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4 aprile 2015

Falafel con salsa di yogurt e tahine



recipe in English here


Con l'Abbecedario Culinario Mondiale stiamo esplorando l'Egitto, ospiti della cara Terry.
Sono sempre stata attratta dal fascino misterioso della storia degli Egizi, a scuola era l'unico periodo della storia antica che mi faceva passare volentieri le ore sui libri, cercando di immaginare, attraverso le parole e le immagini, le fantastiche imprese faraoniche perseguite in quegli anni.
Non ho mai visitato dal vero le Piramidi, ma spero tanto che un giorno non lontano questo possa accadere.
Fortunatamente, si possono ammirare reperti unici anche nei musei metropolitani, come al Louvre di Parigi o al British Museum di Londra, dove è conservata la Stele di Rosetta, che permise di decifrare il mistero dei geroglici egiziani. E in terra nostra, a Torino c'è un intero Museo dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Antico Egitto. E' costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Oggigiorno, invece, tutti i reperti ritrovati restano giustamente all’Egitto.
L'avevo visitato anni fa, ma mi era sembrato vecchio, cupo, quasi un tantino inquitante.
Proprio di pochi giorni fa è la notizia della riapertura (anche se in effetti non ha mai chiuso durante i lavori) del rinnovato Museo Egizio di Torino, molto più luminoso, ordinato ed accogliente.
Vi consiglio di visitare il loro sito, un assaggio di quello che si potrà visitare e che spero di riuscire a fare fra 10 giorni, quando tascorrerò un lungo weekend a Torino.

L’inaugurazione del Museo Egizio rappresenta in primo luogo la vittoria di una grande scommessa: quella di far coesistere un cantiere da 50 milioni di euro, tra i più grandi in Europa, senza chiudere, neppure un giorno, il Museo al pubblico. Per mantenere fede alla promessa di non chiudere mai le sale museali, le movimentazioni dei reperti sono avvenute secondo un complesso cronoprogramma: un work in progress a cui il pubblico ha assistito nei cinque anni di lavori, dal 2010 fino alla data storica del 1 aprile 2015. La sfida di mantenere il Museo sempre aperto nonostante il cantiere ha premiato il Museo Egizio: infatti le presenze nel 2014 sono state 567.688, registrando un aumento significativo anche rispetto all’anno record delle Olimpiadi invernali del 2006 (529.911). Una notorietà e un apprezzamento che hanno consentito all’Egizio di essere fra i primi 10 musei più visitati d’Italia e fra i primi 100 del mondo (fonte The Art Newspaper, maggio 2014) ... continua sul sito.
Per questi giorni pasquali, il Museo sarà aperto Sabato 4 e Domenica 5 Aprile 2015  dalle 8.30 alle 21, Lunedì 6 Aprile dalle 8.30 alle 19.30.

Un classico vegetariano dello street food medio orientale, pratico, economico, nutriente, reperibile ad ogni angolo di strada, in ogni occasione.
Da gustare in una fragrante pita, seguendo la ricetta ideale delle mitiche sorelle Simli.








Per circa 50 falafel:

500 g di fave secche
2/3 spicchi d'aglio tritato
prezzemolo e coriandolo fresco tritato
una cipolla tritata e stufata
5/6 cucchiai di farina
un cucchiaino scarso di bicarbonato
un cucchiaino di cumino in polvere, anche 2 se piace
sale/pepe
olio di semi di arachide



falafel pronti da friggere 

- Mettere le fave in ammollo per una notte in una ciotola capiente con il bicarbonato e abbondante acqua a temperatura ambiente.
- Scolare e sciacquare bene le fave e frullarle nel robot fino a ridurle a purea, aggiungendo anche l'aglio, la cipolla, le aromatiche ed il cumino. Aggiustare di sale e pepe.
- Far riposare il composto una mezzoretta quindi formare delle piccole polpette. Friggerle pochi minuti in abbondante olio di semi di arachide. Si possono anche cuocere in forno per ridurre il contenuto di grassi dovuto alla frittura, ma indubbiamente avranno un altro sapore e consistenza.
- Le ho fatte grandi quasi quanto una pallina da golf, ma poi la sera le ho divise a metà e con ogni pallina me ne sono venute fuori due, mi sembrano meglio più piccole. Si può preparare il composto e dividerlo già a palline la mattina, conservarle su un vassoio di plastica e coperte con pellicola in frigo fino al momento di friggere, la sera, ma credo possano resistere anche fino al giorno dopo.







Salsa di yogurt e tahine

100 g di yogurt greco
un cucchiaio colmo di tahina (salsa di sesamo),
un cucchiaio di succo di limone
sale/pepe


pita imbottita con falafel e verdure fresche e salsina allo yogurt e tahine

22 febbraio 2011

Pane Pita - Pita Bread

Tra poco atterrerò (virtualmente parlando) nella terra delle Piramidi per seguire Joan e il suo Tour Culinario Finale. Ho preparato i Falafel (polpettine fritte tipiche del mondo arabo, fatte coi ceci, in Egitto fatte con le fave), ma prima di friggerli ho bisogno di qualche pita da imbottire e gustare insieme. Ecco allora una delle primissime ricette da me seguite ai vari corsi delle mitiche sorelle, facilissima e direi anche velocissima da eseguire. Il risultato sarà come sempre eccezionale, ogni loro ricetta è una garanzia assicurata, la farcitura resta a proprio piacere e gusto.

pita bread

Ingredienti per 8 pita:

500 g. di farina 0
300 g. di acqua tiepida
20 g. di lievito di birra
2 cucchiaini non colmi di sale
- In una ciotola sciogliere il lievito con metà acqua, unire un terzo della farina, battere e unire il sale, poi aggiungere la rimanente farina alternandola all’acqua, sempre battendo. Rovesciare sul tavolo infarinato e lavorare battendo per 8/10 minuti fino a quando l’impasto sarà liscio ed elastico. Se necessario unire ancora un pochino di farina.
- Nell'impastatore: mettere la farina nella ciotola, sciogliere il lievito nell'acqua ed aggiungerla poco alla volta mentre la macchina impasta. Aggiungere il sale alla fine ed impastare per circa 10 minuti, finchè l'impasto sarà liscio ed elastico.
- Dividere l'impasto in 8 parti uguali, fare delle palline lisce e ben chiuse sotto, appiattirle tonde col matterello fino ad avere un diametro di 12/14cm. circa. Se si attaccano sul piano di lavoro tirarle su di un canovaccio leggermente infarinato (attenzione che non "profumino" di detersivo, il pane ne assorbirebbe facilmente l'odore rovinandone il sapore).Coprirle e farle lievitare 30/40 minuti (per la sequenza fotografica passo passo della ricetta cliccate questo link).
- Scaldare il forno a 250° con la teglia dentro, estrarre poi la teglia bollente (attenzione a non scottarsi!) ed adagiarvi i panini, rimettere in forno e cuocere 10 minuti finchè saranno leggermente dorate.
- Mettere subito i panini belli gonfi in un sacchetto di carta e poi in uno di plastica per una mezz’oretta, questo per trattenere tutta l’umidità (infatti poi il sacchetto di carta sarà leggermente bagnato), altrimenti se lasciati all’aria si seccano e quando si aprono tendono a sbriciolarsi.
- Servire tagliandoli a metà e allargando la tasca con le dita per farcire a piacere.

pita bread



Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario Mondiale per la tappa in Egitto, ospitata della cara Terry.




Pita Bread

I will be landing (virtually speaking) to Pyramides in a few hours to follow Joan and her Final Culinary Tour. I prepared Falafel (fried vegballs usually made with chickpeas and very popular in arabian countries, but in Egypt made with fava beans), but before I start frying I need some pita bread to enjoy together. Here below is one of the first recipes I have followed in Simili sisters' cooking classes, and I would say easy and fast to prepare. The result is exceptional, each recipe of these charming ladies is a guarantee, the stuffing then at your own pleasure and taste.

pita bread

Making 8 pita:

500 g. flour
300 g. warm water
20 g. fresh yeast
about 2 teaspoons salt

- In a bowl dissolve the yeast with half water, add one third of the flour, add salt and beat, then add the remaining flour, alternating water, still beating. Turn out on floured working surface and knead for 8/10 minutes until the dough is smooth and elastic. If necessary add a little more flour.
- In the Kneader: pour the flour into the bowl, dissolve yeast in water and add it little by little while the kneader is working. Add salt at the end and knead for about 10 minutes, until the dough is smooth and elastic.
- Divide the dough into 8 equal pieces, shape into balls and using a rolling pin flatten round to 12/14cm. diameter. If you prefer you can roll on a lightly floured kitchen towel (but be careful it does not "smell" of detergent, the bread would easily absorb the smell and the taste could change.) Cover and allow to rise 30/40 minutes (follow this link to see step-by-step slideshow recipe).
- Preheat oven to 250° (with baking tray inside the oven), then remove the pan (be careful not to burn yourself!) and arrange pita buns, put back in the oven and bake 10 minutes until they turn lightly golden.
- Put immediately the puffy buns in a paper bag and then in a plastic one for half an hour, in this way all the moisture will be retained (in fact then the paper bag will be slightly wet), otherwise if you let the pitas cool down on a rack they will dry and break when cut.
- Serve cut in half and enlarging the pocket with your fingers to stuff as you like.

pita bread



This recipe is also my entry to this week Susan's YeastSpotting

YeastSpotting Round up 2.25.11



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