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sabato 27 settembre 2014

dpp


ti penso piccolino mio... in questi giorni tanto, tantissimo... molto di più che in passato... 
in questi giorni ti penso ed il cuore si rattrista... adesso avrei avuto un bel pancione grande grande, di quasi 40 settimane, così come si contano le settimane di gravidanza... sarebbe stato tondo tondo e chissà come lo avrei portato... se fiera, forte e serena come per la tua sorellina o chissà come, che è inutile pensarci...
domani sarebbe stata la data presunta del parto e, chissà, adesso saresti stato forse già pronto per venire al mondo, forse già in posizione o, come tua sorella, saresti stato ancora seduto al calduccio nella mia pancia, aspettando una capriola all'ultimo momento, quando già era programmato il cesareo... 
in questi mesi chissà cosa avremmo fatto insieme... mi avresti tenuto compagnia in questi lunghi e veloci giorni d'estate... mi avresti riempito di calci, di gomitate, di braccetti puntati qua e là... chissà forse avremmo passato notti insonni ad accarezzarci, tu da dentro ed io da fuori... avremmo ascoltato musica con le cuffiette, mentre il papà e la tua sorellina dormivano...
chissà come sarebbe andata piccolino mio... ti penso e ci penso e mi manchi... mi manca come sarebbero potuti essere questi mesi con te, di noi quattro in divenire...
ti amo e ti penso stellina mia... adesso che non sarai qui con noi fisicamente, ma che ci sei nei pensieri e nel cuore... 

giovedì 20 marzo 2014

lettera a me...

qual'è il problema?
in questi giorni hai un'ansia galoppante... le palpitazioni sono tue fedeli compagne da ieri... che brutta sensazione, eh!... era tanto che non stavi così, agitata così...
qual'è il problema? cos'è quest'ansia?
è perché la tua vita si è sconvolta nel giro di qualche settimana e questo è solo l'inizio? è per le ansie, le preoccupazioni accumulate durante questi giorni di visite, controlli, screening prenatali?...
è per il fatto che dovrai andare in maternità anticipata, perchè quel disallineamento della parete della camera gestazionale ancora non si è risolto? 
è mancare dal lavoro che ti inquieta? che ti fa sentire "in colpa", che ti fa sentire meno professionista, meno in gamba?
respira... dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
non è una colpa dover andare in maternità anticipata... è un'esigenza legata alla tua salute e (soprattutto) a quella del tuo/a bambino/a... cosa vuoi fare? l'eroe e tornare al lavoro, facendo km in macchina e rischiare il distacco della placenta? così da perdere il/la bimbo/a o finirti questi 6 mesi a letto?
sei meno professionista se ammetti di aver bisogno di staccare? se ammetti che è necessario per il vostro bene? 
si è vero, sono tanti mesi a casa... tanti... è per questo che sei preoccupata? per stare sola tutto questo tempo? sei in gamba, hai tanti interessi, cose da rivedere, sistemare, fare, preparare... guardare tutto quello che è in sospeso da tempo, proprio perchè non ne avevi per sfogliare, leggere, ascoltare, riordinare, fare spazio... 
è perché ti manca tua madre? certo che ti manca... lei in questi giorni a casa ci sarebbe stata, sempre (e ti ricordi di quando diceva "e quando mi ricapita di passare così tanto tempo con mia figlia?)... sarebbe venuta a tenerti compagnia, a portarti qualcosa di pronto da mangiare, avrebbe passato il tempo con te a parlare, a raccontare, a fantasticare sulle cose da fare, da comprare, su come sistemare la cameretta... sarebbe stata presente ed invadente... avrebbe aspettato con te in questi giorni di riposo... avrebbe riempito questi mesi di maternità anticipata di cose, progetti, racconti, giornali, tv da vedere insieme... 
lei non c'è, lo sai... eppure ogni tanto ti viene voglia di andare a chiamarla e parlarle... di raccontarle le tue paure e le cose che dovrai fare... ti viene voglia di dirle usciamo a fare un giro... ti torna alla mente tutto di lei, tutto... e pensare di passare questi mesi senza di lei vicino, ti strazia il cuore, ti rende lunghi ed insopportabili i giorni...
respira... dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
dentro l'aria, fuori l'aria... respira...
quest'ansia è la paura di tornare a vivere, dopo un mese di riposo a casa? è la paura di essere di nuovo te, ma diversa, perchè ora non lavori e devi riempirti le giornate di emozioni, cose, fatti, gioia? è la paura di uscire per strada, di mostrare la pancia che inizia a vedersi, di raccontare, quasi giustificare il/la secondo/a bimbo/a in arrivo? non devi giustificare niente... non devi raccontare niente che non ti vada, non devi condividere niente e non devi vergognarti di nulla... c'è una nuova vita dentro di te... perchè avere paura di lei... è vita, è un nuovo inizio, è cambiamento... è un dono... lo so che spesso ti senti una quindicenne che è rimasta "fregata" da quella volta senza precauzioni... che non pensavi che a quarant'anni bastasse una volta, si una volta per sconvolgerti il futuro... e lo so che, proprio tu così avversa ai cambiamenti, questo sconvolgimento di tutto il tuo mondo, proprio ora che iniziavi a vivere in equilibrio, non lo volevi... ma un figlio/a è questo... quella sera in un angolino della tua mente lo sapevi che sarebbe potuto succedere... sapevi che era successo... l'hai capito subito nei giorni dopo, da mille piccoli segnali del tuo corpo... ed è così che funziona... l'amore tra due persone porta amore... si amore, sconvolgimento ma per amore...
lo so che hai paura... hai paura di perderti di nuovo, hai paura di essere sopraffatta dalle responsabilità, dalle cose da fare, dall'amore verso le tue creature... hai paura di non riuscire a ritrovare nuovi equilibri, di sentirti in bilico per tanto tanto tempo... di nuovo...
ma sai... questa gravidanza ti sta dimostrando che è tutto "diverso", proprio come volevi tu... a volte meglio, a volte peggio, altre solo "diverso"... e questo perchè non torni indietro a rivivere la nascita di giulia... non torni indietro ad affrontare le giornate buie, nere, sola nell'anima... non torni indietro ad aver paura di tutto... non torni indietro a sopravvivere (scansandolo) al dolore più grande che potessi avere... non torni indietro... questa gravidanza ti porterà avanti... con tutte le paure che ti fanno palpitare il cuore... ti porta avanti a vivere un nuovo inizio, una nuova maternità, a rendere migliore (e si, diverso) il tuo rapporto con giulia, che già oggi non è più figlia unica... questa gravidanza ti dice di aver fiducia, non solo paura... ti chiede di credere in te, di perdonarti per gli sbagli, le mancanze che credi di aver fatto... ti chiede di guardare dentro di te, per scoprire che ci sei, sei forte, ce la farai... respira... 

lunedì 3 marzo 2014

il manuale della mamma perfetta, anche no

in questi giorni di riposo, dopo pranzo mi piace restarmene sul divano ad oziare... quando mi ricapita di avere un'alibi così infallibile? 
facendo zapping mi sono soffermata su una serie tv che mi piace molto, "brothers and sisters", la conoscete? 
era la puntata in cui una delle sorelle (Kitty) parla con l'altra (Sarah) di quanto c'era rimasta male che, in seguito al fatto che non riuscisse a rimanere incinta, il marito (il senatore Mc'Allister) la spronasse ad andare avanti, a pensare all'adozione... Kitty era arrabbiata con il marito e si sfogava con la sorella, perchè in quel momento il suo desiderio più grande era sentire un bimbo dentro di lei... e ricordava un giorno in cui Sarah, incinta di 7 mesi, le aveva fatto sentire il suo bambino muoversi nella pancia, in una bella giornata tra sorelle... Sarah di quel giorno ricordava solo l'acidità di stomaco, per un pranzo troppo piccante... 
e li, nel bel mezzo della storia, Sarah dice una cosa che mi ha fatto riflettere (e nel film fa cambiare idea a Kitty, riguardo l'adozione): tu ricordi i movimenti nella pancia, io l'acidità di stomaco... i ricordi sono relativi, quello che conta è che è nato un bambino, e questo è per sempre...

beh, questa frase ha fatto l'eco dentro di me, chiamando a raccolta tante emozioni sopite... risvegliando corde dolenti... e mi ha fatto riflettere su quanto, nella maternità, nell'attesa e nel post nascita, ci facciamo coinvolgere dal "socialmente corretto", da quello che dicono/pensano gli altri... su quanto lasciamo che i loro giudizi, i loro sguardi, i loro "dovresti/potresti/perchè non fai?" ci facciano sentire "mamme di serie B"... 

quando ero incinta di Giulia, lei fino a quindici giorni prima della data presunta del parto, era seduta nella mia pancia... invece di stare "in posizione", a testa in giù e magari già incanalata, lei era tranquillamente seduta... la mia gine (a quei tempi un po' integralista, in quanto mamma di quattro, si quattro, bimbi avuti naturalmente) mi aveva programmato il cesareo quasi come si prenota il taglio di un braccio... io, scema (si, perchè a quel tempo ero "scema" e mi lasciavo condizionare anche da un ciglio alzato!) mi sono sentita in colpa, mi sono sentita "meno mamma" perchè avrei partorito col cesareo e non naturalmente, come se poi il cesareo fosse una passeggiata e non una vera e propria operazione... 
poi Giulia a due giorni dalla data del cesareo si è girata e messa in posizione ed è nata con parto naturale...
ma non è questo il punto...

il punto è che quelli che ci circondano (conoscenti e non) sono sempre prodighi di consigli non richiesti, sono pronti a sfoderare le loro perle di saggezza su cosa "è giusto" o meno... su cosa una mamma deve o non deve fare e sono pronti a massacrarci per le nostre scelte (volute o dovute) che non rispecchiano i canoni di un fantomatico "manuale della mamma perfetta", che tutti conoscono a memoria, tranne te, che tutti seguono o hanno seguito alla lettera, tranne te...

se partorisci naturalmente sei una brava mamma, perchè si partorisce con dolore e sofferenza... perchè se fai il cesareo hai scelto o avuto una strada privilegiata... ma de che? farsi tagliare la pancia, per quanto il taglietto possa oggi essere piccolo, è sempre un'operazione e vuoi mettere?!?...
se allatti al seno sei una brava mamma... parto naturale e allattamento al seno poi sono il top su tutti i libri della "brava mamma" o sui "manuali della mamma perfetta" che cercano tutti (vicini, suocere, madri, tv, giornali...) di inculcarci come la bibbia del comportamento materno, dell'essere e sentirsi mamma...

se allatti con il latte artificiale sei una mamma di serie B, che guarda solo alla praticità, alla comodità, magari perchè non ti va di rovinarti il seno o non hai pazienza o non capisci quanto è importante per la salute di tuo figlio il latte materno, per non parlare "dell'idillio amoroso" (???) che scatta, occhi negli occhi, con l'allattamento al seno... ma de che? che l'allattamento al seno sia ottimo per la salute del bimbo per carità, nessuno lo mette in dubbio, ma come vi permettete di giudicare la decisione di una mamma di non allattare? magari non può, non se la sente (è un impegno a volte devastante!), non ce la fa più, ha dei problemi di salute o organizzativi perchè magari è costretta a tornare al lavoro... magari ha solo deciso che per lei è meglio così... e ci sta tutto! ogni motivo è sacrosanto e va rispettato e non per questo deve essere messa sul rogo!
io ho allattato al seno, a richiesta... ed è stato devasante!... ero convinta di farlo perchè tutti mi dicevano che era il meglio per mia figlia, ed io sono passata sopra a tutto per farlo, anche alla mia lucidità mentale... fortuna che a cinque mesi ho smesso gradualmente... altrimenti diventavo pazza.... 
allattare a richiesta è significato che ogni mezz'ora Giulia si attaccava... e li duemila pensieri e paranoie sulla bontà del mio latte, i dubbi se avesse fame o fosse viziata, i problemi organizzativi per uscire, per fare qualsiasi cosa... che guai anche solo pensare di tirarselo il latte e farglielo dare con biberon, o a preparare una poppata con il latte artificiale...

se non senti un amore travolgente nell'istante stesso in cui vedi quell'esserino urlante uscito da te, sei un mamma di serie "B", forse anche un mostro di mamma... io non so voi, ma quando ho visto Giulia per la prima volta, il mio primo pensiero è stato "e adesso tu chi sei?!"... quando me l'hanno data appena nata ho pensato che era carina, che era la nostra piccolina, che era lei che mi mollava i calci tra le costole... che, dio ti ringrazio, era sana, aveva cinque e cinque dita sulle mani e sui piedi... ma non ho sentito quell'amore che molte dicono di aver provato appena visto il loro piccolo...
io ho avuto anche paura a prenderla in braccio al primo allattamento alla nursery... e mi sono sentita in colpa per questo... non ho sentito subito l'amore idilliaco che leggevo sui giornali... ero più sopraffatta dalla responsabilità che quell'esserino mi chiedeva... dal "per sempre" che ci legava e che riempiva le mie giornate di poppate, pannolini e mi faceva girare per casa come una mucca zombie...
l'amore è venuto poi... pian piano... e per questo ancora oggi mi sento in colpa, mi sento una pessima madre...

se torni subito al lavoro, sei una mamma incosciente, che non c'è cosa migliore di una mamma a casa per la serenità del tuo bambino... ma de che?... per carità se è una libera scelta ed una ha la voglia e la possibilità di farlo, ben venga... ma chi decide di ritornare (o deve ritornare) al lavoro dopo tre mesi e, per questo, mette suo figlio al nido è "meno mamma"? ma fatemi il piacere!! anche qui ogni scelta, ogni decisione è sacrosanta, non sono scappatoie, non è che una fa un figlio e poi lo molla... le scelte possono essere dettate da mille ed una ragione, tutte da rispettare... ognuno ha diritto di fare le proprie, senza doversi sentire giudicare e marchiata come "mamma degenere"...

tutto questa valanga di parole e di ricordi per dire e, soprattutto dirmi, che non dobbiamo lasciarci mettere un bollino sulla nostra esperienza di mamme... non importa come siamo arrivate alla maternità, non importa quante cicatrici abbiamo nel cuore per il nostro vissuto... le cicatrici pian piano si rimarginano, a volte lasciano strappi o dei brutti segni, ma sono la nostra esperienza, unica e meravigliosa, seppur dolorosa che sia stata... ognuna di noi è diventata mamma a modo suo... non c'è giudizio esprimibile, solo ricordi, emozioni e vissuto... ognuna di noi ci è arrivata per strade diverse, ma quello che conta è che è nato un bambino (proprio come diceva Sarah nel film) e questo è quello che rimane per sempre...
ognuna di noi si è sentita mamma nel momento in cui si è sentita pronta... alcune prima, alcune subito, alcune dopo, altre pian piano, giorno dopo giorno...
io per molto tempo non concepivo la possibilità di dire o di dirmi "non ce la faccio più", "sono stanca", "non la sopporto"... perchè tutto mi faceva pensare che sbagliassi io qualcosa, che fossi solo io stanca, depressa, desiderosa di una doccia in solitaria, di una passeggiata sola con il marito... e, anche li, incoraggiamento esterno zero, che "questa è la vita", "hai voluto la bicicletta".... e santa la scoperta del mondo delle mamme blogger che "osavano" dire che palle 'sti marmocchi... mi hanno davvero salvato dalla depressione e dall'infermità mentale!...

non lasciamoci giudicare, etichettare... la gente, ahimè, non ha di meglio da fare che guardare agli altri... e allora lasciamoli guardare e parlare... almeno avremo dato un senso alle loro misere giornate...
non esistono mamme di serie "A" o "B", tanto meno esistono "mamme perfette"... ognuna è se stessa, nel bene e nel male e va bene così... ricordo con tanto affetto una mia collega che, ancora avevo il pancione, mi disse "ti chiederai mille volte al giorno ma chi me l'ha fatto fare? e diffida da chi ti dice che non l'ha mai pensato"! sagge parole!!

tutto questo anche per dirmi che stavolta per me voglio che sia tutto diverso... voglio essere serena e sicura delle mie decisioni, voglio scegliere cosa fare rispettando me stessa, le mie forze, le mie esigenze di "sopravvivere" alla nascita di mio/a figlio/a senza paranoie, senza la paura di sbagliare tutto, di fallire rispetto a quanto previsto dal manuale della "madre perfetta"... senza lasciarmi influenzare da tutti i dovresti/potresti/perchè non fai che mi propineranno tutti, conoscenti e non... senza sentirmi l'unica a pensare di essere stanca o stufa o che se non mi sento o vivo tutto in rose e fiori è perchè sbaglio io o non voglio bene a mio/a figlio/a... ho già dato, grazie...


e voi, qual'è la vostra esperienza, il vostro pensiero a riguardo?

lunedì 24 febbraio 2014

quel ritardo

Ritrovarsi dopo tanto tempo davanti ad un foglio bianco, sebbene virtuale, incute sempre un pò di soggezione... non si sa mai come riprendere il discorso, come ricominciare a parlare, a raccontarsi, come ritornare a scrivere di sé, per sé...
In questi giorni però sono a casa, a riposo, perché si, quel ritardo non era un semplice ritardo, ma una nuova vita che sta crescendo dentro di me... un/una piccolino/a che arriverà tra diversi mesi... un nuovo/a componente di questa famiglia pazzerella, che ancora non si capacita della novità e di quello che succederà...
Quel ritardo, ora mi chiede di prendermi (già) cura di lui/lei, di me... mi fa stare a casa, a riposo, già da dieci giorni e per altre due settimane... per permettergli/le di assestarsi bene nella sua culla, nella mia pancia... per trovare spazio ed eliminare quello che è in più, per poi crescere dentro me, insieme a me...
Quel ritardo, ora piccolo/a fagiolino/a che prende forma, mi chiede attenzioni, mi dice "ehi ci sono!", mi dice "mamma fermati, guardami, io ci sono, prendiamoci un momento, qualche giorno solo per noi"... ed allora si, mi fermo, come fu per Giulia nei primi mesi della gravidanza... ma in modo diverso, cercando di sentirti già, di farti già partecipe della mia vita... di rendermi io partecipe della tua... 
Con Giulia fu tutto "normale", direi "dato per scontato"... ora non è così, io non sono più così... tu sei arrivato/a, voluto/a, ma come un fulmine a ciel sereno... che quando dici "ma tanto ti pare che per una volta", passa l'angelo e dice amen... e ben venga che sia stato così, che altrimenti non avremmo forse avuto il coraggio a "pianificarlo" razionalmente... si, sei arrivato/a come un fulmine a ciel sereno, ma adesso sei qui, che già "mi guardi" dal monitor della gine ed a me sembra che mi dici "tranquilla, andrà tutto bene"...
Sei arrivato/a come arrivano le cose belle, d'improvviso, quando meno te le aspetti... sei arrivato/a e io voglio che sia tutto diverso... nel semplice significato di questa parola... senza intendere peggio o meglio, ma solo "diverso"... più consapevole, più sentito, più vissuto... 
Sei arrivato/a e già hai cambiato tutto... mi "costringi" a fermarmi, a farti spazio dentro e fuori di me, a ripensare tutto: la mia vita, la nostra casa, le nostre relazioni che da triangolo si trasformeranno in quadrato... mi dici di prendermi cura di me... di riposare (letto-divano-sedia), di allargare il mio cuore per farti spazio, per moltiplicare amore ed attenzioni... mi chiedi di non aver paura di sentirti, di farti entrare nella mia vita, nel mio cuore, nella mia mente... mi chiedi di viverti per quello che è e che sarà, di non relegare le emozioni di questo momento di "assestamento", per la paura che qualcosa vada storto, perché queste sono emozioni che vanno vissute fino in fondo, per entrare in contatto, per iniziare a creare un legame e perché questa è la vita... e la vita va vissuta... così come le emozioni... 

domenica 21 luglio 2013

il troppo stroppia

stavolta non so davvero cosa fare... cosa è giusto per me, per mia figlia, per la mia famiglia...
da quando la scuola è finita Giulia va in colonia con le maestre del mini asilo (tra cui la sorella di mia suocera), fino alle 13.15 e poi sta a casa con i suoceri, mia cognata e mio cognato...
che dire?.... non sopporto più la situazione che giornalmente si crea... le tensioni, le lagne della suocera, il suo vittimismo, i battibecchi con il figlio... le incomprensioni... non voglio più che mia figlia sia esposta a tutto questo... sto seriamente valutando di cambiarle colonia... di portarla al centro dove va la figlia della mia amica... 
non voglio toglierle la vicinanza dei nonni, per carità, perchè sono la prima a riconoscere la valenza di un rapporto con i nonni, a me è mancato tanto... i miei nonni vivevano a più di 60 km di distanza... prima quando abitavamo a due piani sotto a noi era bellissimo... ma non voglio più esporre la mia bambina al vittimismo di mia suocera... al suo lagnarsi di continuo... al suo dirsi incompresa, sfruttata, incapace... è insopportabile!... non capisce che facendo così turba la bambina... inoltre le fa fare quello che vuole, mangiare come con un imbuto... non c'è regola, anzi le dice che "noi le regole le facciamo fritte"... non c'è orario, non c'è un minimo di guida,  amorevole guida e serenità... per lei non c'è mai problema per niente davanti a me ed a mio marito, salvo poi lamentarsi con tutto il mondo del fatto che ha milioni di cose da fare, da gestire, da sistemare, pulire... omettendo però che non si fa aiutare da nessuno ed in nessun modo... che le mille cose di cui si fa carico potrebbe tranquillamente evitarsele (tipo uscire n-volte al giorno, una volta per comprare il pane, una per fare la spesa, un'altra per chissà cos'altro!)... omettendo che ha una ragazza di vent'anni in casa con lei che non va servita e riverita perchè è sua nuora, ma che anzi potrebbe aiutarla tranquillamente sollevandola di mille piccole e grandi incombenze, ma a cui lei non fa muovere un dito e se fa qualcosa lei subito lo rifà a modo suo (il migliore, l'unico valido...)... lei ha una vita piena solo di cose da fare, da pulire e sistemare per la centomilionesima volta in uno stesso giorno... per poi lamentarsi che ha tante cose da fare, che non riesce a star dietro a tutto e che non sa come fanno gli altri che fanno tutto e lei non riesce a far niente... 
io penso che un po' per il carattere, un po' per il suo passato, un po' per l'età ha veramente dei seri problemi relazionali... ma io sono arrivata al capolinea della sopportazione...
ammetto che mi "approfitto" a volte della sua disponibilità per respirare un po', per avere un'ora libera o fare delle commissioni con mio marito.... ma il prezzo di questa libertà sta diventando troppo alto... il costo opportunità di questo mio relax e tempo libero inizia ad essere troppo alto rispetto al reale beneficio che ne traggo... si perchè da tutto questo mi scoraggio, da tutto questo mi critico come donna e come madre... da tutto questo traggo una profonda frustrazione ed un incacchiamento che la metà basterebbe a far correre un treno!...
perchè penso che dovrei farcela da sola... che dovrei pensare al male minore, che potrei mandare la mia bambina in un posto in cui è un po' più serena e dove non è esposta a continue discussioni... e mi domando: ma poi io ce la farei? io con le mie paure di star male, di non farcela, riuscirei ad andare tutti i giorni a prendere la mia bambina presto, rientrando dal lavoro e venire a casa ed affrontare un pomeriggio intero con lei? lo fanno tante, tantissime mamme... io penso che tutto sta nel cominciare, in fondo sono solo poche settimane, due al massimo tre... ma ce la farei a gestire le mie ansie? ce la farei a passare i pomeriggi con lei senza la paura di deluderla, annoiarla... forse si... probabilmente si... ma me la sento di provare? di fare questo passo che mi espone a così tanto? mi lamento sempre e tanto di mia suocera, ma le palle per affrontarla, per dirgliene quattro dove sono? mi spavento con le paure di non farcela, mi bracco dentro una routine collaudata e rassicurante, quando così non faccio altro che prepararmi la stessa minestra tutti i giorni, fino alla nausea... tutti i giorni pasta in bianco, buona, semplice, di sicuro successo... ma la pasta si può fare in mille altri modi, la si può condire di mille altri sapori... il rischio qual'è? di riconoscere che per una volta (o più di una) un'esperimento non mi piace? che cucinata in quel modo quel piatto di pasta non è buono? un pomeriggio con giulia o un gioco vanno male? ed allora?... la vera paura qual'è? quella di non essere nelle grazie di mia figlia solo perchè un giorno non avrò voglia di giocare con le barbie? sopravviverei di sicuro ed anche lei... di testa lo so, con il cuore, con la pancia un po' meno... 
è che forse sono arrivata davvero al capolinea di pazienza e di umanamente sopportabile... non sopporto più mia suocera con il suo comportamento ambivalente... con il "tutto apposto" davanti e mille critiche e lagne dietro e con gli altri, il suo essere dottor jekil e mister hide... non sopporto più la sua faccia "da crocefissa"... il suo cascare sempre in piedi... basta... è ora di dire basta davvero... 
ma riuscirò a tenere il punto ed a muovermi davvero?... o sarà solo l'ennesimo, annuale sfogo e poi tutto torna come prima?.... 

martedì 19 febbraio 2013

trova le differenze...



come cresci pulcino mio!... in questi giorni hai sempre voglia di coccole, di stare sul divano abbracciate la sera prima di andare a letto... dei grattini sulla schiena, di giocare con me, di parlare, di chiedermi com'eri e cosa facevi quando eri piccola... stai crescendo tanto ed in fretta e, secondo me lo senti anche tu... indecisa tra la voglia di autonomia ed il desiderio di stare con me, di essere piccola... 
come cresci tesoro... nei giochi che fai, nei discorsi, nella voglia di vestirti, truccarti, metterti collanine e bracciali... e tenerti indosso la collana che ti ho prestato sempre, anche la notte... 
e ieri, mentre giocavi... "la mamma di sofia (la sua barbie) è brava"... ah si? e la tua com'è di mamma? "la mia è spettacolare... che poi sei tu!"... amooore mioooo!!!
ti amo tanto cucciolina mia... ti amo così tanto che vorrei proteggerti da tutto... da tutte le cose brutte che possono capitare... cerco di spiegarti il mondo, le cose che accadono, cercando di non spaventarti... la vita è fatta di cose belle (tante), ma anche di momenti brutti... di mamma che si sente male e che tu ti trovi a vedere cadere per terra... 
si... purtroppo anche le mamme a volte stanno male... a volte svengono... ed io vedo il tuo visino spaventato che mi guarda... le mamme non sono wonder woman, non sono supereroine invincibili che non hanno mai paura... ce l'hanno, ce l'hanno eccome!... ed è sano e giusto, normale che sia così... la tua mamma è la tua mamma, io sono io, anche se a volte mi vedi fragile, mi vedi piangere... mi vedi pensierosa... io sarò sempre la tua forza, anche nelle mie debolezze, nelle mie paure... loro mi renderanno più umana ai tuoi occhi e, così, forse sarai più indulgente con te stessa... ti ascolterai di più, accoglierai i tuoi limiti come qualcosa di naturale... le tue fragilità imparerai ad ascoltarle, le comprenderai, ti accompagnerai nel superarle... nel riconoscere quella paura di crescere ed io sarò lì con te... per te... per me...  
non sono una supereroina, anche se tu mi dici che "tra un pò non abiteremo più qui... andiamo ad abitare a Magix, io e te... perché io sono Stella e tu sei Musa"... 
e forse si, ai tuoi occhi, nonostante tutto, io sono una supereroina... quella che scaccia i mostri la sera prima di dormire, quella che fa le magie con i capelli delle barbie, quella che le fa la treccia che "neanche la maestra la sa fare!", quella che manda via la bua con le coccole ed un pò di ghiaccio... e me lo godo tutto il tuo credermi un'eroina, che tra qualche anno chissà... 

sabato 12 gennaio 2013

"i nonni viziano"... ma basta!

ieri, pomeriggio di chiacchiere con la cognata... belle, tanto da farmi dimenticare che giovedì riprendendo Giulia da scuola, mi sono sentita male... sono quasi svenuta, in tempo in tempo mi sono appoggiata al muro e mi sono lasciata scivolare a terra... giulia "mamma che fai?"... chiamiamo aiuto tesoro, mamma non si sente bene... si è spaventata, povera piccola mia... ma l'ho tranquillizzata dicendole che avevo perso tutte le forze, proprio come bo, ed ora sembra essere andata oltre... "mamma tu ti devi riposare quando torni a casa!"... la mia piccola infermiera...
dicevo... ieri chiacchiere con la cognata, sole solette a casa mia, finalmente cuori aperti e chiacchiere libere...
e quando parlo con lei, mi accorgo di quanto vivo nelle favole, di quanto mi piace, mi illudo a credere che il mondo è bello, le persone buone, che tutto è rose e fiori... ma la realtà, a volte, è ben altro... ahimè... ci sono persone disoneste, che fanno cose illegali... immorali...

c'è una ragazza che resta ancorata ad un illusione, alla speranza di una vita matrimoniale che non è come vorrebbe e lo fa per gratitudine, perchè il suo principe azzurro l'ha portata via dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di prospettive e, anche senza la passione, l'amore, lei sta con lui e si preclude la possibilità di vivere, di cercare la felicità che merita... ma è ancora giovane, molto giovane e presto capirà che c'è altro oltre ai problemi, ai dubbi, all'ansia... c'è anche chi, a pane e cipolla, ma sorride, la farà ridere e sperare in un futuro migliore senza ansie, senza paranoie, proteggendola ed amandola anche con la passione...

c'è una suocera che, con la scusa che "i nonni viziano", sta tirando fuori il peggio di sè o, forse, sta solo mostrando quello che effettivamente è: una donna limitata, piena di problemi che sfoga sulla nipote, soffocandola e permettendole l'inverosimile...
ma io non la sopporto più... ne ho parlato col marito ed ormai è fronte comune... giulia starà con lei solo lo stretto necessario: se vuole la guerra, guerra sia, ma sarà una guerra servita su un piatto d'argento... giocata con astuzia, non al suo livello... e poi, una volta a casa nuova, le regole, ma quelle vere (non quelle che, come dice a giulia, facciamo fritte....), le decideremo noi e basta, se sgarra son dolori... se lo vuol capire bene, altrimenti una strapazzata non gliela leva proprio nessuno!...
mi sono proprio stufata dei suoi metodi, dei suoi modi, delle sue uscite... basta, ha toccato il limite... e se mi trattengo è solo per quieto vivere e per rispetto di mio marito, che infondo son pur sempre i genitori... e poi perchè adesso ho bisogno del loro aiuto, per il trasloco che si avvicina...
ma son stufa marcia di lei, del suo vittimismo, del suo pararsi dietro al marito per giustificare le sue azioni... non la sopporto più!... soprattutto non sopporto il destabilizzare la mia bambina... il rovinare tutto l'impegno che noi mettiamo nel darle regole, principi, educazione, alimentazione abbastanza regolare/sana... mi sono stra-rotta del sentire "i nonni viziano"... ma chi l'ha detto? ma quale grande cazzata è questa? i nonni dovrebbero essere d'esempio, dovrebbero essere l'esperienza che insegna, dovrebbero essere dose doppia di coccole, attenzioni, tempo per giocare, leggere favole, fare dolci e biscotti, di esperienze insieme... e non di "mangia quello che vuoi, quanto vuoi, come vuoi" e ssshh non lo dire a mamma... e non giulia mena, dice le parolacce, li manda al diavolo e loro lasciano fare... e non "questa bambina c'ha qualcosa che non va, perchè io vedo gli altri bambini e non c'hanno questi scatti di nervoso... deve essere tutte questi insegnamenti degli psicologi (a denigrare il nostro andare da mirella per farci aiutare con giulia da quando aveva le crisi di pianto ed il mio rivolgermi alla persona saggia)...
lei è una stronza... veramente una stronza patentata... dietro quella sua aria da santarella, da quella che ne esce sempre pulita, è una strega, ma di quelle streghe cattive, nere dentro... di quelle che a grattare un pò la facciata, fanno paura... una persona che è impenetrabile alle emozioni, ai sentimenti... anaffettiva che neanche un ghiacciolo... che dietro l'essere cresciuta orfana di madre ha costruito l'alibi a tutte le sue mancanze.. e per carità, magari è proprio così, ma ha avuto tante opportunità per andare oltre, per sciogliersi un pò... e mi fa rabbia, tanta rabbia, perchè ogni volta che cerco di avvicinarmi a lei, di andare oltre un rapporto formale, di entrare un pò in contatto con lei, di essere un pò più "amiche" e meno suocera/nuora, lei la mazzata me la da... vengo a sapere che davanti è una e dietro tutt'altra... che fa vedere e vivere a mia figlia delle scene melodrammatiche assurde, che le dice chissà cosa...
ed io dico basta... purtroppo in questo periodo se ne approfitterà del fatto che siamo impegnati a prepararci per il trasloco, siamo indaffarati con le burocrazie per gli allacci delle utenze, per decidere i mobili dei bagni e la cucina... per organizzarci ed andare a pulire casa in vista della consegna dei mobili... approfitta del fatto che ci fa piacere, il sabato pomeriggio, lasciare giulia un paio d'ore con i nonni e fare un pò i fidanzati, facendo la spesa da soli o qualche compera... ma queste paio "d'ore d'aria" iniziano ad avere un prezzo troppo alto... ogni volta che giulia sta un pò di più sola con loro, dopo è nervosa, è tutto un rispondere male, usare un tono ed un modo di fare odioso, maleducato, che non sopporto e non approvo... è tutta un alzare le mani anche solo per gioco... e domenica, per questo si è beccata il primo "schiaffo" dal padre....
ed allora diciamo basta... giulia starà con i nonni lo stretto necessario e quello dettato dall'educazione... si, perchè non mi piace la bambina lagnosa, capricciosa, maleducata che è quando torna, dopo che è stata con loro... e tanto che gli frega? chi fa la fatica (fisica e psicologica) di rimetterla in riga dopo sono io... è bello fare i bravi e buoni con la fatica degli altri...
ed allora basta... ieri lo dicevo con rabbia, oggi con molta serenità... serenità dettata da una bellissima giornata passata noi tre... anche se a pranzo siamo stati dai suoceri, tutto è filato liscio perchè c'eravamo sempre presenti noi, sereni con le nostre regole, il nostro educarla, con il fare insieme a mamma e papà, anche cose pallose come la spesa in tre negozi diversi diventa un pomeriggio sereno se si fa tutto in armonia, concedendo spazio a tutti...
e vederla serena, coccolona, dolce, tranquilla dopo giorni di nervosismo non ha prezzo... vedere per la prima volta un episodio del piccolo principe, seduti tutti e tre sul divano questa sera, accoccolati sotto la coperta, non ha prezzo... portarla a letto e sentirle dire "oggi è stata proprio una bella giornata.... e serata!", mi fa capire che sono io sulla strada giusta... che tutto l'impegno, i sacrifici, la stanchezza sono un investimento in qualcosa di più grande e pieno d'amore: la mia famiglia... noi 3....

lunedì 6 agosto 2012

riflessioni dei giorni passati...

è che si.. in effetti è un pò di giorni che sto "girata"... è da qualche giorno che vari pensieri mi ronzano in testa e mi innervosiscono...
sarà perchè era finalmente venerdì, la scorsa settimana, ed il marito mi telefona per dirmi che giulia, che era dalla suocera, aveva la febbre... e si preannunciava un week end (lo scorso) di clausura, quando avrei voluto andare al mare, o in piscina o semplicemente a fare un giro o la spesa, in relax con il maritino e la pargola...
sarà che i nostri quattro "amici amici" sono in vacanza, lontano in montagna... ed avrei voluto tanto partire con loro (anche se il viaggio in macchina fino ad andalo proprio non mi allettava...) e sono un pò gelosa che le mie amiche, che già condividono il quotidiano anche nel lavoro, sono insieme anche in vacanza... ufff....
sarà che anche mio fratello e la compagna sono in vacanza... e tutta quella discussione con lei fatta qualche tempo fa mi ronza in testa e mi mette un urto non indifferente...
sarà che sono un pò preoccupata per papà... è qualche giorno che non lo vedo.... me ne dispiace, ma il pomeriggio con questo caldo mi rinchiudo in casa a riposare, oziare, cercando il fresco, cercando di evadere un pò in rete, cercando di trovare e mantenere l'energia e l'equilibrio mentale, psicofisico... e poi andare da lui mi intristisce, perchè li l'assenza di mamma urla da ogni angolo... e poi ultimamente lo vedo un pò giù, più del solito, lo vedo un pò sciupato e non lo so... forse è preso da mille preoccupazioni, forse è triste per alcune situazioni con i parenti... forse è anche questo dolore al ginocchio che lo limita nel muoversi e lo butta giù di morale....
sono preoccupata perchè spero e prego che presto, prestissimo riusciamo a vendere le nostre case, così da poter stare più vicini e se questo, da una parte, mi fa un pò paura, dall'altro mi tranquillizza sapere che papà sarà al piano di sotto... in una casa senza scale da fare, vicino al centro cittadino, per poter fare due passi quando vuole e vedere gente e vetrine e quella confusione che svaga la mente.... sono preoccupata perchè dobbiamo mettere in piedi delle operazioni ponte per poter finanziare gli acconti al costruttore fino a settembre... dopo il trattamento di cacca della mia banca...  e tutto questo non saper che fine fare mette a tutti noi nervosismo ed accentua la stanchezza...
sono nervosa per il lavoro... dopo il recente trasferimento alla mia vecchia sede, ora non so neanche per quanto tempo ci resterò... e l'idea che la direzione mi consideri "tappa buchi" proprio mi rode... 
mi rode anche per giulia... qualche giorno fa ho parlato con mia cognata e mi ha raccontato che, a casa dei suoceri non è cambiato niente rispetto all'anno scorso... i miei suoceri sono assurdi, completamente succubi della nipote e, per farsi belli ai suoi occhi e credendo di conquistare così il suo affetto, le lasciano fare il bello e cattivo tempo... le fanno mangiare le peggio schifezze ed in continuazione, la soffocano chiamandola centinaia di volte e facendole le scene di gelosia se lei preferisce giocare con la zia, piuttosto che vedere la nonna spazzare o lavare i piatti... io non li reggo davvero più... sabato siamo stati a cena dalla cugina di mio marito e se anche giulia chiamava me, andava mia suocera... io per rispetto mi sto buona, ma quando l'altro pomeriggio giulia mi ha fatto chiamare e piangendo mi ha chiesto di andarla a prendere "voglio tornare a casa miaaa" e dopo i racconti di mia cognata mi sono di nuovo cascate le braccia...
si perchè in questi due mesi di pomeriggi con lei mi sono illusa che avesse capito, che avesse smorzato i toni, che avesse capito che i "no" sono per il suo bene e non perchè siamo rigidi e ci godiamo a dirle di no... invece... e mi sono sentita in colpa, perchè ho esposto mia figlia a questi comportamenti destabilizzanti e contrastanti rispetto ai nostri insegnamenti, per riposare... per allentare la tensione, per tirare fiato dopo un inverno lungo e difficile... e non mi pento di essermi presa questi pomeriggi ad oziare, ad annullare la mente... anche se mi dispiace per giulia... ed il brutto è che mia suocera non capisce che, facendo così, soffoca giulia e rischia di ottenere l'effetto contrario... mah...
spero solo di resistere dal mandarla a cagare per questa e la prossima settimana... poi il marito inizierà a diradare le sortite al lavoro e dal 25 saremo in ferie... finalmente...
sono in urto con me stessa per la discussione con mia cognata... lei parla parla... ma forse ha davvero ragione il marito quando dice che è "la furbetta di paese"... nel senso che lei parla, cercando di portare acqua al suo mulino, giudica il mio, nostro comportamento, ma non vede la trave nel suo/loro occhio... quella volta, dopo la sua valanga di sms, ero quasi arrivata a darle ragione... ma non lo so... in questi giorni inizio a  pensare che loro fanno presto a dire, quando tanto sanno che poi ci sono io a star vicino a papà... ed un genitore può essere pesante quanto vuoi, ma è sempre tuo padre, un uomo anziano, solo tutto il giorno e, magari, una telefonata gliela puoi anche fare... sono partiti per una settimana ed hanno solo avvisato che erano arrivati e poi che erano vivi lo sapevo dalle foto che hanno pubblicato su facebook come i quindicenni... due minuti per un saluto, un sms, un "come state?" no eh?... gli ho detto che giulia stava male e neanche un cenno per chiedere come andava... cosa aveva detto il medico... e questo è quello che mia cognata chiama "lo zio attento e premuroso" e mecocomeri!!... mah...
penso davvero che lei non si renda conto di ciò che dice... che pretende, che sentenzia, ma non entra in contatto col cuore...
ieri ho visto mio padre... sta un pò meglio col ginocchio e nello spirito... e questo è l'importante... è un uomo brontolone, a volte pesante e noioso, ma perchè nessuno gli ha "insegnato" ad ammorbidirsi... ma se lo prendi per il verso giusto è un pezzo di pane... è che mio fratello/io ci piacerebbe un papà da cartolina, da "mulino bianco", ma quella non è la realtà... e, cara cognata, non ci sono padri migliori o peggiori... ci sono solo genitori che fanno il loro meglio con quello che hanno a disposizione... ma, questo, solo diventando genitori a tua volta riesci a capirlo...

martedì 19 giugno 2012

si cambia...

stanotte giulia mi ha svegliato alle 4.20 chiamandomi e piangendo... ha detto che è caduta dal letto, chissà se è vero o se se l'è solo sognato... comunque dopo non mi sono quasi più riaddormentata... pensavo a che oggi sarebbe stato l'ultimo giorno in sede... e mi venivano in mente le n-mila cose che avrei voluto/dovuto fare... ed il sonno si è dileguato... anche perchè mi dispiaceva veramente tanto vivere il mio "ultimo" giorno... e si "ultimo è per chi muore", come mi ha detto il direttore, ma in fondo partire, salutarsi, non è un pò morire? muore la quotidianità che mi aspettava ogni mattina... il caffè "adesso o mai più" con la collega laura... mi mancheranno i discorsi "da mamme" tra una pratica e l'altra... i casi da "stato di famiglia" ereditati da anna...
mi sembra ieri che sono arrivata maledicendo il trasferimento, che non so cosa avrei dato per ritornare in filiale, si la stessa dove domani torno... ma da quel giorno sono passati ben due anni e mezzo... e di cose in questi due anni e mezzo ne sono cambiate eccome... sono cambiata io... sono cresciuta, personalmente e professionalmente... ed ho paura di mescolare un pò i due piani temporali... che ritornare in filiale non è ritornare al passato, quando ero indifesa ed impaurita, quando c'era mamma, quando giulia era appena nata... domani sarà un nuovo inizio... con dubbi, paure, incertezze, ma un nuovo inizio... non si ritorna indietro, purtroppo e per fortuna!...
ed oggi, quindi, eccomi andar via con la scatola piena di circolari, appunti, agende, penne, calendari... mi sembravo una di quei film americani, dove si vedono quelli che abbandonano il lavoro e riempiono le scatole con i loro averi...

la cosa che mi ha fatto davvero piacere e che, sinceramente, non mi aspettavo sono state le manifestazioni di affetto di tanti, tutti i colleghi... i loro bellissimi regali, i fiori, le lettere, gli abbracci sinceri, gli occhi lucidi, le telefonate, il loro passare a salutarmi... mi hanno commosso ed è stata dura non piangere...




mi mancheranno tutti perchè, nel bene e nel male, mi sono stati tutti vicini in questi due anni e mezzo... dal primo giorno che sono arrivata li, non sapendo che pesci prendere, non avendo neanche una scrivania ed un computer... nei quattro mesi senza posto, quando stavo in piedi dietro anna, rubando con gli occhi e cercando di farmi apprezzare e benvolere... mi sono stati vicino nel periodo più brutto e difficile della mia vita: la malattia e la morte di mia mamma... molti di loro c'erano, molti di loro hanno condiviso la loro esperienza simile, il loro dolore è diventato sollievo al mio (perchè mi faceva capire che si poteva sopravvivere) e viceversa il mio dolore è diventato il loro...
ho stabilito un punto di contatto con persone che reputavo scontrose e spocchiose... e questo mi ha fatto capire quanto, a volte, si è pieni di preconcetti sulle persone, su quanto cerchiamo di capire tutto, di quanto poco guardiamo al di là di un gesto, un atteggiamento... io cerco sempre di andare d'accordo con tutti, cerco sempre di stabilire rapporti amichevoli o, almeno, educati con tutti e questo, a volte, ripaga con "amicizie" inaspettate, con sentimenti sinceri anche dove mai avrei creduto...
in questi due anni e mezzo sono cresciuta, maturata, professionalmente e personalmente non sono di certo più la stessa.... la mia vita ha avuto un brusco cambiamento e questo mi ha profondamente cambiato, nel bene e nel male... non avrei pensato di essere con la valigia pronta proprio adesso... me lo sarei aspettato magari il prossimo anno... ma va bene così...
non voglio rimuginare sul perchè e "percome" del mio trasferimento, delle scelte che ci sono dietro, voglio guardare con fiducia al futuro ed a questa nuova avventura... e vedremo che ne viene...

lunedì 18 giugno 2012

il nostro week end

quante cose in questo week end!!...
a differenza dello scorso, pieno di tensioni e nervosismi, questo fine settimana è stato all'insegna della nostra piccola famiglia... che non è poco!
il grande caldo che minacciavano alla tv è, ahimè, arrivato... per fortuna che la nostra casetta è bella ventilata e ci consente di non sentire troppo l'afa che è arrivata anche qui da noi al mare... sempre benedetto il nostro terrazzo che, con le tende tirate giù, in questi giorni è stata proprio una mano santa!... ci consente di stare all'arietta anche nelle ore più calde!
in questo week end abbiamo approfittato per assaggiare subito subito la mia marmellata... mmmhhhmmm buooonissima!... non troppo dolce, aspretta e morbida al punto giusto!... una fatica farla, ma che soddisfazione!!  marito e giulia hanno gradito e l'hanno subito onorata con un dessert fatto di semplici fette biscottate e marmellata spalmata o direttamente al cucchiaino!!


sabato lo abbiamo dedicato solo a noi... a noi 3, a viverci un pò nel quotidiano: i giochi tranquilli a casa, che dopo la sveglia alle 5.20 e poi alle 7.30 (ma chi ha dormito più?), ci volevano proprio, qualche faccenda casalinga, e poi a far la spesa, il regalo a "zio Denso" (come lo chiamava giulia da piccola) ed un pranzetto noi tre, petto di pollo e patatine sotto la tenda degli indiani!!...
il pomeriggio, dopo un pò di relax, tutti e tre al parco! che te lo dico a fare, giulia è impazzita! era contentissima di correre qua e là, di andare sullo scivolo e sull'altalena... era tutta un "papà spingimi forte! più sù fino alla luna!! " ed un "mamma guardami!!" certo che ti guardo amore! e poi correva da me a darmi il cinque!











bella, bellissima amore mio!... quanto ti amo tu mica lo sai! ("tantillimissimissimoooo!" ma no di più!! "taaantisssimoooo!" gridando ancora più forte!!)...

anche la domenica l'abbiamo passata in famiglia... a pranzo da papà... e, nonostante tutto quello che ho scritto nei giorni scorsi, come posso giudicarlo male?... come posso non capire (non dico giustificare, solo capire) quest'uomo che, a modo suo, ci vuole bene e ce ne ha sempre voluto e, forse solo ora (che mamma non c'è più e che ha il tempo di godersi giulia), capisce tutto quello che si è perso della mia, della nostra infanzia?... capisco anche mio fratello, perchè molte delle sue remore, delle sue difficoltà relazionali sono anche le mie... ma io voglio cercare di andare oltre... di non aspettarmi più che mio padre cambi, o capisca o anticipi i miei desideri... non ho più questa "aspettativa magica", almeno nel 90% delle situazioni (l'ho capita la lezione persona saggia!)... ho imparato a mie spese che nelle relazioni si deve parlare, si deve sinceramente e semplicemente dire quello che proviamo, pensiamo, vogliamo... gli altri, per quanto sensibili, empatici, o per quanto possano volerci bene, non sono nella nostra testa, non sono noi... anzi vedono solo quello che possono e, magari, una facciata di noi che mostriamo tranquilla solo per non farli preoccupare... come diceva don carlino "l'acqua non è meno buona se la chiedi..." e quant'è vero!!
e con questo tumulto di pensieri nella testa e nel cuore, cercando di non sentire l'assordante silenzio dell'assenza di mamma in quella casa (fa bene papà a tenere sempre la radio accesa...), mi sono ritrovata a "spiare" al di qua della porta, nonno e nipote che giocavano tranquilli in giardino... li guardavo e cercavo di ascoltare i loro pensieri... a quanto è contento papà di giocare con la sua nipotina... che di farlo con noi non aveva il tempo... e penso a quanto questi momenti saranno cemento per giulia nella costruzione di sè, nell'essere consapevole di quanto è amata ed accolta... 


e poi la conferma di questi miei pensieri, il sigillo di questi momenti felici: "mamma, mi fai una foto a me, nonno e milli?" certo amore mio... mettetevi vicini... un sorriso... eccovi, uniti per sempre nella memoria e nel mio cuore...


e sono felice per loro, perchè hanno un bel rapporto, complice... e spero che giulia ricorderà questi giochi fatti insieme e penserà sempre con amore a questo nonno che la adora, tra cent'anni quando non ci sarà più...

momenti felici di giulia anche con il suo papà che, nonostante il mal di schiena, ha giocato con lei a nascondino, a palla, a far "macello" sullo scivolo... 








quante risate, quanti abbracci... quanto amore...

martedì 22 maggio 2012

la linea sottile

è che oggi ho capito il mio limite... la mia difficoltà a difendermi... a tutelarmi... a prendermi cura di me... il fatto del trasferimento al lavoro mi ha posto di fronte a questa mia incapacità a tenermi presente a me stessa... a stabilire delle priorità, una scaletta di importanza, dove almeno nei primi tre posti dovrei esserci io... è che il mio essere è stato completamente formato, forgiato all'insegna del cosa è giusto fare... (la persona saggia mi diceva sempre "giusto per chi?"...), del cosa si deve fare... del non disturbare... dell'essere sempre rispettosi (succubi??)... de "allora gli altri poi che dicono?"... e con tutti questi doveri in testa ho assolutamente perso di vista il mio "io"... facevo le cose solo per compiacere gli altri ed anticipare i loro desideri/voleri/esigenze... perchè questo fa una "brava bambina"... questa era la mia strategia di vittoria/sopravvivenza in un rapporto con mia madre fin da piccola... sono come mi vuoi... non puoi non volermi bene... ora qualcosa ho imparato, capito e già avere presente tutto questo per me è una grande conquista... un grande inizio per un cambiamento reale...
ma in tutto questo capire, mi manca ancora il coraggio di alzare la voce... di difendere me stessa da questo cambiamento lavorativo che non lo so mica se fino in fondo lo voglio... mi manca il coraggio di chiedere di essere ricevuta dal direttore generale e sbattere un pò i pugni... di dire "ma che son queste voci??..."... sempre per non dar fastidio... perchè se no poi chissà che pensano di me... dopo mi faccio una brutta nomina... dopo chissà...
ed intanto la mia vita scorre e lascio agli altri (il direttore, il marito/padre) le decisioni più importanti della mia vita... ed io in tutto questo dove sono?... in bilico tra tutti i miei vorrei/dovrei/potrei... cercando un equilibrio tra il male minore... ma è veramente questo quello che voglio? abbandonarmi al destino e lasciare che questo decida per me? e lui saprà davvero qual'è poi la decisione migliore per me?... mah...

A mia volta mi fido del mondo
non ti dico le botte che prendo
Non c'è modo di starsene fuori
da ciò che lo rende tremendo e stupendo.

La canzone rimasta nel vento
le sorprese che fa il firmamento
ed i primi che mangiano tutto
e gli ultimi pagano tutto quel conto

per il cielo è un po' presto
per l'inferno non c'è posto
per qualcuno è solo buio pesto

a mia volta ti apro la casa
e ti trovi davanti un vampiro
che a mia volta devo succhiare
tutto l'amore che riesco a rubare per me

la linea sottile fra baciare e mangiare
la linea sottile fra venire e partire
c'è una linea sottile
fra star fermi e subire
cosa pensi di fare?
da che parte vuoi stare?

A mia volta non smetto di andare
anche se non si sa ancora dove
a mia volta invecchio alla svelta
perché non rinuncio a una certa illusione
una faccia che sembra destino
ed un vecchio che torna bambino
e traguardi che sono partenze
e un tramonto che è come un mattino

per il cielo è un po' presto
per l'inferno non c'è posto
per qualcuno è solo l'antipasto

a mia volta mi lascio un po' stare
e mi faccio un periodo di mare
che a mia volta non è che mi cerco
che poi non si sa cosa posso trovare da me

la linea sottile fra il tuo bene e il tuo male
la linea sottile fra dormire e sognare
c'è una linea sottile fra tacere e subire
cosa pensi di fare?
da che parte vuoi stare?

Vuoi vedere che non era niente
vuoi vedere che era già tutto lì
vuoi vedere che è venuto il tempo
e che è facile cosi

fra la voglia e il piacere
fra la noia e il bicchiere

c'è una linea sottile
fra aspettare e scoppiare
cosa pensi di fare?
da che parte vuoi stare?

la linea sottile
fra baciare e mangiare
la linea sottile
fra venire e partire

C'è una linea sottile
fra star fermi e subire
cosa pensi di fare?
da che parte vuoi stare?

(Ligabue - La linea sottile)

mercoledì 16 maggio 2012

valigia pronta?

iniziano a girare strane voci a lavoro da me... è vero, siamo in aria di incorporazione... gli uffici della direzione iniziano a fremere, le poltrone a vacillare, ma noi della rete non abbiamo tanta preoccupazione nell'immediato... 
o almeno fino ad oggi... si fino a stamattina, quando mi chiama la collega della direzione lasciando muto il telefono e dicendomi "che mi dici?"... e che te devo dì?... di solito mi chiama per qualche pratica da finire, sistemare, correggere, inoltrare, mandare avanti... il suo "che mi dici?" mi è suonato un pò strano, ma pensavo si riferisse a qualche pratica in sospeso tra noi... cercando di ricordare quale fosse, dice la tanto odiata e temuta frase "ma a te hanno già detto qualcosa?"... e che mi dovevano dire?....
per farla breve... voci di corridoio, sgabuzzino e davanzale, dicono che dovrebbero affiancarmi per qualche tempo una della direzione (riciclata da noi...), per poi farmi andare a me in un'altra filiale... probabilmente la mia filiale storica... e che dire?...
è stato davvero un fulmine a ciel sereno... immaginavo qualche cambiamento anche nella nostra filiale, prima o poi... ma ecco, prima o poi! non ora e non me... pensavo che, se avessero fatto davvero l'incorporazione, col cambio d'insegna, avrebbero dato il via a prepensionamenti e spostamenti del personale della direzione... sapevo che probabilmente 3 part-time nella stessa filiale non li avrebbero mantenuti, sebbene siamo di tre settori diversi... ma non immaginavo iniziassero a spostare la gente... nè tanto meno me... che sono solo due anni che sto li e che, modestia a parte, vuoi o non vuoi, gli mando avanti il mio settore... mah...
devo dire che sono alquanto perplessa... sarà che è una notizia così assurda... in fondo anche quella che viene è part-time, quindi che senso ha sostituirmi con lei?... ok che lei è sponsorizzata da un potente della direzione... ma che senso ha?... è vero pure che le scelte riguardanti il personale nella mia azienda, non sono quasi mai state dettate dagli interessi per l'azienda stessa o del personale... ma a volte fanno proprio dei ragionamenti e prendono delle decisioni sconclusionate!... che qualcosa bollisse in pentola me lo sentivo... dato che il direttore son due o tre giorni che mi parla a mala pena e, quando fa così, è perchè non ha il coraggio di dirmi qualcosa...
non so davvero che pensare... e sinceramente sono un pò amareggiata... tutti pensano (e forse lo pensavo anch'io!) che solo perchè dovrei tornare alla mia vecchia filiale, io faccia i salti di gioia... invece no... proprio no... non lo so mica se sono contenta... forse si... forse sono solo spaventata dal cambiamento... o forse no... mi scoccia lasciare una piazza dove sicuramente ho solo che da imparare tanto... e dove mi sono fatta e mi faccio ogni giorno un mazzo tanto... ed allora forse alla direzione non arriva... mah...
non so che pensare... mi sento come una mera pedina... una mera matricola che muovono a tappar buchi... a sistemare le situazioni... magari indorandoti la pillola che è per una tua crescita... ma mi sembra solo il modo di mettere un bel fiocco colorato ad un grosso cetriolo che sento girare nell'aria... boh...
oggi ho lavorato con l'umore a fasi alterne... a parlare con certe facce di bronzo mi viene davvero voglia di mollarli li e andarmene in filiale... ma al tempo stesso mi dispiace lasciare il mio lavoro, quella nicchia che con le unghie e con i denti mi sono ricavata...
 qua ci sta bene, come l'altra volta, una bella lista dei pro e contro...
1) tornare in filiale... ok, ma che vado a fare? non penso proprio il vice... ed allora cosa? ritorno allo sportello dopo 13 anni di lavoro e due anni e mezzo di lontananza dove ho perso gran parte della padronanza della materia?... è vero che mi basta poco per riprendere la mano, ma comunque non è un tornare indietro?... mi va?... forse no, visto l'esperienza che ho accumulato... forse si, per boiccottare la mia crescita professionale, troppo avversa ai cambiamenti e sminuente delle mie capacità quale sono... sia "pro" che "contro" (1 ad 1)...
2) tornare in filiale... sicuramente avrei una più ampia visuale del mio lavoro... lo conoscerei nuovamente quasi a 360° e non come ora che mi occupo quasi al 99% di un solo settore... sicuramente mi sentirei, molto di più di adesso, "parte di una squadra", di un gruppo che vuole lavorare per un fine comune... non come ora che, per quanto fai, avresti dovuto fare altre mille o ennemila cose!... sicuramente un "pro" (2 ad 1)...
3) tornare in filiale, in quella filiale... sarei felice di "ricominciare" in una filiale dove conosco gran parte dei clienti storici... dove ogni cosa respira di me... ogni fascicolo, ogni foglio archiviato... almeno quelli fino a due anni fa!... dove c'è cristiano, il mio angelo custode... almeno fino alla sua pensione... dove c'è un clima più familiare con colleghi e clienti... dove le signore ti raccontano delle figlie e dei nipoti, dove le nonne ti portano i dolcetti ed i signori ti offrono il caffè per fare i galanti... un altro "pro"... (3 ad 1)
4) tornare in filiale... nel tragitto vedo il mare... la spiaggia... i gabbiani che volano... e non quelle puzzolenti industrie o quei campi con quattro case tristi... e ti pare poco?... e pranzare in riva al mare... non ha prezzo... (4 ad 1)...
5) tornare in filiale... lasciare le nuove colleghe, le nuove amicizie che ho instaurato qui... che magone mi viene... e poi ora, con la scusa dei corsi, riuscivo a rivedere tanti e tanti colleghi che, altrimenti, rivedi solo per caso a qualche corso a cui io partecipo (4 a 2)... tornare in filiale e lasciare quelle facce di cavolo è un "pro" grande come una casa... facce di bronzo di quei due colleghi che, secondo me già sanno, ma che fanno finta di non sapere, sfoderando frasi fatte "di che ci preoccupiamo?"... "il lavoro nostro è così", ma che intanto son contenti perchè non è toccato a loro... state messi bene con quella che arriva!... (5 a 2)....
6) tornare in filiale... sicuramente dovrei relazionarmi con la nuova collega e con il direttore, che non c'erano quando sono andata via di lì... e le energie necessarie ce l'ho?... soprattutto mentali?... o forse sarà la boccata d'ossigeno che mi ci vuole?... o, dopo l'iniziale euforia, mi metto in un imbuto cosmico peggiore di quello di adesso?... anche perchè se arrivo e cristiano va in pensione e magari mandano via marco o ferruccio (i miei colleghi storici e tanto amati!)... allora anche no!... sia "pro" che "contro" (6 a 3)....
7) e, per la serie "vendetta, atroce vendetta"... se davvero tra un paio di settimane ritorno in filiale, a chi mollo tutte le pratiche che ho sulla scrivania??....


ps. comunque per ora vincono i "pro" 6 a 3... vorrà pur dire qualcosa, no?

domenica 6 maggio 2012

il mio week end

questo week end doveva essere dedicato alla festa di maggio che si tiene tutti gli anni nel paese dove presto andremo ad abitare... tutto era pronto: i pali montati da giorni con tutte le luci da accendere la sera della festa, ad illuminare tutta la via principale, la processione preparata con tanta enfasi dalle maestre di tutto l'istituto di giulia... avevamo già organizzato la giornata: piscina la mattina per giulia, pranzo dai suoceri per trovare il parcheggio per la macchina... avevamo addirittura già fatto la spesa, prendendo panini ed affettati per cenare insieme agli amici... tutto andava secondo la "tabella di marcia"... quando, dopo il pisolino del pomeriggio, giulia si sveglia stranamente calda.... misuriamo la febbre?... nooooo!!!!!!!!!!!! 37.5! non ci voleva proprio!.... tutti i programmi saltati... un rodimento!! lei che piangeva "io volevo andare alla festaaaa.... non volevo la febbreeee...."... tesoro... anch'io volevo andare alla festa..... sob....
ci sono rimasta veramente male... non me l'aspettavo e, soprattutto, nessuno voleva questo "strano malanno" che non mi sconfinfera per niente... febbretta, tosse grassa, moccio... mah speriamo bene!...
festa saltata, quindi, amici salutati velocemente e con un magone al pensiero che loro sarebbero stati insieme, a divertirsi e noi a casa, con l'iter solito: cartone, cena, denti, pipì, letto... ufff...
ma i bimbi sono decisamente anche questo: riescono, come nessuno, a cambiare all'ultimo tutti i programmi e le aspettative di una serata tra amici, chiacchiere, processione, leccornie, passeggiate... e devo dire che ci sono rimasta parecchio male... mi andava proprio di passare del tempo con gli amici, in questi giorni un pò nostalgici e malinconici... mi andava di fare due chiacchiere con le amiche... anche perchè loro si vedono sempre, tutti i giorni perchè lavorano insieme ed io, a volte, mi sento un pò tagliata fuori, un pò gelosa del loro essere così unite nelle vite e nella professione... loro condividono oltre che la vita di donne, mogli e mamme, anche quella professionale, fatta di sogni, di aspirazioni comuni e progetti da realizzare insieme... io li vivo da osservatrice, da tifosa per un loro successo, ma mi sento meno coinvolta... un passo indietro...
stare insieme sabato era importante per riavvicinarsi un pò, per far vedere che, comunque, ci sono anch'io... mi dicono che mi faccio sola, che mi isolo... ma non è sempre vero... non sono abituata, per me non è facile condividere i miei problemi e le mie paure, ansie, anche con loro che sono le mie "amiche del cuore"... mi chiudo... spesso mi comporto da "spettatrice", mi metto un passo indietro, un passo al lato, togliendomi dalla prima scena... aspetto un loro cenno, un loro invito, una loro considerazione... ed è un circolo vizioso che se non arrivano mi sento ancora più "trascurata"... è che quando siamo insieme ho remora ad aprire il mio cuore, i miei pensieri... ho paura di tirar fuori tutte le mie ansie, le mie paure... a mostrarmi fragile per quella che mi sento/sono... a volte penso di "rompere" parlando di quanto mi manca mia madre, o di quanto sia in ansia per il cambiamento di vita/casa che mi aspetta e la paura di non aver ancora venduto la mia casa... ho paura di essere criticata e di veder così aumentare la mia fragilità... le mie insicurezze che tengo a bada già con difficoltà!... è che ci vediamo così poco e, quelle volte, abbiamo così tanto da raccontarci che non mi va di rattristare nessuno... non mi va di essere pesante...
è che forse le chiacchiere che mi mancano, la considerazione che mi manca, non è tanto la loro quanto quella di mia mamma... vorrei tanto che lei fosse ancora qui... è che senza di lei, a parte il marito, mi sembra di non aver nessuno con cui parlare... mio padre ci prova, ma è quello che è... nel senso che sono solo due anni che si è ritrovato a fare il padre in prima linea, prima era sempre mediato da mia madre... ora fa quel che può... e non ha un carattere facile... mio fratello pure... è quello che è... sono tre settimane che non si fa vivo, neanche con un banale sms.... che dico quanto tempo ci vuole a scriverlo? e la compagna che mi chiede di giustificarlo, di capirlo... sai lavora così tanto... io invece mi gratto la panza da mattina al pomeriggio e poi vado a spasso e sventolo le mani per asciugare lo smalto!... lasciamo perdere... se non sono io che lo cerco col cavolo che si fa vivo... sono appunto passate tre settimane dato che io mi impongo di non scrivergli o chiamarlo...  mah... che amarezza davvero...
stamattina, dopo il magone della sera, e per fortuna che la notte giulia ha, comunque, dormito tranquilla..., mi sono svegliata e pioveva... si prospettava davvero una giornata lunga e pesante... come tenere giulia tutto il giorno senza poter uscire, vista la febbre del giorno prima?... devo dire che, cercando di inquadrare la giornata nel verso giusto, alla fine è davvero volata... una mattinata tranquilla in casa, tra giochi, video al computer, libricini letti insieme, progetti per la casa nuova... una doccia tranquilla e bella calda che riscalda anche le idee, un buon pranzetto preparato insieme al marito... un film visto tra spiegazioni e risate, abbracciata a giulia... una torta soffice preparata io ed il mio "piccolo chef" ad addolcire il pomeriggio e le prossime colazioni...

ed eccomi qui... col week end quasi alle spalle... e domani si ricomincia la settimana lavorativa... con le sue rogne e routine... e domani niente scuola per giulia... starà con la suocera che, per fortuna, si è data una calmata, o almeno così pare!...
beh... allora che dire? buona settimana a me, a noi ed a tutti voi!
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