Visualizzazione post con etichetta Bologna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Bologna. Mostra tutti i post

mercoledì 5 aprile 2017

Il Re Vittorio Emanuele II, la cioccolata Majani e il salame vikingo di Nonna Papera.

Il 2 maggio 1860 segnò una data molto importante nella cronaca bolognese di quei tempi. Il futuro primo Re d'Italia, Vittorio Emanuele II, durante un viaggio lungo tutta la penisola, accettò l'invito del Legato Pontificio di fermarsi nella città per ben quattro giorni. Bologna fu in fermento per tutto il mese precedente, impegnata ad organizzare un'accoglienza senza precedenti.


I quattro giorni furono ricordati con dovizia di particolari da Francesco Majani, un uomo molto potente nel panorama commerciale della città, il re della cioccolata. A quel tempo Francesco aveva già ceduto il passo al figlio Giuseppe, incaricato di preparare il buffet per Vittorio Emanuele II. Questo gli diede la possibilità di assaporare la soddisfazione di aver costruito qualcosa di molto importante e solido, destinato a rimanere in piedi per quasi un secolo e mezzo.
La storia di Francesco Majani comincia quando era ancora un ragazzo, rimasto orfano di padre, fu costretto a lasciare la scuola, essendo il primogenito, per diventare il capofamiglia. Andò "a bottega" per dare una mano alla madre, Teresa Menarini, imparando ben presto l'arte di commerciare e i segreti della preparazione delle paste dolci, nel laboratorio di Via D'Azeglio angolo Via Colombarina, a pochi passi da Piazza Maggiore, nel cuore della città. Il fiuto per gli affari del giovane Francesco, unito alla maestria della madre, conosciuta a Bologna come Teresina della roba dolce, contribuì a far crescere l'azienda che in pochi anni divenne una vera industria della pasticceria e del cioccolato.
Ma torniamo al 2 maggio 1860. Francesco, oramai a riposo, poté concedersi il lusso di godersi l'arrivo del futuro Re e del suo ingresso a San Petronio senza però fare prima un passaggio al Teatro Comunale per seguire da vicino i preparativi del sontuoso buffet che avrebbe fatto diventare famosa la famiglia Majani in tutta l'Italia.
Alle dieci di sera Vittorio Emanuele arrivò puntualissimo a teatro. salì sul palco reale accolto da acclamazioni e da un inno cantato da sessanta giovani donne. Il racconto di Francesco Majani è davvero delizioso: "Dopo questa cantata cominciarono le due orchestre a suonare per le danze, pocco doppo che fu cominciato il ballo, il Re col suo seguito venne giù a mescolarsi tra li altri girando per il teatro e si fermò per qualche tempo stando a vedere ballare e rivolse qualche discorso con due o tre delle nostre signore, forse a quelle che le andavano più a genio, fra le quale una certa Dalolio. Vi era un'altra orchestra per ballare anche nell'atrio, il quale a tutto apparato di velluto rosso con dei grandiosi specchi e di li si entrava nel gran Teatro che ra un vero incantesimo per la gran lumiere...".
In questo atrio erano state allestite due lunghe tavole a semicerchio, illuminate con splendidi candelabri e imbandite con "...ogni sorta di bomboneria e dolciari e si dispensavano gratuitamente  a tutti in generale gelati in pezzi di varie sorta, sorbetti e granite, bibite di varie qualità, caffè nero e caffè col latte e in ogni tavola vi erano dieci o dodici camerieri che mantenevano sempre pieni i cabarè di ogni sorta di gelati e bibite, altritanti camerieri erano al difuori per servire tutti quelli che si presentavano, che sempre vi fu la calca. Anche in fondo alla sala del Teatro dove sulla tavola più bella c'erano alzate di cristallo piene di dolci e bomboneria, per tutti li piatti e cabarè d'argento ripieni di dolciari, con un'alleganza sorprendente, con vari vasi d'argento fatte in diverse forme per il servizio dei tè e caffé...".
Questo banchetto pantagruelico fu l'inizio di una serie di banchetti molto importanti, in giro per tutta l'Italia. A Mantova, Firenze, Roma e Milano, alle feste nei palazzi di duca e principi, la pasticceria Majani non mancava mai.
Gli affari andavano molto bene, tanto che al negozio storico di Via de Carbonesi, si aggiunsero altri due caffé pasticceria sotto al Pavaglione e in Via Ugo Bassi, che diventarono il ritrovo alla moda della miglior società bolognese, intellettuali e politici.
Il successo definitivo dell'azienda Majani coincise con la fabbricazione della cioccolata in forma solida, una delle più famose specialità dell'azienda, la Scorza Majani. Questa specialità non veniva modellata come il cioccolatino o come la tavoletta, ma tagliata dai cilindri orizzontali di porfido dai quali usciva la caratteristica cioccolata simile alla scorza d'albero, una squisitezza che si scioglie in bocca e che ancora oggi è il fiore all'occhiello dell'azienda.
Nel 1911 nasce il famosissimo Cremino Fiat e nel 2000 il buonissimo tortellino ripieno, fondente, al latte e bianco.



Il mio primo libro di cucina, datato 1970, è stato l'indimenticabile Manuale di Nonna Papera. Ma quante ricette ho fatto quando ero piccola? E quanto me la sono passata? Se ancora oggi mi diverto a stare in cucina, lo devo a questo libro, ai pomeriggi passati a leggere le ricette, a copiare i disegni delle illustrazioni e a sognare sugli aneddoti storici che trovavo così interessanti.
Il salame vichingo è stato un must per non so quanti anni. Lo portavo ad ogni festa ed è sempre stato molto apprezzato. L'ho rifatto per la Giornata del Salame di cioccolato per il Nuovo Calendario del Cibo italiano targato Mtchallange, con qualche piccola modifica e con il cioccolato Majani.

Salame vichingo di Nonna Papera
...i Vichinghi sono presi dalla smania dei grandi viaggi, naturalmente via mare, anche per fare bella mostra delle loro navi carenate...una sola vela, quadrata e rossa, si innalzava sulla nave. Sulle fiancate esterne dello scafo, gli irrequieti guerrieri del nord appendevano i loro scudi a colori alternati: uno scudo giallo e uno scudo nero, uno scudo giallo e così via. Ridendo e scherzando i Vichinghi giunsero a saccheggiare nell'836 Londra, nell'845 Parigi e Amburgo. E sono stati questi scudi ad ispirare la ricetta di questo salame.



Ingredienti
due tuorli
due cucchiai di zucchero di canna
g 150 di burro 
due cucchiai di cacao amaro Majani
un bicchierino di curaçao
g 200 di biscotti speculoos (o biscotti secchi)
4 ovetti di cioccolato scorza Majani

Procedimento:
Sbattete insieme i tuorli e lo zucchero, fino a quando la crema si gonfia. Unite il burro dopo averlo fatto ammorbidire a temperatura ambiente e continuate a montare la crema. Aggiungete il cacao, il curaçao e gli ovetti di cioccolata tritati, mescolando fino ad amalgamare completamente gli ingredienti. Sminuzzate con le mani i biscotti e uniteli alla crema. 
Versate il composto ottenuto sulla carta da forno e modellatelo a forma di salame, chiudendolo bene alle estremità. Riponete il salame dolce in frigorifero per almeno 4 ore.
Togliete poi la carta forno, affettatelo e servitelo.







lunedì 11 gennaio 2016

I MAGNIFICI 7 DELLA CUCINA BOLOGNESE



Buon anno!!! :))) Si può ancora l'11 di gennaio vero?

La Cipolla di Medicina, l’Asparago verde di Altedo IGP, la Patata di Bologna DOP, il Marrone di Castel del Rio IGP, la Pera dell’Emilia-Romagna IGP, la Mortadella di Bologna IGP, il Parmigiano Reggiano DOP sono le eccellenze, i magnifici 7 del territorio bolognese e meritano di essere celebrate.

Come? CIBÒ. SO GOOD! tre giornate di eventi , il 22, 23 e 24 gennaio, nella storica cornice di Palazzo Re Enzo, in pieno centro a Bologna, proprio davanti al Nettuno, pensate per valorizzare e rendere sempre di più  protagonista quel patrimonio enogastronomico che ha contribuito ha fare conoscere la nostra città in tutto il mondo.

Su http://www.cibosogood.it/ troverete il programma con tutti gli eventi, i dibattiti, i convegni, i laboratori, le degustazioni per vivere e condividere l’esperienza del gusto in tutte le sue sfumature. L'ingresso è gratuito.


Tra le innumerevoli iniziative a supporto del ricco calendario d’attività di Cibò. So Good!, c’è anche CIBlogger, originale invito a creare e a postare le migliori ricette legate all’uso di alcuni ingredienti di qualità, tipicamente bolognesi.

Si parte da un titolo curioso per stuzzicare la creatività in cucina senza azzardi, ma con l’intento di non dimenticare, anzi di ripescare le proprie tradizioni familiari, personalizzandole con il gusto di oggi. 

Dedicato alle/ai blogger e a tutti gli amanti della cucina italiana, “CIBlogger! è un invito a creare una nuova ricetta (o attualizzarne una della tradizione), realizzarla e postarla sul web per aggiudicarsi un “paniere” di prelibatezze.

I 7 magnifici ingredienti del territorio bolognese, protagonisti del contest, sono: la Cipolla di Medicina, l’Asparago verde di Altedo IGP, la Patata di Bologna DOP, il Marrone di Castel del Rio IGP, la Pera dell’Emilia-Romagna IGP, la Mortadella di Bologna IGP, il Parmigiano Reggiano DOP.

Le/i blogger e i loro fans devono proporre una ricetta originale che rispetti tre criteri: 
1 – un legame con la tradizione gastronomica del territorio bolognese, 
2 – l’utilizzo di almeno due dei “ magnifici 7” ingredienti indicati, 
3 – l’interpretazione personale e moderna di un piatto.

IL REGOLAMENTO 
1. La partecipazione è gratuita ed è riservata soltanto alle/ai blogger;
2. Ogni blogger può concorrere presentando una o più ricette, preparate direttamente o selezionate fra le proposte giuntele via web dai propri follower;
3. Ogni ricetta deve essere corredata di 2/3 foto (ingredienti, step di lavorazione e piatto finale);
4. Le ricette inedite o reinterpretate corredate di foto devono pervenire all’indirizzo e-mail segreteria@cibosogood.it dal 15 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016;
5. Le ricette inviate non devono essere pubblicate sui rispettivi blog, se non dopo la proclamazione del vincitore. Pena l’esclusione.
6. Una giuria formata da tre esperti (uno chef, un giornalista e un fotografo) giudica le ricette pervenute e seleziona le tre ricette finaliste in funzione dei seguenti criteri: ORIGINALITA’, INGREDIENTI UTILIZZATI, COMPLESSITA’, PRESENTAZIONE FOTOGRAFICA.
7. Le tre ricette finaliste vengono presentate nel corso di un cooking show, all’interno dell’evento CIBO’ SO GOOD, e valutate in diretta dai presenti con la proclamazione in tempo reale di quella vincitrice;
8. Il premio per il vincitore consiste in un “paniere di prodotti tipici“ offerto dai partner di CiBò;
9. Le tre ricette finaliste saranno pubblicate sul magazine Gustando versione on line.

Ci sono ancora pochi giorni, se vi va di partecipare affrettatevi!!!!
Vi aspettiamo!






giovedì 24 settembre 2015

Patatainbo, la festa della patata e Riso pilaf e patate, con cuore di burrata e noce moscata.

Dal 21 al 27 settembre Bologna festeggia la patata, celebrando la 7^ edizione del Festival Nazionale della Patata italiana di qualità, Patatainbo2015.




Lunedì 21 settembre c'è stato il primo appuntamento con una esclusiva serata di gala al Carlton Hotel, durante la quale è stata presentata dalle autorità bolognesi l'edizione 2015 di Patatainbo e dove 19 prestigiosi ristoranti hanno gareggiato in una gustosissima sfida all'ultima patata, facendoci assaggiare piatti eccellenti.
Ho avuto il privilegio di rappresentare l'Aifb, Associazione italiana food blogger www.aifb.it, con alcune socie/amiche ed è stata una serata molto piacevole. 


Trecento ristoranti in tutto il Paese, di cui ben 90 in Emilia-Romagna, dedicheranno almeno una pietanza al tubero, supportati anche dalle associazioni di panificatori, pasticceri, sfogline e salumieri.
Potete trovare l'elenco completo dei ristoranti e tante altre curiosità sul sito www.patatainbo.it
e sulla pagina facebook le notizie in diretta https://www.facebook.com/PatataInBo?fref=ts







Palazzo Re Enzo, in pieno centro a Bologna, il 25, 26 e 27 settembre ospiterà lo Street Food, un'occasione per gustare la patata in tanti modi.
Quest'anno si potranno apprezzare piatti proposti fino a tardi sera e l'organizzazione spera così di raddoppiare i ventimila visitatori dello scorso anno.

Potete utilizzare l'hastag #patatainbo2015 per raccontare la vostra esperienza sui social.

Non vedo l'ora di assaggiare la patata ai 3 sali ma anche il jacked potatoes al cartoccio e la patata sfogliata fritta.













Patatainbo ha tra i suoi obbiettivi quello di dare visibilità e quindi di promuovere la patata, considerata da sempre un prodotto povero, ma estremamente versatile in cucina e ricco di qualità.
Il territorio del bolognese è l'habitat ideale per la coltivazione di questo tubero, diventato Dop nel 2010. Si tratta di una varietà denominata Primura, a pasta gialla, omogenea e consistente, di dimensioni medio grandi e altamente conservabile.
Solo a Bologna esiste la Borsa Patate che ne sottolinea il valore commerciale, 
I produttori appartenenti al Consorzio della patata di Bologna producono dai 60 agli 80 mila quintali di patate all'anno e promuovono un percorso basato sulla filiera corta, dal produttore al commerciante.
Patatainbo, quando il lavoro si fa arte.

Durante la serata di gala di lunedì sera al Carlton Hotel, uno dei piatti che ho preferito è stato il Risotto con patate e macis proposto dallo Chef Ivan Poletti della Cantina Bentivoglio di Bologna, dal quale ho preso spunto per preparare la mia ricetta:
Riso pilaf e patate con cuore di burrata e noce moscata, pochi ingredienti ma di qualità ne fanno un piatto ricco di gusto e nutriente.



Ingredienti per 2 persone:

gr 170 di riso Carnaroli
gr 340 di acqua
1 piccolo scalogno
una patata Bologna Dop di taglia media
mezza noce moscata
un etto di burrata
due cucchiai di olio extravergine d'oliva

Ho messo a bollire l'acqua con un cucchiaino di sale di Cervia.
Ho lavato, pelato e tagliato a cubetti la patata. 
Ho lavato il riso un paio di volte, l'ho messo in una casseruola da forno con lo scalogno e i cubetti di patata, ho aggiunto l'acqua bollente salata, ho coperto con carta stagnola e ho messo a cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.
Ho poi tolto lo scalogno e ho condito l riso e le patate con l'olio extravergine e la polvere di mezza noce moscata grattugiata.
Ho diviso il riso in due tazze. Centralmente ho fatto lo spazio per la burrata che ho diviso in parti uguali.
Ho compattato bene il riso con l'aiuto di un cucchiaio. 
Ho girato ogni tazza su un piatto e ho servito subito.

venerdì 7 marzo 2014

O.T: Inaugurazione Fuocobio, camini a bioetanolo: sabato 8 marzo, Bologna

Sono elettrizzata, emozionata, terrorizzata, nervosa, fisicamente uno straccio ma curiosa, incredula, felice!
Sono onorata di invitarvi tutti all'inaugurazione del mio nuovo punto vendita, che segna l'inizio di fuocobio, calore di casa.

Ho scelto l'8 marzo come data per l'inaugurazione per celebrare non solo la mia nuova attività, ma tutte le donne, in particolare le donne imprenditrici, che lottano per affermarsi e per dimostrare il proprio valore. Per donne imprenditrici, intendo imprenditrici di se stesse, nel lavoro e nella vita privata.

Chi mi conosce sa quanto amo il mio lavoro, quanto lo seguo con passione. 
Questo per me è un nuovo inizio, è la prova del nove, è la mia ultima sfida (in senso temporale eh!).

Per l'occasione ho disegnato un nuovo camino bifacciale, che appenderò con cavi di acciaio in vetrina e Andrea Sancini, un orafo bolognese di gran livello, presenterà un pendente e orecchini ispirati a questa mia nuova creazione! Emozione e onore allo stato puro!

L'inaugurazione comincerà con un tea time e degustazione dei thè di Dammann.
Ho preparato dei dolcetti al cioccolato, crostatine con mostarda, la tatin di lamponi di Knam, sandwich con cetriolo e burro salato e la mia immancabile mousse di mortadella.

Seguirà un aperitivo di festeggiamento con champagne e scaglie di parmigiano.

Ora scappo che oggi abbiamo l'allestimento definitivo.
A chi va di passare, è il benvenuto.
Per le Signore, un omaggio floreale.

Vi lascio l'invito.
Ciao a tutti.

SI ACCENDE LA FIAMMA TRA ART’E E FUOCOBIO


 Inaugurazione evento Sabato 8 marzo, Bologna, Via Frassinago 2/a, ore 17  Sabato 8 marzo a Bologna, in Via Frassinago 2/a, alle ore 17, nella sede storica di ART’E di Luca Righi, prestigioso concept store di prodotti esclusivi e di design per la casa e per la persona, si terrà l’inaugurazione del corner di FUOCOBIO di Sabrina Gasparri, azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e vendita di camini di design a bioetanolo senza canna fumaria e barbecue. 

L’evento, che si aprirà con una degustazione di thé Dammann di benvenuto, segna l’inizio della collaborazione tra ART’E e FUOCOBIO. Luca Righi e Sabrina Gasparri presenteranno, oltre alle loro eccellenze, una suggestiva linea di gioielli creati dal gioielliere Andrea Sancini per celebrare la nuova sinergia. 

FUOCOBIO, che nasce dalla passione e dall’esperienza di Sabrina Gasparri per i camini a bioetanolo – combustibile ecologico dall’elevato potere riscaldante che consente il piacere del focolare domestico abbinato al gusto per il design senza l’intralcio di canna fumaria o altri allacciamenti – trova nello spazio ospitale di raffinata eleganza di ART’E la perfetta location. 

L’8 marzo

SI ACCENDE LA FIAMMA TRA ART’E e FUOCOBIO

per scaldare l’ambiente

stupire la mente

sedurre i sensi

fuocobio
c a l o r e   di   c a s a

Sabrina Gasparri
Via Frassinago 2a - 40123 Bologna – tel +(39) 348 3232976 - info@fuocobio.it –  fuocobio@gmail.com - www.fuocobio.it 







sabato 14 settembre 2013

Bologna e dintorni: appuntamenti nel we e Invidia con dolcezza.

Sabato, una bellissima mattina di settembre, aria frizzantina e sole splendente.
Sull'onda lunga delle vacanze finite da poco, voglia di uscire e di godere dell'unico giorno di riposo della settimana, la domenica, per me che lavoro anche il sabato.
Mi guardo un po' in giro e trovo tante belle iniziative tra cui scegliere.

Un angolo della Chiesa della Madonna del Baraccano a Bologna.

  • E' ancora la settimana del Sana e quindi continuano gli eventi del Sana Off di cui ho parlato la settimana scorsa. Questo il programma.
  • Nella splendida cornice dei Giardini del Baraccano a Bologna c'è la 4a edizione del Festival della Salute e del Benessere Olistico: Bologna Ben Essere. La giornata è articolata con una serie di conferenze, un mercatino, prove gratuite e ristorazione naturale, tra yoga, massaggi ed ecologia. Questo il programma.
  • Per gli amanti dei motori, un appuntamento storico nella mia bella Imola: il mercato internazionale di veicoli d'epoca e pezzi di ricambio: la Mostra scambio, organizzata dal Crame ogni anno all'interno dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Questo il link.
  • A Medicina una festa antichissima, la rievocazione storica de Il Barbarossa. Il palio, gli antichi mestieri, tante piccole osterie all'aperto rianimano le strade di questa piccola cittadina romagnola. Un'atmosfera unica. Questo il programma.
  • A Ferrara ultimi giorni del Festival dei Baloon, una manifestazione unica dove lo sport la fa da padrone! Qualche anno fa ho scritto un post dedicato a questo straordinario evento, carico di suggestione. Questo il programma. 
  • A Castenaso, un paese alle porte di Bologna, e' in programma la storica Festa dell'uva, classica sagra, mercato, eventi legati al questo frutto e alla sua lavorazione. Questo il programma.
  • C'è anche un bel evento per gli intellettuali, il Festival Filosofia Amare, un percorso culturale itinerante lungo le strade di Modena, Carpì e Sassuolo tra mostre, installazioni, concerti e spettacoli. Questo il programma.
Beh...c'è n'è per tutti i gusti, no? Se passate da queste parti, sapete dove andare.
Vi lascio con un'altra squisitezza della nostra cara Doris Robbie Day per Salutiamoci.
Un buon fine settimana a tutti! 


Indivia con dolcezza

 



Ingredienti:

2 caspi di indivia
8 gherigli di noci
un piccolo grappolo di uva rossa
un cucchiaino di malto d'orzo
poco vino per sfumare
sale marino integrale, olio evo, aceto balsamico

Cuocere a vapore l'indivia. In una padella insaporire qualche cucchiaio d'olio con uno spicchio d'aglio. Togliere l'aglio, aggiungere l'uva, le noci e il malto. Caramellare qualche minuto e sfumare con poco vino bianco. Aggiungere l'indivia e impiattare, decorando con qualche goccia di aceto balsamico.

sabato 7 aprile 2012

Torta degli addobbi e Buona Pasqua.

Ho fatto la torta di riso
Speravo nella fortuna dei principianti, ma la prima è finita nel rusco, immangiabile.
La colpa non è della ricetta, tutto sommato semplice anche per me che non sono una pasticcera, ma della mia presunzione. Al primo tentativo volevo, bella tronfia perché non mi passava neppure per l'anticamera del cervello di non essere assolutamente in grado di fare una cosa del genere, volevo, dicevo, emulare Bottura, scomponendo gli ingredienti della torta per creare la torta di riso destrutturata (uahahahahah...cretina!).
Risultato disastroso, il rusco era fin troppo chic, un grand hotel per quel obbrobrio che avevo creato!
Mesta mesta, son scesa dal pero e ho rifatto la torta seguendo la ricetta alla lettera ed è venuta squisita.
Questa è una ricetta che mi ha passato questa mattina Claudia, la moglie di Oriano il salumiere di via D'Azeglio, che la fa stupendissima, dolcemente succosa. Mi ha detto che se avessi seguito le dosi che mi passava, avrei fatto anch'io una torta perfetta. E così è stato.
Le tradizioni non si toccano, se non si è Bottura.

torta-di-riso

Un po' di storia.
Le parrocchie della diocesi di Bologna, le sole in Italia, ogni 10 anni celebrano a turno una festa per il SS Sacramento detta "degli addobbi", perché una volta, ma ancora oggi, si stendevano ornamenti di stoffa alle finestre delle case lungo le strade percorse dalla processione per il Corpus Domini.
In queste occasioni si preparava questa torta, certamente la più amata e antica di Bologna, che si vendeva anche per le strade e veniva offerta nelle case addobbate sempre aperte e pronte a ricevere amici e parenti.
Quando arrivava la primavera, ci si cominciava ad informare, ed era un continuo passaparola, sulle parrocchie che sarebbero state negli addobbi quell'anno, e ci si preparava a gustare la torta con un bicchierino: naturalmente si facevano molte critiche e si giudicava la migliore.
Gli addobbi esistono ancora ma....ahimé non c'è più nessuno che offre la torta....

Torta di riso.

torta-di-riso-piatto

Ingredienti:
1 lt latte
75 gr riso
250 gr zucchero
100 gr mandorle tostate
6 uova intere
100 gr cedro candito
100 gr amaretti
sale
scorza di limone
vaniglia
liquore mandorla amara
burro e zucchero di canna per la teglia

Mettere a bollire il latte con un pizzico di sale, la scorza di limone, un po’ di vaniglia e lo zucchero. 
Appena il latte comincerà a bollire unire il riso, mescolare spesso, il riso è pronto quando il latte sarà quasi 
assorbito. Togliere dal fuoco e aggiungere gli amaretti sbriciolati; lasciare raffreddare e unire il cedro candito, le mandorle tostate e tritate finemente. Aggiungere le uova senza lavorarle troppo e incorporandole un po’ alla volta. Imburrare la teglia e spolverarla di zucchero di canna. Versare l'impasto e infornare.
Claudia dice di cuocere in forno statico a 180° per un'ora, controllando verso la fine con la prova stecchino.
In realtà il mio forno scalda molto, quindi conoscendolo, ho cotto la torta a 150° per 45 minuti. In questo modo non si è asciugata ma è rimasta molto succosa.
Togliere la torta dal forno, farla intiepidire e bagnarla abbondantemente con la mandorla amara.

Buona Pasqua.

pasqua-part


Con questa ricetta partecipo al contest di Ely.