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mercoledì 16 ottobre 2013

Grissini di grano verna e curcuma per World Bread Day

Attenzione, Attenzione!!!
Questo post è interdetto a chi è debole di carattere e a chi cede senza ritegno alle tentazioni!
Perchè?
Il motivo è semplice: Questi grissini sono uno tira l'altro e creano dipendenza!
Lei, la spacciatrice della ricetta è la mia Silvia del cuore, la mia adorata mogliedaunavita. 
Me ne ha sempre decantato la bontà ma anche la pericolosità, soprattutto per chi come noi sta cercando di seguire una dieta povera di carboidrati.
Ma se non siete tra questi allora non perdete un minuto e fateli subito! 
Io li ho aromatizzati con la curcuma e ho ancora utilizzato la farina di grano verna che ha dato a questi grissini un sapore speciale, tipico dei grani antichi.
Un altro pregio è l'utilizzo della pasta madre non rinfrescata, quella in eccesso che altrimenti andrebbe buttata.



Ho ceduto alla voglia di prepararli perchè questi grissini non possono mancare nella Giornata Mondiale del Pane, il World Bread Day
Devono per forza contribuire ad alimentare il progetto di Zorra per questa Giornata Mondiale del Pane, che consiste di raggiungere il numero di 365 pani in un giorno, in modo da avere una ricetta per ogni giorno fino al prossimo WBD.




Grissini di grano verna e curcuma 


Ingredienti in ordine di apparizione:

250 gr di pasta madre non rinfrescata
150 gr di acqua fredda
un cucchiaino di malto d’orzo
200 gr di farina  di grano verna
150 gr di farina 0
50 gr di olio o strutto
due cucchiaini di sale 
un cucchiaio di curcuma

sciogliere la madre nell’acqua e aggiungere il malto, aggiungere la farina e la curcuma e lavorare energicamente, aggiungere olio e per ultimo il sale. 
sbattere l’impasto ottenuto molte volte sul tagliere (servirà a sfibrare la maglia glutinica).
mettere l’impasto ottenuto su un tagliere, ungerlo, cospargerlo di farina di semola e coprire a campana. 
lasciar lievitare 3 ore. poi con un staglino tagliare delle strisce di pasta e stirarle con le mani passandole in poca semola mista a curcuma.
adagiare i grissini su una teglie ricoperta di carta da forno e infornare a 180° per 15 minuti.

lunedì 30 settembre 2013

Vellutata di foglie di sedano rapa e stecco di sgombro croccante alle nocciole

   


Oggi una ricetta a mio avviso perfetta per siglare la fine della mia partecipazione come ospite di Salutiamoci
Una ricetta ad impatto [quasi]  zero ideata rispettando i paramentri della tabella degli alimenti a cui Salutiamoci si affida.

Impatto [quasi]  zero 1
L'altra sera al mercato della terra ho trovato per la prima volta il sedano rapa con tutto il suo ciuffo di foglie profumatissime. 
Visto che cerco sempre di non buttare via nulla, ho pensato di fare una vellutata con queste foglie che hanno l'aroma tipico del sedano ma molto più intenso, tanto da ricordarmi il levistico. 
Se avessi utilizzato solo queste foglie il sapore della vellutata sarebbe risultato troppo pungente. Ho quindi utilizzato le foglie esterne di due finocchi, la parte verde di un porro e una grossa patata. In questo modo l'aroma del sedano ha si prevalso, ma è stato addolcito dalle altre verdure.
Ho prima stufato il porro tagliato grossolanamente con due cucchiai di olio extravergine. Ho poi aggiunto il resto delle verdure a pezzi, ho coperto di acqua bollente e ho fatto cuocere a fuoco basso per un'ora e mezza. Ho frullato tutte le verdure fino ad ottenere la consistenza di una vellutata.

Impatto [quasi]  zero 2
Con l'avanzo della pasta madre che ho rinfrescato, invece che buttarlo, ho preparato della pita. Ho semplicemente formato dei dischi sottili qualche millimetro di pasta, che ho fatto lievitare per una mezz'ora prima di cuocerli sulla piastra bollente come se fosse una piadina.

Impatto [quasi]  zero 3
Tempo fa ho comprato delle fette biscottate senza glutine. Non avrei mai immaginato di avere fatto un acquisto così barbino. Oltre al costo spropositato, le fette sono immangiabili. Oltre ad essere totalmente insapore sono anche dure come i sassi, per nulla friabili come devono essere le fette biscottate, delle vere spaccadenti. 
Però non ho potuto buttarle, mai! Quindi le ho tritate finemente e le utilizzo per le panature.


Vellutata di foglie di sedano rapa e stecco di sgombro croccante alle nocciole


Ingredienti per due persone:

Vellutata di foglie di sedano rapa a piacere
condita con olio extravergine,  pepe e sale integrale di Cervia

gr. 250 di filetti di sgombro freschissimi
gr. 30 di nocciole tostate
tre cucchiai di pangrattato
un cucchiaio di gommasio
foglie di maggiorana e timo
pepe rosa
olio extravergine d'oliva

pita

Scaldare il forno a 200°. 
Tritare finemente le nocciole con le erbe e il pepe rosa. Unirle al pangrattato e al gommasio.
Steccare i filetti di sgombro e panarli bene.
Cuocerli in forno per circa 15 minuti, fino a quando la panatura non risulti ambrata e croccante.
Servirli con la vellutata e la pita calda.


Ecco, questa è la mia ultima ricetta per il mese di settembre.
Ospitare Salutiamoci si è rivelata un'esperienza notevole, che mi ha lasciato tanto. Ho conosciuto blogs molto belli, ma soprattutto molto utili che mi hanno avvicinata ancora di più a questo regime di alimentazione salutare che già comunque frequentavo da tempo.
Ringrazio tutte le ragazze, a partire da chi muove i fili, Brii, Roberta, Lorenza e Barbara fino a tutte le ragazze che costantemente mese dopo mese alimentano con le loro ricette, la loro fantasia e bravura, questo importante progetto.

Guardate qua...sono le 21,30 ,  sono ancora a negozio, pubblico solo ora e devo ancora andare a casa.
Oggi sono arrivate le ultime graditissime ricette. Cercherò di aggiornare il menu prima di crollare a letto, ma se non riesco entro domani troverete tutto in ordine.
Spero di aver fatto tutto bene e che la mia ospitalità vi sia piaciuta.
VOI mi siete piaciute tanto. 
Se mi rivolete, sarò ben felice di tornare.
Grazie e buona serata.




domenica 1 settembre 2013

Nocciole e Noci: "Salutiamoci" Settembre

Les Madeleines di Proust riapre i battenti. 
Le vacanze sono finite e come ogni anno volano ma sono indispensabili per rigenerarmi e tornare piena di nuova linfa per affrontare al meglio nuovi progetti e continuare quelli che avevo lasciato in sospeso.
A proposito di nuovi progetti, le ragazze di Salutiamoci, mi hanno invitata ad ospitare la tappa di settembre della loro affascinante e salutare iniziativa, che coinvolge anche voi che mi leggete e ho accettato con grande entusiasmo.
Voglio precisare che non è un contest, non si vince nulla, non ci sono sponsor. 

E' qualcosa di meglio. 

E' un modo divertente e creativo per fare informazione su un argomento che deve stare a cuore a tutti: il rapporto imprescindibile che c'è tra il cibo e la salute: noi siamo quello che mangiamo e per stare bene dobbiamo mangiare bene.
Questo non significa nutrirsi presso un ristorante stellato, ma utilizzare ingredienti sani, di prima qualità, privilegiando i cibi privi di grassi saturi e di zuccheri raffinati, scegliendo la natura come fonte da cui attingere la materia prima. 

La sfida è di cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano, alla scoperta di nuovi ingredienti nel rispetto della loro stagionalità con un occhio attento al rapporto cibo-salute.
Potete cucinare qualsiasi pietanza: un antipasto, un primo, un secondo, un dolce piuttosto che una bevanda.
L'unico diktat è l'obbligo a seguire le indicazioni di questa tabella a tre colonne, rispettivamente con gli ingredienti non permessi, gli ingredienti permessi ma non consigliati, e gli ingredienti consigliati.
Date sfogo alla vostra fantasia. 
Se avete un blog non dovete fare altro che pubblicare un post con la ricetta e la foto della pietanza preparata, menzionando sia questo post che il blog Salutiamoci, inserendo il logo. Dovete dare comunicazione lasciando un commento con il link a questo post.
Se non avete un blog, non dovete fare altro che inviare ricetta e foto tramite mail al mio indirizzo di posta maddadiproust@gmail.com

Vi aspetto numerosi!!!!





Nel prezioso laboratorio della natura di settembre possiamo rifornirci di
noci e nocciole
e i loro derivati come pasta di nocciole, olio di noci o di nocciole, noci pecan, brasiliane.
Questi sono gli ingredienti che non devono mancare nelle ricette che mi invierete.


Noci e Nocciole fanno parte della cosiddetta frutta secca. In realtà sono frutti oleosi, molto utili per la nostra dieta quotidiana, in quanto hanno particolari proprietà che aiutano a nutrire e rinvigorire corpo e mente, proteggono il sistema cardiocircolatorio, il cervello, la pelle, i capelli e i muscoli.
I frutti oleosi apportano sostanze per lo più presenti nei prodotti di origine animale e necessarie all’organismo: dalle vitamine B alle proteine.
Vanno consumati con moderazione perché sono molto calorici, ma i grassi che contengono, a differenza dei prodotti animali, sono grassi insaturi e omega 3 che contribuiscono ad abbassare il livello di colesterolo e aiutano a prevenire le malattie cardiache.

Noci (anticolesterolo):
Contengono acido folico, vitamina E, acidi grassi essenziali, magnesio, fitoestrogeni e fitosteroli. Sono utili contro gli effetti di un pasto ricco di grassi, hanno proprietà anticolesterolo e proteggono cuore, arterie, cervello e sistema nervoso.
• Dose: 3 noci al giorno
Nocciole (proteggono il cuore)
Contenuti: sono la miglior fonte di vitamina E e sono ricche di fitosteroli che proteggono le arterie e il cuore.
• Perché fanno bene: mantengono giovane la pelle e la idratano, contrastano la formazione di rughe e del colesterolo cattivo.
• Dose: 5 nocciole al giorno


Il latte di nocciola e il suo cappuccino

La mia ricetta è molto semplice, ma estremamente utile e necessaria per chi ha voglia di prepararsi un cappuccino vegetale davvero buono e nutriente, una vera sferzata di energia per cominciare bene la giornata.
Ho preparato un cappuccino d'orzo con il latte di nocciola homemade.
Si tratta di un latte crudo quindi tutte le proprietà delle nocciole non vengono disperse.
Con questo latte di possono fare cioccolate in tazza, budini e creme squisite.
Per addolcirle no si deve fare altro che aggiungere dell'uva passa o dei datteri.
Vi spiego come.



Per un litro di latte:

lt.1,1 di acqua
gr 100 di nocciole 
due cucchiai di uva  passa (ometterli se non si vuole dolcificarlo)

Per il cappuccino:

1 tazza di caffè d'orzo



Mettere in ammollo le nocciole e l'uva nell'acqua a temperatura ambiente. Lasciare riposare per un paio d'ore.
Trascorso questo tempo, raccogliere la frutta in un tritatutto e cominciare a tritare aggiungendo l'acqua un poco alla volta, fino ad ottenere una crema vellutata. Aggiungere il resto dell'acqua e mescolare bene. Passare il composto attraverso un colino a maglia fitta. Imbottigliare e conservare in frigorifero.
Questo latte può tenere per tre o quattro giorni.

Prepariamo il cappuccino, frullando il caffè d'orzo freddo con l'ausilio del frullatore ad immersione, servendoci di un contenitore alto e stretto. In pochi secondi il caffè monterà a crema.
Scaldare il latte di nocciola (ma anche freddo in questi giorni è ancora buonissimo) e aggiungerlo al latte.

Buon Salutiamoci a tutti!




Ringrazio per l'ospitalità e la fiducia:

Brigida Clazzer Doss di BRIGGIS HOME
Lorenza Minonzio di GALLINE 2nd LIFE 
Roberta Cadorin Cobrizo di COBRIZO 
Barbara di RAVANELLO CURIOSO 

La pagina facebook di Salutiamoci è:


Il Menù di Noci e Nocciole

Antipasti

Broccolo e carota - Antipasto di ruote di cetriolo 
Ravanello curioso - Polpette crude di carote e nocciole
Roberta Basilico - Mousse settembrina
Parole vegetali - Pumpkin muffins
Ravanello curioso - Frittatina di ceci, portulaca e nocciole

Primi Piatti

In cucina con l'omeopata - Spaghetti integrali al pesto di noci, zucchine e basilico
Parole vegetali - Cereali alla rapa rossa
Galline2ndlife - Gnocchi di segale in salsa di noci  
Galline2ndlife - Farfalle al cavolfiore, al curry, con nori e noci
Galline2ndlife - Ravioli di tofu e spinaci
Cobrizo - Fregola
Cobrizo - Ravioli mimetici
Parole vegetali - Spaghetti di quinoa in crema di peperoni
Ricette al verde - Spaghetti integrali con pere e noci
Peanut in Cookingland - Risotto alla mela e porro mantecato alla nocciola
Cindystar - Cous cous festivo
Cindystar - Vucculotti sapa e noci
Le delizie di Feli - Riso nero con crema di porri e noci
La pichina in cucina - Insalata di Orzo Perlato con Zucchine, Piselli, Pomodori Secchi e Nocciole Tostate
Gocce d'aria - Risotto integrale con nocciole e pomodorini secchi
A pen in the kitchen - Pasta con ricotta e noci
Broccolo e carote - Polenta alle nocciole
La Melagranata - Crema di finocchio al curry con nocciole
La Melagranata - Tagliolini con pioppini, nocciole e sedano rapa croccante
La Melagranata - Scialatielli al limone, con pesce spada, nocciole, chips di patate viola e germogli di finocchio
La Melagranata - Pizzoccheri con zucca, trevigiano e noci brasiliane
La Melagranata - Tagliatelline allo zafferano, pollo, zenzero e noci di Macadamia

Secondi Piatti

Cincia nel bosco - Torta salata con bietoline, noci e uvetta
Galline2ndlife - Tofu saporito allo zenzero e noci
Cincia nel bosco - Filetti di nasello e pomodori gratinati alle noci
Arbanella di basilico - Rotolini di palamita alle zucchine con granella di nocciole 
Passato tra le mani - Sformatini con piantaggine e noci
Dolce senza zucchero - Torta salata bietole, quinoa e nocciole
Ricette al verde - Peperoni ripieni di funghi e noci
Parole vegetali - Quiche alla lattuga
Cincia del bosco - Tacchino arrotolato con nocciole e borragine
Les Madeleines di Proust - Vellutata di foglie di sedano rapa e stecco di sgombro croccante alle nocciole

Contorni

Roberta Basilico - Invidia con dolcezza
Ravanello curioso - Portulaca in insalata e nocciole
La tana del riccio - Insalata di carote, mele e noci
Parole vegetali - Carpaccio di pomodori con salsina piccante di cipollotti
Peanut in Cookingland - Waldorf salad
Insalata mista - Insalata di lenticchie e sedano rapa, con nocciole e menta
Una V nel piatto - Insalata di sedano, fichi neri, noci e....
Armonia Paleo - Crumble di cavolfiore con noci e nocciole
Acquaviva scorre - Coleslaw autunnale alle noci e fichi, con salsa di carote al melograno

Dolci e Biscotti

Briggishome - Crema di Noci, carrube, orzo e uvetta
Les Madeleines di Proust - Cake datteri e noci
Les Madeleines di Proust - Biscotti muesli, noci e cacao
Les Madeleines di Proust - Porridge con carote
Broccolo e carote - Kakaokara di nocciole ovvero tortini al cacao con okara di nocciole
Cuoca mattarella - Crostata integrale con nocciole, fichi e pasta soffice
Peanut in Cookingland - Gelato al bacio
Peanut in Cookingland - Bon bons di fichi e noci al cioccolato
La tana del riccio - Biscottini alla nocciola
La tana del riccio - Muffin di carote e nocciole
La tana del riccio - Torta di noci carote e datteri
Peanut in Cookingland - Mini cheese-cake crudiste all'avocado e cocco
Cuoca mattarella - Baci di dama ai lamponi
Le delizie di Feli - Morbidi dolcetti alle nocciole
La tana del riccio - Biscotti al muesli
Ravanello curioso - Frollotti di nocciole mirtilli e cioccolato
Gocce d'aria - Sbrisolona al miglio
Les Madeleines di Proust - Oats banana bread
Le delizie di Feli - Muffin alle noci e cioccolato
Armonia Paleo - Muffin speziati di zucca
Galline2ndlife - Ciambella di mele con latte di nocciola
Broccolo e carote - Dolce di amaranto e nocciole
Cindystar - Barrette energetiche
Gocce d'aria - Ciambella nocciole e prugne
Gocce d'aria - Torta ai sapori di montagna
Il mondo di Cì - Pancake nocciole e mele
Sogni golosi - Scones alle noci e mirtilli rossi
Il mondo di Cì - Baci di dama
Mogliedaunavita - Pesche composte in ricotta e nocciole sfrantecate

Bevande

Les Madeleines di Proust - Latte di nocciole
Gocce d'aria - Latte di miglio e nocciole
Gocce d'aria - Bevanda alle noci d'Amazzonia
Sogni golosi - Cappuccino di zucca e nocciole

Salse e dip

Galline 2ndlife - Salsa di noci
Cobrizo - Nutella o Nocella?
Galline 2ndlife - Pesto di carote e rosmarino alle noci
La tana del riccio - Il pesto trentino
Broccolo e carota - Crema spalmabile di cioccolato e nocciola
Il mondo di Ci -  Pesto di rucola
Gocce d'aria - Crema nera

lunedì 25 marzo 2013

Fideuà mediterranea a basso impatto, con un tocco francese.



La paella me la insegnò tanti anni fa un ragazzo spagnolo, amico di amici. 
Mi innamorai subito di questo piatto, per la sua bontà ma anche per il divertimento trovo nel preparalo, tanto che negli anni è un diventato un must della mia cucina.
Quando vivevo in campagna, durante l'estate mi piaceva cuocerla sulle braci del barbecue, in giardino. Era divertente perché mi raggiungevano gli amici e la preparazione diventava un lavoro di squadra. C'era chi preparava la sangria, chi puliva il pesce, chi spezzettava il pollo e lo arrostiva sulla brace, chi si dedicava alla musica perché cucinare con un bel sottofondo è tutta un'altra cosa, chi si occupava di mantenere costante il livello di braci sotto la paelliera e chi semplicemente se ne stava sdraiato al sole a godersi questa preparazione così godereccia.
E alla fine, tutti insieme a tavola a gustare questo piatto spettacolare a suon di bis e tris!  
Che ricordi! Sono queste le cose che ancora mi mancano della mia vita precedente..quelle serate erano un vero e proprio toccasana che permetteva di caricarmi di energia per affrontare le fatiche quotidiane.

Quando Mae ha vinto l'MTC di febbraio, subito ho pensato che avrebbe proposto la paella, date le sue origini spagnole, ma lei mi ha stupito con effetti speciali, proponendo La Fideuà che non conoscevo e che mi ha intrigato immediatamente. E' una sorta di paella con i fideus, una pasta sottile e corta, come dei piccoli spaghetti spezzettati, al posto del riso. E' solo di pesce o vegetariana, al contrario della paella non prevede la carne. E' sempre accompagnata dalla salsa alioli.



Ieri, complice una domenica uggiosa e in possesso di tutti gli ingredienti, decido di dedicarmi alla preparazione della mia fideuà.  Erano diverse le varianti a cui avevo pensato. Alla fine ho deciso per quella ad impatto quasi zero, perché ho utilizzato la carne dei pesci con cui ho preparato il brodo, per fare delle polpettine di condimento. Per la salsa sono stata indecisa fino all'ultimo, poi ha vinto il burro salato affumicato, che ne ha dato un tocco francese.



Fideuà mediterranea a basso impatto, con un tocco francese.



Ingredienti per 2 persone:

Per il brodo di pesce:
1 gallinella
1 merluzzo, qualche moletto
1 costola di sedano
1 piccola carota
1 gambo di cipollotto
1 gambo di aneto
qualche grano di pepe, un po di sale
1  e 1/2 di acqua

Per le polpette:
la polpa dei pesci dl brodo
una fetta di pane raffermo
due acciughe dissalate
un cucchiaio di aneto fresco 
un uovo
pangrattato

Per la salsa:
gr. 100 di ottimo burro di centrifuga
1 cucchiaino colmo di sale affumicato

Per la fideuà:
gr. 200 di spaghetti medi
1 piccola melanzana
1 cucchiaio di farina di semola
polpettine di pesce
4 gamberoni
aceto di mele
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
paprika e pistilli di zafferano
1 pomodoro fresco 
brodo di pesce
olio extravergine

Preparare il brodo:
Pulire il pesce dalle interiore e lavarlo bene. Lavare le verdure. Mettere tutti gli ingredienti in una pentola con l'acqua fredda, sale e pepe, portare ad ebollizione, avendo cura di schiumare. Cuocere per circa 40 minuti. Togliere i pesci e le verdure, filtrare e tenera da parte al caldo.


Preparare le polpette:
Una volta che il pesce è raffreddato, prelevarne la polpa e spezzettarla. Bagnare una fetta di pane raffermo con un poco di brodo di pesce, strizzarlo bene e aggiungerlo alla polpa del pesce. Unire l'aneto tritato, le acciughe dissalate e spezzettate, unire l'uovo e amalgamare bene.
Formare delle piccole polpette, passarle nel pangrattato e adagiarle su una teglia coperta di carta da forno. Condirle con un filo d'olio extravergine e passarle in forno caldo a 200° per un quarto d'ora.


Preparare il burro:
Lavorare il burro ammorbidito con il sale affumicato.



Preparare la fideuà:
Mentre si cuoce il brodo di pesce, tagliare a cubetti la piccola melanzana, salarla e metterla in un colino con un peso per buttare l'amaro, per una mezz'ora. Lavarla, asciugarla e infarinarla. Mettere i cubetti in una teglia coperta da carta da forno, facendo attenzione che non si sovrappongano, condirli con un filo d'olio extravergine e passarli in forno a 200° fino a cottura. Se preferite, potete friggerli, ma in questo modo rimangono più leggeri.



Spezzettare gli spaghetti in pezzetti di circa 3 cm di lunghezza. In un tegame basso e largo, scaldare due cucchiai di olio extravergine e tostarli il più omogeneamente possibile, devono diventare sul marroncino ma attenzione a non bruciarli troppo. Mettere da parte.
Nello stesso tegame mettere un goccio di olio e aggiungere i gamberoni. Bagnare con poco aceto di mele, cuocere un paio di minuti, togliere dal tegame e mettere da parte.
Sempre in quel tegame un altro cucchiaio di olio, lo spicchio d'aglio, le spezie. Soffriggere solo un minuto e bagnare con un mestolo di brodo di pesce. Aggiungere un cucchiaio di concentrato di pomodoro e sciogliere bene.
Ora è arrivato il momento di cuocere la fideuà. Quindi unire i piccoli pezzetti di spaghetti tostati e aggiungere il brodo a poco a poco, come per fare il risotto. Alla fine la fideuà non deve risultare brodosa. Verso la fine della cottura (che nel mio caso ha richiesto circa 12/13 minuti per avere una pasta molto al dente, come piace a me, ma questo dipende dalla grossezza dello spaghetto utilizzato) unire i gamberoni.
Portare a cottura, unire a crudo il pomodoro a tocchetti, le melanzane caldissime e le polpette.
Servire con il burro affumicato a parte.





Le mie considerazioni:
Il quatitativo di polpette ottenute è stato superiore a quelle che realmente mi sono servite per la fideuà. Ho preparato un sughetto con un battuto di porro e la polpa di due pomodori,  ho unito le polpette rimaste e ho fatto insaporire sul fornello per dieci minuti. Le ho abbattute a +3° e le ho conservate in frigorifero fino all'occorrenza.
Il quantitativo di burro è troppo per accompagnare la fideuà per due persone. Conservato in frigorifero, è ottimo per accompagnare pesce al vapore, per cuocere un filetto, per le uova alla francese o spalmato su una fetta di pane tostato.
Ho voluto utilizzare anche i gamberoni, perchè i crostacei hanno un sapore tutto loro e non volevo allontanarmi poi tanto dalla preparazione tradizionale.
Il pomodoro ho preferito metterlo a crudo, per dare freschezza al piatto.

E' un piatto gustosissimo e divertente. Le polpettine e i gamberoni tocciate nel burro affumicato sono una delizia. Noi la abbiamo accompagnata con un vino bianco, fermo e profumato che ne ha esaltato i sapori.
E' stata una ottima cena domenicale. Grazie Mae e grazie banda dell'MTC!



lunedì 4 marzo 2013

Flan di foglie e gambi di carciofo con cuore di taleggio per una cucina a basso impatto ambientale.

Parlare di cucina a basso impatto ambientale, da parte di una che ha in corso un contest sul quinto quarto, potrà sembrare un paradosso, ma non è proprio così.

Pur amando tanto sia la carne che il pesce, in realtà il consumo che ne faccio è veramente limitato. 
La carne la compro solo nelle macellerie che me ne assicurano la tracciabilità, quindi privilegio la qualità scegliendo solo carni provenienti da allevamenti biologici e biodinamici e razze autoctone. Cerco anche di scegliere i tagli meno pregiati, quindi il suddetto quinto quarto, che è altrettanto buono e più economico del classico filetto o fiorentina.

Per il pesce il discorso è molto complesso, a mio parere l'impatto ambientale è molto più alto rispetto a quello della carne. La stagionalità va assolutamente rispettata, per permettere il naturale ciclo riproduttivo delle specie. La pesca praticata con i ritmi attuali è pressoché insostenibile, pensiamo solo ai tonni, ai pesce spada e al merluzzo, vittime di pesche pirata. L'acquacoltura d'altro canto ha un forte impatto ambientale per le risorse che utilizza. Da un po' di tempo ho fatto miei i consigli messi a punto da Slowfood nella campagna "Mangiamoli giusti" scegliendo principalmente pesce azzurro o un pesce con un ciclo vitale breve; evito i pesci sotto taglia, ovvero i pesci che non hanno ancora raggiunto lo stadio adulto; orata e spigola di acquacoltura di origine italiana; crostacei con moderazione, che intanto costano una follia. 

Uova e latticini non sono così distanti dalla carne come impatto ambientale e anche in questo caso, cerco di consumarne con moderazione e ne verifico la tracciabilità. Mi sono avvicinata ai derivati della soia dove, soprattutto nel consumo di latte (che ahimè adoro, ma complice l'età non digerisco più tanto bene), trovo un valido alleato.

Per verdure e cereali, utilizzo prodotti biologici e nel limite del possibile cerco di acquistarli direttamente dal produttore, frequentando i mercati della terra e dei contadini, rispettandone la stagionalità. 

La cucina a basso impatto ambientale è un argomento molto vasto, che non si può certo esaurire con un post di quattro righe, ma ho voluto comunque darne una piccola infarinata, perché ci tengo molto e in futuro sarà una presenza costante nei miei post.



L'oggetto della mia ricetta di oggi sono i carciofi.
Sono tra i vegetali quelli con la più alta percentuale di scarto, circa il 65%. La parte che viene utilizzata principalmente è il cuore del capolino, quindi significa che le brattee esterne, più dure vengono staccate e gettate, mentre il gambo viene reciso poco sotto il ricettacolo e il resto del gambo stesso e delle foglie viene la maggior parte delle volte gettato. Per il mio flan ho proprio utilizzato queste ultime parti, le foglie e il gambo.


Flan di foglie e gambi di carciofo con cuore di taleggio.



Per due persone:

due carciofi compresi le foglie e i gambi 
2 uova
due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
due piccoli pezzetti di taleggio
farina di mais
uno spicchio d'aglio 
olio evo, sale



Cuocere le foglie e i gambi dei carciofi in acqua finché non diventano teneri e frullarli fino a farli diventare una crema. Sbattere le uova e unirle alla crema di carciofi con il parmigiano e aggiustare di sale. 
Ungere due coccotte con poco olio evo e spolverare con farina di mais. Versare l'impasto e a metà mettere un pezzetto di taleggio in ogni cocotte. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti.

Tagliare sottilmente i carciofi e immergerli subito in acqua con limone per non farli annerire. In una padella fare insaporire due cucchiai di olio con uno spicchio d'aglio schiacciato, unire i carciofi scolati dall'acqua, salare e cuocere a fuoco vivo per qualche minuto. A me piace che rimangano molto al dente, per conservarne a pieno il sapore e la croccantezza.

Servire i carciofi croccanti come contorno al flan di foglie e gambi.
Sabrina

Questa ricetta partecipa alla raccolta "Cuciniamo con le foglie" di Dauly di Cucchiaio e pentolone.