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giovedì 22 ottobre 2009

sono contentissima..

.. e non solo perchè, ormai, mancano giusto... 40 ore e mezza la matrimonio di Tania e Goffry...

Pochi minuti fa mi ha telefonato Giuseppina, una splendida signora un po' in là con gli anni, che è una degli sfollati che abbiamo conosciuto a Spogna..
Mi ha chiamato per chiedermi come stessi, mi ha detto " quando tornate a trovarci?"
Le ho risposto che torneremo, che è già nei nostri progetti salire in novembre.. poi le ho detto che si sposa Goffry, e lei " ah allora avverti quando vieni, che ti faccio trovare i dolcetti abruzzesi da matrimonio!" :D
.. si può essere più dolci di così?
Le ho chiesto se fossero ancora al Campo, mi ha risposto che il Campo è stato smantellato..
"Dove siete, adesso?", ho chiesto
Ha risposto: " eh, adesso siamo a casa, due stanze sono agibili, e stiamo lì"...

Non vedo l'ora di ripartire.

domenica 26 aprile 2009

Di ritorno da Spogna.. ( in fondo troverete la lista di quel che occorre e, più in basso, le impressioni di Vito)

l'arrivo a Spogna
il Campo di Spogna
Fiocco rosa al Campo, è nata Silene :-) Naturalmente, la piccola è con la mamma in ospedale, ma "a casa" si festeggia :-)
qui nella bocciofila vengono immagazzinati gli aiuti, in modo che chiunque del Campo necessiti di qualcosa possa usufruirne. Responsabili del magazzino sono Katia e Lidia, due donne giovani ( non superano la quarantina, secondo me) e coraggiose.
ancora il magazzino.. gli osservatori potranno notare che lo scatolone è lo stesso che avevo qui a casa.. CONSEGNE EFFETTUATE! :-)
la sera, al Campo, si canta un po' con i volontari, le ragazzine e qualche mamma
la tenda con il tavolino per le colazioni, questa mattina
Giorgio e Marinella ( volontari del Meet Up napoletano) con Anna, undici anni, di spalle
i bravissimi militari che hanno lavorato sodo dal 25 pomeriggio a notte inoltrata per sistemare, finalmente, la cucina da campo. Sono in soli 5 ragazzi, peraltro NON controllati da un superiore, e si sono davvero massacrati di fatica, rifiutando anche l'aiuto che gli è stato proposto sia dai volontari che dagli uomini del Campo.
Abbiamo portato il Monopoli, per fortuna! I ragazzini hanno gradito :-) Qui, il mio sant'uomo che gioca con Gabriel
Ida, Vincenzo, Vincenza, Paola e Marsilia
Matteo, 18 mesi :-)
chiacchiere al Campo
i militari all'inizio del lavoro
scubidù per bimbie ragazzi.. ma gioca con noi anche Giuseppina :-)
ancora il Campo
Vito e Giorgio si confrontano sul progetto della tenda-cappella, che poi, insieme a Salvatore, altro volontario presente, ed ai ragazzi di "diamoci una mano", hanno montato al Campo.
la sera, con Giorgio e Marinella, volontari, si trascorre un po' di tempo a cantare.
Giuseppina ed io


Sveglia alle 3 del mattino del 25 aprile, per me e per Vito, una rapida doccia e poi.. si parte.
LA macchina stracarica, un po' di pioggia incontrata sull'autostrada, la speranza che "lì" non stia piovendo.
All'uscita di Tornimparte, incomincinciamo ad attraversare paesini, tutti molto belli nel loro genere, che sono diventati paesi-fantasma. Incominciamo a vedere le prime tende, le prime roulotte.
Qualcuno, per restare accanto alla propria abitazione, ha montato la tenda in giardino.
Per arrivare a Spogna, dobbiamo percorrere, a causa di una strad chiusa, un piccolo tratto, di circa 1 km, di stradina sterrata e ripidissima, con al centro un rigagnolo.. ci stavamo la sciando la coppa dell' olio, ma è andata bene, perfortuna.
Il cartello Spogna ci dà il benvenuto.. subito dietro, un altro cartello, veramente piccolo, avvisa che la tartufaia può essere visitata solo dai soci di una qualche cooperativa.
Proseguiamo lungo una strada di montagna, e, ad un certo momento, troviamo il cartello che indica il centro sportivo.. siamo arrivati. :-)
Il campo di Spogna, infatti, è accanto ad una vecchia bocciofila.
All'interno della bocciofila stessa, è stato ricavato un magazzino, dove sono stipati gli aiuti giunti.
Di fronte, il Campo vero e proprio, con le tende che la protezione civile, arrivata qui dopo 5 giorni dal sisma, ha mollato lì, senza montarle e senza spiegazioni su come farlo. E non finisce qui.. dopo qualche giorno, sono passati dal Campo e.. hanno osato cazziare volontari e sfollati perchè avevano montato le tende troppo vicino ai bagni chimici.. :-S
Ci hanno pensato i terremotati stessi che, almeno qui, hanno avuto la "fortuna" che Marco Palma, il responsabile del campo, terremotato anch'egli (con tutta la sua famiglia), sia un maresciallo dell'esercito.. quindi, sotto al sua guida, son state montate le tende.
Nelle foto vedete solo le prime, ma, oltre la recinzione, ce ne sono altre, e ci sono anche alcune roulotte di altri terremotati.
In sostanza, le tende sono state montate sul campo di calcetto e sul campo da tennis.
All' arrivo, conosciamo subito Salvatore, un volontario del Meet up dei "grillini" di Napoli, mi porta subito a visitare la bocciofila per farmi capire dove èprendere le cose che eventualmente servono agli sfollati.
Nel frattempo, Vito scarica la macchina, e noi sistemiamo tutto, insieme a Katia, responsabile del magazzino, insieme a Lidia.
Katia e Lidia sono due signore giovani, Lidia lavorava all'università de l'Aquila, Katia non so cosa facesse, prima.
Il figlio di Lidia compie oggi 18 anni, ieri sera è tornato al Campo da Napoli, dov'era stato portato dai ragazzi che sono andati via il 23 aprile al fine di fargli trascorrere qualche giorno spensierato. L'altra figlia di Lidia ha quasi 12 anni, è una ragazzina deliziosa, terrorizzata da quanto è accaduto. Non vorrebbe nemmeno che la mamma entri nella bocciofila, perchè " se c'è il terremoto, come scappi?".
Mi raccontava Lidia ch ha provato a mandarla a Roma dai nonni, ma abitano al terzo piano.. e la ragazzina ha chiesto ad un'amica della mamma, che abita al pianterreno, di poter andare da lei, perchè " così scappo prima e arrivo fuori subito"...
Katia è la mamma di Martina, anche lei 11enne. Martina è una ragazzina che mi ha colpita, è veramente sempre col sorriso sulle labbra, tranne quando avverte che qualcuno parla di quella notte.
Katia è attivissima, al Campo, è veramente il punto di riferimento per tutti.
A Spogna, fino a pochi giorni fa, c'erano "solo" molti anziani, oltre alle famiglie di Lidia e Katia.. però, con le piogge degli ultimi tempi, sono arrivati al campo anche gli sfollati alluvionati.
Così, adesso ci sono "piccole pesti" di un'età compresa tra i 18 mesi ( il piccolo Matteo) e i 18 anni ( va beh di 18 anni c'è solo il ragazzo di cui parlavo prima :-) ).
Oltre Matteo, che ha, appunto, 18 mesi, gli altri sono preadolescenti che vanno dai 10 ai 12 anni. Ci sono molte ragazzine, e solo 2 maschietti, Gabriel e Riccardo.

Il nostro "lavoro" al Campo è stato per lo più di supporto: Vito ha montato, con altri volontari e con alcuni uomini tra gli sfollati, la tenda cappella, dove ieri mattina è stata celebrata la messa, e dove ieri pomeriggio hanno recitato il rosario ( Dida, dì alla tua mamma che le coroncine sono state apprezzatissime!).
Vito ha anche aiutato molto nella logistica, ha sistemato delle cose, ha giocato con i bambini, chiacchierato.
Io, insieme agli altri volontari, ho aiutato a sistemare il magazzino, disinfettato con Amuchina i tavoli delle tende refettorio, ho apparecchiato- servito- sparecchiato i tavoli, ho giocato tantissimo con i bambini, ho provato a spazzare in una tenda, ma una signora anziana mi ha detto " ferma, ti stanchi, faccio io" ehehehehheheh
Ho parlato con tutti, coccolato i vecchietti, ho fatto una bella passeggiata con Giuseppina, una deliziosa signora abbastanza avanti negli anni che però ha una tempra particolare.
Mi sono affezionata a tutti, non vedo l'ora di tornare su.. ora metto insieme le cose che hanno chiesto e, se riesco, torno al Campo per il ponte del 1 maggio..

Per quanto riguarda l'organizzazione del Campo, vi dico questo, punto per punto:

i militari hanno lavorato sodo, dal 25 pomeriggio fino a notte inoltrata, e tutta la giornata di ieri, per allestire una tenda/ cucina da campo, e veramente devo ammettere che son stati bravissimi. Erano ( sono!) appena 5 ragazzi, senza alcun superiore che li stimolasse, ed hanno declinato gentilmente l'aiuto che volontari e sfollati volevano dargli..
Ieri a pranzo hanno cucinato loro il primo piatto, mentre il secondo e il contorno sono stati presi nuovamente al campo di San Menna, dove c'è la prot. civile, ma da ieri sera la cucina del campo di Spogna è operativa.

Ci sono appena 6 bagni chimici per 140 persone... Non hanno ancora costruito bagni in muratura, anche se mi dicevano che il Comune aveva incominciato a mandare degli operai per creare la rete fogniaria.

Da stamane, le bambine ricominceranno la scuola in tenda in un Campo vicino, anche se non frequenteranno le medie, ma le elementari. Le mamme, però, sono contente, perchè sarà un modo di tenerle impegnate.

Una pista della bocciofila diventerà un refettorio, in modo da liberare le 2 tende/refettorio e renderle disponibili per altri 16 sfollati (8 per tenda). Non è stato ancora trasferito di là, il refettorio, perchè si sta attendendo che il Comune autorizzi l'apertura di una porta con maniglione anti-panico lungo una parete della bocciofila stessa..

Una cosa schifosa è che son stati inviati pacchi pieni di vestiti ed anche intimo USATI, mi raccontava Lidia che addirittura qualcuno ha inviato una maglia alla rovescia, con l maniche arrotolatre, e sporca. .. così come intimo sporco. :S
Vi dico solo che con quest' usato son stati riempiti 5 enormi sacchi per il macero..
Per fortuna, c'è una nuova normativa di sicurezza che obbliga a non tenere nei Campi abiti usati, dev'essere tutto NUOVO, all'arrivo, e se ad un controllo risultasse che ci sono abiti usati, si rischierà la chiusura del Campo, o meglio il divieto di usare i locali della bocciofila stessa.

Ho una richiesta da fare a tutti voi che leggete questo post: potreste, per cortesia, pubblicare la lista che sto per scrivere? Se riuscissimo a creare una picola rete di aiuti, sarebbe molto bello.

OCCORRENTE A SPOGNA... sottotitolo: "piccole necessità per riprendere a vivere"

- pantaloni uomo scuri taglia 58 per Vincenzo
- pantaloni donna ed anche tuta da ginnastica donna taglia 54/56 per Vincenza
- jeans chiaro taglia 54 ( la 54 della Wrangler, ma facendo il confronto si può prendere un'altra marca) per il marito di Lidia
- scarpe misura 23 per Matteo
- pantaloni normali o tuta taglia 56/58 per la suocera di Lidia
- pantaloni uomo taglia 56/58 per il suocero di Lidia
- indumenti vari (pantaloni, maglie, tuta) taglia 42/44 pe Ada ( Nota: se possibile, colori nero o blu scuro)
- tuta 4 misura e maglietta 42/44 per Helena Aukes
- scarpe senza lacci misura 43 per Ivan
- tuta XL per Ivan
- Borotalco Roberts per Enrico
- sottoveste ( possibilmente nera) 8 misura per Marsilia
- mutande 6 misura per Marsilia, ed anche, sempre per lei, se possibile, un foularino per il collo e dei gambaletti donna.
- jeans taglia 56 per il papà di Matteo
- jeans taglia 50 per la mamma di matteo ( non ricordo tutti i nomi, mi spiace!)
- tuta con chiusura lampo (possibilmente scura) per Giuseppina, taglia L
- per la famiglia Cirello: scarpe 39 bimba, scarpe 38 per donna, scarpe 36 bimbo, scarpe 42 uomo; se possibile, giubbino smanicato per Claudia( misura 14 anni) e per Riccardo (misura 9 anni)
- per Lidia: uncinetto e cotone 12
- per Katia: uncinetto e cotone 8 e 6
- per il marito di Lidia, se possibile, ciabatte crocker ( o qualcosa del genere) misura 45
- PER TUTTI: riviste di qulunque tipo, giornaletti di enigmistica, lana, ferri da calza, libri vari, giornali di uncinetto con modelli


Per finire, vi linko il blog di Marinella, una volontaria del Campo.. ci siamo conosciute a Spogna, e troverete le sue impressioni qui.

Vi invito anche a visitare il sito di Monique, che da ieri sera, insieme a Marco, medico, è al campo di Spogna.


Integro questo lunghissimo post con le impressioni del sant'uomo...
"Ed eccomi qui, a dare anch'io testimonianza dell'esperienza a Spogna.
Tralascio la parte della levataccia e del viaggio, cose piuttosto comuni quando si va in qualche posto piuttosto lontano, e comincio dal momento in cui lasciamo l'autostrada e ci avventuriamo per le stradine abruzzesi in cerca di Spogna: abbiamo attraversato vari paesini, tutti completamente deserti (anche dove le case non sono crollate regna il terrore di nuove scosse e che si ripeta la catastrofe), e proprio per caso (e per naso di Elle) siamo riusciti a trovare il campo di Spogna.
Siamo stati accolti benissimo da tutti, immediatamente cordiali e ospitali.
Sebbene mancassero molte cose al campo, quello che c'era è stato subito messo a disposizione.
"Vi preparo il caffè?", così ci ha accolto Lidia.
Dopo scaricato, fatto conoscenza con le persone più attive del campo, abbiamo cominciato a guardarci intorno: le tende freddissime, i pochi bagni chimici per tante persone, qualcuno era ancora spaesato.
Abbiamo visto la sistemazione che era stata data al materiale inviato da tante persone di buona volontà, e anche quello inviato da persone di cattiva volontà.
C'era tanto da fare, il campo era ed è in continua trasformazione, cercando di adattare in modo razionale quello che arriva, e poco dopo che siamo arrivati sono arrivati anche dei tavoli e delle panche più solidi di quelli che già c'erano ma che si reggevano per miracolo.
Nonostante tutto anche le solide panche si sono rivelate traditrici: l'ho scoperto per primo io che stavo seduto su un estremo e stavo per ribaltarmi a terra con la panca quando si sono alzati gli altri. Invece qualche vecchietto è caduto veramente, con nostro grande spavento.
Non vi sto a raccontare il lavoro che è stato fatto, perché ognuno ha dato il massimo che poteva dare, e perché è stato fatto tanto lavoro.
Ma il nostro obiettivo, come pure quello degli altri volontari che sono venuti, era soprattutto di tenere alto il morale della gente del posto.
Abbiamo cercato di far distrarre i bambini, facendoli cantare, facendoli giocare, lasciandoci prendere in giro.
In qualche modo sono emerse le loro paure, paure che noi non potremo mai comprendere fino in fondo.
Abbiamo visto l'impegno dei militari, che sono riusciti in pochissimo tempo (e con non poca fatica) a montare la tenda per loro e quella per la cucina da campo con tanto di base in breccia per non lavorare nel fango.
E domenica tutti al campo abbiamo mangiato una pasta al sugo favolosa, tant'è che quei ragazzi sono stati applauditi (più che meritatamente) varie volte.
La protezione civile l'ho vista 5 minuti: sono arrivati 3 tizi che stringevano la mano a tutti e che hanno detto di essere venuti a sostituire i colleghi (mi sto ancora chiedendo di chi stessero parlando), hanno fatto un giretto e se ne sono andati.
Abbiamo anche montato la tenda cappella, gentilmente regalata dalla caritas, non senza aver combattuto con il chierichetto che sosteneva che andasse piazzata (6 metri per 8) all'ingresso del campo, in modo che nesun mezzo, privato o di servizio o di soccorso, avrebbe potuto accedervi e nemmeno manovrare.
Mentre la montavamo pensavo che quella tenda sarebbe stata ottima per ricavarci il refettorio e/o la sala di aggregazione che al momento occupano 2 tende che potrebbero ospitare persone per la notte.
Ma pensavo anche che come tenda non valeva granché: telo sottile, scheletro sottile, corde dei tiranti sottili....
Speriamo che non venga mai vento forte.
La sera del sabato un freddo umido ci ha attanagliati, e neanche in tenda si stava al calduccio.
Meno male che Elle, che si informa sempre benissimo, ha pensato di portare copertine coperte e piumone, e così quando ci siamo chiusi in macchina per dormire non abbiamo sofferto troppo.
In ogni caso mi sono tenuto il giu botto e mi si sono gelati i piedi.
Meno fortunato è stato Giorgio, un altro volontario, che domenica sera è venuto via con la febbre.
Il distacco è stato duro: ci eravamo tutti affezionati a tutti e mentre noi non avremmo voluto ripartire, loro non avrebbero voluto lasciarci partire.
Così ci siamo lasciati con la promessa che saremmo tornati, con gran soddisfazione nostra e loro.
Come vedete stiamo già preparando la nostra seconda spedizione: stavolta abbiamo delle richieste specifiche, per persone con un nome, con un volto, con una storia a sé.
Ringrazio anche a nome di Elle per la solidarietà che sta venendo da tutti voi.
Buonanotte a tutti.
Vito"