Certo l'alleanza di ferro tra Alfio Marchini e Raffaele Fitto ("noi liberi dai partiti" e come no...) deve valer bene qualche rischio a quanto pare eh!? Fitto è stato il primo politico a intessere, in tempi non sospetti, rapporti con l'unico imprenditore costretto a girare di nascosto con la sua Ferrari non per motivi fiscali bensì elettorali. Per via di Fitto poi i rapporti si sono stretti con Luciano Ciocchetti, il vice della Polverini, già nella DC, nell'UDC di Casini, in Forza Italia e via così. E mediante Ciocchetti si sta ogni giorno di più intessendo la trama che punta alla rielezione di Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato nelle liste del "cuore" di Marchini.
2013
Cozzoli e Barbato sono due consiglieri uscenti, nel senso che sedevano anche nel precedente Consiglio Comunale dove erano stati eletti nella lista "Cittadini x Alemanno" (sul serio eh!) e solo grazie alla loro firma dal celebre notaio la Giunta di Ignazio Marino è caduta. E così i due si sono ritrovati non solo in lista con Marchini, non solo iper pubblicizzati in città con manifesti e fior di cartelloni, ma anche primi in lista, subito dopo Alessandro Onorato, gli unici due a non seguire, chissà come mai, l'ordine alfabetico.
2016
Ma le stranezze fittiane in pancia alla candidatura di Marchini non sono finite qui e anzi la situazione se si scende dai candidati per il Comune a quelli per i Municipi peggiora anche un po' se è vero come è vero che al II Muncipio tra i candidati indicati da Ciocchetti c'è niente meno che Enrico Cola che poi altri non è che il figlio di Mario Cola, gentleman ai domiciliari per Mafia Capitale.
Mario Cola chi era? Era il signore che, dipendente comunale, si accordava con Buzzi e Carminati per indicargli quali immobili (comunali!) potevano essere indicati da occupare ("intanto entrate e prendetevelo"). Così i due criminali si accaparravano gli edifici, ci impiantavano centri di accoglienza e incassavano. In alcune intercettazioni si vanta di aver dato alla cricca spazi di migliaia di mq a fronte di oneri che "non te ce paghi manco un box". Ovviamente Cola non si disturbava a gratis e, anzi, sollecitava Buzzi negli assegni trimestrali che egli versava alla moglie di Cola, facendo figurare un affitto in realtà sovrappagato.
Ora senz'altro le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, senz'altro Enrico è incensurato come pochi al mondo e onestissimo, senz'altro tutte queste accuse contro il padre si riveleranno delle grandi infamie e la magistratura dovrà ricredersi archiviando la posizione di Mario Cola, ma tuttavia era proprio necessario? Era proprio indispensabile? Come mai Marchini è riuscito a non far candidare nelle liste di Forza Italia Ilaria Tredicine e invece ha ceduto su Enrico Cola? Eppure entrambi sono incensurati e entrambi hanno solo dei parenti stretti coinvolti in Mafia Capitale. Però la Tredicine è stata trombata ancor prima di far le liste e Cola è passato e ora fa bella mostra di se sui manifesti elettorali puntando all'elezione. Forse Ilaria ha semplicemente scontato il cognome "Tredicine" senz'altro più scomodo?
Al di là di tutto, una storia poco edificante come poco edificante è ogni storia che punta a far finta di nulla dopo tutto quel che è successo, che punta a non capire che in questa città certi atteggiamenti debbono finire per sempre. E con radicale risolutezza e intransigenza.