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venerdì 28 novembre 2014

Un muffin...stupefacente!

Da Jammin' a Woman no cry, passando per Redemption song, One Love, I shot the sherif e ancora Get up stand up: Legend, un album che è  passato alla storia, come il suo autore Bob Marley.




Marley, simbolo del raggae giamaicano, era figlio di un uomo bianco e di una donna nera. Il padre abbandonò quasi subito la mamma di Bob che visse gli anni della sua infanzia da orfano. "Mio padre era... come quelle storie che si leggono, storie di schiavi: l'uomo bianco che prende la donna nera e la mette incinta".
Questa condizione ha segnato molto la sua vita e la sua cultura, regalandogli una sensibilità poetica fuori dal comune. Diceva "Mio padre era un bianco, mia madre nera, io sono in mezzo, io sono niente. Non ho mai avuto padre. Mai conosciuto. Mia madre ha fatto dei sacrifici per farmi studiare. Ma io non ho cultura. Soltanto ispirazione.

Appena ragazzo diventa rasta, conseguenza naturale della sua condizione di ragazzo emarginato. E' nel ghetto di Trenchtown, che il giovane Marley coltiva la sua ribellione ma non è ancora la musica lo strumento che potrà veicolarla. Lo diventerà la scoperta della musica rock provocatoria di Elvis Presley e il soul di Otis Redding, tanto da fargli decidere di costruirsi da solo una chitarra.

L'incontro con Peter Tosh e Neville Livingston costituisce la svolta della sua carriera e la sua musica entra in simbiosi con il popolo giamaicano. Costituisce con loro il gruppo dei Wailers, coloro che si lamentano, nome preso dalla Bibbia. "Ho preso il nome dalla Bibbia. Quasi in ogni pagina ci sono storie di persone che si lamentano. E poi, i bambini piangono sempre, come se reclamassero giustizia".
Questo e l'incontro con il fondatore della Records fa si che Bob Marley diventi il veicolo per trasportare il raggae nel mondo. La sua musica comincia a prendere le note del rock e del soul, ereditate dai suoi idoli, ma lo fa in modo delicato, senza snaturarla perchè il suo messaggio deve rimanere ben chiaro. Il reggae è uno stile che vuole condurre alla liberazione del corpo e dello spirito; è una musica impregnata, almeno per come l'ha concepita Marley, di un profondo misticismo.

La sua musica è fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza. L'aspetto politico della sua vita è stato più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia della pace dalle Nazioni Unite. 

Nel 1980 ero una ragazzina. Ricordo che il mio moroso andò a vedere il concerto di Peter Tosh a Perugia e tornò esaltato. Erano momenti quelli in cui si viveva la musica in maniera viscerale. Non era sufficiente ascoltarla ovunque ma si doveva vivere dal vivo, si doveva guardare in faccia chi ci faceva vibrare.
Il suo destino è stato quello di tanti grandi geni. Morì giovanissimo a soli 36 anni, stroncato da un tumore, ma la sua musica, le sue parole sono ancora vive come non mai.

Io sono una pazza scatenata, senza vergogna e per questo ho registrato il ritornello di Redemption song e la dedico a chi mi legge e alla memoria di Bob Marley, sperando che non si rivolti nella tomba :))

Won't you help to sing
These songs of freedom? -
'Cause all I ever had:
Redemption songs -
All I ever had:
Redemption songs:
These songs of freedom,
Songs of freedom.



Il mio muffin non parte dal ricordo da questo memorabile pezzo, ma dall'ingrediente che è il suo cuore e lo riporta diretto alla musica di quel grande musicista che è stato Bob Marley.
La scorsa settimana passeggiando per il Choccoshow di Bologna, vengo attirata da una cioccolateria torinese che non espone i soliti martelli e attrezzi da falegname in cioccolata, ma una serie di tavolette fondenti bene impacchettate aromatizzate con le spezie più particolari. Mi colpiscono principalmente tre di queste, una al sale di Cervia, un'altra al cardamomo e per finire l'ultima ai semi di canapa con la foto della foglia di marijuana bella in mostra. Compro tutte e tre e comincio a pensare che voglio fare i muffin per l'Mtchallange proprio con quest'ultima e subito la associo a Bob Marley. Nella maggior parte delle immagini che lo ritraggono lui fuma marjuana. 

Dopo aver setacciato invano il salone del gusto di Torino in cerca della farina di grano arso, una nuova cara e dolce amica, Valentina Venuti di Non di solo pane - Impastando si impara durante una piacevolissima cena nel ristorante di fronte casa mia, mi parla del grano del miracolo. Lo coltiva Claudio Grossi nella sua azienda agricola a Lesignano dè Bagni in provincia di Parma. Il fatto che Claudio si definisca un agricoltore custode della biodiversità è per me una storia molto interessante, come quella del grano del miracolo.
Valentina mi ha promesso che mi porterà a conoscere questo signore e così poi racconterò tutto quello che imparerò da questo incontro. 
Per il momento posso solo dire che il giorno dopo ho chiamato Claudio e gli ho chiesto come potevo fare per avere la farina di grano arso. Lui, fantastico, mi ha detto che avrebbe macinato il grano la sera stessa e il mattino seguente mi avrebbe spedito la farina a Bologna. E così è stato.
Nel biglietto che accompagna la farina c'è scritto: 

Grano del Miracolo Arso
tostato ad aria calda. 
Nei tempi antichi le stoppie venivano bruciate 
per estirpare le malerbe e i residui delle ceneri 
era concime per la prossima cultura. 
Le spighe rimaste nel campo bruciate dal fuoco 
venivano raccolte dalla povera gente 
e i chicchi di grano arso venivano macinati e miscelati 
ed era un Pane Nero. 
Oggi noi lo utilizziamo raffinato per prodotti da forno.
Pane del grano miracolo, 
antica fragranza della natura.

Come posso spiegare il profumo che ha sprigionato questa fantastica farina quando ho aperto il sacchetto? 
La tostatura è evidente sia per il colore scuro della farina ma anche per il sentore che emana. Sembra orzo misto caffè ma lavorandola è farina. E' umida e anche questo si percepisce dall'odore. Va tagliata, non utilizzata pura perchè non ha glutine. 
L'ho utilizzata con una 1 della Petra e l'ho aromatizzata con una copiosa grattugiata di noce moscata, spezia tipica della Giamaica, per questo muffin stupefacente dedicato a Bob Marley che ho preparato per la sfida Mtchallange di questo mese, proposta dalla Francy, vincitrice della lasagna, di Burro e Zucchero.
Consiglio di andare a leggere con attenzione il post della Francy su i suoi muffin che ritengo una grande lezione di cucina.



Muffin di farina di grano arso profumata alla noce moscata, con cuore di fondente alla canapa




Ingredienti per 6 muffin:

gr. 75 di farina 1
gr. 75 di farina di grano arso miracolo
gr. 50 di  zucchero di canna demerara
1 uovo
mt. 50 di latte
gr. 50 di burro
gr. 5 di lievito
un pizzico di bicarbonato
un pizzico di sale alla vaniglia
un cucchiaio di rum
un copioso cucchiaino di noce moscata grattugiata al momento
12 quadretti di cioccolata fondente alla canapa

In una ciotola, lavorare lo zucchero con il burro a pomata, aggiungere l'uovo, il latte  ed il rum  amalgamando bene il tutto. In un'altra ciotola, setacciare le farine, insieme al lievito, al bicarbonato, al sale e alla noce moscata. Versare i liquidi nella ciotola contenente gli altri ingredienti, mescolare poco. L'impasto deve essere non troppo acsiutto ma neppure troppo morbido.. Mettere i pirottini nello stampo per muffins ed infornare a 180 gradi per circa 20 minuti.
Un profumo inebriante!





mercoledì 16 ottobre 2013

Grissini di grano verna e curcuma per World Bread Day

Attenzione, Attenzione!!!
Questo post è interdetto a chi è debole di carattere e a chi cede senza ritegno alle tentazioni!
Perchè?
Il motivo è semplice: Questi grissini sono uno tira l'altro e creano dipendenza!
Lei, la spacciatrice della ricetta è la mia Silvia del cuore, la mia adorata mogliedaunavita. 
Me ne ha sempre decantato la bontà ma anche la pericolosità, soprattutto per chi come noi sta cercando di seguire una dieta povera di carboidrati.
Ma se non siete tra questi allora non perdete un minuto e fateli subito! 
Io li ho aromatizzati con la curcuma e ho ancora utilizzato la farina di grano verna che ha dato a questi grissini un sapore speciale, tipico dei grani antichi.
Un altro pregio è l'utilizzo della pasta madre non rinfrescata, quella in eccesso che altrimenti andrebbe buttata.



Ho ceduto alla voglia di prepararli perchè questi grissini non possono mancare nella Giornata Mondiale del Pane, il World Bread Day
Devono per forza contribuire ad alimentare il progetto di Zorra per questa Giornata Mondiale del Pane, che consiste di raggiungere il numero di 365 pani in un giorno, in modo da avere una ricetta per ogni giorno fino al prossimo WBD.




Grissini di grano verna e curcuma 


Ingredienti in ordine di apparizione:

250 gr di pasta madre non rinfrescata
150 gr di acqua fredda
un cucchiaino di malto d’orzo
200 gr di farina  di grano verna
150 gr di farina 0
50 gr di olio o strutto
due cucchiaini di sale 
un cucchiaio di curcuma

sciogliere la madre nell’acqua e aggiungere il malto, aggiungere la farina e la curcuma e lavorare energicamente, aggiungere olio e per ultimo il sale. 
sbattere l’impasto ottenuto molte volte sul tagliere (servirà a sfibrare la maglia glutinica).
mettere l’impasto ottenuto su un tagliere, ungerlo, cospargerlo di farina di semola e coprire a campana. 
lasciar lievitare 3 ore. poi con un staglino tagliare delle strisce di pasta e stirarle con le mani passandole in poca semola mista a curcuma.
adagiare i grissini su una teglie ricoperta di carta da forno e infornare a 180° per 15 minuti.

giovedì 5 settembre 2013

Il consorzio agrario di Siena: un esempio da seguire.

Sono ritornata dalle vacanze con qualcosa in più rispetto agli altri anni, che non è una valigia piena di acquisti emotivi, ma una valigia piena di informazioni, di idee, di suggerimenti, un tesoretto da custodire ma anche da condividere.
L'avventura di Siena and Stars è cominciata con la visita al negozio del Consorzio Agrario di Siena che si trova in un bellissimo palazzo d'epoca nel cuore della città.
La Toscana è una terra ricca di tradizioni e di prodotti straordinari, come i pregiati vini del Chianti e di Montalcino e l'olio extravergine d'oliva. Ma pensiamo anche alle carni di chianina e di cinta senese, i formaggi delle Crete senesi e della Val d'Orcia. Gli agricoltori e gli allevatori consorziati hanno cercato di valorizzare al massimo questi prodotti, lavorando a basso impatto ambientale, con un occhio molto attento alla qualità.
Il Consorzio di Siena ha adottato una filosofia assolutamente vincente per i propri associati: li sostiene con un proficuo marketing agricolo che funge da vetrina per i loro prodotti attraverso la vendita diretta presso diciotto negozi e tre macellerie nelle provincie di Siena e di Arezzo, un frantoio con centro di imbottigliamento, due aziende agrarie e un paio di ristoranti che utilizzano solo i prodotti dei consorziati.
Tutto questo fa si che ci sia una forte interlocuzione con la grande distribuzione a vantaggio sia degli associati ma anche dei consumatori che possono godere di prodotti di grande qualità, con indiscussa tracciabilità.



Tre esempi dei quali il consorzio si è fatto promotore:
  • La “Pasta dei Coltivatori Toscani” una pasta di grano duro di qualità, realizzata - con sistema di tracciabilità - a partire dal grano coltivato esclusivamente nel territorio delle provincie di Siena e Arezzo, le cui fasi industriali (produzione di semola e pastificazione) sono interamente realizzate all’interno della regione Toscana.
  • La riscoperta, con la coltivazione nelle zone di collina dell'aretino, dell’antica varietà di grano tenero “Verna”, realizzando una farina macinata a pietra, con la quale si prepara un profumatissimo “pane Verna” a lievitazione naturale e dallo stesso grano una “birra Verna” , cruda, rifermentata in bottiglia. Due prodotti davvero unici.
  • La produzione dell'olio extravergine d'oliva Vagnoni. Gli ulivi vengono piantati a spalliera, in modo da poter raccogliere le olive meccanicamente, utilizzando la macchina per vendemmiare. Questo metodo consente di ridurre i tempi tra raccolta e frangitura, in modo da non danneggiare il frutto che mantiene così inalterato l'aroma inconfondibile.

Il Consorzio agrario, nelle persone di: il direttore generale Giovanni Bizzaro e i suoi collaboratori Alessandro Pannacci, Roberto Neri e Alessio Pianigiani, con la maestria dello chef Massimiliano Cappelli, ha offerto una degustazione a seguito della visita al negozio, che in realtà si è poi rivelata una cena.
Vi garantisco che è stata una vera e propria esperienza, sia culinaria che culturale.
Abbiamo avuto la possibilità di assaggiare una panzanella e una pappa al pomodoro preparate con il pane di grano Verna a dir poco sublimi. I salumi di cinta senese e i formaggi avevano un sapore e un profumo unici, tra tutti un erborinato indimenticabile. E ancora la pasta, il primo piatto tipico della cucina senese, i pici all'aglione e una battuta di chianina che si scioglieva in bocca. Il tutto accompagnato da pregiati vini come il Chianti e dalla birra Verna. Abbiamo terminato la cena con  un assaggio di Panforte, dolce rappresentativo della tradizione senese.  
Il clima conviviale, l'ottimo cibo e l'entusiasmo dei nostri ospiti hanno reso la  serata molto piacevole e mi ha davvero trasmesso tanto.


Il Consorzio mi ha fatto omaggio di alcuni prodotti, pasta, olio, farina e birra Verna, io ho comprato il pane, i pomodori e la cipolla e da quando sono tornata non faccio altro che preparare panzanella, pappa al pomodoro e acqua cotta.
Voglio ringraziare ancora una volta la carissima Patty Andante con gusto per avermi regalato questa bellissima esperienza.
La panzanella la preparo con la sua ricetta.

Per 4 persone:

- 400 gr di pane secco o raffermo possibilmente Toscano (senza sale)
- 6 pomodori non troppo maturi (ramati vanno benissimo)

- un bel cespo di basilico
- 1 cipolla
- sale 
- olio extravergine (io ho usato un ottimo olio di Sarteano) q.b.

Fate intridere il pane in acqua facendo attenzione  che non diventi colla per i manifesti. Strizzatelo accuratamente e mettetelo in una insalatiera. Lavate e tagliate a pezzettini i vostri pomodori ed aggiungeteli al pane. Lavate il basilico e spezzatelo con le mani quindi aggiungetelo al composto. Condite con olio e sale e mescolate il tutto bene con le vostre manine. Non esagerate con il condimento. La panzanella non vuole esagerazioni  e non ama il frigorifero.  Servitela a temperatura ambiente per apprezzare tutta la sua rude e schietta semplicità. 


martedì 22 giugno 2010

Il grano, meravigliosa scoperta! Due insalate.

Com'è il titolo del post precedente...? E' scoppiata l'estate!! Beh a distanza di due settimane che non pubblico ora rispondo: Seeeeeeee mia nonna...! Freddo becco, temperature in picchiata, umidità a livelli indicibili, acqua a go-go...con il conseguente risultato di tosse, naso che cola, mal di gola, testa pesante, praticamente un'amarezza. Anche perché, voglio dire, a parte tutto questo, domenica ho festeggiato le 4 settimane senza fumo e non vedevo l'ora di raggiungere questo traguardo, solo per un motivo. A detta di tutte le persone che conosco che han smesso di fumare, dopo questo periodo si cominciano a sentire i sapori e i profumi come mai si son sentiti prima, mentre io nulla...naso chiuso e nessun sapore...
Va beh, tanto è sempre così, tutti gli anni la stessa storia...arriverà il momento che andrò in pensione e mi trasferirò per sempre in Sicilia...!

Basta lamentele, anche perché vorrei proporvi due ricette con il grano, cereale che tanti di voi già conosceranno e non sarà una novità, ma l'ho appena scoperto e me ne sono innamorata.
L'ho preparato in  due modi come dicevo, ma sempre come piatto unico freddo, entrambi squisiti da gustare nelle calde giornate d'estate, la prima vegetariana e light, la seconda saporita e più corposa.


Tortini di grano al pomodoro con crema di zucchine e fiocchi li latte.

grano-con-cema-di-zucchine

Ingredienti per 4 persone :

gr. 200 di grano
gr. 200 di fiocchi di latte
gr. 500 di pomodorini
3 zucchine
1 cucchiaio di capperi
10 olive snocciolate + 4 olive intere per decorare
1 limone
1 mazzetto grande di basilico
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
olio evo, sale

Lessate le zucchine a dadini per 5 minuti in un litro di acqua appena salato, scolatele con la schiumarola e nella stessa acqua di cottura lessate il grano per il tempo indicato (io ne ho trovata una qualità pronta in dieci minuti).
Frullate le zucchine assieme al basilico e ai fiocchi di latte. Tagliate i pomodorini a dadini, conditeli con un pizzico di sale, l'olio e l'erba cipollina. Grattugiate un cucchiaio scarso della scorza di limone, dissalate i capperi, tritateli finemente assieme alle olive e mescolate il tutto con un cucchiaio di olio.
Scolate il grano, fatelo raffreddare conditelo con la salsa di capperi e i pomodori.
Mettere al centro del piatto qualche cucchiaio di crema di zucchine. Aiutandosi con un coppapasta, formare al centro della crema dei tortini di grano e decorare con un'oliva.


Insalata di grano con zucchine trifolate e prosciutto cotto alla brace.


grano-con-zucchine-trifolate

Ingredienti per 4 persone :

gr. 200 di grano
gr. 200 di prosciutto cotto alla brace
gr. 300 di pomodorini
4 zucchine
1 carota
1 piccolo caspo di insalata
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto grande di prezzemolo
1 cucchiaio di erba cipollina tritata, rosmarino e timo
olio evo, sale

Lessate il grano in un litro di acqua salata, scolatelo, asciugandolo bene dall'acqua e fatelo raffreddare.
Tagliare le zucchine a rondelle e trifolarle in una padella con due cucchiai di olio evo, l'aglio in camicia e a fine cottura insaporirle con il prezzemolo tritato. Tagliate i 2/3 dei pomodorini a dadini, conditeli con un pizzico di sale, l'olio e il cucchiaio di erbe tritate. In una ciotola spezzate il prosciutto cotto con le mani, facendo dei piccoli straccetti, unite le zucchine tiepide, i pomodori e condite con olio evo se necessario.
Preparate il piatto: con un coppapasta formate i tortini di grano e guarniteli con l'insalata, spicchi di pomodorini rimasti e la carota grattugiata.

Sabrina