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giovedì 20 marzo 2014

lettera a me...

qual'è il problema?
in questi giorni hai un'ansia galoppante... le palpitazioni sono tue fedeli compagne da ieri... che brutta sensazione, eh!... era tanto che non stavi così, agitata così...
qual'è il problema? cos'è quest'ansia?
è perché la tua vita si è sconvolta nel giro di qualche settimana e questo è solo l'inizio? è per le ansie, le preoccupazioni accumulate durante questi giorni di visite, controlli, screening prenatali?...
è per il fatto che dovrai andare in maternità anticipata, perchè quel disallineamento della parete della camera gestazionale ancora non si è risolto? 
è mancare dal lavoro che ti inquieta? che ti fa sentire "in colpa", che ti fa sentire meno professionista, meno in gamba?
respira... dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
non è una colpa dover andare in maternità anticipata... è un'esigenza legata alla tua salute e (soprattutto) a quella del tuo/a bambino/a... cosa vuoi fare? l'eroe e tornare al lavoro, facendo km in macchina e rischiare il distacco della placenta? così da perdere il/la bimbo/a o finirti questi 6 mesi a letto?
sei meno professionista se ammetti di aver bisogno di staccare? se ammetti che è necessario per il vostro bene? 
si è vero, sono tanti mesi a casa... tanti... è per questo che sei preoccupata? per stare sola tutto questo tempo? sei in gamba, hai tanti interessi, cose da rivedere, sistemare, fare, preparare... guardare tutto quello che è in sospeso da tempo, proprio perchè non ne avevi per sfogliare, leggere, ascoltare, riordinare, fare spazio... 
è perché ti manca tua madre? certo che ti manca... lei in questi giorni a casa ci sarebbe stata, sempre (e ti ricordi di quando diceva "e quando mi ricapita di passare così tanto tempo con mia figlia?)... sarebbe venuta a tenerti compagnia, a portarti qualcosa di pronto da mangiare, avrebbe passato il tempo con te a parlare, a raccontare, a fantasticare sulle cose da fare, da comprare, su come sistemare la cameretta... sarebbe stata presente ed invadente... avrebbe aspettato con te in questi giorni di riposo... avrebbe riempito questi mesi di maternità anticipata di cose, progetti, racconti, giornali, tv da vedere insieme... 
lei non c'è, lo sai... eppure ogni tanto ti viene voglia di andare a chiamarla e parlarle... di raccontarle le tue paure e le cose che dovrai fare... ti viene voglia di dirle usciamo a fare un giro... ti torna alla mente tutto di lei, tutto... e pensare di passare questi mesi senza di lei vicino, ti strazia il cuore, ti rende lunghi ed insopportabili i giorni...
respira... dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
quest'ansia è la paura di tornare a vivere, dopo un mese di riposo a casa? è la paura di essere di nuovo te, ma diversa, perchè ora non lavori e devi riempirti le giornate di emozioni, cose, fatti, gioia? è la paura di uscire per strada, di mostrare la pancia che inizia a vedersi, di raccontare, quasi giustificare il/la secondo/a bimbo/a in arrivo? non devi giustificare niente... non devi raccontare niente che non ti vada, non devi condividere niente e non devi vergognarti di nulla... c'è una nuova vita dentro di te... perchè avere paura di lei... è vita, è un nuovo inizio, è cambiamento... è un dono... lo so che spesso ti senti una quindicenne che è rimasta "fregata" da quella volta senza precauzioni... che non pensavi che a quarant'anni bastasse una volta, si una volta per sconvolgerti il futuro... e lo so che, proprio tu così avversa ai cambiamenti, questo sconvolgimento di tutto il tuo mondo, proprio ora che iniziavi a vivere in equilibrio, non lo volevi... ma un figlio/a è questo... quella sera in un angolino della tua mente lo sapevi che sarebbe potuto succedere... sapevi che era successo... l'hai capito subito nei giorni dopo, da mille piccoli segnali del tuo corpo... ed è così che funziona... l'amore tra due persone porta amore... si amore, sconvolgimento ma per amore...
lo so che hai paura... hai paura di perderti di nuovo, hai paura di essere sopraffatta dalle responsabilità, dalle cose da fare, dall'amore verso le tue creature... hai paura di non riuscire a ritrovare nuovi equilibri, di sentirti in bilico per tanto tanto tempo... di nuovo...
ma sai... questa gravidanza ti sta dimostrando che è tutto "diverso", proprio come volevi tu... a volte meglio, a volte peggio, altre solo "diverso"... e questo perchè non torni indietro a rivivere la nascita di giulia... non torni indietro ad affrontare le giornate buie, nere, sola nell'anima... non torni indietro ad aver paura di tutto... non torni indietro a sopravvivere (scansandolo) al dolore più grande che potessi avere... non torni indietro... questa gravidanza ti porterà avanti... con tutte le paure che ti fanno palpitare il cuore... ti porta avanti a vivere un nuovo inizio, una nuova maternità, a rendere migliore (e si, diverso) il tuo rapporto con giulia, che già oggi non è più figlia unica... questa gravidanza ti dice di aver fiducia, non solo paura... ti chiede di credere in te, di perdonarti per gli sbagli, le mancanze che credi di aver fatto... ti chiede di guardare dentro di te, per scoprire che ci sei, sei forte, ce la farai... respira... 

martedì 25 febbraio 2014

una canzone per Te...



Laura Pausini - Celeste

Avrai gli occhi di tuo padre 
e la sua malinconia 
il silenzio senza tempo che pervade 
al tramonto la marea 
Arriverai 
con la luna di settembre 
che verserà 
il suo latte dentro me 
e ti amerò 
come accade nelle favole per sempre… 

ti aspetterò 
senza andar via 
come fanno già le rondini nell'aria 
nella terra mia 
che invecchia ma 
sulla scia di un'altra età ballando 
sogna 
mentre la tenera luce dell'est 
all'alba illumina speranze e ginestre 
e il cielo è così...celeste… 
celeste… 

Avrai libri, sandali e secchielli 
luminosi “amarcord” 
saranno neri come i miei i tuoi capelli 
ma in un attimo lo so 
volerai via 
verso l'isola lontana 
di una città 
come ho fatto un giorno anch'io 
amore mio 
perché il sole può scordarsi della luna... 

ti aspetterò 
e prima o poi 
arriverai senza nemmeno far rumore 
ti sentirò 
e resterai 
mentre ormai le foglie cambiano colore 
al mio paese che ancora non sai 
dove l'autunno odora di caldarroste 
e il cielo è così...celeste! 

Come il soffio della vita 
che spalanca anche le imposte 
e a sorridere ti invita 
anche quando non lo vuoi 
questo vento innamorato 
che anche tu respirerai che respirerai… 

e poi avrò il coraggio di aspettarti 
ancora un po' 
e ti prometto che vedrai dalle finestre 
un cielo così...celeste… 
celeste… 
un cielo così celeste…...



questa canzone, vista in foto su instagram, mi ha commosso e l'ho presa come un segno premonitore quando ancora non ero sicura circa quel ritardo... chissà se sarà "segno premonitore" anche nel titolo... vedremo...

lunedì 24 febbraio 2014

quel ritardo

Ritrovarsi dopo tanto tempo davanti ad un foglio bianco, sebbene virtuale, incute sempre un pò di soggezione... non si sa mai come riprendere il discorso, come ricominciare a parlare, a raccontarsi, come ritornare a scrivere di sé, per sé...
In questi giorni però sono a casa, a riposo, perché si, quel ritardo non era un semplice ritardo, ma una nuova vita che sta crescendo dentro di me... un/una piccolino/a che arriverà tra diversi mesi... un nuovo/a componente di questa famiglia pazzerella, che ancora non si capacita della novità e di quello che succederà...
Quel ritardo, ora mi chiede di prendermi (già) cura di lui/lei, di me... mi fa stare a casa, a riposo, già da dieci giorni e per altre due settimane... per permettergli/le di assestarsi bene nella sua culla, nella mia pancia... per trovare spazio ed eliminare quello che è in più, per poi crescere dentro me, insieme a me...
Quel ritardo, ora piccolo/a fagiolino/a che prende forma, mi chiede attenzioni, mi dice "ehi ci sono!", mi dice "mamma fermati, guardami, io ci sono, prendiamoci un momento, qualche giorno solo per noi"... ed allora si, mi fermo, come fu per Giulia nei primi mesi della gravidanza... ma in modo diverso, cercando di sentirti già, di farti già partecipe della mia vita... di rendermi io partecipe della tua... 
Con Giulia fu tutto "normale", direi "dato per scontato"... ora non è così, io non sono più così... tu sei arrivato/a, voluto/a, ma come un fulmine a ciel sereno... che quando dici "ma tanto ti pare che per una volta", passa l'angelo e dice amen... e ben venga che sia stato così, che altrimenti non avremmo forse avuto il coraggio a "pianificarlo" razionalmente... si, sei arrivato/a come un fulmine a ciel sereno, ma adesso sei qui, che già "mi guardi" dal monitor della gine ed a me sembra che mi dici "tranquilla, andrà tutto bene"...
Sei arrivato/a come arrivano le cose belle, d'improvviso, quando meno te le aspetti... sei arrivato/a e io voglio che sia tutto diverso... nel semplice significato di questa parola... senza intendere peggio o meglio, ma solo "diverso"... più consapevole, più sentito, più vissuto... 
Sei arrivato/a e già hai cambiato tutto... mi "costringi" a fermarmi, a farti spazio dentro e fuori di me, a ripensare tutto: la mia vita, la nostra casa, le nostre relazioni che da triangolo si trasformeranno in quadrato... mi dici di prendermi cura di me... di riposare (letto-divano-sedia), di allargare il mio cuore per farti spazio, per moltiplicare amore ed attenzioni... mi chiedi di non aver paura di sentirti, di farti entrare nella mia vita, nel mio cuore, nella mia mente... mi chiedi di viverti per quello che è e che sarà, di non relegare le emozioni di questo momento di "assestamento", per la paura che qualcosa vada storto, perché queste sono emozioni che vanno vissute fino in fondo, per entrare in contatto, per iniziare a creare un legame e perché questa è la vita... e la vita va vissuta... così come le emozioni... 
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