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25 settembre 2016

Gli gnocchi vintage per l'MTC#59


Si dice giovedì gnocchi, ma da noi non c'è giorno che non vada bene per gli gnocchi, da tanto ci piacciono. E diventa spesso anche un piatto festivo, che risolve il pranzo o la cena della domenica, quando magari ci si ritrova a tavola più del previsto.
E' un piatto dell'abbondanza e del familiare convivio insieme: c'è sempre qualche buon volontario che aiuta a farli, dato che le quantità sono notevoli. Già, perchè quando si decide per gli gnocchi, quelli si mangiano, e solo quelli, quasi fin a scoppiare... poi si passa direttamente alla frutta o al dolce.
Una tradizione quasi storica, da quando ho imparato a farli. E di questo sarò sempre grata alla cara nonna Maria che tanti anni fa mi regalò la sua semplice ricetta che ancora oggi produce ottimi gnocchi.
E questo mese, in casa Mtchallenge, sono piovute quintalate di gnocchi, in tutte le salse e in tutti i più svariati e fantasiosi abbinamenti, perchè la sfida del mese riguardava proprio loro, i signori Gnocchi.
Annarita ci ha dettato le sue linee guida e qualche buon consiglio per una buona e corretta riuscita: dalla scelta delle patate, come cuocerle, come impastare il composto, come eseguire gli gnocchi perfetti ed, eventualmente, come conservarli.

rigatura gnocchi



La scelta della patata è determinante: la sua struttura decide sulla buona riuscita o meno dell'impasto. Io sono sempre stata fedele a quelle a buccia rossa, sono pastose al punto giusto, non mi hanno mai deluso. Se non le trovo, però, sicuramente sono da preferire quelle vecchie e, se si trovano, di montagna. Le patate nuove sono troppo acquose e richiederebbero troppa farina, lo gnocco poi sarebbe immangiabile.
Pochi ingredienti ancora: farina (meglio debole, non abbiamo assolutamente bisogno di risvegliare il nostro amico/nemico glutine) e sale.
E l'uovo? Solitamente lo metto, ma questa sfida richiedeva gnocchi semplici, solo di patate e farina; l'uovo era permesso unicamente nella versione di quelli ripieni, che seguiranno. 
Mi sono così adeguata ed ho fatto, per la prima volta in vita mia, l'impasto senza uovo! Non mi ha deluso, sono venuti bene ugualmente; ma non dovrà deludersi, poi, la Community, se continuerò a seguire la ricetta della nonna Maria, dove un po' di uovo dà un piccolo sostegno e aiuto che, nelle grandi quantità che produco, è necessario per agire più in tranquillità.
Come condirli? Con il classico  sugo di pomodoro non si sbaglia mai, ed è il nostro leit motiv familiare. Unica variazione concessa: un'eventuale aggiunta di mozzarella (raramente, sia chiaro) per farli sembrare più amichevolmente sorrentini.
Certo con il ragù (od un altro sugo consistente) diventerebbero ancora più ricchi e sostanziosi, ma non lo facciamo mai. Mi sembrerebbe quasi di infrangere una regola sacra, non so come spiegarlo: per noi gli gnocchi sono diventati (quasi) un'istituzione, un cibo che ci unisce, che è la nostra famiglia: nato col pomodoro, lì ci resterà unito, indissolubilmente. Probabilmente anche perchè, come ricetta salva tempo (è vero, ne produciamo tanti, ma si fa e si mangia solo quello, quindi, in un certo senso, semplifica il lavoro della cucina) e salva menu, il sugo di pomodoro è quello più veloce ed immediato che si presta all'occorrenza.
E che va a braccetto alla versione in bianco, che poi visivamente in bianco non è, dell'unica altra concessione permessa per i nostri gnocchi.
Non so quanto i miei figli possano sentirsi legati emotivamente (anche se di pancia lo sono molto :-) a questi gnocchi; di certo li apprezzano e li gustano con piacere, e sono gli unici ammessi alle nostre gnoccolate gioiose.
Io lo sono molto, perchè questo semplice condimento racchiude una parte di vita dei miei famigliari che, ineluttabilmente, non ci sono più, ma che sono stati un punto fermo della mia fanciullezza e gioventù. Rappresentano il loro vissuto, le loro gioie e sofferenze in un periodo storico che, per nostra fortuna, abbiamo vissuto solo attraverso i libri scolastici, ma che non possiamo ignorare (e che talvolta dovrebbe farci fermare un attimo e riflettere, ma questa è un'altra storia).
Ed ancora una volta come, attraverso il cibo, si possano trasmettere e rivivere emozioni fortissime, legate a ricordi che, probabilmente, andrebbero ad affievolirsi giorno dopo giorno. Il ripetersi di quei gesti, ora appresi e condivisi di nuovo, renderanno più buone le nostre creazioni, anche se non perfette. La cucina di casa non è perfezione, ma amore verso chi vi si avvicina e vi partecipa.
Mi raccontava la mia mamma che, in tempo di guerra, le dispense nelle case erano molto sguarnite: si vivevano tempi duri, di magra nel vero senso della parola, i generi alimentari di prima necessità si acquistavano attraverso le tessere annonarie, in quantità razionate, settimanalmente o mensilmente. Stava leggermente meglio chi abitava in campagna, dove era possibile avere un piccolo orto e qualche animale. Lo zucchero era uno di questi beni preziosi, ed inevitabilmente scarseggiava. Era, quindi, impensabile sprecarne una grande quantità per fare un dolce tradizionale. 
Probabilmente le nostre nonne, per dovere e necessità, erano sicuramente più ragioniere ed abili contabili nel saper dosare minuziosamente quel che passava il convento, e saper offrire così il giusto ogni giorno.
Questi gnocchi rientravano a pieno titolo in quest'ottica risparmiosa: le patate, per fortuna, crescevano generose nell'orto, il burro si faceva in casa (ho un flash fotografico in un angolo della mia mente di una zia zitella, piccola, che stava seduta su una seggiola da bambini, con la bottiglia nelle mani che alacremente sbatteva di qua e di là e magicamente usciva poi questo candido e soffice composto burroso), si faceva brunire per dare più sapore e si allungava in padella con l'acqua di cottura perchè fosse più sugoso; la cannella era giusto un pizzico; il Parmigiano sicuramente sostituito dal formaggio del contadino vicino; e lo zucchero, l'amico invisibile di tutti i bimbi, dosato con parsimonia, ma volutamente presente, quasi l'essenza dell'intero piatto. Perchè questi gnocchi erano quasi un pranzo completo: c'era lo gnocco, a soddisfare la voglia di un primo consistente e riempire le pance affamate, ed quel vago sapore zuccherino e aromatico che rimaneva in bocca, assecondava la voglia di dolce, così forte soprattutto nei bambini. Un perfetto equilibrio, da manuale gastronomico.
Non so se questa versione sia conosciuta in tutto il Veneto; molto probabilmente l'accostamento speziato ed agrodolce deriva da un retaggio della dominazione Asburgica (e, orgogliosamente, non potevo farmi mancare nel mio albero genealogico, dei bisnonni austriaci nel ramo materno).


gnocchi in bianco



Il mix di questo condimento bianco, dove la base è data dal burro fuso, è composto da Parmigiano grattugiato, zucchero e cannella in polvere mescolati in una ciotola, da equilibrare a piacere secondo il proprio gusto. In genere combino insieme 2 cucchiai di formaggio, 1 cucchiaino di zucchero e mezzo cucchiaino scarso di cannella, ma in casa ci sono uomini che preferiscono un sapore più deciso, ed abbondano con gli ingredienti preferiti.

Personalmente non rigo mai gli gnocchi, data la notevole quantità che impasto; ma la sfida lo richiedeva, per cui mi sono, per la seconda volta, immolata a questo sacrificio, cedendo alla richiesta perversione gastronomica con un sorriso quasi beffardo, sapendo che, comunque, non avrei più peccato in futuro!

Per 4 persone:

600 g di patate rosse
180 g circa di farina 0
sale/pepe
altra farina per lo spolvero (Alice consiglia quella di riso)

Condimento:
burro
qualche foglia di salvia
Parmigiano Reggiano grattugiato
cannella
zucchero

Cottura patate: sempre con la buccia, in acqua, a vapore, in pentola pressione,  seguendo il metodo imparato da Anto - cottura in acqua satura di sale, 230 g di sale grosso per litro di acqua, in questo modo resteranno più corpose e sode ed integre di tutte le loro proprietà nutritive - oppure come insegna Bruno Barbieri, avvolgendo ogni patata nella stagnola e sistemandole sulla teglia del forno su un letto di sale grosso, cuocendo poi a 200° per 45/60 minuti, finchè ben morbide. A voi la scelta; se in acqua, l'importante è che rimangano integre e non si sfaldino.

Farina:  io uso la 0. Non aggiungerla tutta subito all'impasto, lasciarne circa un 20% sulla spianatoia di lato dove si impasta, se occorre si aggiunge (come potrebbe succedere che ne occorra un cucchiaio in più della dose data, dipende sempre dalla consistenza delle patate).


facendo gnocchi



Tagliare le patate cotte a metà e schiacciarle ancora calde nello schiacciapatate con la buccia, questa si leverà mano a mano dallo schiacciapatate.
Aprire il composto per farlo intiepidire rapidamente (assorbirà così meno farina), salare ed impastare con la farina, come consigliato sopra. Formare una palla e coprire con una ciotola, finchè si lavora un pezzo di impasto per volta.
Prendere un pezzo di composto e arrotolarlo sotto i palmi delle mani sul piano infarinato, formando un bigolo. Col coltello o con un tarocco tagliare gli gnocchi della grandezza desiderata e rigarli con l'apposito attrezzo, con la forchetta o con una grattugia, in questo modo assorbiranno meglio il sugo del condimento.
Disporli su un piatto o su un canovaccio leggermente infarinato. Proseguire fino ad esaurimento del composto.

Calcolare i tempi di preparazione, gli gnocchi andrebbero fatti e mangiati, ma mezzoretta o poco più possono resistere sul piatto o nel canovaccio in un luogo fresco e coperti.
Mettere l'acqua a bollire e quando giunge ad ebollizione salarla. Nel frattempo sciogliere del burro in una padella con un paio di foglie di salvia. Il grado di tostatura del  burro è a proprio gusto, c'è a chi piace più chiaro e chi lo preferisce più cotto; se si opta per la versione nocciola, sarebbe bona cosa filtrarlo ed eliminare i sedimenti lasciati,come ci spega dettagliatamente Eleonora qui.
Versare gli gnocchi nell'acqua in ebollizione, facendoli scivolare direttamente dal piatto aiutandosi con un mestolo di acqua bollente versato sopra, in questo modo cadranno da soli; oppure facendoli scivolare dal canovaccio appena immerso nell'acqua (non occorre immergerlo tutto, bastano due dita).
Appena vengono a galla aspettare qualche secondo, poi scolarli con una schiumarola e versarli delicatamente nella padella col burro. Spadellarli velocemente spolverando col mix di formaggio, zucchero e cannella.
Per un condimento più leggero e cremoso, aggiungere un paio di cucchiai di acqua di cottura mentre si spadella.
Versare nel piatto ed eventualmente aggiungere ancora una piccola spolverata del mix o di solo Parmigiano. Servire subito ben caldi.


gnocchi in bianco


Più golosi se serviti con foglie di salvia fritte: 
raccolte, passate nell'uovo sbattuto, poi nel pangrattato e fritte velocemente in olio.



5 agosto 2014

La vita è bella - Life is beautiful




Bianca Martina
5 agosto 2014












La gioia più grande

è somma di tante attese.

Il concepimento, la conferma, il sesso,

il levitar del ventre,

“lo senti adesso”?

Il parto, il primo vagito,

stringerlo al petto,

porgergli il seno,

vederlo dormir sereno.

E i giorni dopo ricominciare,

vederlo crescere e poi … andare.

E, tra un’attesa e l’altra,

il tempo per sognare,

il tempo per amarsi,
 
il tempo per amare. 


(Roberto Colombo)







Per Alice e Marcello


11 novembre 2013

San Martino



san martino


Proprio una bella festa.
Tante cose buone da mangiare.
Tanti amici cari con cui condividerle.


addobbo tavole


Pranzo


Felino e Strolghino
Speck AltoAtesino
Cetrioli speziati & Olive nere
Arachidi rosse e mandorle salate
Chips


(grazie Silvia per la madre Sparsa :-)




la signora ribollita

La Signora Ribollita


mr. turkey-guest star
(questo 17 kili)


Insalatina con melograno
Cannellini olio e rosmarino


Torta di cioccolato del Desco
(grazie Anna)

 assemblando montebianco

Montebianco del Desco
(grazie Elia)


Madeleines
(merci Ester)
Cantuccini di Silvia
(grazie Araba)


Mandaranci, uva e frutti rossi
(grazie Claudio)


Caffè & Sambuca

Gin Tonic



Merenda

Caldarroste
(grazie Claudio)

Risottino ai funghi
(grazie Clod & Elia)



le due lavanderine

Grazie ad Anna e Patty,
inseparabili lavanderine :-)


la band
Grazie a Marco, Yuri, Michi, Macs, Filippo e Andrea,
frizzante band di note rock.


tramonto

 Grazie al tramonto lacustre che ha acceso di note infuocate la serata.


2 gennaio 2013

New Year's Black & White Wednedsay - Week # 64


Welcome back to Black & White Wednedsay!
Hope you had a great time with all your dearest during these last Christmas holidays,
my best wishes for this new 2013,
full of joy, happyness and serenity,
hoping some of our most desired dreams will come true.

Simona of Briciole is hosting this week's edition,
you have time till oon Pacific time to bring her your pictures,
sending an email to  simosite AT mac DOT com.

As promised, I created a new logo for BWW,
hope you like it!

new bww logo


My pictures are showing our last celebration parties,
starting from my birthday, just a week before Christmas.
We went to London to spend some days with our forth son,
then drove down through all France to Côte d'Azur, 
where we had some very sunny and warm days with friends.
Now back home, waiting for Epiphany,
when Befana will take away any feast.


 b'day tableset
 my birthday party

 'xmas tableset
 Christmas Eve in London

new year's eve tableset
New Year's Eve in Côte d'Azur




We also have a group on Flickr if you'd like to join and share your pics,
  hashtag #BWFood on Twitter.
Should you like to host please send me an email to casacortella AT tin DOT it
host-line up here to choose your favorite date.

11 dicembre 2012

Black & White Wednesday - Week # 62


Had (and will have again) great time baking Pandoro
the traditional Veronese Christmas cake. 

Soon the recipe on line, stay tuned :-)


stampi pandori
Father and kids

pandoro
the King of the Feast

mouth watering pandoro
a  mouth watering intruder






This week Black & White Wedsneday is hosted by Susan of The Well-Seasoned Cook
Please do send your entries to thewellseasonedcook AT yahoo DOT com
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12 novembre 2012

Black & White Wednesday - Week # 58


Yesterday it was St. Martin's Day in our calendar,
we always celebrate this anniversary with our boys and some friends
as my husband and my fifth son are named like him.


invito 
Martin of Tours is a Saint venerated by the Roman Catholic Church, the Orthodox Church and the Coptic Church. He was named Martin in honor of Mars, the God of war, by his father, a prominent army officer of the Roman Empire. Martin of Tours is celebrated on 11th November and this date has become an extraordinary feast throughout the West, due to a large number of Christians who were named Martin.
The legend tells that while Martin was still a soldier in the Roman army and deployed in Gaul (modern day France), he experienced the vision that became the most-repeated story about his life. One day as he was approaching the gates of the city of Amiens he met a scantily clad beggar. He impulsively cut his own military cloak in half and shared it with the beggar. That night, Martin dreamed of Jesus wearing the half-cloak he had given away. He heard Jesus say to the angels: "Here is Martin, the Roman soldier who is not baptized; he has clad me." In another story, when Martin woke, his cloak was restored (from Wikipedia)
That's why he is always represented cutting his cloak in two.

veranda table
the table in veranda

centerpiece
Autumn centerpiece,
quince, chestnuts, pyracantha and ampelopsis

tableware
tableware and placeholders made with a cork


centerpiece
Autumn centerpiece in detail,
quince, chestnuts, pyracantha and ampelopsis


kitchen table
kitchen table for the boys

kitchen table
kitchen table for the boys








This week Black & White Wedsneday is hosted by Rinku of  Cooking In Westchester 
Please do send your entries to rinkub AT aol DOT com

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10 ottobre 2012

Black & White Wednesday - Week # 53



I am hosting Black & White Wednesday and you have time till tonight to send in your entries :-)

Ospito il  Black & White Wednesday e avete tempo fino a stasera per mandar le vostre fotografie :-)



Last night  Dodo turned 21 and we had a pleasant dinner alltogether
(only Michele was missing)

fruit centerpiece-bww 53

a seasonal fruit centerpiece,
pomegranates and grapes,

prosecco

our favorite wine, Prosecco

prosecco

Happy B'day, Dodo!

15 febbraio 2012

Black & White Olive Tree


It's Wednesday again,
another date for black & white,
 
olivo san marco innevato 
 S. Marco olive tree,
symbol of peace, joy and serenity for our family,
last Sunday in the blizzard,
full of snow but still standing proud.

Hope it can bring the same feelings overseas to Susan.

17 dicembre 2011

E' quasi tutto pronto ...


 ... e tra poco la casa brillerà di mille lucine e candele,
si riempirà di amici felici e gioiosi
di trascorrere anche quest'anno una serata insieme
tra chiacchiere e risate, buon cibo e tanta musica, 
 in allegria e serenità.


corona centrotavola


Prosecco a gogò

Il salato




Prosciutto tirolese alle erbe
Salame felino
Salametti di asino
Salame nostrano all'aglio


  Grana padano - Gorgonzola - Pecorino di Pienza
con

Peperoni arrostiti

Treccia di bufala con datterini



Cotechino con lenticchie



Il dolce


Brownies 
Salame di cioccolato 
Gran coppa di pandoro
Semifreddo alla Mostarda di mandarino

Arance al maraschino
Ananas e Fragole

Caffè
(come se piovesse :-)
 

1 maggio 2011

Euroflora 2011

Durante le vacanze pasquali sono stata all'Elba, con la speranza di godermi un anticipo di estate come avevano fatto ben sperare le temperature eccessive dei giorni precedenti. Non è stato effettivamente così, tante nuvole e tanta pioggerella hanno ingrigito le giornate, regalandoci solo una bellissima giornata pasquale e nulla più. Ma il primo giorno di vacanza (e fortunatamente era una bellissima giornata, mannaggia a me che poi non ho fotografato il tramnonto d'oro sulla Biodola una volta sbarcati sull'isola) ci siamo fermati a Genova per visitare l'Euroflora, la mostra di piante e fiori da tutto il mondo che si tiene ogni 5 anni. Quest'anno è arrivata alla decima edizione, che si concluderà proprio oggi, alle 23, con questa bella giornata di sole splendente, come aveva aperto appunto il 21 aprile scorso.


La mattinata è iniziata nel migliore dei modi, mi sono incontrata con lei (supergentile e superorganizzata) che ci ha offerto una favolosa colazione da Tagliafico (una delle pasticcerie più antiche di Genova, proprio dietro al nostro albergo!), e che già ci aveva indirizzato bene la sera prima nel locale dei Fratelli la Bufala, sempre nelle vicinanze.
Una piccola visita al mercato orientale praticamente sotto casa, meta di numerosi genovesi per la loro spesa quotidiana (però, che prezzi!), dove i meravigliosi banchi di pesce hanno attirato la nostra attenzione (li avrei comprati tutti!), come pure quello delle spezie (potevano mancare in un mercato con questo nome?) e tutti quelli di frutta e verdura con ogni primizia e specialità, come i grandi asparagi viola ... a 18 eu al kilo!
Una veloce e piacevole passeggiata, il profumo del mare che attira nella giusta direzione, un'Italia in miniatura fiorita, un sottopasso decorato dai ragazzi del liceo artistico statale Klee Barabino, ed eccoci arrivati all'ingresso della fiera.
Ha ragione Gì quando dice che è un'esplosione (anzi, un'ubriacatura) di colori, che ti accoglie subito appena entrati col grande prato di gazzanie che aprono orgogliose le loro corolle al primo sole mattutino.

un prato di colori all'entrata

Questa manifestazione è cresciuta nel corso degli anni ed è diventata veramente un palcoscenico importante per floricoltori e vivaisti. Vi si tengono concorsi tecnici ed estetici che poi influenzano mode e stili di consumo. Ma come è scritto nella storia di questa manifestazione " ... la grande capacità di Euroflora è sempre stata quella di trasmettere, attraverso la riscoperta del fiore e della pianta come abitudine di vita, un messaggio di amore e di rispetto per la natura e di far conoscere a un vastissimo pubblico le più svariate tecniche di utilizzo del verde" ... aiutando sempre a riflettere su molti dei temi sensibili del nostro tempo, come la biodiversità, il rispetto dell'ambiente e la capacità dell'uomo di mantenere un rapporrto equilibrato con la natura nella vita di tutti i giorni (dalle stesse parole di introduzione alla manifstazione).

Le immagini descrivono meglio di ogni parola quello che si è potuto vedere ed ammirare: nel padiglione centrale il magnifico agrumeto di Oscar Tintori con quelli ornamentali e commestibili, come le nuove varietà di lime rosso e giallo, il grande giardino a terrazze o grande scalinata comedescritto nella piantina, le rinfrescanti cascatelle, lo spazio dedicato al deserto con le immancabili altissime palme e gli esemplari più fascinosi di cactus, e quello alla macchia mediterranea, rose colorate e profumate, a cespuglio o rampicanti, come la mia preferita banksia alba, le piante carnivore, l'incredibile e perpetuo miracolo del piccolo seme che diventa pianta. Poi il grande viale all'aperto di Orti & Giardini (a Pasquetta premiati i tre vincitori per categoria), la spettacolare mostra di orchidee (anche se io non ne sono una grande estimatrice, e riesco a farle morire tutte!), il teatro delFiore con le sale dedicate alle composizioni vincitrici dei concorsi, il grande roseto esterno di Barni, con in bella mostra anche tutte le bandierine dei premi ricevuti ... solo per fare qualche esempio.
Un altro messaggio di amore e speranza con l'Albero dei Desideri di Alfredo Ratti, a propria interpretazione personale, dopo essere stato attratto da quelli della preghiera ammirati durante i suoi viaggi, soprattutto negli altipiani tibetani e nepalesi. E così ance Mamo e Tito hanno affidato al vento le loro piccole parole di felicità e serenità, sperando che possano volare libere attraverso i cieli di ogni emisfero.
E poi un grande mercato verde di fiori, piante, semi ed aromatiche, attrezzistica e arredamento da giardino, artigianato locale ed estero, anche specialità culinarie e librarie, dove perdersi ... con gli occhi e il portafoglio sempre aperto!

Non ho resistito a qualche ricordo e qualche regalo, ma soprattutto alla novità di questa stagione, i semi dei frutti del cacao, per la prima volta in Italia (questi nella foto sono freschi ma io li ho presi semitostati), scoprendo in seguito che la loro vendita contribuirà a finanziare l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua fondazione, FISM, grazie all’iniziativa della Antoniodeluca Farm Inc. di Miami, Florida.

semi di cacao freschi

Interessanti da leggere tutti i comunicati stampa riguardanti la manifestazione, e per chi volesse lustrarsi gli occhi ci sono le immagini ufficiali e quelle meno blasonate e più popolane su flickr.


8 gennaio 2011

... emo brusa' la vecia!


Sono arrivati i Re Magi a portare i loro doni al Bambinello, guidati dalla scia luminosa della cometa, hanno reso omaggio al piccolo Re, offrendo oro, incenso e mirra.
Si concludono così i giorni di festa e celebrazione del Santo Natale, anche se quest'anno siamo più fortunati e le vacanze si prolungheranno fino a domenica. Ma come dice il detto ... l'Epifania tutte le feste si porta via! ... e così, nei giorni prossimi (ma già stamane ho iniziato approfittando dell'aiuto prezioso dei figli e del marito!) mi assalirà un po' di tristezza e malinconia nel disfare tutti gli addobbi, nel rimettere le statuine del presepe nelle loro scatole, nel riportare in soffitta ogni nastro festoso e ogni campanellino sonante ... ma già mi rallegro con qualche idea nuova che mi frulla per la testa per come potrei fare/aggiungere/cambiare qualche decorazione l'anno prossimo!
L'altra sera i ragazzi hanno brusà la vecia (bruciato la vecchia), un'antica usanza contadina in occasione della quale si organizzano grandi falò nelle piazze o nelle contrade per bruciare appunto "la vecchia o la strega", ponendo così fine al periodo natalizio e al vecchio anno, brindando al nuovo e alle nuove stagioni con buoni propositi e speranze.
E così hanno fatto anche i miei ragazzi. Già ci avevano provato a tavola a prendermi in giro, dicendo che avevano bisogno di una vecchia strega per la sera, ma abbandonando poi suito il losco pensiero nei miei riguardi perchè la loro cattiva mamma strega tanto non brucerebbe neanche! Allora si sono messi all'opera, prendendo vecchie scatole e giornali vecchi, costruendo una vecchia quadrata ma con tante trecce e il cappello da strega! E riempendola di petardi per farla scoppiettare a lungo!

meglio impegnarsi bene
accensione della vecia

non prende, c'è aria e nevischio
figli notoriamente piromani,
c'è aria e nevischio e bisogna aiutarsi con qualcosa di infiammaile

la vecia inizia a bruciare
la vecia ha preso

brusa la vecia!
la vecia brusaaaa

brusa la vecia!

... ocioooo ...
ocio che la casca

l'è cascà ...
la vecia l'è casca' e l'è brusa'!

... e 24 anni fa, a quest'ora, stringevo finalmente tra le braccia il mio secondo fardellino profumato di borotalco: auguri Michi, che la vita ti sorrida sempre, e se qualche volta si presenta minacciosa sappila affrontare con grinta e determinazione, da Capricorno cocciuto e ostinato che sei!

18 dicembre 2010

... che inizi la festa!


black&grey

Tutto è pronto ... o quasi,
si accendono le lucine,
in cielo la luna brilla quasi piena ed illumina la strada,
qualche briciola di neve luccica ancora
e sembra costellare di piccoli diamanti il cammino,
tra poco arriveranno gli amici,
sarà ancora con gioia e serenità che li accoglieremo,
per festeggiarli con i nostri più cari e sinceri auguri!

work in progress

Caipiroska

Olive e tortilla chips
Salame felino e soppressa dolce veronese
Prosciutto tirolese alle erbe
Paté delicato
Il tagliere dei formaggi:
caciottina di malga - grana padano - pecorino - gorgonzola
Cotechino e lenticchie

Schiaccia toscana
Pane toscano integrale
Grissini al farro
Crackers di semola

MonteBianco
Tiramisu ai cachi
Frolline di zenzero
Gin Tonic ... come se piovesse


11 novembre 2010

E' San Martino!


Auguri a tutti i Martini/e del mondo!

Stamattina il lago si confondeva con i nuvoloni di nebbia sulla sponda milanese
che si tingevano di rosa via via che il sole nasceva ...

nuvoloni nebbiosi sulla sponda milanese

nuvoloni nebbiosi sulla sponda milanese

melograno nano
... dopo tanta acqua ora splende un sole magnifico e caldino ...
... che illumina l'ultimo frutto del melograno nano ...
... si preannuncia un tramonto irresistibile!

tramonto di san martino
... e così è stato ...

tramonto riflesso sulla veranda
... riflesso anche sulla veranda arriva dritto dritto in cucina!

... e poi abbiamo festeggiato così ...

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