'energia e quella dei rifiuti sono insieme sotto un'unica grande holding? E non è così in molte altre parti d'Italia?
La questione è che Ama non è riformabile. Il marciume sindacale, il livello infimo di una parte del personale, i dirigenti scadenti non sono cose che si possono sistemare dall'interno. Occorre un fattore esterno.
Acea senz'altro non è il massimo (lo sanno i tanti ristoratori e commercianti della città che vedono la loro azienda dover sopportare mesi e mesi di ritardo per un semplice aumento di voltaggio), ma è una azienda quotata, ha dei controlli, e una cultura aziendale diversa anche se pur sempre romana. Visto che Ama deve subire una cura da cavallo, una strada è quella. Ovvio che la strada non vada bene ai dipendenti e ai micidiali sindacati di Ama, ma è assurdo che ci sia anche una protesta diffusa da parte di politica e soprattutto cittadinanza spaventata della privatizzazione.
Al piagnisteo ripetuto di "Raggi vuole chiudere in rosso il bilancio di Ama solo per consegnarla all'Acea", noi rispondiamo: "e che male ci sarebbe?!?".