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27 novembre 2018

Gingerbread Gin - Gin speziato per il Club del 27


E finalmente torno a produrre per il Club del 27, dove, ahimè, mancavo da un bel po'. Ma l'appuntamento con un Calendario dell'Avvento coi fiocchi non potevo lasciarmelo scappare... soprattutto dopo aver getttato  uno sguardo veloce alle ricette e aver individuato subito la mia preferita... hic, forse son già un pochino brilla dopo qualche assaggio di dovere :-)))
Questo Gin sarà perfetto nelle lunghe serate invernali, sorseggiandolo davanti al camino, soli o in buona compagnia; sarà pure un'ottima base per vivaci cocktail natalizi, abbinato ad un buon Cava spagnolo o al nostro italianissimo fantastico Prosecco!



gingerbread gin-gin speziato


Versare una bottiglia di gin da 70 cl in un vaso con coperchio e aggiungere 150 g di zucchero Demerara, 100 g di radice di zenzero affettata (con buccia), 8 chiodi di garofano interi, 3 bastoncini di cannella spezzettati grossolanamente e mezza noce moscata grattugiata. Mescolare bene, chiudere e lasciare in infusione per 3-4 giorni, mescolando o agitando il vaso ogni giorno. Una volta raggiunto il grado di speziatura desiderata e lo zucchero risulta completamente sciolto, filtrare attraverso un setaccio rivestito di mussola e versare in bottiglie sterilizzate. 
Servire come liquore riscaldante o utilizzare come base per un Cocktail frizzante di Panpepato, rabboccando con Cava o Prosecco freddo.


Gingerbread Gin

gingerbread gin-gin speziato


Tip a 70 cl bottle of gin into a lidded container and add 150 g golden caster or demerara sugar, 100g root ginger, sliced (no need to peel), 8 whole cloves, 3 cinnamon sticks, roughly broken up, and grate in ½ a nutmeg. Stir well, cover and leave to infuse for 3-4 days, stirring or shaking every day. Once it reaches your desired spiciness (and the sugar has dissolved), strain through a muslin-lined sieve and pour into sterilised bottles. 
Serve as a warming liqueur, or use as the base for a Gingerbread Fizz cocktail, topping it up with chilled Cava or Prosecco.



Buon Calendario dell'Avvento!


Qui troverete tutte le sorprese, giorno dopo giorno.

23 maggio 2018

Garibaldi per il Menu Lib(e)ro


Primo appuntamento con la nuova raccolta nata da un'idea di Marta e con la progettazione di Aiu'un nuovo progetto, un altro gioco, un'ennesima scusa per provare nuove ricette e condividerle con chi ci segue e ci legge. Costruiremo un intero menù, nel corso delle varie settimane, partendo da ricette prese dai libri. Informazioni più dettagliate e regole per partecipare qui, la nostra pagina FB per gustare ogni singola partecipazione qui.
E come ogni buon ritrovo tra vecchi amici, brindiamo insieme a questa nuova avventura, ognuna col suo cocktail/aperitivo scelto per l'occasione e portato allegramente da Aiù.



GARIBALDI

Un long drink, pre-dinner, semplice ma comunque d’effetto per il suo bel colore, rosso come le camicie garibaldine. Celebrazione dell’eroe dei due mondi, unisce la fragranza e la solarità della Sicilia, intesa come capolinea dell’unificazione, al rosso intenso che richiama la tinta accesa delle divise garibaldine. Un long drink buono come aperitivo, con il fresco gusto agrumato su quello a tendenza amara del Bitter.


garibaldi


Ingredienti:
3/10 di Bitter Campari
7/10 di arancia spremuta
tumbler medio o alto


Mettere del ghiaccio nel bicchiere, aggiungere il Bitter e poi il succo di arancia, per un bel contrasto di tinte calde. Guarnire con una fetta di arancia.
Prima di sorseggiarlo mescolare bene per amalgamare i sapori e i colori che devono tendere complessivamente al rosso.



garibaldi

Ricetta dal libro Aperitivi & Cocktail edito da Gribaudo per Il Giornale.


garibaldi


Questa ricetta partecipa alla nuova raccolta Menu Lib(e)ro organizzata da Aiù.
Info su come partecipare qui, pagina FB con tutte le ricette pubblicate qui.

25 marzo 2018

Nursery Tea per l'MTC#71


Durante l'era edoardiana era consuetudine che le classi medio-alte assumessero le bambinaia per crescere i figli. I genitori non ne condividevano le abitudini quotidiane e l'educazione. Una delle rare volte in cui i bambini interagivano con i genitori era a metà pomeriggio, all'ora della merenda, nella stanza dei giochi. I Nursery Teas  non erano elaborati, ma composti da semplici panini (quelli con sardine erano considerati molto nutrienti), uova bollite su fette di pane tostato, pane con burro e talvolta marmellata (considerata una vera leccornia) e in occasioni speciali budini, crostate di marmellata e focaccine dolci. Le poche torte servite erano molto modeste e la regola prevedeva che venissero servite solo dopo aver mangiato pane e burro. Il tè, ovviamente, non era previsto per loro: il latte era la bevanda usuale e occasionalmente, veniva servita la limonata. Si osservavano anche regole precise:
Oggigiorno possiamo essere molto più elastici e fantasiosi ed approfittare talora di un momento golosamente gioioso per divertirci coi nostri bambini o nipoti. Naturalmente, bambole e orsetti saranno i benvenuti e considerati ospiti d'onore, meritando il loro proprio servizio da tè.

Dedicato a grandi e piccini che ancora amano trascorrere i pomeriggi nella stanza dei giochi.


Nursery Tea a Casa Cortella

con Bianca e i suoi Orsi




nursery tea



Genoese Cake - Light Sponge Cake

Ingredienti:

3 uova grandi
110 g di zucchero semolato
110 g di farina autolievitante setacciata
2 cucchiai di burro sciolto freddo
teglia 28x18 cm

Montare uova e zucchero per circa 10 minuti finchè soffici e spumose e raddoppiate di volume (la frusta deve scrivere quando sollevata). Unire delicatamente la farina con una spatola a più riprese, con un movimento dal basso verso l'alto. Alla fine aggiungere anche il burro.
Foderare la teglia con carta forno e cuocere 10 minuti a 200°, finchè dorata e rappresa al tatto.
Lasciare intiepidire poi estrarre dalla teglia, eliminare la carta forno e porre su una gratella a raffreddare completamente.



Mini Nursery Cakes


mini cakes


Con uno stampino rotondo smerlato di 5 cm di diametro, ritagliare le tortine dalla Sponge Cake.
Preparare una glassa abbastanza consistente con 100 g di zucchero a velo e acqua, unendone un cucchiaino alla volta. A piacere si può unire anche qualche goccia di colorante alimentare. Spalmare un po' di glassa su ogni tortina e decorare con una caramella di gelatina o confettini colorati.


Swiss Roll


swiss roll & drop scones


Fare una genoese cake come da ricetta sopra descritta.
Appena tolta dal forno, estrarre dalla teglia con la carta forno attaccata e arrotolarla dal lato lungo; avvolgere poi in un canovaccio pulito e lasciare raffreddare quasi completamente.
Riaprire poi il rotolo, farcire con panna montata e confettura di lamponi e riavvolgere con cura. Riporre in frigorifero a compattarsi e al momento di servire spolverare con zucchero a velo. Servire con lamponi freschi.


swiss roll



Jammy Buiscuits


jammy buiscuits


Ingredienti:

165 g di farina 0
un pizzico di sale
50 g di zucchero semolato
110 g di burro morbido a dadini
marmellata di fragole o ciliegie

Setacciare farina e sale in una ciotola, unire lo zucchero ed amalgamare. Unire il burro e lavorare con la punta delle dita fino a formare uno sbriciolato. Rovesciare sulla spianatoia e lavorare velocemente finchè si ottiene un impasto omogeneo. Formare una palla piatta, avvolgere in pellicola e far riposare in frigorifero almeno mezz'ora. Stendere poi su un piano infarinato ad uno spessore di mezzo centimetro. Ritagliare i biscotti con uno stampino smerlato e disporli su una teglia da forno foderata di carta forno. Usando il manico di un mestolo di legno, incidere il centro di ogni biscotto formando un piccolo incavo; riempire con la marmellata, ripassare i biscotti in frigorifero ancora 10/15 minuti e poi cuocere a 170° per 10/15 minuti, dipende dalla grandezza dei biscotti, non devono colorire.


Drop Scones


drop scones & raspberries jam

Ingredienti:

225 g di farina 0
275 ml di latte intero
2 uova
mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio
 mezzo cucchiaino di cremor tartaro
25 g di zucchero
un pizzico di sale

In una ciotola setacciare la farina e i lieviti: Sbattere uova e zucchero insieme e gradatamente unire anche il latte; versare nella farina e mescolare finchè il composto è ben amalgamato, ottenendo una pastella liscia e leggermente bollosa. Scaldare una piastra di ghisa, ungerla leggermente e versare il composto a cucchiaiate ben distanziate; girare gli scones quando in superficie si saranno formate le bolle e cuocere ancora dall'altro lato finchè ben dorati. Mantenerli al caldo coperti da uno strofinaccio finchè tutti pronti da servire.


Raspberries Jam

lamponi e zucchero in ugual peso


Mettere i lamponi e lo zucchero in due pirofile da forno e cuocere a 180° per 20 minuti. In un'altra ciotola travasare prima i lamponi e poi lo zucchero, facendo attenzione che bruciano. Dare una mescolata vigorosa e la confettura è pronta. Conservare in frigorifero e consumare entro una settimana. Una furbata di confettura last minute della super British Nigella.


Sandwiches

sandwiches


Due ripieni semplici: formaggio morbido e prosciutto cotto tritato (o Potted Salmon)  per il pane integrale e formaggio morbido con salsa verde sul pane bianco.




Per Bianca e i suoi Orsi un canarino zuccherato; per la nonna Cindy una tazza del suo preferito Earl Grey appena velato di latte.

Come preparare una buona tazza di tè ce lo spiega Greta in questo post.




Ricette da Vintage Tea Party di Carolyn Caldiccott

Nursery Tea per la sfida #71 dell'MTChallenge di Valeria

https://www.mtchallenge.it/2018/03/10/mtc-n-71-gli-sfidanti-del-british-afternoon-tea/

21 marzo 2018

Gentleman's Afternoon Tea per l'MTC#71


Let me take you down 'cause I'm going to... no, non vi porterò nei magici Strawberry Fields, ma comunque in un luogo incantevole, so pretty British ma al contempo moderno ed accogliente, dove sentirsi a proprio agio in un'atmosfera rilassata e conviviale.
Ed allora che abbia inizio il nostro piccolo Magical Gourmand Tour, in una swinging London che sempre affascina e incanta, qualunque stagione la visitiate. 
Tube St. Paul's, usciamo e già ci appare la cupola gigante che ci guida verso l'imponente e splendida Cathedral (merita una visita, da lunedì a sabato, 8.30-16.30), luogo di celebrazioni importanti come il funerale di Winston Churchill o il matrimonio di Diana e Carlo. A me riporta inevitabilmente alla famosa e intensa canzone di Mary Poppins, e mi pare sempre di scorgere in un angolo la vecchietta che dà da mangiare agli uccellini e nulla chiede, speranzosa nella gentilezza dei passanti e di due penny donati. Le scalinate e i giardini circostanti sono gremiti, in una giornata di sole e nuvolette bizzarre è sorprendente quanti giovani (e alcuni meno) li affollino durante il lunch time, distesi anche sui prati in mezzo a cespugli fioriti di rose e ortensie cremisi. Imbocchiamo Sermon Lane e proseguiamo poi per Peter's Hill, ricordandosi di girare la testa ogni tanto per ammirare ancora il cupolone che via via diventa sempre più piccolo. In quasi un lampo siamo al Millennium Bridge, il ponte sospeso costruito per acclamare il nuovo millennio. Sarà una piacevole e talvolta dondolante esperienza che ci porterà a metter piede nella South Bank, dove si staglia imponente e fiero lo Shard, il capolavoro architettonico di Renzo Piano. Un ultimo sguardo all'indietro e la grande cupola sembra voler assicurarci che farà ancora buona guardia alla City. A destra la Tate Modern, ma oggi non siamo di Arte famelici, piuttosto smaniosi, invece, di mettere finalmente le gambe sotto al tavolo! Per cui tutta a sinistra, dove malizioso il Shakespeare's Globe Theatre ci fa l'occhiolino. Ma il nostro Sogno di una notte di mezza estate non abita qui, proseguiamo ancora pochi metri, fino all'entrata di The Swan. Miss Kindness e Miss Courtesy ci accolgono con un gran sorriso e ci guidano al piano superiore, facendoci accomodare al nostro tavolo riservato, vicino alla finestra: la vista è spettacolare, la giornata così limpida dai colori quasi sberluccicanti. Menu e servizio di porcellana sono incantevoli, commissionati su misura nel 2013 alla disegnatrice Annika Wester, per celebrare il 400° anniversario della morte del celebre poeta. Ispirandosi ai temi di A Midnight Nights Dream, Annika ha disegnato i personaggi, i paesaggi boschivi e le citazioni dell'opera; e la cucina del ristorante ha formulato un menu speciale per l'Afternoon Tea che ricreasse l'atmosfera magica della commedia. Ordiniamo i tè, 3 diversi per non sbagliare, senza disdegnare un buon calice di bollicine fresche come ouverture alle nostre danze pomeridiane. Come d'incanto appaiono tre diverse teiere luccicanti in Sheffield e la magica pozione fumante ci viene versata nelle tazze da mani sicure e gentili. E la meraviglia per quei piccoli colini da tè, ovviamente nella mia to-buy-list imminente. Sull'alzatina leccornie invitanti e golose per le Ladies, per il nostro gentil accompagnatore un invidiabile tagliere di specialità salate.


afternoon tea @the swan


Accomodatevi con noi, take a seat and enjoy!


Welcome to my

gentleman's afternoon tea





gentleman's afternoon tea


Fish Finger Sandwich
(da Olive)

Ingredienti:
filetti di  merluzzo
(o altro pesce a piacere)
panini semidolci

rucola o valerianella
farina q.b.
pane grattugiato
uovo sbattuto
 

Per la salsa tartara:
1  scalogno tritato finemente

1 cucchiaio di  capperi tritati
6 cetriolini tritati

la punta di un cucchiaino di  mostarda di Digione 

4 cucchiai di  maionese

il succo di mezzo limone  
sale e pepe q.b.


Salsa tartara: mescolare tutti gli ingredienti e condire con il succo di limone; regolare di sale e pepe.  
Impanare i filetti di pesce (una volta tamponati con carta da cucina, passarli nella farina, eliminare l'eccesso, poi nell'uovo sbattuto e nel pangrattato; a discrezione, ripassare nell'uovo e nel pangrattato).
In una padella versare un giro di olio e cuocere i filetti impanati da ambo i lati. Distribuire sul fondo delle fette di pane della salsa, quindi aggiungere l'insalata, i filetti di pesce e ancora un pochino di salsa. Chiudere il panino e servire con la salsa a parte.


Scoth Eggs
 (di Jamie Oliver)

 Ingredienti:
7 uova
500 g di salsicce a grana fina 

erba cipollina fresca trita

prezzemolo fresco tritato
noce moscata 
un cucchiaio di senape inglese
sale e pepe q.b.
farina q.b.

pane grattugiato q.b.

olio di semi per friggere


Mettere 5 uova in una casseruola coperte con acqua fredda e portare ad ebollizione; far bollire per 3-4 minuti (5-6 minuti se si preferiscono più sode), quindi trasferire in una ciotola di acqua gelata. Una volta raffreddate, sbucciarle con cura.
Spremere le salsicce dalla loro buccia in una ciotola, unire erba cipollina e prezzemolo insieme ad una buona grattugiata di noce moscata, la senape e regolare di sale e pepe. Amalgamare e poi dividere in 5 palle (circa 90 g di peso cadauna).
 Preparare 3 piatti: uno con farina, uno con le due uova rimanenti sbattute e un terzo con il pangrattato. Infarinarsi le mani, poi nel palmo di una mano appiattire una delle polpette di salsiccia in una forma ovale. Arrotolare un uovo nella farina, quindi sistemarlo nella polpetta di carne appiattita; modellare delicatamente la carne in modo uniforme attorno all'uovo, fino a quando non sarà sigillata. Passare nella farina, eliminare l'eccesso, quindi immergere la polpetta nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Ripassare nell'uovo e nel pangrattato per un rivestimento ottimale.
Scaldare l'olio in una padella profonda o in una friggitrice a circa 160°. Immergere con cura le uova nella padella e cuocere per 4 minuti, o fino a doratura, girandole ogni tanto. Rimuovere con un mestolo forato e scolare su carta da cucina (si possono ripassare le polpette in forno caldo per un paio di minuti per assicurarsi che la carne sia cotta a dovere).
Servire le Scotch eggs tiepide con un  buon pezzo di formaggio cheddar e qualche sott'aceto.


 Fassona Beef Slider


Slider è un termine americano per definire un piccolo sandwich realizzato con un panino non più grande di 6 cm, utilizzando di preferenza i mini hamburger. Si crede che il termine slider provenga dalla Marina, dove gli hamburger serviti erano così untuosi da poter facilmente scivolare dal piatto.


Ingredienti: 
panini morbidi
roastbeef affettato
valerianella
burro
erba cipollina tritata 
salsa bbq


Tagliare il panino a metà, imburrare le parti interne e cospargerle di erba cipollina, sistemare qualche foglia di insalata e sopra il roastbeef. Chiudere il panino e servire accompagnato da salsa barbecue.




gentleman's afternoon tea


Potted Salmon
(da Vintage Tea Party) 

Una ricetta old-fashioned, perfetta come ripieno per i sandwich arrotolati 
o semplicemente da spalmare su toast imburrati. 

Ingredienti:

200 g di salmone 
40 g di burro fuso ma freddo
una grattugiata abbondante di noce moscata
pepe nero macinato fresco e sale q.b.


Cuocere il salmone in padella con un filo di olio, con la pelle a contatto della padella e con coperchio. Quando cotto, eliminare la pelle ed eventuali lische rimaste. Frullare poi tutti gli ingredienti insieme finchè si forma una crema omogenea, tenendo da parte un quarto del burro da versare poi sul composto una volta invasato, in modo da sigillarlo prima di riporlo in frigorifero. Conservare in frigorifero chiuso ermeticamente.


 

Croque Monsieur
 
Ingredienti:
pane da toast
prosciutto cotto
formaggio a fette da toast
Gruyère grattugiato
burro
 
Imburrare i lati interni delle fette di pane; farcire con una/due fetta di formaggio e una/due di prosciutto e tostare nell'apposita tostiera o sotto al grill, ma non del tutto. Quando quasi pronto, sistemare abbondante gruyère grattugiato su un lato del toast e porre sotto al grill finchè ben sciolto.

In alcune regioni della Francia si usa mettere anche della besciamella soda all'interno del toast per renderlo ancora più morbido e anche esternamente, mescolata al Gruyère prima di gratinare.



Blue Cheese & Cider Scones   
 (adattata da BBC Food  

 
gentleman's afternoon tea



Ingredienti:    
300 g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito per dolci
50 g di burro
100 g di Gorgonzola morbido
1 uovo
50 ml di sidro di mele


Mettere la farina, il lievito e il burro in un robot da cucina e miscelare. Aggiungere il formaggio, l'uovo e il latte e frullare di nuovo per amalgamare. Trasferire l'impasto su un piano da lavoro infarinato e stenderlo a un cm e mezzo di spessore. Usando un coppapasta di 5 cm di diametro ritagliare gli scones, sistemarli su una teglia foderata di carta forno e spennellarli con il latte. Cuocere per 10/15 minuti a 170/180° finchè dorati. Servire subito.
Si possono congelare e riscaldare.

Avrei voluto servirli con un ricciolo di Gorgonzola sopra ma misteriosamente era scomparso dal frigorifero.


kusmi's english breakfast tea


In accompagnamento a questo ricco tagliere, dopo le frizzose bollicine, un intramontabile English Breakfast Tea, a blend of Ceylon and Assam tea: due tè neri classici dall'aroma distinto contribuiscono a creare questa miscela, un tè OP* (Orange Pekoe) di Ceylon dall'aroma ricco e intenso e un tè Assam GFOP* (Golden Flowery Orange Pekoe) indiano dall'aroma corposo. Un mix di grande forza tanninica, che delizierà chi ama tè corroboranti. Della Kusmi, di cui sono affezionata estimatrice.

* sigle che si riferiscono al grading, il metodo di classificazione delle foglie usato in alcuni Paesi tra cui l’India. E' puramente una valutazione estetica: permette di capire qual è l’aspetto delle foglie, non la qualità del tè (da justfiveoclocktea).

Come preparare una buona tazza di tè ce lo spiega Greta in questo post.

L'Afternoon Tea pare sia nato a metà '800, nella residenza estiva di Anna Russell (settima duchessa di Bedfor, amica e dama di corte della Regina Vittoria) a Woburn Abbey come rimedio alla lunga pausa tra il fugace pranzo e la cena (che l'etichetta prevedeva fosse non prima delle 20). Alla duchessa prendeva sempre un certo languorino a metà pomeriggio e così prese l'abitudine di farsi servire un tè con piccoli dolci, pane e burro. L'abitudine personale venne presto allargata agli amici che ne rimasero entusiasti. E una volta di ritorno a Londra, queste piccole cerimonie pomeridiane continuarono ad essere organizzate regolarmente, allargandosi nell'alta società a macchia d'olio. La stessa Regina iniziò ad invitare a corte per l'Afternoon Tea, che ben presto divenne un evento galante, che prevedeva anche un abbigliamento consono. Nacquero i primi appropriati Tea Dress e Tea Gown, da indossare solo quando si ricevevano gli amici a casa; ma ben presto la moda dilagò e le dame iniziarono ad indossarli anche alle cene nella case degli amici più intimi. Questi abiti nacquero per l'esigenza di essere più libere nei movimenti, senza la costrizione di busti e corsetti; dovevano, infatti, essere infilati facilmente e senza l'aiuto di una cameriera. Si usavano tessuti preziosi e negli anni acquisirono un look molto femminile (da The Dreamstress).
Si serviva nei salotti usando i tavolini bassi come appoggio per tazze e dolci, da qui il nome di Low Tea, ed era un incontro di società; da differenziarsi con l'High Tea, consumato dalle classi lavoratrici al rientro dal lavoro, quindi dopo le 17/18, servito a tavola perchè assumeva la connotazione di cena.
Oggigiorno, nelle più belle sale degli hotel e dei ristoranti, si usa servire l'Afternoon Tea a tavola, quasi fosse un High Tea, creando poi confusione nei termini originali; inoltre, è data facoltà di scegliere se iniziare l'incontro con un calice di bollicine, Prosecco o Champagne a scelta, e per i più temerari di averne anche un consumo illimitato per tutto il tempo.

Ho voluto provare a riproporre quanto gustato in quel bel pomeriggio londinese dell'estate scorsa e lo propongo, fuori concorso, per la sfida #71 dell'MTChallenge di Valeria, perchè è giusto che ci siano delle regole, e sacrosanto il dovere di rispettarle, ma altrettanto lecito infrangerle, a proprio rischio e pericolo :-)))

Ma mi rifarò, don't worry & drink tea.


https://www.mtchallenge.it/2018/03/10/mtc-n-71-gli-sfidanti-del-british-afternoon-tea/

13 novembre 2017

Cioccolata bianca speziata con zucca e caramello


Colazione ricca e super golosa oggi per chi segue il Calendario del Cibo Italiano: oggi è la Giornata Nazionale della Cioccolata in Tazza e Francesca, che ha curato l'articolo pubblicato, ha coinvolto la Community a partecipare con le più fantasiose ricette che si possono gustare grazie al celeberrimo cibo degli dei.
  
Per me una cioccolata calda insolita: oserei dire delicatamente autunnale, gentile per il cioccolato bianco usato, ancor di più per la purea di zucca incorporata e vivace per quel tocco aromatico ed esotico che solo le spezie sanno dare. Ci potevamo fermare qui, ma perchè rinunciare ad un zic corroborante come solo una nota alcolica può aggiungere? E non so se l'avevate già capito... ultimamente sono totally addicted (tanto per dirla fuori dai denti) al JD Fire, leggasi Jack Daniels alla cannella :-)) 
E i vostri ospiti gradiranno e ringrazieranno, chiedendo esplicitamente il bis!




cioccolata bianca speziata



Per 2 tazze:

100/150 g di cioccolato bianco tritato grossolanamente
400 g di latte intero
2/3 cucchiai di purea di zucca
cannella, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata *

1 cucchiaino di amido di mais
20 ml di Jack Daniels Fire **
panna montata e caramello, facoltativi



* si dosano secondo il proprio gusto, si può usare anche il mix di spezie pronto per i tipici biscotti natalizi
** se non piace il whiskey, si può usare un buon Cognac oppure il liquore Amaretto di Saronno


In una piccola casseruola sciogliere il cioccolato in un terzo del latte a fuoco basso, mescolando ogni tanto.
Nel frattempo ridurre a purea (anche con la forchetta) la polpa di una fetta di zucca precedentemente cotta a vapore finchè tenera e passarla attraverso un setaccio.
Unire poi il resto del latte, scaldato precedentemente, la zucca e le spezie (un pizzico, mezzo cucchiaino o più, a piacere) e mescolare vigorosamente per amalgamare bene il composto.
Sciogliere l'amido di mais in un goccio di latte freddo, unirlo alla bevanda e cuocere 5 minuti a fuoco basso.
Versare una piccola quantità di cioccolata calda in due bicchieri,
aggiungere il liquore e ricoprire ancora con la cioccolata calda. Dare una mescolata e guarnire con panna montata e un filo di caramello; a piacere un pizzico di spezie ancora. 


cioccolata bianca speziata


Ho trovato la ricetta sul blog di Dana, americana dell'Oregon, che raccoglie ricette deliziose ed accattivanti con al massimo 10 ingredienti e che richiedono neanche 30 minuti di preparazione, merita farci un giro, anche per scoprire le altre golose cioccolate calde che propone.



Caramello
(di Paul De Bondt)


pari quantità di zucchero e di panna liquida da montare
un pezzetto di burro (40/50 g su 500 g.di zucchero)
un pizzico di sale


Scaldare una pentola, meglio se alta per evitare schizzi (e il caramello raggiunge la temperatura di 160° e oltre a ustionare provoca buchi nella pelle dove colpisce).
A fuoco medio versare 2 o 3 cucchiai di zucchero della quantità prefissa e scioglierlo completamente, quindi aggiungerne altrettanti e aspettare che sciolga completamente e così via fino a terminare lo zucchero. In questo modo si eviteranno grumi fastidiosi e più lunghi da sciogliere.
Nel frattempo portare a bollore la panna.
Quando tutto lo zucchero è sciolto e il caramello comincia a fare la schiumetta e bollicine via via più grandi togliere dal fuoco e aggiungere la noce di burro, sempre mescolando.
Unire aa più riprese anche la panna calda (sempre lontano dal fuoco), facendo attenzione che quando la si verserà gonfierà subito e potrebbe trasbordare; mescolare sempre.
A questo punto aggiungere un pizzico di sale, dare un’altra mescolata e il caramello è pronto.
Si può invasare a caldo (come la marmellata) per conservarlo: mettere subito in vasi precedentemente sterilizzati in forno, tappare e capovolgere subito fino a completo raffreddamento.
Oppure travasare in un vaso e quando freddo conservare in frigo, non indurisce. 
Come consiglia De Bondt questo è un ottimo caramello sempre pronto (si può riscaldare per ammorbidirlo) per accompagnare dolci, mousse, gelati, frutta padellata o fresca. Al bisogno si può aromatizzare a proprio gusto con liquori e aromi preferiti (per esempio succo d’arancia).
Per fare il caramello liquido basterà sostituire alla panna la stessa quantità di acqua avendo l’accortezza di non considerare il 35% di grasso contenuto nella panna. Per cui:

1000 g zucchero + 1000 g panna (650 g liquido + 350 g grasso) = caramello base
1000 g zucchero + 650 g acqua = caramello liquido

Ovviamente per dosi minori ridurre in proporzione gli ingredienti.






365 giorni di festa per celebrare le glorie della nostra cucina:
la più famosa, la più bella (e buona) del mondo!
La festa del cibo che si rinnova ogni giorno,
attraverso la celebrazione dei piatti e dei prodotti che hanno reso unica la cucina italiana,
in Italia e nel mondo.

4 luglio 2017

Chiarè e Spritz, bollicine venete per l'aperitivo del Calendario del Cibo Italiano


Oggi il Calendario del Cibo Italiano celebra la Giornata Nazionale degli Aperitivi, un appuntamento ormai (quasi) irrinunciabile e che spesso sfocia in quel rito così modaiolo chiamato Happy Hour o Six to Nine, per i più precisini, che sta appunto ad indicare quell'intervallo di tempo pre-serale in cui godere di uno (o più) cocktail accompagnati dalle più svariate ispirazioni culinarie espresse o, talvolta, massima espressione golosa di indovinati ricicli. 

Un rituale irrinunciabile in terra veneta è lo Spritz.
Credo non ci sia un solo veneto a non averlo mai bevuto, e fin dalla primissima età, quando a tavola ai bambini che chiedevano di assaggiare il vino lo si dava sprizzato con acqua minerale! Era più di un aperitivo, valeva più di un raffinatissimo cocktail o di un ricercatissimo longdrink: lo Spritz era un rituale, una sana abitudine consolidata nel tempo e sempre piacevole. Inoltre, cosa di cui tener conto oggigiorno, poco costoso! In alcune cittadine già a metà mattina gli affezionati lo richiedevano ai banchi del bar invece del solito caffè.
Curiosa l'origine del nome: c'è chi lo associa al tedesco spritzen (spruzzare) perchè i soldati dell'Impero Austriaco di stanza a Venezia solevano allungare il vino locale con l'acqua per mitigarne il grado alcolico: c'è chi sostiene, invece, che derivi dal nome di un vino austriaco.
Ora è diventato un cult anche tra i giovani, complice le recenti campagne pubblicitarie dell'Aperol, suo immancabile compagno di bicchiere; anche se, talvolta, può essere preparato con il Campari (in tutte le mie Spritz-ate ho trovato solo un locale dove ordinando uno Spritz, senza specificare Aperol, me lo ha portato col Campari, da me non tollerato; alla mia strabuzzata sorpresa sono stati molto gentili e me lo hanno subito sostituito).


aperol spritz


L'Aperol è un aperitivo alcolico italiano con una gradazione di 11°, dal arancione brillante e dal sapore dolce amaro ottenuto per infusione in alcol di arancia dolce e amara, erbe (tra cui il rabarbaro) e radici in proporzioni perfette. La ricetta, ultra segreta, è rimasta invariata dalla nascita. Viene creato dai fratelli Barbieri di Bassano del Grappa e presentato ufficialmente in occasione della prima Fiera Campionaria di Padova nel 1919. Sin dalla sua nascita l'Aperol si presenta con un distintivo colore arancione. Dato il successo del prodotto, i produttori Barbieri decidono di investire in pubblicità: negli anni venti l'arancione diventa la firma cromatica di Aperol e nei bar spuntano i primi poster pubblicitari che invitano a consumare un Aperol. Negli anni trenta Aperol realizza una campagna dedicata alle donne sui principali quotidiani in cui si vede una sarta che misura il girovita di una cliente ed esclama: "Signora! L'Aperol mantiene la linea". Alle signore era consentito un Aperol in quanto aperitivo leggero. Negli anni cinquanta, dal tradizionale spritz veneto (vino bianco con seltz) nasce la nuova ricetta con Aperol: 4 cl di Aperol, 6 cl di Prosecco e uno spruzzo di seltz o soda. Da allora l'Aperol si lega allo spritz.
Dal secondo dopoguerra l'Aperol conosce un grande sviluppo e una rapida diffusione grazie anche al Carosello in cui Tino Buazzelli, portandosi la mano alla fronte, pronuncia le parole "Ah, Aperol!". Negli anni ottanta segue lo spot di Holly Higgins in cui si tira su la minigonna per raggiungere in moto gli amici in un bar di Miami mentre dice "Non so voi, ma io bevo Aperol".
Nel 1991 la F.lli Barbieri viene acquisita dalla Barbero 1891 che, a sua volta, nel dicembre 2003, diventa di proprietà del Gruppo Campari. A partire dai primi anni 2000, anche grazie al successo dell'happy hour e del fenomeno spritz, Aperol incrementa la sua produzione espandendosi anche in Germania, Austria e altri Paesi. Nel 2008 il marchio si impone ulteriormente sul mercato grazie a una riuscita campagna pubblicitaria ispirata al rito tutto veneto dello spritz e lancia l'Aperol Spritz portandolo così a conoscenza del grande pubblico; si ottiene miscelando in un bicchiere con ghiaccio tre parti di Prosecco, due di Aperol e una di seltz, aggiungendo alla fine una fetta di arancia. Aperol Spritz è anche un brand del gruppo Campari.
Nel 2010 Aperol ritorna in televisione con una nuova campagna all'insegna dello spritz in cui il brano Street life di Randy Crawford è arrangiato in versione "garage" con la collaborazione del musicista e produttore Ferdinando Arnò (tutte le campagne pubblicitarie qui).
Nel 2011 nasce Aperol Spritz home edition, il nuovo prodotto Aperol che offre gli ingredienti dello spritz all'interno di una bottiglietta pronta all'uso (da wikipedia).

Anche se le dosi consigliate sono 3 - 2 - 1, personalmente preferisco farlo leggermente più leggero, per poterne godere qualche bicchiere senza cadere in un letargo anticipato.
La soda può essere sostituita da acqua minerale gassata, immancabili tanti cubetti di ghiaccio (quello duro, che non si scioglie) e obbligatoria la fettina di arancia, sempre.


spritz time


Il mio Aperol Spritz:

1/3 di Prosecco ben freddo
1/3 di Aperol
1/3 di soda/seltz
fettine di arancia
cubetti di ghiaccio


Nel bicchiere o nella caraffa si mette prima il ghiaccio, poi l'arancia, a seguire il Prosecco, l'Aperol e la soda: una mescolata e lo Spritz è servito!

L'Aperol Spritz si gusta in ogni dove e in ogni occasione: al mare, in montagna, al lago, in città, in campagna, a Venezia come a Napoli, accompagnandolo con quello che più vi piace... anche con un piatto di ottime vongole tirreniche!



chiarè



L'idea di questo aperitivo nasce da Andrea Palmisano del Caffè Matteotti di Bardolino, con la partecipazione di Mauro Sabaini del Caffè Centrale, entrambi  appartenenti all'associazione di ristoratori e baristi di Bardolino De Gustibus, in occasione dell'Aperitivo Sotto le stelle nell'agosto dello scorso anno. Il  Chiaretto Spumante è un vino ancora in produzione limitata (300 mila bottiglie totali, contro i 10 milioni di bottiglie del Chiaretto tradizionale) ma che sta riscuotendo un  successo crescente incontrando sempre di più il favore del pubblico vinaiolo. 
Francesca Negri di  Geisha Gourmet così lo definisce: una fresca bevanda “pre dinner” che valorizza il colore rosa corallo della rara versione spumantizzata del Chiaretto bardolinese e i suoi caratteristici profumi fruttati (lampone, fragolina di bosco, ciliegia), floreali (accentuati dal sambuco) e speziati (esaltati dalla menta). Il tutto con una gradazione alcolica finale abbastanza contenuta: una tipica porzione da bar non arriva i 5 gradi di alcol.


chiarè


ghiaccio abbondante
6 centilitri di Bardolino Chiaretto Spumante
1,5 centilitri di sciroppo di sambuco
7,5 centilitri di soda
foglie di menta fresca 

Si prepara direttamente nel bicchiere: si inserisce il ghiaccio, si versano lo sciroppo di sambuco e il Chiaretto Spumante, si aggiungono le foglie di menta (meglio batterle tra i palmi delle mani per far rinvenire maggiormente il loro aroma) e alla fine si unisce la soda,  una mescolata e l’aperitivo è servito.
Per comodità ed in occasione di feste o cene preferisco farlo in una caraffa capiente, lasciando in infusione la menta col sambuco per un paio di ore, in modo da diffondere il suo aroma più persistentemente, aumentando le dosi nella giusta proporzione.


chiarè



Con cosa accompagnare questi cocktail nostrani? Massima libertà di pensiero e degustazione: dalla semplice patatina a qualsiasi finger food goloso e saporito, dalla sempre gradita fettina di salame con polenta ai bocconcini più sofisticati, dalle tartine vintage ai crostini più ricercati, passando, senza ombra di dubbio, attraverso gli sfiziosi mini rolls crepitanti preparati per l'ultima sfida Mtchallenge.


rolls





365 giorni di festa per celebrare le glorie della nostra cucina:
la più famosa, la più bella (e buona) del mondo!
La festa del cibo che si rinnova ogni giorno,
attraverso la celebrazione dei piatti e dei prodotti che hanno reso unica la cucina italiana,
in Italia e nel mondo.

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