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giovedì 25 febbraio 2016

Le Camille e i Sablé con crema di parmigiano e noci al miele di acacia.

Se cercate curcuma, zenzero, azoto, emulsionanti, addensanti, gelificanti, tecniche di cottura all'avanguardia ed estreme, questo non è il post giusto. 
Tanto di questo e molto, ma molto di più lo potete trovare leggendo i meravigliosi post delle mie amiche dell'MTChallenge, che questo mese hanno creato delle ricette che sono delle vere e proprie lezioni di cucina. 
Qui troverete la mia terra e i suoi profumi, nella sua affascinante e rassicurante semplicità.
Il tema del mese è il miele, abbinato ad una ricetta dolce e ad una salata. E' stato proposto, tra un volo e l'altro da Israele all'India, dalla coppia Eva Kent e Diabolik, alias Eleonora e Michael, vincitori della sfida del mese scorso con una zuppa di altissimo livello e autori del blog Burro e Miele.
Mentre il link delle ricette, fino ad ora, è http://www.mtchallenge.it/2015/08/mtc-n54-gli-sfidanti.html Vi consiglio vivamente una visita.



L'Italia è una terra di apicoltori e l'Emilia Romagna ne è un esempio. Noi il miele non lo compriamo nei negozi di alimentari o nei supermercati. Noi andiamo proprio sul posto, a casa dell'apicoltore di fiducia e scegliamo il miele che più ci piace, prodotto con i fiori delle nostre piante, quelle che caratterizzano la nostra terra. 
Si produce in tutte le zone della regione, dalla pianura all'appennino e la produzione si diversifica principalmente su  quattro tipologie di miele, oltre ai tradizionali mieli d'acacia e di castagno e a piccole produzioni di mieli di biancospino, sambuco e coriandolo. 

Il miele del crinale è un millefiori che si produce in tutta l’area del crinale appenninico delimitata dal confine regionale. Si presenta liquido subito dopo la smielatura e cristallizza più o meno rapidamente a seconda dell’origine botanica: può essere di lupinella, sulla, castagna, rovo, lampone, pruno selvatico, mirtillo ed erica. Le caratteristiche fisico organolettiche sono diversificate e anche i profumi. Il miele prodotto non è mai uguale perché viene caratterizzato dal nettare del fiore predominante che non è mai lo stesso. 

Il miele di erba medica si produce in pianura dove vengono posti gli alveari vicino ai pascoli, dove l’erba medica cresce abbondante. Ha un colore variabile, da molto chiaro all'ambrato. L’odore e l’aroma ricordano quello della cera d’api fusa; a questo si aggiunge spesso un aroma di frutta, con sentore di mosto.

Il miele di melata di abete si produce soprattutto nella zona di Bagno di Romagna e Santa Sofia. Chiamato anche “manna di abete” proviene dalla linfa e dalle secrezioni zuccherine degli afidi. Ha consistenza liquida, colore scuro, sapore balsamico ed è meno dolce dei mieli di nettare. L’odore è leggermente resinato, simile a quello dello zucchero caramellato. Si accompagna bene con ricotta e come dessert a fine pasto. È un antisettico polmonare e delle vie respiratorie.

Il miele di tiglio, “mel tiglio” è molto pregiato ed è tipico della zona preappenninica. Ha un colore che varia dal giallo chiaro all’ambrato e un sapore piuttosto aromatico, di mentolo, trasmesso anche dal profumo molto intenso.

Camille di farro integrale e miele di acacia e biancospino

La ricetta dolce è molto semplice ma buonissima, per colazione, per una voglia di qualcosa di dolce alla sera, insomma quando vi pare. Ho montato le uova e il miele a mano con la frusta, per sentire e godere degli effluvi del miele mentre si fonde con le uova. Provatelo anche voi, le endorfine si scatenano come pazze! :))
Chi mi legge sa che utilizzo quasi sempre farine di farro integrali o semintegrali, ma anche farine di grano tenero, tutte rigorosamente macinate a pietra dai mulini della provincia bolognese, che acquisto ai mercati contadini. Il colore delle preparazioni viene modificato perché queste farine sono scure, come nel caso delle mie camille che non hanno il colore tipico arancio acceso, ma il sapore..uhh il sapore ci guadagna tantissimo! Se preferite invece avere il colore allora non fate altro che sostituire l quantità di farina di farro con la stessa di farina 00.




Ingredienti:

200 gr di carote grattugiate
2 uova a temperatura ambiente
160 gr di miele di acacia e biancospino
60 gr di mandorle con la pelle ridotte in farina
180 gr di farina di farro integrale
100 gr di olio extra vergine d’oliva
la scorza grattugiata di 1 limone biologico
il succo di 1 limone
1 bustina di lievito



In una ciotola versate le uova e il miele e montate con le fruste fino ad ottenere una crema spumosa.
Aggiungete le carote grattugiate, la buccia di limone e amalgamate con una spatola. Unite la farina setacciata con il lievito e la farina di mandorle e mescolate dal basso verso l'alto per non smontare il composto, infine unite il succo di limone. Quando è stato assorbito dall'impasto unite a filo l'olio e fate incorporare, sempre aiutandovi con la spatola. Versate negli stampi da piccola crostata, riempiendoli quasi all'orlo.
Infornate a 180°C per 25/30 minuti.




Sablé con crema di parmigiano e noci al miele di acacia


Una delle cose che adoro in modo viscerale, che quando comincio a mangiarle non vedo la fine, è la frutta secca con il miele, in particolare le noci. Ho subito pensato che non avrei potuto fare a meno di utilizzarle per la ricetta dell'Mtc.
Ho pensato a un biscotto, il sablé, che mi fece impazzire la prima volta che lo assaggiai, preparato dalle mani d'oro di Mapi, http://www.applepiedimarypie.com/. Li ho copiati pari pari. Lei li serve con una saporitissima crema al gorgonzola. Io invece ho pensato di farcirli con una crema di parmigiano e decorarli con una noce intrisa di miele di acacia. 




Ingredienti per 24 biscotti circa:

150 gr di farina di farro integrale
100 gr di burro
70 gr di noci appena sgusciate e macinate al momento
50 gr di fecola di patate
30 gr di nocciole sgusciate e macinate al momento
15 gr di miele di acacia
1 cucchiaio di albume
un pizzico di sale

Per la crema:

100 gr di parmigiano reggiano 24 mesi
100 gr di ricotta di pecora
60 gr di latte parzialmente scremato
pepe nero 

Per le noci al miele:

24 gherigli di noci
miele di acacia quanto basta

Per i biscotti, impastate velocemente gli ingredienti finché l'impasto si ammassa; non lavorarlo troppo, altrimenti risultano duri. Avvolgete la palla di impasto in pellicola e tenetela pasta in frigo per un'ora (risulterà molto molle a causa degli olii sprigionati da noci e nocciole in fase di macinatura, quindi potreste avere bisogno di lasciarla in fresco anche di più).
Stendere l'impasto allo spessore di 5-6 mm (se sono troppo sottili si rompono!) e ricavarne i biscotti con un coppapasta del ø di 5 cm.
Trasferire i biscotti sulla placca del forno foderata di carta forno e passarli in frigo per un'altra mezz'ora.
Preriscaldare il forno a 180 °C in modalità statica e farvi cuocere i biscotti per 15 minuti: devono cominciare a colorirsi appena appena. 
Sfornarli e metterli a raffreddare su una gratella. Si conservano per 15 giorni in una latta a chiusura ermetica.

Per la crema, Grattugiate il parmigiano e mettetelo in un tegame antiaderente con la ricotta e il latte. Amalgamate bene e cuocete a bagno maria per 5 minuti da quando prende il bollore, continuando a mescolare. Aggiungete una presa di pepe macinato al momento, Lasciate appena intiepidire, trasferire il composto in un sac-à-poche con bocchetta a stella e mettetelo a raffreddare in frigorifero.  

Tostare appena i gherigli di noce. Metterli in un vasetto di vetro e coprirli con il miele. Se li preparate una settimana prima è meglio, così le noci si imbibiscono di miele.

Decorare i biscotti con ciuffetti di crema e con un gheriglio di noce.


Con queste ricette partecipo alla 54esima sfida dell'MTChallenge.

La ricetta di FEBBRAIO è..

giovedì 21 gennaio 2016

Zuppa di broccolo fiolaro, profumata all'aneto e gratinata al forno con parmigiano reggiano e pane di grano antico del Forno Calzolari di Monghidoro.

Alberto, il mio fruttivendolo:"Sabrina questo è per te! Una novità assoluta! E'  buonissimo, dolce e fa tanto ma tanto bene. Guarda, c'è il cartellino. Cercalo su internet e vedrai che non ti racconto una baggianata". 
Fare la spesa da lui è sempre un'esperienza. Vado per comprare due cose e torno a casa con due borse piene di altro! E' caro arrabbiato e lo sa perfettamente, come lo sanno tutti i suoi clienti che diligentemente fanno la fila in attesa del proprio turno,perché lui non sbaglia un colpo. La qualità dei suoi prodotti è eccelsa. Come questo broccolo che non è proprio a km 0, ma non è poi tanto lontano. 



E' Fioi, il  broccolo fiolaro di Creazzo, in provincia di Vicenza.
contadina
Leggo sul sito dedicato http://www.broccolofiolaro-fioi.it/ che il primo ad innamorarsi di lui è stato Goethe. Durante il suo viaggio in Italia, mentre passava per Vicenza, resta affascinato dall’arco di legno flessibile - così lo descrive - che pesa sulle spalle delle contadine, alle cui estremità pendono due ceste colme di ortaggi, mentre si recano al mercato. Questo arco si chiama bigòlo e a quell'epoca era un sostegno irrinunciabile perché permetteva di bilanciare perfettamente i pesantissimi cesti, anche 80 chili, e di percorre dieci chilometri all'andata e dieci al ritorno, rigorosamente a piedi, a volte con l'aiuto di un asinello e di un piccolo carretto. Il bigòlo ha aiutato le donne vicentine per tanti anni, fino all'avvento della bicicletta e della vespa.  Ne prendono il posto le saccàre, collane fatte con i rami di salice nei quali le donne intrecciavano la parte dura del broccolo e indossavano attorno al collo proprio come collane. Poi inforcavano la bicicletta e andavano al mercato a contrattare il prezzo dell'ortaggio. Fino a questo momento e per tutti questi anni la produzione di broccolo fiolaro è di 150 mila cespi all’anno. Poi negli anni 50 il mercato non si tiene più a Vicenza, ma in una nuova struttura in periferia, l'antitesi del Cab. C'è il boom economico e le abitudini cambiano. La gente mangia la bistecca e coltiva le verdure nelle serre, così da averne delle nuove e fresche tutto l'anno e il broccolo a poco a poco svanisce. Non è più alla base dell'economia contadina, che si dedica ora all'allevamento. La produzione, ridotta oggi a due coltivatori principali,  piano piano diventa un quarto o un quinto rispetto ai tempi d’oro: 30-40 mila cespi all’anno.
Ma le abitudini cambiano costantemente. Da qualche anno c'è una grande attenzione verso i broccoli e le crucifere in generale, per le elevate proprietà anti-cancro, dovute alla forte presenza del sulforafane, proteina dello zolfo presente soprattutto nei broccoli, una forte risorsa per combattere i tumori.
E allora si torna alle tradizioni, si torna all'antico con il valore aggiunto dell'innovazione e quello che era giudicato il mangiar dei poveri, ora viene riscoperto e trattato nelle cucine dei ristoranti per cucinare piatti prelibati e salutari.

Il broccolo fiolaro è l'ingrediente principe della mia zuppa, che ho voluto gratinare al forno con il pane favoloso del Forno Calzolari di Monghidoro. Credetemi, noi a Bologna, siamo molto fortunati ad avere il suo pane. I segreti del suo successo sono la farina biologica, proveniente dai grani dei campi che circondano Monghidoro e macinata a pietra. Il lievito madre, a cui Matteo Calzolari ha affettuosamente dato il nome di “Gino” e ne festeggia, ogni ottobre, il compleanno. Inoltre l’amore per il territorio, per i sapori semplici, per la tradizione ma anche per la ricerca, che Matteo persegue quotidianamente sperimentando nuovi impasti, recuperando grani quasi estinti e tecniche di panificazione ormai dimenticate. E infine la cottura su di un forno a pietra, dove la pietra rilascia naturalmente il calore immagazzinato, donandolo al pane. Il risultato è un pane dal sapore unico, capace di esaltare qualsiasi ingrediente che gli si abbini. Per la mia zuppa ho utilizzato il pane con i grani antichi.



Ingredienti per due persone:

due piccoli caspi di broccolo fiolaro
una carota
una piccola cipolla gialla
una costa di sedano
1 patata media
aneto, paprica, menta, noce moscata, pepe 
1 etto e mezzo di parmigiano reggiano 
2 fette di pane casareccio raffermo + 1
olio extravergine d'oliva robusto, sale



Lavare accuratamente tutte le verdure, scolarle bene e pelare la patata.
Tagliare grossolanamente il gambo di sedano, la cipolla e la carota e metterli a soffriggere con due cucchiai di olio. Quando si sono rosolati bene aggiungere il broccolo tagliato e la patata a cubetti.
Insaporire con aneto fresco o secco, paprica, menta e noce moscata a piacere e qualche grano di pepe. Rimestare bene e coprire con acqua bollente. Portare a bollore, coprire con coperchio e fare cuocere per un'ora a fiamma bassa. Aggiustare di sale. 
L'aneto, oltre che ad insaporire con il suo aroma inconfondibile, è un'erba aromatica dall'effetto carminativo, che aiuta ad eliminare i gas intestinali che si possono formare nello stomaco e nell'intestino.
Accendere il forno a 200°. Versare in una teglia di pirex o porcellana, qualche mestolo di zuppa. Coprirla con due fette di pane casereccio raffermo, spezzandole con le mani e metà del parmigiano grattugiato. Coprire il pane e il formaggio con altra verdura e con il restante parmigiano unito ad una fetta di pane sbriciolata, una spolverata di aneto e un'abbondante macinata di pepe. Infornare per 20 minuti fino a che non risulti ben dorata.
Servire bollente, aggiungendo un filo d'olio crudo.

Ritento la partecipazione all'MTC - ma stavolta sono certa che non ho sbagliato! :)) - 
La sfida è stata proposta dalla Vittoria di http://lacucinapiccolina.blogspot.it/
See you later alligator! 



lunedì 11 gennaio 2016

I MAGNIFICI 7 DELLA CUCINA BOLOGNESE



Buon anno!!! :))) Si può ancora l'11 di gennaio vero?

La Cipolla di Medicina, l’Asparago verde di Altedo IGP, la Patata di Bologna DOP, il Marrone di Castel del Rio IGP, la Pera dell’Emilia-Romagna IGP, la Mortadella di Bologna IGP, il Parmigiano Reggiano DOP sono le eccellenze, i magnifici 7 del territorio bolognese e meritano di essere celebrate.

Come? CIBÒ. SO GOOD! tre giornate di eventi , il 22, 23 e 24 gennaio, nella storica cornice di Palazzo Re Enzo, in pieno centro a Bologna, proprio davanti al Nettuno, pensate per valorizzare e rendere sempre di più  protagonista quel patrimonio enogastronomico che ha contribuito ha fare conoscere la nostra città in tutto il mondo.

Su http://www.cibosogood.it/ troverete il programma con tutti gli eventi, i dibattiti, i convegni, i laboratori, le degustazioni per vivere e condividere l’esperienza del gusto in tutte le sue sfumature. L'ingresso è gratuito.


Tra le innumerevoli iniziative a supporto del ricco calendario d’attività di Cibò. So Good!, c’è anche CIBlogger, originale invito a creare e a postare le migliori ricette legate all’uso di alcuni ingredienti di qualità, tipicamente bolognesi.

Si parte da un titolo curioso per stuzzicare la creatività in cucina senza azzardi, ma con l’intento di non dimenticare, anzi di ripescare le proprie tradizioni familiari, personalizzandole con il gusto di oggi. 

Dedicato alle/ai blogger e a tutti gli amanti della cucina italiana, “CIBlogger! è un invito a creare una nuova ricetta (o attualizzarne una della tradizione), realizzarla e postarla sul web per aggiudicarsi un “paniere” di prelibatezze.

I 7 magnifici ingredienti del territorio bolognese, protagonisti del contest, sono: la Cipolla di Medicina, l’Asparago verde di Altedo IGP, la Patata di Bologna DOP, il Marrone di Castel del Rio IGP, la Pera dell’Emilia-Romagna IGP, la Mortadella di Bologna IGP, il Parmigiano Reggiano DOP.

Le/i blogger e i loro fans devono proporre una ricetta originale che rispetti tre criteri: 
1 – un legame con la tradizione gastronomica del territorio bolognese, 
2 – l’utilizzo di almeno due dei “ magnifici 7” ingredienti indicati, 
3 – l’interpretazione personale e moderna di un piatto.

IL REGOLAMENTO 
1. La partecipazione è gratuita ed è riservata soltanto alle/ai blogger;
2. Ogni blogger può concorrere presentando una o più ricette, preparate direttamente o selezionate fra le proposte giuntele via web dai propri follower;
3. Ogni ricetta deve essere corredata di 2/3 foto (ingredienti, step di lavorazione e piatto finale);
4. Le ricette inedite o reinterpretate corredate di foto devono pervenire all’indirizzo e-mail segreteria@cibosogood.it dal 15 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016;
5. Le ricette inviate non devono essere pubblicate sui rispettivi blog, se non dopo la proclamazione del vincitore. Pena l’esclusione.
6. Una giuria formata da tre esperti (uno chef, un giornalista e un fotografo) giudica le ricette pervenute e seleziona le tre ricette finaliste in funzione dei seguenti criteri: ORIGINALITA’, INGREDIENTI UTILIZZATI, COMPLESSITA’, PRESENTAZIONE FOTOGRAFICA.
7. Le tre ricette finaliste vengono presentate nel corso di un cooking show, all’interno dell’evento CIBO’ SO GOOD, e valutate in diretta dai presenti con la proclamazione in tempo reale di quella vincitrice;
8. Il premio per il vincitore consiste in un “paniere di prodotti tipici“ offerto dai partner di CiBò;
9. Le tre ricette finaliste saranno pubblicate sul magazine Gustando versione on line.

Ci sono ancora pochi giorni, se vi va di partecipare affrettatevi!!!!
Vi aspettiamo!






lunedì 17 giugno 2013

Siena and Stars, un magnifico evento e il suo contest.

Nel cuore della Toscana, tra le colline del Chianti e le suggestive crete senesi, c'è Siena, una delle più belle città medievali italiane. Per l'unicità dell'immenso patrimonio artistico e culturale è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco. 
In questo contesto così particolare la Iko International e Regione Toscana in collaborazione con la Confcommercio di Siena, ha organizzato la rassegna musicale 

"Siena and stars" 

che animerà le sere del luglio senese in una delle piazze più amate dai senesi e dai turisti che visitano la città, Piazza del Duomo.



Quando e dove:
In programma dal 10 luglio al 2 agosto 2013  Piazza Duomo a Siena.


La manifestazione musicale:
Un cartellone di eventi straordinari presentati con una formula trasversale di 16 appuntamenti per tutti i gusti, tra pop, lirica, jazz, danza e un pizzico di comicità. 
La manifestazione aprirà con il vincitore del Festival di Sanremo 2013 Marco Mengoni per proseguire con la verve di Giorgio Panariello, la sensualità del Tango argentino di Miguel Zotto, l'animo latino dei fantastici Buena Vista Social Club, la voce black di Mario Biondi con Pino Daniele, e ancora l'Opera di Roma per una serata romantica con Il cigno bianco, Ludovico Einaudi compositore contemporaneo di fama internazionale, la Iko international Orchestra eseguirà arie di Giuseppe Verdi e tanti altri imperdibili Artisti del panorama musicale internazionale. 
Il programma completo di tutte le serate lo trovate a questo link: Programma.




Le bloggers:
Per animare le serate pre-concerto, la Confcommercio ha pensato di invitare 24 blogger italiane che per 6 serate (4 blogger a serata), verranno abbinati a 4 ristoranti della città. Chef e blogger daranno vita ad uno speciale menù di assaggi tematici presentati agli ospiti che avranno voglia di vivere questa piacevole esperienza prima di godersi uno splendido momento musicale.

Ho avuto l'onore di essere invitata a fare parte di questo blasonato gruppo nella serata del 30 luglio:

14 Luglio, Miguel Zotto
Alessandra Gennaro - Menu Turistico
Sabina Fiorentini - Cook n' book
Roberta Restelli - Il senso gusto
Greta De Meo - Greta's Corner

19 Luglio, Orchestra Buena Vista Social Club
Aurelia Bartoletti - Profumi in cucina
Lucia Arlandini - Ti cucino così
Marina della Pasqua - La Tarte Maison
Giulia Nekorkina - Rossa di Sera

24 Luglio, Claudio Fasoli Four jazz quartet
Laura Adani - Io ...Così Come sono
Annarita rossi - Il bosco di Alici
Monica Zacchia - Dolci gusti
Benedetta Marchi - Fashion Flavors

26 Luglio, Ludovico Einaudi
Sonia Monagheddu - Oggi pane e salame e domani
Agnese Malatesti - La Banda dei Broccoli
Anna Maria Pellegrino - La cucina di qb
Barbara Torresan - Babs Revolution

28 Luglio, Baustelle
Teresa De Masi - Scatti golosi
Cinzia Donadini - Essenza in cucina
Elisa Iallonardi - Saporidielisa
Valentina Serenthà - Sale QuBi

30 Luglio, Giuseppe Verdi Celebrations 200
Sabrina Gasparri - Les Madelaines de Proust
Patrizia Bosso - La Melagranata
Silvia Censi - La Gelida Anolina
Patrizia Malomo - Andante con gusto

La App:
Per chi volesse trascorrere un week end a Siena ed ascoltare il suo artista preferito, nonché incontrare una delle blogger ospiti, potrà prenotare il proprio soggiorno attraverso una nuovissima App che dal 25 di giugno potrà essere scaricata sia dal sito di Siena and Stars che dai nostri blog.. Nell'applicazione troverete notizie su tutti i partecipanti alla manifestazione e numerosi servizi utili.



Il contest: I Piatti delle Stars:
Non poteva mancare un meraviglioso Contest, il Contest dell'Estate! 
Tutti i possessori di blog potranno partecipare per accaparrarsi 2 stupendi biglietti VIP per il concerto di Ludovico Einaudi, cena e pernottamento a Siena per 2 persone. Inoltre la vincitrice vedrà la propria ricetta riprodotta da uno dei ristoranti partecipanti.
Il contest consiste nel preparare una ricetta, che sia antipasto, primo piatto, secondo piatto o dolce, ispirata ad uno dei personaggi o generi musicali presenti sul Cartellone di Siena & Stars, motivandone la scelta. Verrà data particolare attenzione alla presentazione ed interpretazione del piatto secondo il tema del contest.
Il Contest comincia il 17 giugno e si chiude alla mezzanotte del 17 luglio. 
Le regole ed informazioni generali sul Contest le trovate sul blog Andante con Gusto a questo link e le ricette dovranno essere comunicate sullo stesso blog. 
La giuria sarà formata dalla Direzione della Confcommercio di Siena e dai ristoratori che parteciperanno all'iniziativa.
Prelevate il banner e linkatelo al post di Andante con Gusto.



La mia ricetta di presentazione al contest:
Sono particolarmente contenta di partecipare alla manifestazione durante la serata dedicata a Giuseppe Verdi, date le origini emiliane-romagnole che ci accomunano.
La passione di Giuseppe Verdi per la cucina e la buona tavola trae origine dalla sua terra natia, l’Emilia  e in particolare dal territorio piacentino e parmense, terra ricca e generosa, rinomata per alcuni dei più apprezzati prodotti gastronomici d’Italia come il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma e il Culatello di Zibello.
Giuseppe Verdi era un vero e proprio cultore di questa ricchezza, fatta sia di piatti semplici e prodotti della terra sia di preparazioni artigianali ricercate. A testimonianza di questa sua passione, ci sono le tante lettere che scriveva alla sua compagna di vita, in cui era solito riportare suggerimenti, ricette e aneddoti di cucina.
Come un vero e proprio ambasciatore dei valori della sua terra, Verdi inviava abitualmente ai suoi amici prodotti di salumeria e formaggi. Nelle sue residenze organizzava pranzi conviviali dove i prodotti tipici emiliani e la cucina genuina non mancavano mai. Preferiva, infatti, le sue ricette semplici e tradizionali ai sontuosi piatti serviti nei famosi ristoranti che per motivi di lavoro spesso doveva frequentare.

Avevo pensato di cucinare per la presentazione del contest I piatti delle Stars una ricetta ideata proprio da Giuseppe Verdi, la Spalla cotta di San Secondo, un piccolo capolavoro di arte salumiera servita all'epoca anche nella locanda della famiglia di origine del Maestro. 
Se solo avessi pensato di preparala 15 giorni fa quando dal freddo che faceva ho avuto la tentazione di accendere il riscaldamento, il piatto sarebbe stato perfetto. Ma da qualche giorno è finalmente arrivata l'estate  e il pensiero di cuocere una pietanza per sei ore mi fa davvero soffrire!
Mi sono quindi ispirata ad un piatto ideato dallo chef francese Henry-Paul Pellaprat (1869-1952) fondatore della scuola del Cordon Bleu, l’istituzione gastronomica francese più rinomata al mondo e dedicato al Maestro, Il risotto alla Verdi, di cui trascrivo la ricetta originale, che ho trasformato in una leggera e gustosa insalata di riso servendomi degli stessi ingredienti utilizzati per il risotto.
E' una ricetta semplice ma ricca di sapori, fresca, che porta i colori dell'Italia, tanto amata dal grande compositore.
Come al solito la mia più accorata raccomandazione è quella di scegliere sempre prodotti selezionati di cui avete la tracciabilità. In questo modo il piatto risulterà perfetto.




Il risotto alla Verdi
di Henry-Paul Pellaprat

Ingredienti (per 6 persone)

450 g di riso carnaroli
150 g di burro
100 g di funghi coltivati
100 g di punte di asparagi
100 g di prosciutto crudo
100 g di pomodori pelati
1 dl di panna da cucina
25 cl di brodo di carne
parmigiano Reggiano grattugiato q.b.
½ cipolla affettata sottilmente

In una casseruola imbiondire la cipolla nel burro; aggiungere i funghi affettati, le punte degli asparagi,il prosciutto tagliato in julienne, i pelati tritati. Unire il riso e lasciarlo asciugare leggermente, quindi bagnare col brodo; a metà cottura unire la panna mescolando delicatamente. Quando il risotto è pronto, mantecare con burro e formaggio, quindi servire.




Insalata di riso alla Verdi 
(la mia versione)



Ingredienti (per 2 persone)

150 g di riso vialone nano
2  funghi champignon
100 g di asparagi puliti
40 g di gambuccio di prosciutto crudo di Parma affettato sottile
5 pomodori ciliegino di Pachino
scaglie di parmigiano Reggiano
1 piccola cipolla 
qualche rametto di timo e di santoreggia
olio extravergine d'oliva q.b.
sale e aceto di mele




Cuocere il riso in acqua salata, scolarlo al dente e raffreddarlo immergendo il colapasta in una ciotola piena di ghiaccio. In questo modo il riso si raffredderà velocemente e non verrà lavato.
Nel frattempo che si cuoce il riso, tagliare a piccoli pezzetti i pomodorini e metterli in una tazza con le foglioline di timo e di santoreggia. Aggiungere qualche cucchiaio di olio extravergine e salare. Questa sarà la salsa che utilizzeremo per condire la nostra insalata di riso.
In una padella mettere ad imbiondire una piccola cipolla tagliata fine con un cucchiaio di olio. Aggiungere gli asparagi tagliati in rondelline di un centimetro. Salare leggermente e coprire con il coperchio. Cuocere per pochi minuti.
Pulire bene i funghi dall'eventuale terra, togliere il gambo e tagliare il cappello a fettine sottili. Il gambo tritarlo grossolanamente ed aggiungerlo agli asparagi un minuto prima di fine cottura. Le verdure dovranno rimanere al dente. Fare raffreddare.
In una ciotola mettere il riso con i funghi e gli asparagi e condire con la salsa di pomodoro fresco. Se è necessario aggiungere ancora un poco di olio.
Il prosciutto va cotto solo pochi minuti prima di servire l'insalata.
Spezzare le fette di prosciutto con le mani e gettarle in padella bollente senza olio. Girarlo velocemente con un cucchiaio di legno, spruzzarlo con l'aceto di mele e continuare la cottura fino a quando risulterà croccante. Ci vorranno solo pochi minuti.
Servire l'insalata di riso guarnita con il prosciutto croccante e qualche scaglia di parmigiano.

Ora l'insalata, ma quando sarà più freddo il risotto, mi raccomando.
Io lo farò! 
Buon Contest a tutti! 
Vi aspettiamo numerosi!



mercoledì 27 maggio 2009

Carpaccio di champignon, asparagi e scaglie di parmigiano.


Asparagi, asparagi toujour asparagi...!

Ma quanto li adoro? Così tanto che domenica sera sono andata alla sagra a loro dedicata ad Altedo e ne ho comprati di tutti i tipi: medi, grossi, l'aspargina, i turioni..
E poi lo stand gastronomico..il menu tutto a base di asparagi, con una varietà di pietanze veramente da imbarazzo della scelta, persino i dolci tra cui una crostata con ricotta e asparagi deliziosa.

Come antipasto mi sono fatta tentare da questo carpaccio, che ho subito rifatto a casa.
Vi consiglio di provarlo perché è gustosissimo.

Ingredienti per 2 persone :

1 mazzetto di asparagi grossi
4 grossi funghi champignon
scaglie di parmigiano stagionato 18 mesi
olio evo, sale , pepe, aceto balsamico

Tagliare i funghi a fettine sottili e disporle ad orologio sul piatto.
Cuocere a vapore gli asparagi per qualche minuto, devo rimanere al dente, tagliarli a rondelle longitudinali e farne uno strato sopra i champignon. Tenere a parte le punte per guarnire.
Con il pelapatate tagliare il parmigiano a scaglie; ne ho scelto uno non molto stagionato e disporlo sopra gli asparagi.
Condire con olio evo, sale pepe e un ottimo aceto balsamico.



Sabrina