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24 giugno 2016

Trofeo Vergani - Ballotta 2016, la serata



Un Mercoledì da leoni, ma leoni marini vista la pioggia torrenziale che non ha avuto un momento di tregua nella serata dedicata all’undicesima edizione del Trofeo Vergani Ballotta.

bicchiere degustazione


Altro che pioggia a catinelle, parevano secchiate a scroscio continue.
Un dispetto meteorologico senza pari, ma che non è riuscito a demoralizzare gli organizzatori e i partecipanti alla sfida.
Solo un impercettibile attimo di scoramento iniziale al levarsi di cotanta furia temporalesca, ma che si è velocemente trasformato in solerzia ancora più attiva e rocambolesca per far sì che la serata iniziasse puntuale e progredisse come da copione.
Sono stati aggiunti gazebo riparatori, e si è cercato di utilizzare ogni spazio protetto disponibile per fare in modo di accogliere gli ospiti più agiatamente possibile. 


Benvenuti nella corte dell'antica Trattoria da Ballotta di Torreglia (PD)

menu XI edizione



giuria tecnica 
la giuria tecnica al lavoro


E puntuali alle 20 si sono aperte le danze: ogni brigata delle sette province pronta coi mestoli in mano ad offrire le proprie prelibatezze, attirando golosamente chi passava davanti alle postazioni con invitanti scodellamenti e vivaci richiami a voce.

E se vale ancora il detto che Veneziani gran signori, Padovani gran dottori, Vicentini magnagatti, Veronesi tutti matti… giusto calzava a pennello quest’ultima affermazione per la brigata rappresentativa della provincia di Verona, che ha attirato le simpatie di quasi tutti gli ospiti con la loro chiassosa verve e la delicatezza del Risotto all’Amarone con gelato al Monte Veronese, tanto da aggiudicarsi il premio della giuria popolare.

E alla premiazione un boato di urrà e battimano unanimi per questi giovani esultanti.

brigata verona
la brigata veronese festeggia il premio popolare


Questi i piatti presentati dalla Trattoria L’Oasi di Limana (BL) a cui ero abbinata:


zuppa di fagioli lamon con salmerino croccante al mais sponcio e caramello balsamico al miele di tarassaco


Zuppa di fagioli di Lamon con salmerino croccante al mais sponcio
e caramello balsamico al miele di tarassaco
(in collaborazione con me)



gnocchi di polenta all'ortica su fonduta di casel bellunese

Gnocchi di polenta all’ortica su fonduta di Casel Bellunese
(partecipante al Trofeo)



Fagottino di faraona alle mele



Tre preparazioni che racchiudono figuratamente in un cerchio la provincia bellunese: prodotti del territorio più o meno noti scelti volontariamente per valorizzare ancora una volta la semplicità della cucina tradizionale, nessun effetto speciale, solo la genuinità e l’orgoglio di una buona (e antica) materia prima.
Per il piatto ideato insieme allo chef Mauro  Cavalet, ci tenevo molto ad usare i fagioli di Lamon Igp, tipici della zona e che uso spesso.
Sua l’idea di abbinarci il salmerino, reso croccante dalla panatura con mais sponcio, un’assoluta nuova varietà di polenta per me, ma di lunga tradizione nelle valli bellunesi; prendendo così due piccioni con una fava, non facendo torto agli intolleranti al glutine.
E poi gli immancabili gnocchi,  un piatto che non conoscerà mai fine, sempre in versione gluten free e stagionale, abbinato alle ortiche ed al Casel, un formaggio semigrasso di latteria, solitamente prodotto con latte di vacca di razza Bruna, che adora essere accompagnato alla polenta.
Per concludere, la regina degli anmali da cortile, la saporita faraona, abbinata alle acidule mele, retaggio gastronomico della lunga dominazione austroungarica.



con francesca barberini
photo credits Enrica Gouthier


A fare gli onori di casa la simpatica Francesca Romana Barberini, che ha saputo condurre la serata con garbo e brio, prodigandosi anche in una breve presentazione di ognuna di noi food blogger.


Il piatto vincitore che si è aggiudicato l’ambito premio ha onorato la brigata del ristorante Antica Torre di Treviso: a detta della giuria tecnica, è quello che più ha saputo cogliere il senso del riciclo e riutilizzo in cucina, tema della sfida per quest’edizione e anche tema dell'anno dell’Accademia della Cucina.


brigata vincitrice
la brigata vincitrice


Gelatina di prosciutto e le sue briciole
con cremoso di carciofo e pelle di baccalà 
vince il Trofeo Vergani - Ballotta 2016




presidente aifb
Anna Maria Pellegrino con Francesca Romana Barberini




Un grazie ad Aifb che mi ha permesso di presenziare alla serata, alla Presidente Anna Maria Pellegrino per la sua cordiale e inesauribile disponibilità, alle mie compagne di blog, cicchetti e ciacole: Enrica, Francesca, Gabriella, Marianna, Silvia, Tanya.


 
#trofeoverganiballotta #settemenupersettechef
#anticatrattoriaballotta #aifb #collieuganei 
#riciclo #tiraccontounochef

8 giugno 2016

La Trattoria L'Oasi di Limana (Bl) al Trofeo Vergani - Ballotta con Aifb


Ci siamo: fervono gli ultimi preparativi per la serata conclusiva dedicata all'undicesima edizione del Trofeo Vergani - Ballotta.
Stasera, nell'antica Trattoria da Ballotta di Torreglia (PD), si sfideranno 7 chef delle 7 provincie venete, a suon di mestoli e padelle e coadiuvati ognuno da un food blogger di Aifb, per accapparrarsi l'ambito Premio.

Nel mio post precedente, in dettaglio l'organizzazione e la dinamica della serata, attesissima dal pubblico e dagli esperti gastronomici che interverranno (nonostante le avversità meteo che remano contro, prevedendo tuoni, fulmini e saette... ma saranno tutte di bontà golose e prelibate!).

Sono stata abbinata allo chef Mauro Cavalet, della Trattoria L'Oasi di Limana, in provincia di Belluno.
Ci siamo sentiti solamente per telefono per concordare i piatti da presentare; la distanza, purtroppo, ha influito negativamente per un nostro probabile incontro precedente all'evento. Ma ho segnato l'indirizzo in agenda, e al mio prossimo giro in terra bellunese non mancherà certo una visita golosa in questa trattoria.
Persona simpatica e disponibile, abbiamo trovato facilmente e velocemente un punto d'intesa sul piatto da ideare insieme, e discusso anche delle altre due preparazioni, dove alcune mie piccole osservazioni sono state ben accette.
La nostra triade rispecchia in toto la semplicità della cucina tradizionale, ma senza essere banale; i prodotti del territorio si vestiranno a festa per il pubblico presente sotto le mani abili e sapienti dello chef e sono sicura sapranno regalare emozioni golose a chi li gusterà!



 
 immagine da paginegialle.it


Mauro Cavalet potrebbe definirsi un figlio d'arte (i genitori gestivano la medesima attività), che ha saputo, però, trovare una propria identità gastronomica che ripropone, con grande soddisfazione della clientela, nel suo locale. Qui serve una cucina tipica veneta, dando risalto alla varietà di eccellenze locali che la sua terra sa offrire, perchè, come racconta lui stesso in questa intervista, attingo a piene mani da tutto quello che può essere l’espressione del territorio.
Non a caso la sua cucina è stata parafrasata come oasi di tradizione, genuinità e qualità.
E nella raccolta dedicata alla "Genuinità e qualità tra le Prealpi Bellunesi", la pagina 63 è dedicata alla recensione di quest'Oasi di buon cibo e tradizione.

Ha un sogno nel cassetto: realizzare il nuovo ristorante, ho acquistato un “casello”, cioè una piccola latteria turnaria che è chiusa da anni ed è proprio qui vicino al ristorante, la vorrei ristrutturare mantenendo le sue caratteristiche architettoniche per avere più spazio, ora spesso mi capita di dover mandare via dei clienti.




Stasera avrò modo di domandargli se il sogno si è già avverato!


A stasera per la diretta su IG, TW e FB,
a domani per le ricette presentate.


 #trofeoverganiballotta #settemenupersettechef #anticatrattoriaballotta
#aifb #collieuganei #riciclo #tiraccontounochef
 

2 giugno 2016

Trofeo Vergani - Ballotta 2016 con AIFB


Si terrà l'8 giugno prossimo, nell'antica Trattoria da Ballotta di Torreglia (PD), il ristorante più antico dei Colli Euganei e dal 2009 facente parte della prestigiosa guida Locali Storici d'Italia, una delle giornate gastronomiche più attese del Veneto: l'undicesima edizione del Trofeo Vergani - Ballotta.



 photo credits to Antica Trattoria Ballotta


Si esibiranno 7 chef di altrettanti ristoranti scelti a rappresentare le 7 provincie venete e ciascuno di loro, quest'anno, sarà affiancato da un food blogger dell'Associazione, per raccontare in diretta ai presenti e sui social la cronaca golosa della serata.

Questo concorso vuole significare l'importanza del territorio attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti e delle sue peculiari  specialità, oltre ad essere un omaggio costante alla memoria di Orio Vergani, giornalista, amante della cultura gastronomica tradizionale e fondatore dell’Accademia della Cucina, e Toni Carta, meglio conosciuto come Ballotta, cuoco e ristoratore, grande sostenitore della cucina territoriale, che riuscì a trasformare un’antica trattoria seicentesca (qui la sua storia) in una locanda che ancora oggi rappresenta la miglior tipicità gastronomica padovana.


photo credits to Antica Trattoria Ballotta


Ogni brigata dovrà presentare 3 piatti, antipasto, primo e secondo, che contengano profumi e sapori del territorio di appartenenza, esaltati attraverso i prodotti DOP e IGP e Presidi Slow Food.
Un piatto solo andrà in concorso e dovrà prevedere il tema del riciclo e del riutilizzo in cucina, tema dell'anno dell'Accademia della Cucina.
Un piatto sarà realizzato in coppia, partendo da un'idea del food blogger per arrivare all'elaborazione cuciniera dello chef.
Il terzo sarà a tema libero.

Ci sarà una Giuria Popolare, che assaggerà e voterà tutti i 21 piatti presentati, decretando il vincitore popolare assoluto; mentre una Giuria Tecnica, composta da accademici gastronomici, giornalisti ed esperti del settore, decreterà il piatto vincitore del Premio Vergani - Ballotta 2016 tra i 7 presentati in concorso e valevoli per il Trofeo.




Questi gli chef partecipanti e gli abbinamenti coi food blogger:


Mauro Cavalet – Trattoria L’Oasi – Limana (BL) con me medesima
Cesare Tombolato – Antica Trattoria dei Paccagnella (PD) con Silvia Leoncini
Tommaso Pardo e Martino Scarpa – Antica Torre (TV) con Gabriella Pravato 
Franco Favaretto – Baccalàdivino – Mestre (VE) con Enrica Gouthier
Claudio Ballardin – Ristorante Da Beppino – Schio (VI) con Marianna Bonello
Pamela Veronese – Osteria Arcadia – Santa Giulia di Porto Tolle (RO) con Francesca Antonucci
Nicola Andreetto e Paolo Forgia – Antica Locanda El Grio – Costeggiola di Soave (VR) con Tanya Scotto D'Aniello


Nostra super coach e instancabile supporter la Presidente di Aifb, Anna Maria Pellegrino.

#trofeoverganiballotta #settemenupersettechef
#anticatrattoriaballotta #aifb #collieuganei 
#riciclo #tiraccontounochef


20 marzo 2016

Ricordo di una Torino golosa nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia


Si conclude oggi la Settimana dell'Unità d'Italia per il Calendario del Cibo Italiano di cui ci ha parlato ampiamente Giulia nel suo articolo di presentazione sul sito Aifb.



L'anniversario dell'Unità d'Italia viene fatto coincidere con il 17 marzo, data che richiama la proclamazione del Regno d'Italia (17 marzo 1861). L'anniversario è stato solennemente festeggiato nel 1911 (50 anni), nel 1961 (100 anni) e nel 2011 (150 anni).
L'anniversario dell'unità d'Italia ricorda la promulgazione della legge n. 4671 del Regno di Sardegna con la quale, il 17 marzo 1861, in seguito alla seduta del 14 marzo dello stesso anno della Camera dei deputati nella quale fu approvato il progetto di legge del Senato del 26 febbraio 1861, Vittorio Emanuele II proclamò ufficialmente la nascita del Regno d'Italia, assumendone il titolo di re per sé e per i suoi successori (da wikipedia).

Proprio nella primavera del 2011 sono ritornata a Torino per una visita golosa, ed ho trovato una città diversa da come l'avevo conosciuta molti anni prima: certo, vestita a festa per le solenni celebrazioni del 150° anniversario, e quindi più affascinante ed elegante, ma sicuramente ancora fiera ed orgogliosa del suo trascorso, che si riflette continuamente nell'architettura e nell'urbanistica del suo centro. Quasi un tuffo nel passato.


Maggio, un sabato italiano quasi estivo, un sole caldo avvolgente, Freccia Bianca e Freccia Rossa che sfrecciano allegre ed in orario (e sorprendentemente in offerta a metà prezzo!) sui lunghi binari  fino a Porta Nuova, dove ad attendermi sorridente c'è lei. Mi aspetta un giro turistico goloso attraverso la sua Torino, premio finale per aver partecipato al concorso  "Verrine in rete" organizzato dalla De Agostini.

 


E' una lunga passeggiata per il centro di Torino, ora più agibile e  comoda  con le nuove strade  pedonabili, che conoscevo poco e sempre di passaggio veloce. Mi ha dato  l'impressione di una città di altri tempi, regale e fascinosa, come se all'improvviso si potesse sentire lo scampanellio vivace di carrozze chiedere il passaggio, e  vedere scendere dalle loro predelline eleganti dame fasciate in raffinati abiti, con l'ombrellino parasole in una mano e l'altra tesa verso baldi giovani in livrea per un aiuto nella discesa.


finestre tricolori


I palazzi sono maestosi, le strade larghe che convergono in piazze immense: un tripudio di tricolori ad ogni finestra, turisti ordinati e poco caciaroni, quasi comparse ben educate legate a questa immagine ottocentesca. In piazza san Carlo una fanfara a cavallo celebrava a note squillanti sicuramente un evento legato a questo anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia.


piazza san carlo


Nomi di vie, piazze e monumenti sono ancora un pochino sconosciuti a me (a parte il Museo Egizio e Palazzo Carignano)  ricordarli tutti dopo una rapida occhiata in un vorticoso guarda qui, guarda là è quasi impossibile, ma Wiki è sempre in aiuto, e dà una spiegazione abbastanza esauriente sugli aspetti più importanti della città, quarto comune italiano per densità di popolazione e primo con più verde pubblico per abitante, considerata uno dei maggiori centri universitari, culturali, turistici e scientifici: è la capitale italiana dell'industria dell'automobile, nonché importante centro dell'editoria, delle telecomunicazioni, del cinema, della pubblicità, del design, dello sport (è stata sede nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali) e dell'enogastronomia.


una libreria cioccolatosa tricolore


Prima tappa d'obbligo la Cioccolateria Gobino, dove abbiamo fatto sosta per goderci un caratteristico bicierin, e ammirare gli scaffali pieni di leccornie (mi sono portata a casa una favolosa crema gianduja, dono di Sandra) anche in edizione tricolore. Da ammirare in vetrina la ganache extra bitter mignon e il giandujottino mignon.

il bicierin da gobino
il bicierin


bollicine italiane e francesi


Aperitivo rinforzato all'enoteca Bordò, comodamente sedute in un delizioso angolo con balconcino  sulla Basilica del Corpus Domini , con bollicine sfarzose e rinfrescanti ,italiane per Sandra e francesi per me, accompagnate da panzanella, crema di zolfini e sformatino alle zucchine.



Ancora una passeggiata, scoprendo cortili nascosti  con le tipiche case di ringhiera, locali modaioli come lo Sfashion Cafè o l'Arcadia di Piero Chiambretti, ammirando le vetrine, invece, di luoghi cult e storici, come il Caffè Mulassano, degustando con gli occhi e il naso i profumi e i sapori della gastronomia artigianale Sapori, con i tricolori nelle vesti più luminose ed ingegnose che ci accompagnano sempre in ogni piazza ed in ogni dove.




il po


Anche un piccolo giretto in tram, lungo la Via Po, per ammirare alla fine il grande fiume che abbraccia la  città, e la basilica della Grande madre di Dio al di là del ponte Vittorio Emanuele I, che riprende lo stile del Pantheon romano.


il po



ingresso scannabue


Ritornando sui nostri passi è arrivata l'ora di pranzare, non a caso qualche brontolio di stomaco inizia a farsi sentire. La scelta di Sandra cade sullo Scannabue, delizioso ristorantino a due passi dalla Stazione e dal centro, con una terrazza esterna ombreggiata, quello che ci vuole in questa calda giornata. Cucina piemontese ma di spirito giovane ed attuale, per Sandra solo una tartare di tonno in compagnia di alici marinate ed insalata di asparagi, per me tonno di coniglio e spatola al forno con pomodorini e melanzane (ottima!). Non c'è spazio per il dessert :-), scivoliamo di comune accordo su un tonificante caffè shakerato!



C'è tempo per un piccolo giretto ancora, siamo nelle vicinanze della stazione, ma non mancano i palazzi decorati,  negozietti e  piccoli empori di magrebini si affacciano su queste viuzze tranquille (e resisto alla voglia di comprami le  tajine monoporzione, ma porto a casa un barattolo di halva alle nocciole, chissà se piacerà!),  la Torrefazione Samambaia offre il caratteristico Amaro del Conte di Cavour, purtroppo il negozio di tessuti carini preferito di Sandra è chiuso, ma l'enoteca Rosso Rubino merita una visita, all'interno bottiglie per tutti i gusti e tutti i prezzi, in ordine anche su insolite rastrelliere.

luci in ferro battuto


Ben presto è' l'ora che volge al desìo, ci dobbiamo salutare, presto la mia Freccia mi riporterà a casa sana e salva (nonostante il quasi improvviso sciopero che mette in ginocchio, però, tanti passeggeri più sfortunati), ho nell'anima e nella digi ricordi golosi e cari, Torino è  una città meravigliosa e sicuramente da approfondire, Sandra è stata una guida e consigliera inarrestabile e super efficiente; un unico rammarico, credo per entrambe, la rinuncia di Giulia, finalista con me, a questa mini gita fuori porta.

con sandra
Grazie Sandra!


Nel 2007 è stato prodotto “SURFIN’ TORINO” di Chiara Pacilli e Davide Di Leo, che racconta la trasformazione di Torino da città industriale a città creativa e culturale negli ultimi trent’anni, con la partecipazione di Luciana Littizzetto, John Elkann, Davide Ferrario, gli Africa Unite, i Mau Mau, Ugo Nespolo, Cristina T.


2 febbraio 2015

Black & White Wednesday # 156


Simona of Briciole is hosting BWW # 156,
send your entries to simosite AT mac DOT com
the Gallery will be up on Wed. 4th Feb.



La Mère Catherine



A very old an typical bistrot in Montmartre, Paris




BWW is now carryied on be-weekly,
simply rules to participate and host line-up here,
 There are always hosting weeks available,
should you like to host a gallery,
please contact me at casacortella AT tin DOT it
or just leave a comment to this post. 



We have a group on Flickr if you'd like to join and share your pics,
hashtag #BWFood on Twitter. 

18 febbraio 2014

Black & White Wednesday - Week # 117


Satsuki of Stregatto Cuciniero is hosting BWW this week,   
please send your entyries to ponyochan7  AT gmail DOT com


Just back from a short trip in Prague,
a couple of places where we had lovely dinners:


just off Charles Bridge

U tří zlatých hvězd

U tří zlatých hvězd
(Three Golden Stars)



one of the oldest and more traditional brewery in town

U Fleků

U Fleků 










Should you like to host please send me an email to casacortella AT tin DOT it
rules and host-line up here.
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22 ottobre 2013

Black & White Wednesday # 102


Susan of The Well-Seasoned Cook is hosting BWW this week, 
please do send your entries to thewellseasonedcook AT yahoo DOT com


Just back from a quick trip to Rome,
always a pleasure to be there,
but be aware of funny waiters
offering a table and a chair with a wink ...
... only in Italian restaurants! :-)


funny waiter in rome
seen in Rome - Via Sistina






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16 luglio 2013

Black & White Wednesday # 92


Simona of Briciole is hosting this week BWW,
please do send your entries to simosite AT mac DOT com


Just back from a holiday week in Greece,
sailing between wonderful Ionian Islands,
splashing in amazing turquoise blue sea,
having fun and good food in typical local taverns.


P1040507
lonely romantic table bu the sea in Fiskardo







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20 novembre 2012

La cucina veronese nel mondo - Pasta e tortellini firmati Rana in tavola a New York


Giovanni e Gian Luca Rana: 

Un sogno che si avvera. 
Portiamo in America  la preziosa tradizione gastronomica italiana di qualità.

 

Pasta fatta in casa e tortellini per sedurre il palato dei newyorkesi. La cucina veronese si fa largo nella Grande Mela proponendosi come alfiere del gusto italiano, con il ristorante di Giovanni Rana, «pastificio & cucina», aperto in Chelsea Market, nella nona Avenue, sul confine dei due quartieri più amati e giovani di New York: Meatpacking District e West Chelsea.
Il locale ha 140 coperti ed è stato arredato utilizzando tavoli e sedie di legno in stile rustico, con pentole di rame appese al soffitto. Veronese anche una delle firme in cucina dove a guidare lo staff sarà Giancarlo Perbellini, chef stellato Michelin, insieme a Francesco Berardinelli, originario di Verbania.



«La buona cucina è portatrice di felicità perché mette d´accordo tutti i palati», dice Giovanni Rana, presidente del Gruppo Rana. «Aprire questo ristorante a Chelsea Market è un sogno che si realizza. Portiamo a New York non solo la nostra pasta fresca ma anche tutta la preziosa tradizione culinaria italiana». 
«New York è la grande sfida per chiunque voglia aprire un ristorante, ma anche una delle destinazioni strategiche per una proposta di ristorazione di qualità e di successo», aggiunge Gian Luca Rana, amministratore delegato del Gruppo Rana. «È una città in continua evoluzione, dove si concentrano tutti i trend, compreso quello del food, e sono indispensabili creatività, qualità, competenza e professionalità. A New York la cucina italiana è sempre piaciuta. Ma dimentichiamoci la cucina rustica, economica, folkloristica. Il cliente newyorkese è colto ed esigente, viaggia, conosce l´Italia ed ama l´autenticità e l´origine del cibo made in Italy».
«L´idea di utilizzare il termine pastificio e cucina è stato voluto per ricordare il luogo dove si fa la pasta», spiega Antonella Paternò Rana, responsabile ristorazione worldwide del gruppo. «Nel ristorante vengono prodotti 250 chili e 50 tipi di pasta liscia e ripiena al giorno, destinati al ristorante, al banco vendita del pastificio, al corner del take away al Grater bar, chiamato così perché incorniciato da decine di grattugie di epoche diverse, per rispondere a tutte le esigenze del pubblico. La cucina è a vista, per dare l´idea del contatto tra la materia prima e il pasto ed esprimere freschezza e l´autenticità».
La produzione è rigorosamente artigianale: pasta fresca all´uovo, liscia o ripiena, con formati che ricalcano tutte le tradizioni italiane, dalle «paparele» veronesi alle orecchiette pugliesi ai tonnarelli abruzzesi. «Questo è un ristorante che parla di tutte le regioni italiane», aggiunge Antonella Rana, «e che propone il gusto italiano, semplice ma di alta qualità. Ad esempio i girasoli di ricotta e spinaci, che sono risultati uno dei piatti maggiormente apprezzati dai clienti nei primi giorni di apertura, li serviamo in un cestino di parmigiano croccante conditi solo con burro e salvia. I tonnarelli alla bolognese, anche quelli molto gettonati, vengono proposti con un ragù di carne tradizionale. Sono piaciuti molto anche i ravioli di zucca con madorle tostate e un po´ di burro e le tagliatelle fatte con la farina di castagne e servite con il ragù di faraona e rosmarino. E ci sono anche i secondi, dal baccalà mantecato al galletto al mattone alla bistecca alla fiorentina».
Il ristorante di Giovanni Rana ha avuto, tra l´altro, un´apertura indimenticabile, in pieno ciclone Sandy. New York era affollata di turisti arrivati per la maratona del 4 novembre, gara che è stata annullata all´ultimo momento. E così molti atleti, anzichè correre per la competizione, si sono riversati per i quartieri di New York in veste di turisti. E non pochi hanno fatto visita al  locale appena aperto in Chelsea Market, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta l´altra sera alla presenza del console italiano Natalia Quintavalle. Il negozio del pastificio vende trenta tipi di pasta fresca, tra cui formati innovativi come gli spaghetti con le lenticchie, le pappardelle al curry e agli spinaci, una colorata vetrina di paste e formati destinata a ingolosire i visitatori.
«Utilizziamo prodotti freschi locali, come la farina, il latte e le uova, e prodotti d´importazione italiani, come il prosciutto crudo, il Parmiggiano Reggiano Vacche Rosse, l´aceto balsamico di diverse annate d´invecchiamento, il Gorgonzola», precisa Antonella Paternò Rana. «E poi ci sono i vini: grande cantina veneta, una selezione che va dal Valpolicella al Prosecco. Nel negozio, inoltre, si trova una selezione di prodotti italiani di alta gamma, dall´aceto balsamico di Modena, ai baci di Romagna al panforte toscano, ai krumiri di Casal Monferrato e al cioccolato di Modica. La parte più golosa della tradizione italiana». 

articolo di Elena Cardinali - testo e foto de L'Arena del 17.XI.2012

19 maggio 2012

Una gita a Bordighera, gustando ottimi calamari, per l'Abbecedario Culinario


Non ho mai avuto un particolare feeling con la Liguria, mi ha sempre dato una sensazione inquietante quella piccola striscia di terra che lambisce il mare, dalla sabbia scura e ciottolosa, con i binari della ferrovia quasi a toccare dove si infrangono le onde, ed alle spalle le colline che salgono erte a circondarla come per proteggerla da possibili improvvisi disastrosi fortunali. E' anche vero che la conosco poco, ci sono sempre stata di passaggio per raggiungere la più dolce Côte d'Azur, e le mie brevi visite si limitano a  Portofino e le Cinque Terre, peraltro luoghi incantevoli, ed una toccata e fuga a Sanremo. Oltre a Genova, dove sono ritornata anche l'anno scorso per rivisitare l'Euroflora, la quinquennale mostra florovivaistica più grande d'Italia. Questa volta ho trascinato quasi a forza (ma era il prezzo da pagare per poi proseguire per l'Elba :-) anche i ragazzi più piccoli, che sono rimasti poi felici e contenti delle meraviglie colorate e profumate che hanno visto. E affascinati lo siamo stati tutti dopo la visita, quasi irrinunciabile visto che era a due passi due di numero dal nostro albergo, al mercato orientale, un brulichio di sapori e profumi, un cicalecchio gioviale, una voglia irresistibile di trascinare un carrellino pieno di invoglianti primizie e bontà locali :-). E poi la colazione in una delle pasticcerie storiche della città.
Ecco, appunto di Genova mi ha sempre sbalordito l'autostrada che passa praticamente quasi in centro città, si incanala stretta tra i condomini arruffati uno vicino all'altro (al mio grande dilemma non ho ancora trovato risposta: ma sono state costruite prima le case o l'autostrada?), c'è una curva addirittura andando verso ponente che se presa troppo allegramente si rischia di entrare dritto nel salotto di quelli che abitano ai primi piani :-).

 spiaggia

Recentemente guidavamo tranquilli in direzione Francia, era quasi ora di pranzo e un certo languorino si faceva sentire a piccoli borbottii. La decisione è stata rapida e fulminea, usciamo a Bordighera (che ho imparato essere il comune più a meridione della Liguria), così poi facciamo l'ultimo tratto di litoranea fino al confine. 

 ristorantino spiaggia

Non so se il navigatore era impazzito, ma ci ha fatto fare una stradina a serpentina così scoscesa per arrivare giù al mare che mi sembra quai impossibile non esista un variante. Una piccola passeggiata sul lungomare deserto e scalfito da un vento poco primaverile (ma quanto mi piace però il mare fuori stagione!), il passaggio del treno così vicino da riuscire quasi a toccarlo, uno scorcio alla caratteristica chiesetta di Sant'Ampelio, patrono della cittadina.

sant'ampelio

Bordighera, chiamata anche regina delle palme, gode di un clima privilegiato che le regala inverni miti ed estati fresche e ventilate. Ciò ha permesso negl anni uno sviluppo eccezionale di una ricca e folta vegetazione, dai profumi e colori inebrianti, dove la macchia meditarranea si confonde con quella tropicale, con spesso essenze rare portate nei secoli addietro dai marinai fenici prima e poi dai botanici dell'800 dai loro viaggi in Oriente.
A fine '800 si inaugurò la linea ferroviaria Grand Express Calais-Roma e, complice anche la pubblicazione del celebre romanzo di Giovanni Ruffini "Il Dottor Antonio", avvenuta ad Edimburgo nel 1885, gli inglesi rimasero affascinati dalle bellezze di questa cittadina e soprattutto dal clima, tanto da sceglierla come loro residenza d'inverno. Cominciarono così ad arrivare intellettuali ed aristocratici da ogni parte d'Europa: l'architetto Garnier, il botanico Winter, Monet, Pasteur, il banchiere Bischoffsheim (che ospitò anche la Regina Margherita nei suoi primi soggiorni bordigotti), De Amicis ... lasciando tracce indelebili del loro passaggio (come il Museo Bicknell, piccolo giardino di rarità botaniche) ... Bordighera divenne così cosmopolita, e noi possiamo solo immaginare come potesse essere la vita mondana di allora con le feste da ballo nelle grandi ville od alberghi, le partite ai circoli di tennis (nel 1878 gli inglesi fondano il Lawn Tennis, primo club italiano e secondo in Europa dopo Wimbledon), le passeggiate o cavalcate in campagna, i raffinati picnic in quelle meraviglie fiorite (il sentiero del Beodo è una vetrina di mimose, ginestre, piante grasse ed un'infinita varietà di palme).
 
fiori e rocce


E poi ancora il Paese Vecchio, antico borgo arroccato fondato nel 1471, circondato ancora da mura mediovali. Tre porte permettono l'entrata e la scoperta di vicoli e vicoletti (i tipici carrugi) e piazzette caratteristiche, dove si affacciano botteguccie, ristorantini e caffè, e dove d'estate si tengono manifestazioni e spettacoli all'aperto.

tetti liberty
E poi, a naso, la scelta cade su un ristorantino dal nome quasi seducente Le Chaudron (il calderone, ma non è più soave detto in francese? ... o è la nostra tipica italiana esterofilia che ce lo fa piacere di più?) ... ma siamo a due passi dalla Francia e comunque sia, la scelta non poteva che essere più fortunata.

entrata esterno

Ambiente piacevole e confortevole, curato nei dettagli, rustico ma con garbo raffinato.

 sala

tavola

tavola

Appena seduti, un piccolo assaggio di benvenuto con una fresca bollicina piemontese, 
una carineria che apprezzo sempre molto volentieri.

aperitivo

Uno sformato di carciofi per me e tonno fresco in crosta per il marito,
entrambi ottimi.
(devo recuperare la foto del tonno :-)

sformato di carciofi

 Pane fatto in casa, ottimo.
Poi ci siamo divisi una dekicata frittura di scampi e calamaretti,
accompagnata da confettura di cipolle.

piccola frittura mista

 E il marito ha proseguito con i calamari alla piastra,
presenti anche nel menu bordigotto,
veramente eccellenti.

 calamari alla piastra

Abbiamo pasteggiato con le bollicine piemontesi dell'aperitivo,
la lista dei dolci era molto invogliante,
ma mi sono limitata ad un carpaccio di ananas,
per il marito caffè e sambuca.

Prezzi medi o qualcosina in più se si mangia alla carta
(noi abbiamo speso 90 eu),
ma c'è la possibilità di  gustare il menu del giorno per 25 eu, bevande escluse.

 menu del giorno

Ristorante Le Chaudron
 Piazza Bengasi, 2 - 18012 Bordighera
  Tel.: +39 (0)184263592




Ed ora la ricetta per l' Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, ospitato in questi giorni da Kri: c'è ancora tempo fino alla mezzanotte di domani per mandare le ricette  di questa regione.
Non so se posso chiamarla propiamente ricetta, visto che è una semplice cottura alla griglia :-).
Aromi per la marinata a proprio gusto, l'abbinamento col rosmarino è una libera interpretazione di Simone Rugiati.


Ingredienti:

calamari piccoli
rosmarino
olio extravergine di oliva
sale/pepe
aceto balsamico

Pulire e lavare i calamari, con la punta del coltello incidere leggermente la parte superiore con dei tagli incrociati (avendo i calamari come una seconda piccola pelle protettiva queste incisioni faciliteranno una cottura uniforme, parola di Simone :-). Disporli su un piatto, cospargerli con aghi di rosmarino, poco sale e pepe, una bel giro di olio e con le mani amalgamare la marinata. Coprire con pellicola e trasferire in frigo a riposare (almeno mezzora).
Scaldare bene la padella in ghisa o la piastra apposita (questa grigliatona della Ballarini è eccezionale) sul fuoco, cospargere ancora di rosmarino e cuocere i calamari da entrambi i lati per qualche minuto. 
Servire con un'insalatina novella di stagione ed una riduzione di aceto balsamico, facendolo rapprendere a fiamma semivivace fino alla densità desiderata.

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